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Autore: beat    09/11/2009    6 recensioni
Hijikata ricacciò giù tutti gli insulti che gli stavano ballando sulla punta della lingua. Non poteva cominciare ad insultare a tutto spiano il suo superiore. O forse sì. Magari poi si sentiva talmente offeso da licenziarlo in tronco. Sì, così non avrebbe dovuto affrontare quella missione! Anzi, no. Probabilmente l'avrebbe costretto a completare l'incarico e poi l'avrebbe licenziato.
Capace di tutto quel vecchio bastardo.
Genere: Generale, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Okita Sogo, Tokumori Saigo, Toushiro Hijikata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Le missioni sotto copertura possono nascondere tante cose



Capitolo I


Hijikata fissò padron Matsudaira.
Spostò lo sguardo sul fascicolo che aveva davanti a sé – incapace anche solo di toccarlo.
E poi tornò di nuovo a fissare il vecchio.

“Stai scherzando, vero?” chiese il ragazzo, cercando di contenersi.

“No.” fu la risposta secca del vecchiaccio, mentre indifferente si accendeva una sigaretta.

“Ma sei rincretinito del tutto?! Credi davvero che io possa fare una cosa del genere?!” urlò il ragazzo a pieni polmoni, dopo una risposta così inconcepibilmente assurda, sbattendo anche le mani sul tavolo.

Matsudaira ignorò il suo scatto d'ira mentre con tutta calma prendeva una boccata di fumo dalla sigaretta.
Hijikata avrebbe volentieri fatto lo stesso, visto il nervoso che gli era salito alla gola, ma in quel momento un qualunque movimento avrebbe compromesso la sua aura di serietà. E di terrore, anche se non era poi sicuro che il vecchiaccio lo temesse poi così tanto.
Soffiandogli praticamente in faccia una boccata di fumo, Matsudaira riprese a parlare, sempre ostentando quella pacifica calma che stava mandando in bestia Hijikata.

“Non avrei affidato a te l'incarico se non fosse stato un problema tanto difficoltoso!”

“Risparmia le tue lusinghe per qualcun altro! Io non ci casco! E non accetto questo incarico!” rimarcò, sempre furioso.

“E invece lo accetti. Non hai scelta!”

“Io protesto!”

“Prendo nota e me ne frego. Questi sono gli ordini, Hijikata!”

“Vecchiaccio!”

“Inutile che protesti. Ormai ho deciso!”

Hijikata ricacciò giù tutti gli insulti che gli stavano ballando sulla punta della lingua. Non poteva cominciare ad insultare a tutto spiano il suo superiore. O forse sì. Magari poi si sentiva talmente offeso da licenziarlo in tronco. Sì, così non avrebbe dovuto affrontare quella missione! Anzi, no. Probabilmente l'avrebbe costretto a completare l'incarico e poi l'avrebbe licenziato. Capace di tutto quel vecchio bastardo.

Hijikata guardò di nuovo con schifo il fascicolo della missione che doveva affrontare.
Tremava al solo pensiero.
Ci pensò su qualche istante, poi ritornò a puntare gli occhi affilati in quelli del suo capo.

“D'accordo. Ma ho due condizioni.”

“Non sei nella condizione di trattare.”

“Invece si, se non vuoi che accidentalmente mi dimentichi di tenere a bada Sogo e le sue uscite poco salutari!”

Matsudaira si figurò l'immagine di una Edo in balia di un Okita senza il guinzaglio morale che era Toshi.
Rabbrividì al solo pensiero.

“D'accordo, sentiamo le due condizioni.”

“Niente più incarichi idioti per i prossimi sei mesi!”

“Tre mesi.”

“Sei!”

“Quattro e mezzo?”

“Ho detto sei! Non accetto sconti!”

“D'accordo.” acconsentì di malavoglia l'altro.

“E poi...voglio un altro agente di supporto per la missione. E voglio essere io a sceglierlo!”

Matsudaira ci pensò un attimo, ma alla fine annuì. In fondo erano richieste ragionevoli, le sue.
Accordò tutti i permessi vari che occorrevano, e mezz'ora dopo Hijikata era già sulla strada di ritorno per la sede della Shinsengumi.
Oddio, che brutta prospettiva gli si parava davanti!




Nella stanza c'erano solo loro tre, ma le risate erano talmente fragorose che si sentivano addirittura a qualche centinaio di metri di distanza.
Kondo era piegato in due dalle risate, e nemmeno Okita era riuscito a trattenersi.
Hijikata li fissava entrambi, una vena ballerina sulla guancia e un'espressione a dir poco demoniaca dipinta in viso.

“Avete finito di ridere come due idioti?” chiese al limite della sopportazione.

Kondo provò ad esprimersi, ma le risa erano così pressanti da soffocargli la voce in gola.
Dovette passare qualche altro minuto prima che fosse di nuovo in grado di esprimersi coerentemente. E in tutto questo Sogo si era limitato a fissare Hijikata con il suo tipico sorrisetto strafottente con palesemente dipinta in volto l'espressione “oh, ma questa la racconterò a tutta Edo, Hijikata! Il tuo onore non sarà più lo stesso!”

Hijikata aveva deciso di ignorare le velate minacce di Sogo e di concentrarsi su di Kondo. Tanto a quel cretino di Okita gliela avrebbe fatta pagare poi.

“Fammi...fammi capire bene, Toshi...”

“Non c'è niente da capire, dannazione! E se provate a ridere di nuovo vi faccio a fette!”

“Vergogna, Hijikata! Non si minaccia di morte il proprio capo! Kondo, dovresti fare qualche cosa per prevenire questi atteggiamenti violenti!”

