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Autore: Saya chan    13/06/2005    1 recensioni
Beh,il titolo significa "Giustizia sarà fatta",è la continuazione di "Train",la seconda serie di tutto,in cui inizia il vero combattimento...
Genere: Avventura, Dark, Malinconico, Mistero, Suspence, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Train

Gerechtigkeit wird gebildet

 

Capitolo 1

 

Hola!!!Eccomi qui ancora!!!D’ora in poi comincerà la seconda parte di questa ff,che ho voluto intitolare “Gerechtigkeit wird gebildet” cioè “Giustizia sarà fatta” (complicato eh?).Ok,ora basta con le chiacchiere,qui comincio con il  cap 1,visto che è una nuova serie,allora,BUONA LETTURA!!!

 

 

Rumori sordi si percepivano da una stanza oscura in un corridoio altrettanto sinistro.Un’ennesima sgridata,un ennesimo errore,ma che questa volta avrebbe potuto rivelarsi fatale………

 

-Uffa Creed!Sei sempre il solito!-si lamentò una voce femminile.

 

-TACI RAGAZZINA!!-controbattè il ragazzo furioso.

 

Kyoko incrociò le braccia e spostò il suo sguardo seccato da un’altra parte.Gonfiò le gote dalla rabbia,quel suo caratteraccio non le andava proprio giù.Creed invece si diresse verso un tavolino di marmo,dove vi era appoggiato un bicchiere di vino,e con fare nervoso,lo afferrò.Lo bevve tutto d’un sorso,poi lo appoggiò pesantemente ed emise un enorme sospiro.Successivamente si portò davanti alla grande vetrata della stanza,e mettendosi le mani in tasca ed osservando nostaligco il cielo pigolò:

 

-Tu non comprendi la gravità della situazione……-cominciò,ma il suo tono si fece più perentorio.

 

-……se ho voluto tenerti ferma fino ad adesso ci sarà pur stato un motivo……..tu hai agito di testa tua,hai osato toccare Train,gli hai tatuato il simbolo degli apostoli,e gli hai dato un limite di tempo………-

 

La ragazzina intanto,si era avvicinata lentamente a lui,e con fare mortificato,mormorò:

 

-Forse hai ragione,però……..-

 

Creed si girò di scatto e la fulminò con lo sguardo.

 

-CERTO CHE HO RAGIONE!-urlò isterico.

 

Poi si rifece serio e calmo.

 

-Però devi capire che non puoi agire di testa tua,devi seguire certe regole,devi seguirmi,visto che adesso mi appartieni……..sei vuoi essere un apostolo dele stelle devi innanzitutto rispettarmi……..-

 

-Ma Creed!In fondo ho fatto una cosa giusta,no?-ribattè un po’ seccata.

 

Creed lasciò la sua posizione e si diresse verso Kyoko,un po’ intimorita dal suo sguardo.Molto delicatamente appoggiò le proprie mani sulle sue spalle,e con occhi sensuali e penetranti le sussurrò:

 

-In un certo senso sì,ma ho dovuto rimediare al tuo errore,accelerando i tempi,e tu sai perfettamente che non mi piace velocizzare i miei progetti……..-

 

-Mmm………-

 

-Perciò,piccola Kyoko……-disse flebilmente,ma con accento cattivo,andando ad appoggiarsi all’incavo del suo collo,-……vedi di non intralciarmi ulteriormente se non vuoi che ti punisca severamente………-

 

La lasciò bruscamente,poi andò nuovamente a bere un bicchiere di vino rosso.La ragazza rimase lì impalata ancora perplessa ed impaurita dopo quello che era successo,non capiva più niente,in fondo,aveva fatto la cosa giusta o no?

 

-Ora vattene………-annunciò la voce di Creed,molto fredda e leggermente stizzita.

 

Kyoko eseguì un po’ ribelle il suo ordine,quindi si diresse verso il grande portone d’uscita,ma prima di andarsene definitivamente,gli fece una linguaccia molto indispettita.Dopodichè chiuse pesantemente la porta,producendo un rimbombo assordante in tutta la stanza.

 

“Che ingenua………” pensò Creed,mentre beveva un sorso di vino.

 

 

Sharden la stava aspettando appoggiato ad un muro in corridoio.Sorrise vedendola e con tono pacato ma provocatorio le domandò:

 

-Allora?Ti ha sgridata per bene?-

 

Kyoko nemmeno gli rispose,si limitò a fare la stessa cosa come aveva fatto con Creed precedentemente.Si mise poi a parlare da sola,camminando in un tragitto immaginario avanti e indietro.

