Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: danish    10/11/2009    3 recensioni
Sono ormai passati alcuni anni da quando Kei Yuki ha lasciato l'Arcadia, dopo aver combattuto e vinto insieme ai suoi compagni il demone "Noo". Ora vive sul pianeta Minus e si occupa di comunicazioni interspaziali fino a quando improvvisamente uno strano fenomeno sconvolge la sua quotidianità....
(il racconto ed i personaggi si ispirano alla serie OAV "Endless Odyssey").
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harlock, Tadashi Daiwa, Yuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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numero uno
Il giorno stava ormai volgendo al termine e Kei Yuki , appoggiata alla veranda di legno della sua casa, scrutava lontano l'orizzonte tinto di arancio dal tramonto. Una lieve brezza tiepida le faceva ondeggiare i biondi capelli ed il leggero vestito azzurro che indossava mentre la sua mente vagava lontana tra i ricordi. Erano ormai passati alcuni anni da quando , dopo aver sconfitto il Noo, uno dei piu' terribili nemici, insieme all'equipaggio dell'Arcadia e al suo capitano, aveva deciso di fermarsi sul pianeta Minus per costruirsi una vita e dare pace a quell'inquietudine che albergava nel suo cuore.

"Anche oggi è passato....." pensò tra sè e sè mentre si girava per entrare in casa. Sul pianeta Minus Kei si occupava di comunicazioni spaziali, una specie di ufficio postale da cui venivano smistati i messaggi ed inoltrati a destinazione. Quasi un ponte con il passato in quanto, in qualunque momento qualcuno avesse voluto contattarla, lei avrebbe certamente risposto..... "qualcuno"di molto importante a cui lei pensava spesso.
" Mi domando perchè sono venuta qui e continuo a pensare a lui.....forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta sulla nave? " pensava Kei, ma la risposta che si dava era sempre la stessa : dovevo farlo.

All'improvviso un terribile frastuono la risvegliò dai suoi pensieri e con scatto atletico si precipitò al piano superiore, in sala di ricezione messaggi. Questa era una immensa stanza affacciata sul mare, visibile attraverso le ampie vetrate che la attorniavano. Appena mise piede nella sala si accorse che tutti gli strumenti mandavano segnali di malfunzionamento , il radar sembrava impazzito e sugli schermi apparivano strani messaggi in un linguaggio a lei sconosciuto. Poi un forte sibilo e ad un tratto il ritorno alla normalità. "Cosa può essere successo?" si chiedeva mentalmente mentre si avvicinava ad una delle vetrate per vedere se fuori ci fosse qualcosa di strano. La strumentazione nel frattempo aveva ripreso il suo normale funzionamento e del fenomeno di poco prima non rimaneva traccia. Certo non era una cosa normale , per cui Kei decise di rimanere bene attenta in attesa di nuovi eventi. Nelle ore successive verificò le registrazioni e controllò i tracciati in cerca di qualche indizio che le chiarisse i fatti. Era ormai notte fonda quando decise di andare a riposarsi un po' anche per recuperare l'energia e l'attenzione che le sarebbero servite l'indomani.

Il mattino seguente era una splendida giornata soleggiata, Kei si alzò e si fece una lunga doccia , come piaceva a lei, poi si infilò i jeans e una camicia e , dopo aver consumato una breve colazione, si diresse al piano superiore per continuare i suoi accertamenti sul fenomeno della sera prima. "voglio ricontrollare le registrazioni video. Non sono sicura ma mi sembra di aver visto un messaggio in codice....ma quale codice?"

All’improvviso di nuovo quel frastuono e subito dopo un lungo sibilo, gli strumenti ancora impazziti e quel messaggio criptato sul video,  poi per qualche frazione di secondo, una  luce abbagliante si materializzo’ sullo schermo gigante al centro della stanza.
” Meeme!!  È l’immagine di Meeme! “  . Kei  Si mise subito in moto cercando tutti le frequenze disponibili per cercare di contattare quel segnale che generava l’immagine di  Meeme .  “ che cosa sarà successo???  Perché è apparsa l’immagine di Meeme sullo schermo??  Spero che i miei amici non siano in pericolo…..”   guardò e riguardò infinite volte la registrazione senza riuscire a capire, a trovare uno spunto che le permettesse di decifrare il messaggio. Questo la faceva arrabbiare tremendamente ma continuò il suo lavoro spinta dal desiderio di sapere quale fosse la ragione di quel segnale.

