Il vento soffia tra le foglie degli alberi. Il silenzio nella città di Balamb è irreale. Di notte il coprifuoco è d’obbligo, dato la loro vicinanza ad una struttura militare come il Garden di Balamb. Silenziosamente, due ombre rompono la solitudine delle strade, aggirandosi come spiriti lungo la via che dal porto conduce all’entrata della città. “ Particolare, non trovi?” dice l’ombra che cammina sul lato destro della strada, con voce femminile. “ L’architettura è tondeggiante, le abitazioni sono interrate… ricorda un po’ casa nostra.”. La donna ride da sotto il cappuccio che le cela il viso. “ Dovresti fare più silenzio. Le strade deserte non sono indice di orecchie chiuse.”. La seconda persona è un uomo, anch’esso celato dalla mantella nera con cappuccio. “ Relance si trova là?”. La ragazza indica il Garden appena riparato, che illumina tutto con il suo disco dorato che ruota sopra la struttura. “ Sì. È arrivato il mese scorso.” “ Dobbiamo trovare il modo di tenerlo d’occhio.” “ Le pedine sono già pronte, dobbiamo solo aspettare che il tempo passi. La scacchiera si muoverà da sola.”. L’uomo si ferma e solleva il cappuccio, per assaporare l’aria fredda e tagliente della notte. Si carezza i capelli neri, corti, e distende il bel viso rasato. “ Sono così fortunati… godono di aria pulita e fresca, del bagliore delle stelle e della dolce prepotenza del mare… Peccato che non sappiano apprezzare questi piccoli miracoli…” “ è ora di andare.”. La ragazza replica secca e scompare in una nube di fumo. L’uomo abbassa lentamente il capo e torna ad osservare il Garden di Balamb. “ In bocca al lupo, Relance. Sii forte…”. Strizza l’occhio e sorride, scomparendo come se fosse un onda che viaggia per il mare.