 

-Quanto lo odio!Io gli ho solo facilitato il lavoro e lui mi tratta così?é solo un ingrato……….-

 

-Ma forse l’ha fatto per una causa giusta……..-si intromise l’uomo dal lungo cappello.

 

La ragazzina si fermò all’improvviso,e guardandolo con disprezzo e con le guance gonfiate,rispose urlando:

 

-CERTO CHE NO!è SOLO UNO STUPIDO,ECCO COSA!-

 

Sharden non potè trattenersi.Cominciò a ridacchiare discretamente,poi però la sua divenne una risata sonora e limpida.Kyoko lo osservò meravigliata,ma subito corrucciò le sopracciglia,infastidita da quel suo comportamento così fuori luogo.

 

-Beh,e ora perché ridi?-domandò scocciata.

 

L’uomo continuava senza sosta a ridere,davvero,gli stava scoppiando la pancia!Le lacrime uscivano copiose dai suoi occhi e non volevano proprio smettere,data la loro consistenza.Kyoko questa volta si arrabbiò a morte,davvero non sopportava quella sua risata,la stava prendendo in giro quel maledetto?Battè sonoramente un piede sul pavimento,cercando di attirare la sua attenzione,poi si mise a gridare come una matta.

 

-INSOMMA!!!LA SMETTI UNA BUONA VOLTA DI RIDERE?MI DAI TERRIBIMENTE SUI NERVI!!!-

 

Finalmente Sharden si decise a parlare,ancora soffocato però dalle risate e dalle lacrime.

 

-S-scusa,m-ma v-vedendoti così non h-ho saputo resitere……..-si scusò balbettando.

 

-E cosa ci sarebbe di così irresistibile?-ribattè più distesa.

 

L’uomo si ricompose velocemente,assumendo nuovamente quella sua aria così seria e distaccata.Mettendosi a posto i suoi usuali occhiali le spiegò calmo dicendo:

 

-Vedi,quando hai offeso Creed,mi sembravi il tipico impiegato che si lamenta del suo capo!Ecco perché mi sono messo a ridere,mi ricordavi proprio lui!-

 

-Mh,ho semplicemente detto la verità……….-commentò sarcastica.

 

-Lo so,ed è per questo che noi dobbiamo andarcene da qui……….-dichiarò più profondo che mai.

 

-Come?-

 

Sharden si appoggiò nuovamente ad una colonna e con tono grave ripetè:

 

-Dobbiamo scappare……..-

 

-E perché?-chiese incuriosita Kyoko,ma con un accento di ansia nei suoi occhi.

 

L’uomo si tolse gli occhiali e mostrò i suoi bellissimi occhi cristallini,e con sguardo molto preoccupato,mormorò appena:

 

-Perché noi non apparteniamo a Creed e non possiamo continuare a dipendergli……..-

 

Ci fu qualche secondo di silenzio,in cui la ragazzina e Sharden rimasero fermi a pensare.Davvero quello che aveva appena detto era vero?In un certo senso sì,loro erano di sicuro gli apostoli delle stelle,ma fondamentalmente dei subordinati.Non contavano nulla come sostanza,erano dei burattini,potevano esere definiti dei semplici gatti domestici.Ma loro erano indipendenti,anche se lui non voleva,loro avevano le loro idee,le loro emozioni,avevano delle personalità proprie…..Loro non appartenevano a Creed.E allora,sfuggire al loro destino e ribellarsi al loro padrone?Potrebbe essere stata una soluzione,ma dopo,cosa ci sarebbe stato?Libertà garantita,ma i loro ricordi e tutto quello che avevano passato lì dentro,di certo non sarebbe svanito nel nulla…….E allora,come rimediare?

 

-M-ma come potremmo………-cominciò la ragazzina titubante.

 

Venne però interrotta da un leggero rumore di passi proveniente dal fondo del corridoio.Shiki li raggiunse in pochi secondi,con il suo solito comportamento impassibile.Attraverso la fessura della benda,due occhi intrisi di sangue li osservavano con odio,e con voce lugubre disse loro:

 

-Andatevene via da qui……….-

 

-Per quale motivo?-domandò secco Sharden.

