10:27
Ciao Loverboy
We can
live like Jack and Sally if we want
Where you
can always find me
And we’ll
have Halloween on Christmas
And in the
night will wish this never ends,
We’ll wish
this never ends
<
I miss you
–Blink 182-
Melissa
arrivò di fronte casa di Rex prima del previsto; si fermò in mezzo al giardino,
alzò la testa e scrutò la coltre di nubi che oscurava il sole ormai da due
settimane.
Dopo Samhain niente era più stato lo stesso, persino il tempo
atmosferico sembrava essere stato modificato completamente dalla Mezzanotte.
Come tutte le loro vite.
Melissa
sospirò e guardò la porta chiusa che sembrava aspettarla, così come l’attendeva
Rex dietro di essa. Il sapore dell’impazienza e della frustrazione che
tentavano di essere tenute a bada, pizzicarono sulla sua lingua, salate.
Esci,
sono qui fuori.
Cinque
secondi dopo, con uno scatto, Rex aveva aperto la porta e l’aveva raggiunta, ed
ora era davanti a lei che la osservava.
Rex
perlustrò velocemente con lo sguardo la zona, Melissa capì che stava cercando
il mezzo con il quale era arrivata a casa sua, ma non disse nulla.
Alla fine
lui si arrese, - Come sei arrivata? – chiese.
- A
piedi. – rispose semplicemente Melissa.
- A
piedi? – ripeté Rex incredulo.
Lei fece
spallucce, - Sono arrivata a piedi da te già una volta, ricordi? – si riferiva
alla prima volta che si erano visti durante l’ora blu, quando erano ancora dei
bambini spaventati e lei era venuta a cercarlo. Il giorno in cui era iniziato
tutto.
Rex
sorrise ed annuì.
Melissa
sentì che il nervosismo di lui scemava, sostituito dalla malinconia del
ricordo, - Mi sembrava appropriato venirti a salutare così, nello stesso modo
in cui ti ho conosciuto! – concluse
Il
sorriso di Rex si spense, la consapevolezza che il momento di separarsi era
arrivato davvero si faceva largo nella sua testa e spazzava via ogni altra cosa.
– Quando partite? – le domandò.
- Flyboy viene a prendermi tra poco. – si concesse una breve
pausa, - Qui. – disse alla fine alludendo alla casa di Rex.
Lui la
studiò un attimo, indeciso, - Avete preparato tutto?
Lei
inclinò la testa, - Non c’è molto da preparare, no? Possiamo prendere quello
che ci serve in qualsiasi posto, e durante l’ora blu abbiamo
Rex annuì
ancora; in realtà conosceva già ogni risposta, avevano organizzato la partenza
insieme da giorni, ma Melissa non lo fermò. Sentiva
che lui desiderava parlarle, ascoltare la sua voce ancora una volta, pretendeva
di essere anche allora parte della sua vita. Rex non poteva sapere che avrebbe
fatto parte della sua vita per sempre, che quello non era un addio, non doveva
essere un addio, lei non l’avrebbe permesso.
-
Qualcuno sa che state per andare? – continuò lui.
- No,
Rex, tutti credono che siamo a scuola in questo preciso momento e che lo saremo
per il resto della giornata.
- Già… -
Rex sospirò, poi si guardò attorno. Quella parte del progetto l’aveva ideata
lui: partire in giornata, mentre la gente normale era
al lavoro ed i ragazzi normali a scuola, lontani dal coprifuoco notturno e
dalla polizia, teoricamente senza trasgredire nessuna regola.
Avrebbero
percorso la strada segnalata loro da Dess, decisa in
base ai suoi calcoli; si sarebbero fermati in ogni città attraversata dal
trentaseiesimo parallelo, avrebbero incontrato Jessica nella Mezzanotte e poi
avrebbero aspettato; Melissa sarebbe rimasta in ascolto fino a scovare le menti
degli altri Midnighters che si risvegliavano nel
mondo tinto di blu, e li avrebbero istruiti sulla venticinquesima ora.
Melissa
si avvicinò a Rex di un passo, - E’ un buon piano, ed è l’unico possibile! –
gli prese la mano nella sua, entrambe protette dai guanti, ed anche attraverso
la stoffa, riuscì ad assaporare la rassegnazione di lui nella sua bocca come
qualcosa di liquido e dolciastro, - Solo vorrei che tu potessi venire con noi…
Rex puntò
gli occhi nei suoi, scosse la testa, - Sai che non è possibile. Devo rimanere
qui, studiare la tradizione, trovare un modo per liberare Jessica. E mio padre
e Madeleine…
Melissa
lo interruppe sbuffando, - Madeleine guarirà presto,
la sua mente è troppo potente per poter essere stata definitivamente
danneggiata dallo scontro con l’oscuro dentro di te. Tra non molto tornerà ad
essere la vecchia, spaventosa Medeleine, e a quel
punto potrebbe anche prendersi cura lei di tuo padre.
