Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: whitesary    09/11/2009    10 recensioni
Dormi piccola sciocca,
sprofonda nel sonno eterno e lascia che io, Artemide, porti a
compimento la mia divina missione...
ATTENZIONE: FANFICTION INTERROTTA!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capricorn Shura, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 34 – MY IMMORTAL


Libertà.
Finalmente.
Amo questa sensazione.
Libertà di movimento, di pensiero, di parola…
È mio. Questo corpo è finalmente mio.
Levo la felpa scoprendo le braccia e le sfrego, per sentire la scia del mio tocco caldo, per perdermi in questo attimo di estasi.
Non poteva esserci ricompensa migliore per la pazienza avuta in questi mesi.

-Bentornata Artemide-
-Sono qui fratello, finalmente sono al tuo fianco-

Mi avvicino lentamente ad Apollo, pregustando ogni singolo passo, e lo abbraccio.
Avevo dimenticato cosa significasse potersi muovere a proprio piacimento, l’ultima volta che ne ho avuto l’occasione è stato per poco tempo durante il periodo oscuro di Sara.
Ma ora quella stupida ha avuto quello che si meritava.
Ed ora…

-Tu, umano-

Ingrossando la voce e voltandomi per guardarlo, sciogliendo l’abbraccio fraterno, ricordo cosa è appena successo a questo corpo, allo shock fisico che ho provocato, e mi sembra giunto il momento di vendicarmi per tutte le volte che questo cavaliere ha osato usufruire delle mie grazie.

-Dunque sei ancora vivo? Il dolore per la perdita della tua amata non ti ha stroncato sul colpo?-
-No, sono ancora qui. Che cosa hai fatto a Sara?-

Un sadico sorriso si impossessa della mia bocca nel sentire questa voce indecisa, che nasconde l’agitazione e una puntina di paura, accompagnando il tutto da uno sguardo tra lo sconvolto e il deciso.
Ma di vera decisione non c’è traccia, si nota subito che è solo un vano tentativo di mostrarsi come indomito cavaliere di Atena fino alla fine.

-Sicuro di volerlo sapere?-
-Certamente-
-L’ho addormentata per sempre. L’ho sovrastata con il mio cosmo e l’ho gettata in un angolino inerme, priva di forze, immobile e inanimata, come una bambola. È questa la giusta punizione per avermi soffocata più e più volte e per avermi riempito la testa di stupidaggini quali l’amore e la fiducia verso voi esseri inferiori per poi essere tradita spudoratamente. Vorrei riservare lo stesso trattamento anche a te, farti soffrire fino a ucciderti, ma preferisco vederti patire le pene dell’inferno, crogiolarti nella disperazione perché non sei riuscito a proteggere la persona più importante della tua vita, impazzire e implorarmi di finirti una volta per tutte per ricongiungerti a lei-

La faccia stupita, combattuta e allo stesso tempo orgogliosa che questo giovane mi riserva è meravigliosa.
Ma non mi basta, voglio distruggerlo completamente.



====== flashback======   



È volata via, seduta sulla luna metallica, verso la morte.
Perché è questo quello che ha appena fatto, è andata incontro al suo suicidio.

Sto per esplodere.

-CAZZO SARA TORNA INDIETRO!-

È inutile, ormai non mi può più sentire

Stupida.
Razza di stupida.
Gettarsi così in pasto al nemico.
Per cosa poi?
Vendetta?
Orgoglio?
Incoscienza?

Prima che prenda a pugni una colonna una presenza si avvicina rapidamente.

-Milo ti ho sentito urlare, cosa è successo? E dov’è Sara?-
-E’ andata, Aiolos-
-Come andata? Non vorrai farmi credere che è andata incontro ad Apollo da sola!-
-Sì. Non abbiamo tempo da perdere, dobbiamo avvisare subito Atena-

Sorpasso il mio compagno e comincio la salita verso la tredicesima con grandi falcate.

-Aspetta vengo con te-



Dopo aver chiesto urgentemente udienza, preoccupandosi per il mio allarmismo e probabilmente intuendo di cosa si trattasse, Atena ha fatto convocare tutti i cavalieri del Santuario, in modo che potessero ascoltare la mia testimonianza.

-Questi sono i fatti, Milady. Le chiedo perdono per il mio fallimento-
-Non hai colpa Milo, hai fatto ciò che era giusto, ora però non posso più indugiare-

Nella sala cade un pesante silenzio. Credo che più o meno tutti abbiano intuito il significato di queste parole.