 

La figura bendata non gli diede risposta,e gli passò accanto con aria di immensa superiorità.Aprendo il grande portone della stanza dove si trovava il capo,concluse dicendo:

 

-Devo parlare con Creed,non sono affari che vi riguardano………-

 

Sparì dietro l’ombra.Kyoko lo guardò irritata,e strinse i pugni dal nervoso,Sharden invece commentò tranquillo:

 

-Certo,noi siamo solo dei subordinati,lui invece è un braccio destro,qualcosa di più……-

 

-Che odioso pure quello!Ma chi si crede di essere?-esclamò acida la ragazzina.

 

-Ma comunque ha ragione,qui è meglio andarcene……….-terminò l’uomo togliendosi dalla colonna.

 

-E dove andiamo?-chiese curiosa lei.

 

Sharden si girò un attimo,e squadrò la ragazza che stava proprio di fronte a lui con occhi vividi.Le sorrise dolce,poi rispose alla sua domanda:

 

-Ce ne andiamo,ecco cosa……….-

 

Kyoko ricambiò il sorriso più vivace che mai,era davvero eccitata all’idea di scappare via con Sharden.Seguendolo sgambettando,sparì insieme a lui nell’ombra di quel corridoio,che un’ultima volta avrebbero percorso.Sì,il profumo della libertà ormai si era fatto senire,ed aveva attraversato prepotente le loro narici………

 

 

-Che schifo di aria che si respira qui…….-si lagnò una voce femminile.

 

Kagome era lì da quasi ventiquattro ore,rinchiusa in quella cella fredda ed umida.Gocce d’acqua gelida percorrevano impassibili le pareti ferrigne, e numerosi topi ambulavano tranquilli sul pavimento semibagnato.Continuava a camminare,preoccupata,arrabbiata,incredula di fronte a tutto ciò.In pochissimo tempo si era ritrovata nel covo del nemico,senza sapere nulla di quello che accadeva al di fuori,e ciò che la impauriva di più era se fosse mai riuscita ad uscirne…….

 

-Ma sì!Non devo perdere le speranze!Train ed Inuyasha verranno a salvarmi,ne sono certa!-si rassicurò stringendo un pugno.

 

“Però intanto devo trovare un modo per scappare via,non posso rimanere qui in eterno!Ma come fare?”

 

Non sarebbe riuscita a resistere a lungo,doveva agire!Ma non sapeva come fare…….Più nervosamente cominciò a correre per tutta la stanza,impaziente di arrivare ad una conclusione pratica,fino a che ad un tratto non inciampò su qualcosa di molto duro.

 

-Ahia,maledizione!-esclamò.

 

Si rialzò immediatamente e cercò di orientarsi per vedere chi l’avesse fatta cadere.Sfruttò la poca luce che filtrava dal soffitto della prigione e cercò di delineare la forma dell’oggetto del suo dolore.Ne ispezionò completamente la forma.Iniziò ad intravedersi prima una gamba,poi il busto,fino alle braccia e il viso……..C’era un’altra persona con lei!Ma chi poteva essere?Decise di non perdersi d’animo e la trascinò alla luce,togliendola da quell’insulso angolino dove si trovava.Si inginocchiò verso lei e la analizzò bene.Ne concluse che era un uomo,alto circa 180 cm,biondo con la barba,una strana benda sull’occhio destro,trasandato e ferito un po’ dappertutto,ma maggiormente sulla gamba sinistra.Vide che respirava ancora,quindi era vivo………Il più delicatamente possibile cercò di sollevarlo dal pavimento,e lo appoggiò sulle sue ginocchia,in modo da tenerlo comodo.Gli sussurrò piano:

 

-Tu,chi sei?-

 

L’uomo dapprima non rispose,continuò però a respirare a fatica.Kagome non sapeva davvero cosa fare,curargli le ferite era praticamente impossible,data l’insufficenza dei mezzi,ma forse avrebbe almeno potuto alleviargli il dolore della gamba…….Con la camicia di cui era stata vestita quando era svenuta,ne strappò un brandello e vi sputò sopra.Successivamente lo avvolse attorno alla gamba dell’uomo e lo strinse bene.Egli emise un urlo di dolore,prontamente calmato dalla voce incoraggiante di Kagome.

 

-Aspetta qualche secondo,poi sarà sparito tutto……..-

 

-S-sì………-

 

La ragazza poi cercò di accostarlo ad un muro,sorreggendelo sempre in caso fosse caduto.Con molta calma cominciò a parlargli,ripetendo la stessa domanda pronunciata precedentemente.