“Si, certo!” rispose sarcastico Hijikata all'indirizzo del ragazzo “Magari facendomi destituire e nominando te Vicecomandante!”

“Hijikata, ma lo sai che a volte hai davvero delle idee geniali?!”

“Sogo, io ti ammazzo!”

“Ragazzi, ragazzi!” li richiamò all'ordine Kondo “Su, non litigate. Non è il momento. La faccenda è davvero...eheheh...seria!” e dovette tapparsi la bocca per non scoppiare di nuovo a ridere.

“Kondo, ti prego, smettila di fare l'idiota!” lo redarguì Toshi.

“Si, si, scusami. È che la cosa mi fa ridere, non ci posso fare niente!”

“Beh, fai uno sforzo!”

Kondo prese un respiro profondo e dopo un paio di attimi di meditazioni sembrò ritornare alla serietà di Comandante della Shinsengumi.

“Allora, Toshi, la missione è questa?”

Hijikata borbottò un assenso masticato.
Kondo rilesse il fascicolo che il suo braccio destro aveva portato – cercando di trattenersi dal ridere. Che, a ben pensarci, riguardo quella questione non c'era davvero niente da ridere.
In effetti la situazione si era fatta piuttosto pesante negli ultimi tempi. Durante le due settimane che erano appena trascorse, c'erano state ben cinque aggressioni a sfondo omofobo. L'ultima in particolare aveva attirata l'attenzione di tutti, in quanto l'obiettivo non era stato un singolo individuo – o una coppia, come era accaduto in un paio di occasioni -, ma addirittura un intero locale. L'attentatore aveva appiccato il fuoco sul retro del locale, ed era stato solo per il tempestivo intervento dei vigli del fuoco che l'incendio non si era propagato più di tanto. I danni non erano stati consistenti e per fortuna anche i feriti non erano stati né tanti né fortunatamente gravi. Solo che il gesto aveva scatenato molte proteste e la polizia si era trovata pressata dall'opinione pubblica. Sebbene avessero avviato le indagini già al tempo del primo episodio di violenza, per il momento non erano ancora riusciti ad avere dei risultati concreti.

Per questo, dopo questo ennesimo e grave episodio, Matsudaira si era trovato costretto ad inviare sul campo il miglior agente di cui disponeva.
E se Toshi poteva dirsi anche onorato della fiducia che gli si riponeva, non poteva essere altrettanto felice per la modalità con cui veniva mandato in campo. No, proprio per niente era felice!
Quell'idiota di Matsudaira aveva deciso – senza consultarsi con nessuno, tanto meno con lui che era il diretto interessato – che il metodo migliore per venire a capo di quella spinosa situazione era di infiltrare un agente nell'ambiente.
E più precisamente aveva ordinato a Hijikata di farsi passare per un travestito appena trasferito dal Osaka ad Edo, il cui più grande sogno nella vita era quello di diventare ballerina nel più noto locale di Drag Queen della capitale – visto che probabilmente sarebbe stato uno dei possibili prossimi obiettivi dell'aggressore.

Da qui le risate isteriche di Kondo e Okita.
Lui, il glorioso Vicecomandante demoniaco della Shinsengumi costretto a camuffarsi da travestito per scovare un maledettissimo criminale da quattro soldi.
Non fosse stato per le “attenuanti” del suo incarico, Hijikata avrebbe avuto il morale sotto i tacchi. E avrebbe cominciato ad affettare il primo che gli capitava a tiro.

In ogni caso Kondo continuò a parlare con Toshi della sua missione ancora per una buona mezz'ora. E per le successive tre ore fu Hijikata a fare il cazziatone al suo capo perché non combinasse casini mentre lui non c'era. Lo inquietava non poco dover lasciare la Shinsengumi a se stessa per un tempo di durata non definita.
Quando entrambi ebbero finito di fare uno le assicurazioni all'altro, venne infine il momento del commiato. La missione di Hijikata doveva prendere avvio il prima possibile.
I tre si alzarono in piedi e Kondo posò paternalmente la mano sulla spalla di Hijikata.

“Mi raccomando Toshi, buona fortuna!”

“Grazie Kondo!”

Anche Okita imitò il loro capo, poggiando la propria mano sulla spalla libera di Hijikata.

“Sì, Hijikata, mi raccomando, svolgi un buon lavoro. E non farti problemi a restare là, se l'ambiente dovesse piacerti! Ricorda che per noi non sarebbe un problema! Sarei più che felice di prendere il tuo posto come Vicecomandante!”

Hijikata fissò negli occhi Sogo per qualche lungo, lunghissimo attimo. Alla fine non si trattenne e sul suo volto si disegnò un sorriso ampio, sfacciato e decisamente poco rassicurante.

“Oh, non ne dubito Sogo. Ma vedi, ora che ci penso su un attimo, mi sono dimenticato di dirvi una cosa riguardo la missione. Matsudaira mi ha concesso di prendere con me un agente di supporto...”

Il ghigno di Hijikata si allargò ancora di più e, per un attimo, Okita percepì più che chiaramente un brivido percorrergli tutta la schiena.

“Sogo, indovina un po' chi verrà con me in missione sotto copertura..?!”





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Angolo dell'Autrice:

Sentivate la mia mancanza?!
Ta-ta-ta-daaaaan!
Sono tornata! *o*

Eccomi qui con una nuova storia.
Questa volta avremo come protagonista Hijikata che, come potete vedere già da questo primo capitolo, non se la passerà tanto bene! XD
Spero di avervi interessato, e che continuerete a seguire.


Fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat




   
 
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