-Avrei preferito continuare a rimandare ma ora non posso più: sferreremo un attacco diretto ad Apollo, prima che sia troppo tardi-
-Mia signora, crede sia veramente il caso?-
-Sì Saga, prendendo in considerazione vari fattori non possiamo avere la certezza che Sara sia al sicuro. E non mi sento nemmeno di escludere l’ipotesi di un suo tradimento nei nostri confronti, nei confronti dell’umanità: non è mai stata mentalmente stabile toccando l’argomento Aras e temo che Apollo sfrutti questa sua debolezza per portarla al suo fianco. Potrebbe anche darsi che ora stiano ingaggiando battaglia, non lo posso dire con certezza in quanto non percepisco i loro cosmi, ma per precauzione non escludo nulla. Non ci resta che attaccare, questa storia è andata avanti per troppo tempo e non posso permettermi di tenere la salvezza dell’umanità in bilico ancora a lungo-
-Avete già delle disposizioni, divina Atena?-
-Sì, Shion. Per prima cosa i cavalieri di bronzo si muoveranno in avanscoperta per verificare la zona del tempio di Apollo, una volta setacciata: io e alcuni cavalieri d’oro penetreremo direttamente al suo interno, sempre scortati dalle forze di ricognizione e dai cavalieri d’argento. Coloro che non verranno in missione avranno il compito di proteggere il Santuario da eventuali attacchi esterni, mentre i cavalieri d’oro che rimarranno, invece, dovranno tenersi pronti per dare manforte o sostituire i compagni del primo gruppo. Priorità assoluta sarà recuperare Sara, in quanto custode dello spirito vendicativo di Artemide, successivamente impiegare ogni nostra singola energia per fermare Apollo. Vi raccomando di non sottovalutarlo, il suo cosmo supera ogni immaginazione e la sua potenza non ha eguali, bisogna essere molto cauti. Detto questo che i designati per la prima mossa si preparino alle soglie del Santuario, partiremo all’alba-
-Atena, credo non sia saggio perdere ore preziose-
-Shion non ho intenzione di mandare in missione cavalieri che non si reggono in piedi dal sono, meritano di riposare. E ora andate e attendete istruzioni-

Velocemente ogni cavaliere ritorna al proprio alloggio, e credo che ognuno di loro si appresti a passare una notte in bianco.
Una lunga notte.
Ripassando mentalmente il piano arrivo sino la mia casa.
È un piano assurdo, e l’attesa non farà altro che far saltare i nervi e a stancare ancora di più.
Ma questi sono gli ordini della mia dea, e io ubbidirò.

Volgo per l’ultima volta lo sguardo alla notte.
Sara…
Cerca di non fare pazzie.
Resisti, stiamo arrivando.



====== fine flashback======   



Il sole sta per sorgere e illuminare la Grecia con i suoi raggi indeboliti dal clima autunnale, e il nostro esercito è pressoché pronto, ovunque si vedono cavalieri di ogni grado parlottare tra di loro in attesa delle direttive di Atena.
Alcuni non li ho mai nemmeno visti in vita mia, e forse questo spiegherebbe le voci che mi sono appena giunte sull’assegnazione rapida, avvenuta stanotte, delle armature ancora libere.
Giustamente la Dea ha pensato a riempire i buchi mancanti, soprattutto tra i cavalieri d’argento, ogni singolo cavaliere può fare la differenza in questi casi.
Cammino tra loro, che mi salutano con il dovuto rispetto, mentre raggiungo Camus strofinando le palpebre: non ho chiuso occhio tutta la notte, preso com’ero dalla preoccupazione.

-Milo cerca di concentrarti sulla missione, continuare a pensarci non ti farà dare il massimo in battaglia-
-Vorrei Camus, lo vorrei tanto, ma il senso di colpa è duro a morire-
-Spiegami cosa avresti fatto per infliggerti questa condizione, mi pare che abbia scelto di sua sponte di andare-
-Io potevo fermarla, avrei potuto interrompere la sua corsa verso il nemico ma non l’ho fatto, invece di tenere la presa salda sulle sue spalle l’ho ammorbidita e lei è scivolata via, in cielo, adagiata sulla sua luna. Ecco perché sono il responsabile, l’avevo in pugno e l’ho lasciata andare-
-Non ha senso ora darsi colpe per avvenimenti passati. Se proprio vuoi alleviare questa tua sofferenza allora combatti per riportarla a casa, solo questo ti metterà il cuore in pace-

Come sempre il mio amico ha ragione, mai una volta che sbagli consiglio.