 

-Chi sei?-

 

L’uomo finalmente rispose,con voce flebile,interrotta da qualche colpo di tosse.

 

-I-io mi chiamo Sven…….-

 

Quel nome,l’aveva già sentito……Sì,due giorni prima mentre camminava con Train gliene aveva parlato,sì,ora ricordava,era il suo attuale partner,bravissimo a cucinare e che definiva “teatrale”………Allora anche lui era stato rapito,ed ora si trovava lì,insieme a lei,a fin di vita.Provando ad instaurare una conversazione,si presentò anche lei.

 

-Piacere,io sono Kagome Higurashi……..e anche tu ti trovi qui,a causa di Creed……-

 

Sven,si fece più vigoroso,ed assunse un atteggiamento più forte e resistente,rispondendo più deciso alle sue domande.

 

-Già,ha rapito me ed Eve una settimana fa…….ma lei dov’è?-chiese preoccupato.

 

Kagome si guardò attorno,sperando di trovare la persona che lui aveva nominato,ma tanto sapeva che non sarebbe successo.Si rigirò poi sul suo compagno di cella e gli rispose un po’ tremante:

 

-Non so…….-

 

Sven,a quelle parole,spalancò gli occhi e si alzò di scatto dalla sua posizione.Fu un grave errore,infatti la sua gamba,che momentanemente aveva smesso di sanguinare,ritornò all’emorragia precedente,procurandogli un grave dolore.Non resistette oltre e si abbandonò a peso morto per terra.Chiuse gli occhi,cercando di sopportare lo spasimo,e ritornò calmo.

 

-Forse,l’hanno rapita,oppure uccisa……..-sussurrò stanco.

 

-Non pensare al peggio,ti prego!Forse l’hanno semplicemente spostata di cella,non devi arrenderti,lei non è morta!-lo rimproverò lei.

 

L’uomo la fissò intensamente,ed un lieve sorriso gli dipinse il suo volto arreso.Con voce roca e gentile,le rispose dicendo:

 

-Ti ringrazio molto,sei davvero una brava ragazza………ma come vedi,le speranze sono poche,io sto morendo ormai,non mi reggo quasi più in piedi,e senza una sigaretta non so quanto potrò resistere ancora………-

 

-NON DIRE SCIOCCHEZZE!TU VIVRAI,TE LO DICO IO!-insistette Kagome,ormai più disperata che arrabbiata.

 

Sven continuò a sorridere,ed allungò la sua mano sinistra verso il volto della ragazza.Le accarezzò una guancia,molto delicatamente,come se quel gesto lo stesse compiendo con la sua adorata Eve,forse a questo punto morta.I suoi occhi bruscamente si chiusero,il suo corpo si indebolì,facendolo cadere in un sonno profondo.Kagome lo assistette subito,credendo fosse morto,una grande ansia l’assalì,alleviata fortunatamente subito.Sven infatti si era addormentato di colpo,con le braccia a penzoloni e il collo pesantemente sorretto da una spalla.La ragazza si tranquillizzò,e decise che per ora era meglio lasciarlo stare.Si alzò da lì e lentamente si portò sulle sbarre della prigione.Ne afferrò due con forza e vi si appoggiò ad esse.Voleva meditare,meditare su quello che era successo,su quello che stava succedendo e su quello che doveva succedere.Voleva meditare su un’immediata fuga……….

 

 

Nel buio della notte un’automobile correva su una strada sterrata,mentre una figura demoinaca la seguiva veloce.Erano diretti verso il covo di Creed,ormai era quasi giunta l’ora del riscatto.Man mano che il tempo passava la loro voglia di rivincita cresceva,senza sosta,implacabile e ardente.

 

-Non resisisto più,dobbiamo raggiungere al più presto il castello di Creed………-esclamò Jenos,strofinandosi le mani.

 

-Cerca di stare calmo,piuttosto pensa ad una soluzione pratica di come entrare una volta lì……-lo ammonì Nizer,che stava alla guida.

 

Beluga e Train invece si trovavano ai sedili posteriori.Il numero V era seduto comodamente,lasciando così il minimo spazio allo sweeper per starci,che intanto si lamentava,soffocato.

 

“Maledetto Beluga!Possibile che non possa stringersi un po’?”pensò lagnandosi.

 

-Allora,quand’è che arriviamo?-domandò impaziente la voce del numero VII.