Nuovamente  una luce invase la stanza  e si concentrò  per poi disegnare il profilo di una donna : era Meeme  che si stava materializzando di fronte a Kei, sottoforma di ologramma . “aiutaci….Harlock ha bisogno di te…..noi tutti abbiamo bisogno di te…”  era la voce dell'aliena che in un soffio chiedeva aiuto per lei e per i suoi compagni.   “Meeme! Dove siete? Che cosa sta succedendo?”
La proiezione della donna era tremula e sfocata  ma riuscì ugualmente a comunicare a Kei che l’arcadia era prigioniera nella terribile nebulosa Ydra   e rischiava di finire risucchiata da un buco nero.

“So cosa devo fare….devo andare a prendere Tadashi sul pianeta Lyra e portarlo con me! “  e così dicendo era già corsa all’hangar dove custodiva la sua piccola astronave per i casi di emergenza. E quello era davvero un caso di emergenza : il capitano aveva bisogno di lei e da ottimo ufficiale quale era non poteva certo tirarsi indietro………ma era solo per una questione di dovere  o in fondo al suo cuore era nascosta la voglia di ritrovarsi di fronte a quell’uomo dall’espressione indecifrabile  che  agitava  i suoi pensieri??

Dopo qualche ora di volo, il pianeta  Lyra cominciava a distinguersi nitidamente. “Ci siamo , è ora di contattare il ragazzino e vedere se durante questi anni è cresciuto!! “  Pensava sorridendo Kei  mentre si avvicinava sempre di piu’ il momento di atterrare .  
Kei sorvolo' il pianeta Lyra alla ricerca del suo compagno di mille avventure. Passò oltre le colline e dopo pochi minuti sopra ad un bosco. Stava cercando il posto migliore per atterrare senza destare troppa curiosità. In fondo era una pirata spaziale e , anche se "in congedo" , poteva sempre destare l'interesse di qualcuno  a cui interessava ancora catturare lei o i suoi amici.

"Tadashi dovrebbe essere da queste parti....ecco! Vedo in fondo a quella radura l'ingresso del suo centro di ricerche spaziali!!"  e così dicendo atterrò . Scese dal veicolo spaziale con molta attenzione e dopo pochi secondi arrivo' all'ingresso del centro ricerche dove  compose sulla tastiera il codice segreto che Tadashi le aveva comunicato. Infatti ,dopo aver lasciato l'Arcadia , Tadashi  aveva costruito il suo laboratorio di ricerca per continuare il lavoro di suo padre e aveva fornito un codice segreto ai suoi ex compagni  in modo che, se ne avessero avuto bisogno, in qualunque momento avrebbero potuto trovarvi riparo o chiedere il suo aiuto.

Kei attraversò velocemente il lungo corridoio che conduceva alla stanza principale . Il laboratorio era stato costruito sulla base della pianta dell'Arcadia, per cui non era difficile orientarsi per trovare l'amico. Dopo aver percorso alcuni metri, davanti a lei si aprirono le porte blindate della sala ……

"Finalmente sei  arrivata!" le disse una voce che lei  ben conosceva.
" Tadashi! sono lieta di vederti" gli rispose Kei avvicinandosi per abbracciarlo. Tadashi ricambiò l'abbraccio , lasciando un po' sorpresa Kei che si aspettava la solita reazione imbarazzata che lui usualmente aveva.

"So per quale motivo sei venuta fino a qui. Ho ricevuto uno strano messaggio la notte scorsa dove Meeme chiede aiuto dicendo che l'Arcadia si trova intrappolata all’interno della nebulosa di Ydra…….ed il suo campo magnetico la tiene bloccata senza scampo."  le disse .
"E' vero. Ho pensato di venire da te perchè penso che tu sicuramente abbia dei mezzi più potenti di quelli che ho io nella mia stazione per poterci mettere in comunicazione ed aiutarli ! " rispose Kei.