-Grazie Camus-
-Di niente. Ora prepariamoci, Atena sta arrivando-



***


I bronzi sono partiti in avanscoperta da un po’ ormai e nessuno di loro si è fatto vivo. Non vorrei fossero morti, sarebbe una seccatura modificare il piano ancora prima di metterlo in atto.
Mentre aspetto come un corridore pronto alla partenza – meravigliandomi ancora di far parte del gruppo che andrà a spaccare la faccia al Dio – rientra Ikki, confermando la via libera.
Non aspettavo altro, comincio a muovermi verso l’obiettivo, quando Aphrodite mi sbarra il cammino.

-Calmati Death Mask, non è consigliabile agire d’istinto-
-Beh la via è libera, allora andiamo-
-Ikki ha confermato un versante, dobbiamo attendere la conferma degli altri-

Sbuffo stizzito mentre riprendo posto appoggiandomi a una pietra.
Quest’attesa è inutile, se un versante è libero tanto vale procedere, si fottano gli altri.
È da troppo tempo che non mi diverto su un campo di battaglia, l’adrenalina rischia di uscirmi dai pori della pelle. Ed è da molto che voglio vendicare Shura. Non resisterò ancora a lungo.

-Smettila di agitare nervosamente quel piede-
-Piantala di commentare ogni mia mossa Aphrodite-
-La pazienza non è mai stata una tua virtù Cancer, ma non renderlo così palese. Cosa credi? Guarda che anche io sto scalpitando per l’imminente battaglia, non c’è occasione migliore per dare pace all’anima di Shura-
-Eh signorina, da quando in qua te ne intendi di anime?-
-Da quando conosco un certo granchio. Guarda, stanno tornando altri bronzi-

Era ora.
Quindi si va.


***


Quel dio del sole di questo cavolo ha lasciato la zone libera.
Nessun cane da guardia nei paraggi.
Sta togliendo tutto il divertimento.

-Fermati-
-Perché dovrei? Non c’è nessuno-
-Appunto per questo. Non ti sembra strano? Possibile che un dio non voglia protezione?-
-Cosa vuoi che ti dica Aphrodite, probabilmente il suo ego è talmente grande che non vuole incapaci da mandare al macello contro di noi-
-Ricordi l’ultima volta quanti uomini aveva schierato in battaglia?-
-Sì che li ri-…-

Un piccolo cosmo dietro di noi.
Quasi una scintilla.
Evitiamo l’attacco alle spalle per un soffio, e siamo costretti a fermarci.

-Dicevi, Cancer?-
-Forza amico mio, è ora di metterci all’op…-

Qualcosa non torna, poco lontano da qui.
Mando velocemente questi inutili idioti nello Sekishki, non curandomi di buttarli giù nello Yomotsu Hirasaka con le mie mani, tanto ci si butteranno da soli.

Guardo Aphrodite, anche lui l’ha percepito, infatti ha gli occhi sbarrati e sussulta.

-Ehi Aphro…-
-Cancer… vorrei sbagliarmi, credimi, lo vorrei tanto, ma…-
-Anche io… ma non ci sono altre spiegazioni, dev’essere così per forza…-


***


Credevo di entrare a far parte della prima squadra, quella che sta andando incontro ad Apollo, e invece mi ritrovo a fare da guardia al Santuario.
Non mi piace.
Non mi piace per niente.
Io voglio combattere.
Il sangue ribolle e chiama altro sangue.
Quello del Dio.

-Milo datti una calmata -
-Taci Shaka-
-Non risolverai nulla continuando così-
-E cosa dovrei fare? Mettermi a meditare?-
-Se la cosa può aiutarti…-

Trattenendo un’imprecazione ignoro il biondo cavaliere di Virgo e scruto l’orizzonte, pensando a Aiolos e Dohko che stanno scortando la dea.
Dannazione.
Come starà andando?

-Milo è meglio che tu lo sappia-
-Di cosa parli?-
-Di quello che ho appena percepito, come immaginavo non hai prestato attenzione-
-Shaka smettila con i giri di parole, cos’hai appena sent...-

La reazione scema velocemente appena percepisce ciò a cui Shaka si riferiva.
Un piccolo cosmo si è addormentato e uno nuovo è appena esploso, in tutta la sua devastante potenza.
Nella sua divina ferocia.
E le divinità sulla Terra sono solo tre: Atena, Apollo… e Artemide.



