Anime & Manga > Ranma
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Autore: Stray cat Eyes     11/11/2009    7 recensioni
Dove ciascuno ammette i propri difetti.
Dove (per) ciascuno (diviene un po' meno difficile) ammette(re) i propri difetti.
Dove ciascuno è consapevole di possedere dei difetti, ma farà finta di niente.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ommioddio.
Ci credete che erano più o meno... due anni che non tornavo qui? Mi sembra quasi una follia. XD

Quanto segue è il risultato di una oneshot che ho scritto nel corso del tempo, in maniera discontinua, e che alla fine ho deciso di suddividere in piccole parti (precisamente cinque), creando una sorta di raccolta che ha un unico filo conduttore.
La fanfiction costituisce un salto temporale piuttosto... consistente, se così posso dire - e ve ne accorgerete - per questo ho davvero tanto bisogno del vostro parere, critiche incluse (criticatemi! Criticatemi! *-*), per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, che ho trovato incredibilmente difficile da realizzare.

C’è da dire che, se mi sono imbarcata in quest’impresa, è stato soltanto per il mio amore sconfinato ed eterno per Ranma e il suo mondo, che non riesce a sparire dal mio cuore, nonostante mi sia avvicinata ad altri generi, negli ultimi tempi.
In ogni caso, vi prego! Ditemi se la trovate verosimile, altrimenti continuerò a non dormirci la notte! XD








Flawless


[Sera - Parte uno]






Un’ombra. Nero nel nero, tono su tono.
La stanza è buia - giusto una lama di luce proveniente dal corridoio.
È il momento, pensa, sgusciando celere ed agile da un angolino della camera all’altro, come un nuovo James Bond - con un po’ di neve fra i capelli, forse, ma pur sempre nuovo.
Il tasto Play nella sua mente fa partire il sottofondo musicale da 007, i muscoli si tendono nello sforzo di raggiungere l’obiettivo, il respiro accelera, le dita fremono, un rivolo d’ansia gli corre giù per il collo sottoforma di sudore. Ecco, ora ce la farà, ora ce la può fare. Basta qualche altro istante - il cuore palpita - giusto una manciata di secondi - deglutisce a vuoto - un minuto al massimo e...
Clack. Luce accesa. “Ranma.”: soffio gelido sulla sua pelle - è forse un’aura omicida, quella sorta di ectoplasma blu che gli lambisce la schiena?
“Ranma.” E la lampadina, traditrice!, svela la sua posa compromettente, con il ricevitore del telefono all’orecchio e la mano destra, che già viaggiava verso la tastiera numerica, ora bloccata a mezz’aria.
“Ranma. Tesoro.” Oh, no... “Cosa...” No, no, ti prego! “... diavolo...” Non dopo tutti gli scongiuri, i sutra, le preghiere a divinità varie ed eventuali perché almeno stasera non se ne accorgesse! “... stai cercando di fare?”
L’uomo - statua di sale, in effetti - si volta lentamente, sentendo il collo fare crack crack.
Lì, sulla soglia, c’è lei. La nemica numero uno del suo stomaco. Il guerriero dei fornelli in gonna e grembiule coi volant gialli e tanto di forchettone brandito dalla dolce, gentile manina.
Ranma sta sudando freddo.
“Non stavi di nuovo cercando di chiamare il take away, vero?” Grugnisce il demone assassino che ha assunto le sembianze della sua affettuosa consorte.
“C-chi, i-io? Ma cosa vai a pensare...!” Tentenna lui. “È... è che... ho appena chiamato Ryoga - sai, voleva che ci incontrassimo domani - e stavo per riagganciare...” Prova, cercando di suonare convincente.
Esita, osservando l’espressione ancora truce di lei.
“P-piuttosto... è già pronta la cena?”
Improvvisamente, l’aura blu-viola si dissolve, e Akane si sgonfia come un palloncino, mettendo su un sorriso che ben poco ha di rassicurante.
“Oh sì, caro, è quasi pronta. Dammi dieci minuti e sarà tutta per te.”
Il che significa - Ranma lo sa - che, tempo dieci minuti, dovrà ingurgitare tutto, fino all’ultima briciola.
E quel tanto agognato telefono gli servirà per chiamare un’ambulanza.

Una morbida carezza raggiunge lo stomaco, non appena l’adorabile mogliettina gli volta le spalle per tornare in cucina. “Poverino...”
Che cos’hai detto?” Tuona Akane, ancora armata di forchettone e di una pesante aura che dice “ti ucciderò” - a proposito, che bel colore oltremare, eh?
“Io? Niente! Perché non ceniamo in veranda, stasera?”







[Continua...]


*

Lettori, io vi amo! Siete davvero arrivati fin qui? *-*
Benone! Allora piangete, piangete pure, perché dovrete sopportarmi per altri quattro capitoli. XD

Uh, cosa che avevo dimenticato: è molto probabile che il titolo si sia allontanato un po’ dalle mie intenzioni originali e non c’entri più molto, ma poco importa. Mi ci sono affezionata. E, ehi, dovrete dirmelo voi alla fine della long-fiction/raccolta, eh. XD *prega perché almeno qualcuno resista fino ad allora*

Grazie infinite per la lettura! ^^


  
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