I due si avvicinarono ad un pannello pieno di luci e di pulsanti colorati . "Ho analizzato il segnale e credo che sia stato trasmesso già da qualche giorno....speriamo di essere ancora in tempo per fare qualcosa."  disse Tadashi mentre premeva i bottoni del pannello e stampava una sorta di mappa spaziale. Poi , guardando dritto negli occhi di Kei le disse : " non fare quella faccia, credi che Harlock se ne stia con le mani in mano? sicuramente starà cercando un modo di liberarsi dalla trappola in cui è caduto!" . Per un attimo Kei rimase sorpresa dalla risposta di Tadashi. Quello che una volta era un ragazzino, adesso era diventato un uomo sicuro e con la testa sulle spalle che sapeva bene cosa fare in quella circostanza.
 "E allora cosa stiamo aspettando? " rispose guardandolo a sua volta negli occhi . "Non avere fretta, dobbiamo portarci l'attrezzatura necessaria. Abbiamo bisogno di un carburante più potente del solito Gravium che usa l'Arcadia....." . così dicendo Tadashi prese una scatola metallica che conteneva alcune capsule verdi di sua invenzione, un nuovo combustibile ancora allo stato sperimentale, denominato TK15 . Questo, unito al normale carburante delle astronavi, era in grado di aumentarne di 20 volte la potenza. Purtroppo , essendo ancora allo stato sperimentale, non si conoscevano ancora perfettamente le conseguenze che avrebbe potuto provocare ai motori delle astronavi. Ma ora non c'era tempo da perdere, bisognava partire subito.
In poche ore i due ragazzi furono in grado di equipaggiare un' astronave veloce in grado di attraversare in breve tempo la lunga distanza che li separava dalla nebulosa Ydra. Non c’era tempo di tentare un collegamento attraverso le stazioni di comunicazione, era meglio partire subito .“ho portato con noi anche uno strumento capace di eliminare il piu’ potente dei campi magnetici…..credo che potrà servirci” disse Tadashi guardando Kei.

Ma lei non rispose, la sua mente stava ripercorrendo l’ultimo suo giorno sull’Arcadia , quando decise di scendere sul pianeta Minus. Il capitano aveva sempre lasciato liberi i suoi uomini di fare le loro scelte, di seguire il loro istinto. Ma quella volta , quando Kei entrò nella sua cabina per comunicargli la sua decisione,  lui le disse una frase che ora continuava a riecheggiare nella sua mente : “Sei libera di andare ovunque tu ritenga e in qualunque momento tu lo desideri “  poi fece una breve pausa ed avvicinandosi a lei di qualche passo aggiunse: “  Ma se un giorno sentirai la necessità di tornare, ricordati che qui ci sarà sempre qualcuno ad aspettarti.! “. Poi si voltò e tornò a sedersi alla sua scrivania mentre Meeme suonava con l’arpa la sua malinconica melodia. Harlock si versò da bere e, senza guardarla negli occhi, le disse : “ Buona fortuna.” .
Kei avrebbe voluto sentirsi dire parole diverse, invece uscì mormorando un semplice “Addio, capitano” e chiudendo la porta della cabina si allontanò per partire verso Minus.

Ora, trascorsi 6 anni da quell'ultimo giorno, la necessità di tornare cominciava a farsi sentire. Anzi si faceva sentire ancora più forte del solito perchè nonostante gli sforzi ed i tentativi di ricominciare da zero, i suoi pensieri erano sempre là. "Perchè non gli hai mai detto la verità sui tuoi sentimenti?" le chiese a bruciapelo Tadashi. Kei trasalì ed arrossì per essersi lasciata leggere dentro così facilmente. Dopo un breve attimo di incertezza e cercando di ricomporsi gli rispose : "e che cosa avrei dovuto dire secondo te? Credi che lui non lo abbia capito?" . " Certo che lo sa che tu sei innamorata di lui! Come lo sono tutte le donne che sono passate sulla sua strada! Scommetto che persino la gelida Raflesia lo è stata. E comunque, purtroppo per te,  pare che lui apprezzi solo la compagnia di Meeme...." Un pugno colpì la spalla del ragazzo all'improvviso "Prendi questo!! Hai il tatto di un elefante!!" gli disse Kei sibilando. Poi si allontano' dal ponte di comando e si ritirò in cabina , ferita da quel commento inopportuno di Tadashi "lo so, lo so che è così....ma poteva evitare di sbattermi in faccia la realtà in quel modo!!" Disse tra sé e sé mentre si versava dell'acqua.

Finalmente dopo molte ore di navigazione, la nebulosa di Ydra cominciava ad essere visibile ad occhio nudo. "Bene, cerchiamo di metterci in comunicazione con l'Arcadia, a questa distanza dovrebbero essere raggiungibili" suggerì Tadashi. Ma una tempesta magnetica avvolse d'improvviso la navicella che cominciò ad oscillare pericolosamente. "Ci siamo, è il momento di attivare lo scudo magnetico. Kei, premi quel pulsante giallo che vedi alla tua sinistra! " Una luce verde avvolse tutta l'astronave proteggendola dalla tempesta che imperversava in quel punto dell'universo, permettendole di continuare il viaggio nella direzione prestabilita. Dopo altre 3 ore finalmente giunsero in un punto dello spazio più calmo  in cui in lontananza si intravedevano delle luci intermittenti.......

   
 
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