***


Non riesco a levargli lo sguardo di dosso, quest’uomo è affascinante a suo modo.
Forse inizio a comprendere come possa aver fatto a far breccia in Sara.

-Fratello, desidero cambiarmi-
-Ho conservato tutte le tue vesti, vieni-
-Fammi portare immediatamente quella bianca con il bordo magenta-
-Come desideri-

Senza staccare gli occhi da questo cavaliere percepisco Apollo uscire.
Perfetto.

-Ti dispiace se mi cambio qui?-

Nessuna risposta.
Regge il mio sguardo ma non parla.

-Il gatto ti ha mangiato la lingua? Dovresti sentirti onorato, saresti il primo a vedermi nel pieno della mia bellezza-

Sospira e abbassa lo sguardo, forse imbarazzato.
Ora è arrivato il momento di divertirsi, lascio vagare il cosmo e mi preparo allo spettacolo.


***


Ma…
Dove sono?
Fino a poco fa ero dinanzi ad Artemide e ora…

-Shura? Ci sei?-

Guardo attorno e i riflessi del mare mi abbagliano, mentre sulle mani e sui piedi sento della sabbia.
Ma a stupirmi è questa voce.

-Ehi tutto a posto? Ti sei ammutolito-
-Sto bene, è stato il sole…-

È lì, bella come la luna e più raggiante del sole.
Seduta sulla sabbia con le braccia all’indietro per non cadere, i capelli castani lasciati liberi sulla schiena fasciata da una canotta bianca, come la lunga gonna, e occhi smeraldini che mi fissano amorevoli.

Sto forse sognando?
 
Una leggera brezza mi accarezza la pelle e muove le onde formate dai suoi capelli, simili a quelle del mare.

-Ahi-

No, non è un sogno, la sabbia entrata nell’occhio è troppo reale.

-Accidenti…-
-Shura sei davvero strano, se c’è qualcosa rimandiamo-
-No no, è tutto a posto-

Rimandare?
Non ricordo nemmeno cosa avessimo in programma.

-Vuoi un fazzoletto per l’occhio?-
-Sì, grazie…-

Non importa.
Mi verrà in mente.
Il fazzoletto che mi porge profuma di lavanda, un profumo così intenso che mi entra dritto nel cervello.
Non è un sogno.
Non è possibile.

Invece di prenderlo adagio la proprietaria sul manto dorato della spiaggia, prendendola alla sprovvista, e unisco le labbra alle sue.
Il casto bacio diventa sempre più profondo, catturando tutti i sensi e annullando ogni tentativo di ragionamento. Le sfioro le braccia, la pancia, il viso mentre mi scompiglia i capelli…


Si stacca velocemente allontanandomi il viso con entrambe le mani.

-Vado io-

Si dilegua velocemente verso la zona notte, lasciandomi appoggiato al bancone della cucina.
Ma…
Questa è la mia casa, ad Atene.
Dov’è finita la spiaggia?

Non ci capisco più niente.

Forse seguendola potrò capirci qualcosa, ma un suono mi blocca.
Un pianto.
Il pianto strillante di un bambino.

-Shura puoi portarmi il biberon con il latte, per favore? È già pronto sul tavolo-

Come se l’avessi sempre fatto, prendo l’oggetto e vado nella camera da letto, dove Sara è seduta voltando le spalle alla porta, e dai gesti sembra stia cercando di calmare il piccolo.
Si accorge della mia presenza e le consegno il latte.

-Grazie. Oggi ha proprio fame, questo mangione-



Poco prima che riuscissi  a vedere il volto di quel bambino qualcosa mi è arrivato in faccia.

-Ma cos…-

Mi tiro su fino a sedermi.
Non sono più a casa mia, ma in un parco.

-Dai papà, vieni a giocare!-
-Giusto papà, smettila di piccioncinare con la mamma e vieni a dare il cambio allo zio che è stanco!-

Piccioncinare?
Che ci fa qui Death Mask?
Perché sono sdraiato su un prato con Sara appoggiata al petto?

-Uffa e va bene, vi lascio il vostro Ronaldinho. Coraggio tigre, vai e insegnagli come si tira un pallone-

Mi bacia dolcemente prima di liberarmi del suo peso.

-Che schifo! Zio hai visto?-
-Sì, ho visto. Tra qualche anno non dirai più “che schifo”, giovanotto-
-Papààààààààà!!!-

Ma allora sono io quello che chiama “papà”.
Quello… è mio figlio?

-Dai papà, vai-

Anche Sara ora mi incoraggia, mentre si appresta a mettere via dei piatti in una cesta.