 

-SMETTILA UNA BUONA VOLTA!La strada è ancora lunga idiota…….-tuonò deciso il numero VI.

 

-Lo so,ma non posso sopportare che la mia Rins si trovì lì,rinchiusa in quella fetida prigione…….-controbattè dirignando i denti.

 

Train,a sentirlo,si scandalizzò,e con forza si fece spazio tra il corpo possente di Beluga.Andando ad appoggiarsi con i gomiti tra il sedile di Jenos e Nizer,gli chiese preoccupato e aggressivo:

 

-Cosa?Rinslet è stata rapita?-

 

Jenos si girò verso lui e guardandolo con aria impensierita gli rispose:

 

-Purtroppo,oggi pomeriggio………mentre si stava inoltrando nel castello è stata colta di sorpresa da Creed,ed è stata imprigionata……..-

 

Lo sweeper si corrucciò in un’espressione di puro disprezzo,il suo partner aveva colpito ancora una volta……….Strinse i pugni,cercando di non esplodere e ritornò nella sua posizione originale,buttandosi pesantemente sul sedile.Incrociò le braccia e strinse le ginocchia al petto,poi si mise a guardare fuori dal finestrino.La figura di Inuyasha li seguiva sempre,rapida più che mai,anch’essa impaziente di liberare Kagome.I minuti passavano abbastanza lenti,mentre la voglia dei quattro uomini aumentava,sì,dovevano raggiungere al più presto la loro meta………

 

 

Stava scendendo ormai da tempo le scale che la avrebbero condotta nelle prigioni sotterranee.Era annoiata,delusa,non trovava niente di divertente in quel luogo,ma tanto valeva provare a curiosare un po’ di più.Aveva ucciso circa quindici guardie,ma ancora non le bastava,sentiva dentro di sé che la voglia non si era ancora placata,allora quale luogo migliore se non le celle?Chissà quanti prigionieri dentro da uccidere,sfigurare,martirizzare……

 

-Ma quando finiscono queste scale?-si lamentò mentre camminava.

 

Era stanca di aspettare,voleva raggiungere il suo fine il più presto possibile.Quel labirinto desolato e stretto le dava terribilmente noia…….Finalmente ad un certo punto cominciò ad intravedersi una luce fioca,che scopriva il riflesso delle gocce che cadevano dalle pareti inumidite.Sì,era arrivata,quello era il luogo dove avrebbe potuto dar sfogo al suo desiderio……Aumentò il passo,infervorata di una nuova energia,finchè non raggiunse il lungo corridoio della prigione.Ai lati vi erano una moltitudine di celle,molto buie ed inospitali,che le suscitarono ancora di più la bramosia di uccidere.Sorrise,sorrise apertamente,la bocca mostrava i suoi affilati e candidi canini,gli occhi vividi e gelidi rispecchiavano tutta la sua gioia,le sue mani tremavano,non resistevano più,dovevano infilarsi in carne umana……Analizzò attentamente tutti i locali,per vedere se vi fosse stato dentro un essere umano,finchè non giunse davanti ad una cella occupata.Le si illuminarono gli occhi.Sì,il grande momento era arrivato……….Afferrò strette due sbarre,poi sporse la testa per abbozzare la figura che vi abitava dentro.Una ragazza,accucciata acciambellata su se stessa,con lo sguardo sofferente,i capelli lillà e la pelle candida.Stava probabilmente dormendo,il che le diede molto fastidio.Di certo non poteva ammazzarla nel sonno,sarebbe stato vile.Quindi decise di aspettare.Si accucciò per terra ed osservò bene la ragazza,aveva dei lividi su tutto il corpo e tremava dal freddo.Chissà chi era,eppure le pareva di averla già vista da qualche parte……..Ad un tratto un lampo di luce attraversò i suoi occhi e un dolore lancinante le colpì la testa.Il vuoto totale e poi un tuono rimbombante nel suo cervello.Si strinse la testa con forza,cercando di scacciare via quell’improvviso dolore,ma non ce la fece.Dalla sua bocca uscì un urlo sovraumano,lo spasimo era troppo intenso,doveva assolutamente allontanarsi da lì………Si alzò di scatto da terra e corse via da quella cella.Man mano che si separava da lei,il dolore diminuiva,finchè non sparì del tutto.Allora si appoggiò pesantemente ad un’altra cella,ancora col respiro affannato,ma cercò con successo di tranquilizzarsi.Si portò lentamente una mano al petto.Il suo cuore batteva fortissimo,ancora sotto shock dopo quello che era successo,ma nonostante tutto era abbastanza serena.Ma perché tutto un tratto?Cosa le era successo?Perchè quella ragazza le aveva fatto così male?Doveva scoprirlo,e forse grazie all’aiuto di Creed ci sarebbe riuscita………

 

-SCRASH……-(ma che razza di rumore è?)