Rex
ridacchiò, - Sai che non lo farà, non ci aiuterà più. E sinceramente non credo
di volere il suo aiuto. – spostò lo sguardo in lontananza, - E poi Jessica…
Devo riportarla tra noi, deve esserci per forza una maniera per farla tornare.
– fissò di nuovo Melissa, - Non dimentichiamoci che tutta Bixby
è salva grazie a lei. Tutti noi le dobbiamo qualcosa…
Melissa
appoggiò la mano inguantata sulla guancia di lui, il gusto deciso della sua determinazione
si spanse sulla lingua.
Dovevo
almeno provare… gli
disse mentalmente sorridendogli.
Rex
rispose al suo sorriso, Grazie per aver tentato…
Il sapore
nella bocca di Melissa si trasformò, riconobbe la gradevolezza pungente del
desiderio e in un istante seppe con assoluta certezza quello che stava per
accadere. Non lo lasciò attendere, si avvicinò ancora di più a lui e lo baciò.
E
lentamente consentì ai pensieri di Rex di abbracciarla, abbandonando il
controllo che aveva raggiunto con le memorie affidatele da Madeleine,
voleva perdersi in lui un’ultima volta.
La disperazione
fu la prima sensazione a varcare le sue difese, così travolgente
e profonda da farla tremare, gli si strinse addosso e rese il bacio più
intenso, quasi con violenza. Un turbinio di nuove emozioni la attraversò: il
dolore, la gelosia, la paura di perderla, il timore di non riuscire a
sopravvivere senza di lei, si riversarono dentro la mente di Melissa senza filtri,
così dirompenti come le provava lui.
La testa
cominciò a girarle e per un attimo temette di rimanere senza fiato, ma non
interruppe il contatto, si aggrappò al collo di Rex prepotentemente, lui le
cinse i fianchi con la stessa veemenza e insieme scivolarono ancora più a fondo
uno nell’altra.
La mente
di Rex avviluppò quella di Melissa in una morsa irresistibile, gli permise di
invadere le sue emozioni sostituendole con le immagini che lui le trasmetteva:
la caccia, l’odore della preda, la bramosia della sua carne, del suo sangue.
L’oscuro dentro di Rex sibilava e ruggiva infuriato ed eccitato allo stesso
tempo. Poi Melissa colse il panico dell’amico, la creatura che fino a quel
momento aveva tenuto sottomessa stava sfuggendo al suo controllo. Percepì i
suoi sentimenti umani sopraffatti dagli istinti oscuri, l’angoscia di Rex che
aumentava, la stretta delle sue braccia che s’indeboliva, la voglia di lui di
spezzare quel legame per non farle del male.
Ma lei lo
bloccò contro il suo corpo con forza, Lasciati andare, Rex, non mi farai
alcun male…
Espanse
il suo potere fino a sovrastare ogni pensiero del Vedente, la calma si riversò
in lui come un fiume in piena, gli fece assaggiare il gusto del suo affetto, il
bisogno di averlo accanto in ogni attimo, la tenerezza di cui si sentiva colma
ogni volta che pensava a lui…
Vide
l’oscuro fuggire, rintanarsi nell’angolo più buio dell’animo di Rex, nuovamente
domato, il suo ultimo regalo prima di partire, Sei umano Loverboy,
completamente umano…
Sulle
labbra avvertì comparire un nuovo sapore (acidulo e leggermente amaro), quello
di una frase nascosta nel profondo e che non doveva essere scovata, Non
lasciarmi…
Mai, Loverboy, non ti lascerò mai…
Ruppero
il bacio, ma rimasero abbracciati, le sensazioni provate che vorticavano nelle
loro teste, i corpi che vibravano come se avessero appena ricevuto una scarica
elettrica.
- Wow! –
disse Rex a voce alta, - Avremmo dovuto farlo più spesso! – e sorrise.
Melissa identificò
il gusto della sua euforia, - Ci sarà tempo, Rex, te lo prometto! – spostò lo
sguardo sull’orizzonte e si staccò da lui, - Sta arrivando Flyboy.
– disse.
Un attimo
dopo la macchina di Jonathan entrò nel vialetto e si fermò di fronte ai due Midnighters.
Rex
strinse la mano di Melissa. Lei lo guardò, - Sei ancora geloso
di Flyboy? – sghignazzò sinceramente stupita e un po’
lusingata.
