Avvertenze:
-...- Dialogo
Arthur sarebbe Inghilterra
Alfred sarebbe America
Sono 203 parole a meno che non abbia contato male.
Tic tac era un rumore che affollava spesso i suoi ricordi.
Precisione nel calcolo del tempo che passa.
E' strano come le ore passino lentamente e gli anni così velocemente.
E il bambino che era stato ora era un'uomo.
Spesso con il tempo si scordano i favori che ci sono stati offerti e i dolori che abbiamo donato. Eppure il dolore della perdita rimane lì, passano gli anni ma stare da soli fa sempre paura.
Le acque blu ti proteggono ma ti isolano pure, in fondo sei l'isola senza amici.
-Inghilterra, ma stai ancora bevendo? - Chiese Alfred sedendosi al suo fianco, l'inglese intanto guardava l'ennesimo bicchiere che aveva svuotato posizionato sul bancone.
-Non sto bevendo, sto pensando. - Mormorò Arthur mentre guardava i riflessi che provocavano le luci attraverso il bicchiere.
-Si certo pensare. Dove sono le fatine? -
-Non ci sono ora. -
-Non mi dai dell'idiota oggi? - Domandò America avvicinandosi al suo viso.
-Fa troppo male. -
-Cosa fa male? -
-Oggi la tua indipendenza mi fa più male del solito. Eppure non siamo al quattro di quel mese. -
Il silenzio calò tra i due mentre l'orologio del locale scandiva i secondi.
Tic tac questo dolore quando passerà?
Allora, spero questa lettura sia stata di vostro gradimento.
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