 

Sentì qualcosa strisciare verso lei,ma non sapeva cosa.Si girò verso quel qualcosa,che proveniva dall’interno della cella,e provò a identificarlo.Nell’ombra cominciava ad intravedersi qualcosa,una mano,sempre di più si avvicinava alla luce,e si faceva strada in mezzo a tutto quel nero.Una mano bianca,delicata,la mano di una donna……..Ma di chi era?Eve si inginocchiò verso essa e allungò lo sguardo per vedere chi vi era dietro.Riconobbe dei capelli corvini,ed un viso spaventato ed angelico.Chi era costei?Però,era sveglia e questo contava ora,avrebbe potuto uccidere qualcuno alla fine…….Però,pian piano,osservandola meglio,provò una strana compassione,sconosciuta in lei,non se la sentiva di annientarla,proprio no,anzi,sinceramente provava una strana curiosità verso lei,ma non sapeva dove arrivasse…….Decise di conoscerla.

 

-Chi sei?-le domandò piano.

 

La ragazza le rispose fievole,un po’ impaurita da lei.

 

-I-io,mi chiamo Kagome…….tu sei buona?-chiese tremando.

 

Eve rimase immobile di fronte a quella domanda.Poteva definirsi lei buona?Di sicuro no,però,in quella circostanza un po’ se lo sentiva……..Ma cosa rispondere?Il suo cuore le diede la risposta giusta.

 

-Non posso proprio definirmi buona,però…..-

 

Kagome fece un respiro di sollievo,poi ebbe lei la parola.

 

-Pfui!Tu chi sei invece?-

 

-I-io……..beh,io mi chiamo Dark Eve……..-rispose incerta.

 

-Mpf,che strano nome!Ma tu che ci fai qui?Sei una guardiana del castello?-chiese più insistente.

 

-No,no!Cioè,io…..scusa,ma non vorrei rivelare la mia identità…….-

 

Che stupida!Ma perché si stava comportando così?E poi,davanti ad un’insulsa ragazza che avrebbe potuto benissimo uccidere in un sol colpo…..Dannazione!Forse era meglio darsela a gambe,un altro secondo lì e sarebbe scoppiata!

 

-Va bene,allora ti chiamerò semplicemente Eve!Ma per caso tu sei amica di Sven?Perchè prima lui parlava di te…….-disse Kagome incuriosita ed ironica.

 

Sven?Quel nome,quel maledetto nome che aveva già sentito da qualche parte………E che ad un tratto le ricordò tutto.Di nuovo quel dolore alla testa,ma questa volta ancora più forte e prepotente……Si protesse con le mani,poi strinse denti e occhi,per cacciare via tutta quella negatività.Niente da fare.Il male c’era e non cessava in alcun modo.Si alzò di scatto da terra,poi andò a sbattere contro ua parete.Kagome la fissava inorridita ed impaurita,perché adesso si stava facendo tutto questo?

 

-Ehi,che hai?-chiese con voce tremante.

 

Eve non la ascoltò e come un toro infuriato continuò a battere la testa contro il muro.Forse quello era l’unico modo per respingere il male.Ma ancora nessun risultato…….Le tempie continuavano a pulsare,potenti saette bombardavano il suo cervello,come se stesse per scoppiare……La sua mente era percorsa da brevissime immagini,quasi irriconoscibili,quel nome aveva materializzato nella sua memoria un uomo,alto,biondo,dal volto dolce……Un uomo con una strana benda sull’occhio destro,un uomo inghiottito da milioni di mozzi di sigaretta,un uomo con un computer portatile…….Quell’uomo le offriva il gelato,quell’uomo le sorrideva,quell’uomo le accarezzava la testa……Ma chi era?Perchè era così importante nei suoi ricordi?Non volle torturarsi oltre e con forza corse via da lì,più veloce che mai,in cerca di Doctor,in cerca di Creed,che di sicuro avrebber alleviato il suo dolore……

 

“M-ma………” pensò Kagome incredula.

 

E la seguì con lo sguardo mentre spariva nell’ombra di quella fetida prigione.

  
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