Lui sospirò,
scosse la testa, - Lo so, scusami. Immagino che dovrò farci l’abitudine!
Spero
proprio di no! Gli
rispose lei con la mente.
E risero.
Jonathan
fece scendere il finestrino, - Rex. – e abbozzò con la testa un cenno di
saluto.
-
Jonathan. – pronunciò Rex imitando il gesto del ragazzo.
Melissa
aprì la portiera della macchina, si sedette dalla parte del passeggero e attese
che Rex chiudesse lo sportello. Si sporse dal finestrino abbassato e prese la
mano dell’amico per l’ultima volta, - Ci vediamo, Loverboy.
Ciao Cowgirl.
Jonathan
mise in moto, le mani si separarono e la macchina sparì all’orizzonte
sollevando una leggera nuvola di polvere.
00:00
- Si
chiama “distaccamento”. – disse fiera Dess mentre
mostrava il suo nuovo giocattolo: un’alta lancia realizzata da una sbarra di
metallo pulito, molto simile a quella che aveva utilizzato Melissa ad Halloween
per uccidere un oscuro.
Rex
rabbrividì all’udire il nome dell’arnese e si chiese se, in fondo,
Probabilmente
si.
– Grazie,
ma non credo di averne bisogno! – affermò alzando le mani.
- Oh, eddai,
Rex, l’ho fatta apposta per te! – rispose Dess
piuttosto contrariata.
Rex
sbuffò, - E va bene! – afferrò l’arma rassegnato e la
soppesò passandola da una mano all’altra, benedicendo il fatto di non doverla
toccare con la pelle nuda dato che anche quella sera si era ricordato di
mettere i guanti.
– E’
davvero bella! – dichiarò notando le incisioni che correvano lungo il corpo
metallico.
Dess
annuì soddisfatta, - Sapevo che ti sarebbe piaciuta! – poi divenne seria, -
Novità?
Rex
scrollò la testa, - Niente. Tu non hai idea di quanto sia vasta la tradizione
fuori da Bixby… - avvertì lo sconforto farsi strada
nel suo cuore; aiutare Jessica si stava rivelando molto più difficile del
previsto, specialmente dopo aver scoperto, con la collaborazione di Angie, che esistevano altre culture che potevano essere
ricollegate alla Mezzanotte.
Dess
tirò fuori dallo zaino una lunga catena tintinnante, - Non c’è niente di meglio
di una bella battuta di caccia per risollevare gli animi! – assicurò la ragazza
riferendosi agli oscuri, o almeno a quei pochi che avevano ancora il coraggio
di farsi vedere in giro.
La bestia
dentro Rex ruggì disapprovazione, lui la ignorò, - Non so se sono dell’umore
giusto, Dess… - gli mancava terribilmente Melissa,
gli mancava confrontarsi con lei, il suo sostegno in ogni situazione. I giorni
sembravano più lunghi e
- Tornerà.
– disse piano
Rex
chiuse gli occhi e si sentì straordinariamente stanco.
E d’un tratto,
ai bordi della mente, percepì un flebile contatto, una connessione conosciuta,
una carezza.
Cowgirl…
Si
concentrò su quella presenza, riconoscendone il tocco, il suo sapore sulla
lingua.
Melissa…
L’aveva trovato anche se era a chilometri di distanza. L’avrebbe
trovato ovunque…
-
Tornerà. – dichiarò ad alta voce.
Strinse
la lancia in mano e si dedicò Dess che lo aspettava a
pochi passi di distanza, - Andiamo a sperimentare il tuo regalo.
Lei
sorrise e s’incamminarono assieme nell’ora blu, con la consapevolezza che prima
o poi le cose sarebbero andate per il verso giusto.
Ho scritto
questa ff a tempo record, un giorno (record per i
miei standard… di solito in un giorno io scrivo una frase!). Ho finito ieri di
leggere il capitolo finale della trilogia “I DIARI DELLA MEZZANOTTE” -I cacciatori della notte-, che tra l’altro ho trovato
bellissimo e mi ha commosso quasi fino alle lacrime, e mi è venuto subito in
mente questo…
Ho cercato
di essere il più possibile fedele all’originale e spero di esserci riuscita. Ditemi
voi.
È la
prima volta che mi cimento con qualcosa che non sia Harry Potter e mi auguro di
non aver combinato un disastro, d'altronde Rex e Melissa
hanno stimolato la mia fantasia ed io ho dovuto rispondere al richiamo dell’ispirazione.
Vi chiedo scusa se non è di vostro gradimento e sentitevi liberi di qualsiasi
genere di commento…
Grazie a
chiunque leggerà.
Alla prossima.
Emmahp7