Ma allora…

Sorrido certamente come un ebete.

Che sciocco, evidentemente mi ero addormentato dopo il pic-nic e ho rivisto alcuni avvenimenti del passato, non c’è altra spiegazione alle visioni di poco prima.

Mi alzo facendo cadere dei fili d’erba dai vestiti.

-E va bene, adesso arrivo, così la paghi per avermi riempito di erba!-

Quando vedo mio figlio ho un tuffo al cuore.
È bellissimo.
Avrà su per giù quattro o cinque anni, con i miei stessi tratti un po’ marcati, ma con le guance paffute - perché sta sbuffando per l’impazienza - e i capelli neri.
Gli occhi verdi, però, sono tutti della mamma.
Nel vederlo provo una strana sensazione di orgoglio, dopotutto questo è il capolavoro mio e di Sara.
Quasi a chiederle conferma mi giro verso lei.


Ora basta


Lentamente Sara sparisce come sabbia portata via dal vento.
Il paesaggio rigoglioso si fa sempre più nero, fino a sparire del tutto.
Di Death e del piccolo non rimane altro che una dissolvenza.


***


-Ora basta. Direi che hai visto anche troppo-

Gettandogli in testa i jeans sporchi sembra riprendersi, infatti si guarda attorno spaesato.
Lascio scivolare la veste lungo il mio perfetto corpo prima di rispondere alle numerose domande che sembra abbia stampate sul volto.

-Era proprio un bel bambino, vero? Ti assomigliava molto-
-Cosa è successo?-
-Quello che hai visto era opera mia. Ho voluto regalarti la visione di quello che sarebbe potuto accadere se non mi fossi mai manifestata: la vostra vita felice e spensierata, la nascita di un figlio, l’emozione e l’orgoglio di essere padre…-
-E’ stata tutta un’illusione?-
-Non la chiamerei così, sarebbe più corretto dire un’ipotesi, difatti sappiamo entrambi che quello che hai visto non potrà mai succedere-

Sfilo la biancheria, ancora imbrattata di sangue, da sotto la veste scorgendoci qualcosa.

-Tieni, saluta il tuo bambino-

Con noncuranza gli lancio il tessuto con ciò che rimane della loro unione, mentre con la maglietta che ho levato poco fa procedo con un veloce ripulita prima di indossare candida biancheria pulita.

-Non è carino?-

Sogghigno nel vederlo trattenere le lacrime.

-I tuoi amici dorati saranno presto qui, potrai farti consolare da loro-


***


Questo è tutto quello che resta di mio figlio.
Del frutto dell’amore che Sara portava in grembo.
Il bambino che mi chiamava “papà” e che voleva giocassi a calcio.
Non rimane altro che un essere microscopico mischiato a del sangue.
Lo sfioro con una mano tremante.

Questo è troppo.
Dea o no, ha passato il limite.
Ancora prima di ipotizzare un attacco mi ritrovo bloccato al muro, schiacciato dalla potenza del suo cosmo.

-Oseresti davvero levare la tua mano contro di me? Per vendicare cosa, poi, un ammasso di cellule ancora non del tutto formato? Fossi in te ci penserei almeno due volte prima di agire d’istinto. E comunque sarebbe tutto inutile, potresti al massimo sperare di procurarmi il fastidio di un insetto. Se proprio vuoi lottare ti accontenterò, ho proprio voglia di misurarmi con tutti voi-
-Tutti… noi?-
-Esatto, i tuoi compagni sono ormai qui, credo ti farebbe piacere rivederli e combattere al loro fianco prima di spirare tutti assieme per mano mia-

Con il cosmo mi trascina rapidamente fin fuori il tempio, dove percepisco i cosmi degli altri che stanno arrivando.

-Sono agitati, l’esplosione che ho generato alla liberazione deve essere andata oltre la barriera creata da Apollo che serve non far sentire i cosmi nel tempio dall’esterno. Sono certa che sarai per loro una piacevole sorpresa, dopotutto ti credono morto da mesi, sarà un bello shock vederti in vita: considera questo come un mio regalo per il vostro imminente viaggio all’altro mondo assieme alla vostra dea-

Sorreggo lo sguardo disgustosamente divertito da tutto ciò, che mai e poi mai avrei pensato potesse comparire sul viso di Sara.
Sfruttando la malleabilità del cosmo, mi inchioda di colpo con le ginocchia a terra e le braccia legate dietro la schiena, come se fossero legate da una corda impossibile da spezzare.

