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Autore: marina70    11/11/2009    1 recensioni
Questa è la storia di un ufficiale inglese che durante la prima guerra mondiale si innamora i una donna..... ma non posso dire altro! Leggete se vi va! P.S. Il soldato in questione è ovviamente il nostro Robert!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1916. Piccardia, Francia. La prima guerra mondiale è iniziata ormai da due anni. L’Alleanza e l’Intesa si fronteggiano in maniera spregiudicata e violenta. Gli uomini muoiono, le donne soffrono, i bambini rimangono orfani e i ministri brindano seduti ai tavoli delle loro presunte vittorie. Quella che doveva essere una guerra lampo, un attacco e difesa istantaneo divenne uno scontro di trincea. lungo, spossante e doloroso. La Francia e la Gran Bretagna non erano ponte a battaglie di questo tipo, tanto che all’inizio trovarono enormi difficoltà con trincee non organizzate in maniera appropriata. I morti erano ovunque. Gli storici sono soliti dire che la Grande Guerra fu meno terribile della seconda, poiché non coinvolse i civili. È vero. Non c’è dubbio. Tuttavia, se solo questi studiosi avessero potuto vedere dal vivo in che condizioni si trovavano gli uomini negli ospedali, sui campi di battaglia e agli angoli delle strade, forse, dico solo forse, ci avrebbero pensato due volte prima di parlare. Ne sanno qualcosa le crocerossine italiane o le infermiere inglesi e francesi, le giovani donne che rimboccatesi le maniche raggiunsero i soldati anche sui cambi di battaglia, per dar loro aiuto e supporto. Due anni di studi negli ospedali e poi condotte nel centro dell’inferno. Operaie, spazzine, tranviere, barbiere, postine, impiegate amministrative, direttrici d'orchestra, boscaiole, ecc. In pochi mesi le donne si trovarono proiettate nel bel mezzo del caos più totale, stravolgendo, loro malgrado, una realtà da secoli immutata. Tanto che su un quotidiano dell’epoca, a proposito di questo argomento, troviamo scritto “il mondo alla rovescia”. Per queste donne, soprattutto per quelle impegnate in zona di guerra, c’erano uomini urlanti da medicare, turni massacranti, stress psicologico e granate. Non era certo un passatempo, ma lo facevano per passione, lo facevano per aiutare la loro patria, lo facevano per far tornare a casa i loro uomini. Questa è la storia di Ada Carlton in Morrison. Nata nel 1893 a Londra, crebbe nella capitale Britannica educata da una madre insegnate ed un padre intagliatore. A vent’anni ella conobbe l’uomo della sua vita, Charles Morrison, un pittore folle innamorato della vita e soprattutto di lei, perso per i suoi occhi scuri ed i lunghi capelli mossi che le ricadevano sulla schiena, incantato dal suo fisco asciutto e curvilineo, stregato dal suo sorriso costante e gentile. I genitori non erano d’accordo al loro matrimonio, non volevano che la figlia andasse in sposa ad uno spiantato, senza un lavoro fisso, contro lo stato e contro la società. Charles era un ribelle, giocoso e convinto socialista. Voleva rivoluzionare il mondo, con le sue idee stravaganti, ma di sicuro non folli. Era un uomo intelligente e sagace, per niente opportunista o malevolo, buono d’animo e di spirito, ma deciso nel perseguire i suoi obbiettivi. Così quando per due volte i genitori della sua fidanzata si opposero alle loro nozze, lui la rapì, fece la famosa fuitina e li obbligò a concedergli il permesso. Ada era totalmente e follemente innamorata. Non aveva mai amato un uomo in vita sua, nonostante avesse 21 anni e Charles, sconvolse il suo mondo. Sebbene avessero fatto la così detta “fuga d’amore”, in quei giorni Charles non si permise di toccarla, aveva un infinito rispetto per Ada, era un uomo d’altri tempi e l’ avrebbe fatta sua solo dopo il matrimonio. Purtroppo le cose non andarono come speravano. I due si sposarono, ma subito dopo la cerimonia, un soldato in uniforme si presentò al frugale pasto che le famiglie avevano organizzato per gli sposi ed informò Charles del suo immediato arruolamento nelle forze armate inglesi. L’uomo si ribellò, lui odiava la violenza, odiava quella guerra di cui tanto si parlava e odiava l’idea di dover lasciare sola Ada anche solo per un attimo. Fece di tutto per opporsi, ma dovette obbedire e sotto il pianto ininterrotto della ragazza e la disperazione dei genitori, preparatosi, baciata per l’ultima volta la moglie, sparì sulla camionetta inglese. Per 3 mesi i due non fecero altro che mandarsi lettere in cui esprimevano il loro amore e il loro bisogno dell’altro, poi d’un tratto, Charles smise di scriverle. Per settimane Ada rimuginò e si straziò il cuore ipotizzando mille motivi sulle mancate risposte di Charles, pur di non prendere in considerazione la più ovvia, fino a quando una mattina, un soldato bussò alla sua porta e le consegnò l’ ultima lettera del marito ed una missiva che la informava della sua morte sul fronte. Ada crollò, urlò, pianse, infinite lacrime, si disperò a tal punto che i genitori pensarono persino di riprenderla con loro pur di non lasciarla sola in quella casa che avrebbe dovuto condividere con l’uomo della sua vita. Charles non c’era più, lei non c’era più. Addirittura pensò e tentò di suicidarsi, ma alla fine non ne ebbe il coraggio, il volto del marito la fece desistere. Passò mesi in quello stato comatoso, fino a quando camminando per strada, dopo aver fatto la spesa, lesse su un bancone la richiesta per un arruolamento volontarie infermiere. C’era bisogno di donne dal carattere saldo che andassero ad aiutare e curare i soldati. Così Ada decise di fare quella scelta, decise di sostenere il proprio paese e di cercare di far tornare alle loro case, dalle loro moglie, più uomini possibile. Voleva tentare quello che non erano stati in grado di fare a lei, a Charles. Non le importava della morte, tanto ormai il suo cuore era già spento. Se avesse lasciato questo mondo, lo avrebbe fatto per una giusta causa. Così Ada Carlton Morrison divenne infermiera e fu inviata nella regione della Piccardia in Francia.
  
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