Non mentiva, stanno venendo davvero.
E con loro c’è anche Atena.




 




SPAZIO AUTRICEEEEEEEEEEEEEEEEEEE------------------------------
CIAO RAGAZZIIIIIIIIIIIII!
Finalmente, dopo 3 mesi di assenza e di sfiga cronica, sono tornata!
Non vi sono mancata neanche un po’, vero?
Lo sapevo ç____ç


Tornando seri…
Mi dispiace veramente tanto di avervi fatto aspettare, ma in questo periodo ne sono successe veramente di tutti i colori, di tutte le forme e di tutte le età.
Insomma è successo veramente di tutto, ma sono sopravvissuta e sono tornata.


Prima di tutto ringrazio Tsukuyomi, beta-reader ufficiale di questo capitolo nonché musa ispiratrice e dispensatrice di consigli: senza di te a quest’ora starei ancora rileggendo queste pagine chiedendomi che piffero ho scritto, senza alcune aggiunte e soprattutto senza le maiuscole a inizio dialoghi. Muchas gracias chica!


La canzone che fa da titolo al capitolo è la favolosa “My Immortal” degli Evanescence, scelta un po’ alla cavolo di cane solo per la musica e non tanto per il testo.
Ok, ammetto di aver scelto la prima canzone che poteva stare bene in qualche modo in questo capitolo.
Linciatemi pure.



E ora passiamo ai ringraziamenti dettagliati:

Tsukuyomi: che ti ringrazio a fare? Hai avuto il tuo spazietto poco fa, accontentati di quello.
Scherzo.
Sai che ti amo e ti adoro come la vacca sotto il toro, per cui ti ringrazio ancora e sottolineo nuovamente che IO e questa storia NON siamo illegali.
Se vuoi unirti alla spedizione capitanata da Atena prego, credo che avranno bisogno di manforte i cari guerrieri, anche solo per distrarre un attimo gli dèi e ficcargli due dita negli occhi.
Ah, smettila di sognare mie idee o miei pezzi di capitolo!


Terry Alchemist 22: ciao sister! Esattamente come per il capitolo precedente, anche stavolta non ti avviso e ti faccio una bella sorpresa! Ti autorizzo a mandarmi a fan cucciolo domenica, me lo merito.


EriS_SaN: come non mi hai ancora perdonato lo shock della pseudo morte di Shura? ce l’hai ancora con me davvero? ç___ç  come ai visto il DioStronzo (ho riso mezz’ora per questo soprannome xD) per questo capitolo è uscito un po’ di scena, giustamente per dare spazio alla sorella bastarda e assetata di sang… ahem di vendetta. La vedi ancora la piiiiiccola lucina di speranza? Beata te.
So già che mi riempirai di insulti sabato, mi preparo fin da ora.


Sesshy94: non mi uccideresti mai, altrimenti chi la continua questa fan fiction, eh? Eh?
Se il precedente capitolo ti aveva fatta piangere (O___O ma veramente?) questo temo ti distrugga del tutto, la visione di Shura è strappalacrime oltre ogni limite.
Sì, sono bastarda e mi piace esserlo, MUAHAHAHAHAHAH!
Non uccidermi, non uccidermi, non uccidermi! ç_____ç


Gil88: se hai altro da chiedere non farti problemi e tempestami di domande ^^  temo che Sara non si riprenderà più, ormai è andata… Largo ad Artemide e alla sua furia omicida!


Anzy: la vedo molto dura, ormai Sara è stata sovrastata, accantonata, possiamo anche dire relegata in un piccolo frangente di Artemide completamente vuota. Come se non ci fosse più anima né niente.
Ribadisco, sono bastarda e me ne vanto.
Cosa mi dici della visione di Shura? Mi ha fatto male scriverla, è stato traumatico quel pezzo.


Sakura2480: ciao carissima e benvenuta! Lo sai che la fantasia non mi manca, il difficile a volte è imprigionarla con le parole di capitolo in capitolo, ma pian pianino vedo di fare il possibile.
Aspetterei a dire che ho fatto un lavoro con i fiocchi, lo terrei buono per quando questa storia sarà finita (ovvero tra non molto) e lì sì che si giudicherà l’operato.
Mi preparo alla gogna, ormai ci avviciniamo...





Come sempre grazie anche ai Favolosi Fantasmini che ancora hanno lasciato un segno del loro passaggio nel contatore, vi adoro tutti!

Alla prossima!

  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: whitesary