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Autore: Temari    13/11/2009    3 recensioni
- "Non hai nemmeno la metà della forza di volontà che credi di avere, altrimenti non saresti precipitato in quell'abisso senza prestare attenzione ai terribili sussurri provenienti da quegli angoli nascosti..." - [fan di Sasuke, attenzione][NON YAOI]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Hello!!

Era da un pò che mancavo dal fandom di Naruto ç.ç

Adesso sono qui con una fiction che è, in pratica, la truduzione di una che ho scritto in inglese e che, a dir poco, ADORO! LOL Vedete... tempo fa, ascoltando una canzone che si chiama '
4 words (To Choke Upon)
' dei Bullet for my Valentine - che è una gran bella canzone se vi piace il genere =P - mi era venuto il dubbio di cosa Naruto avrebbe potuto pensare se, dopo l'attacco di Pein, Sasuke fosse arrivato per vedere Konoha distrutta...

Warnings: se siete fan di Sasuke e non potete sopportare che il vostro 'amato' venga verbalmente abusato, vi conviene premere il tasto 'indietro' perché io sono assolutamente CONTRO Sasuke e quello che segue è, in pratica, quello che IO penso di lui... siete stati avvisati =D
In caso contrario, andate pure avanti!
Ah, altra cosa: NON E' IN NESSUN MODO, FORMA O ALTRO YAOI (l'unico che accetto come partner di Naruto è GAARA - e viceversa)

Naruto's POV

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari =D





Look at Yourself
(Through My Eyes)




Quanto tempo è passato, dall'ultima volta che ho visto il tuo viso? Non ho potuto fermarti quella volta: ti stavi allontanando da me per rincorrere la tua vendetta, per porre fine ad un altro dei legami che hai sempre sembrato odiare... sembri pensare che ti incatenino, che ti rendano debole, che ti trasformino in qualcosa che non vuoi essere. Dì la verità: non vuoi essere felice; non vuoi una vita circondato da tutte le persone che ti vogliono bene.

Sei troppo in alto, così tanto che nessuno può raggiungerti; nessuno può allungare una mano. ti sei sempre sentito te stesso solo se immerso in sentimenti negativi, ostilità e un muro di fredda indifferenza impossibile da abbattere. Non ti è mai importato nulla se non di te stesso e delle tua vendetta alla quale ti aggrappavi disperatamente, come se senza di essa non ci fosse un posto a cui appartenere... eri così disperato che hai tenuto tutti a distanza, anche quando tentavano con tutti loro stessi di fare in modo che tu ti accorgessi di loro. Sembri considerarti superiore... come un Dio - un Dio crudele, portatore di oscurità e fiero di essere tale.

Quando eravamo una squadra, mi hai detto più di una volta che ero stupido, irritante, incapace... che i miei numerosi tentativi per essere preso seriamente dalle persone non è mai servito, che erano inutili; tu non hai mai perso un'occasione per buttarmi giù e distruggere le mie speranze, schiacciandole sotto la suola delle scarpe con uno sguardo crudele che ho visto raramente - nemmeno in Gaara era così evidente - e poi, quando ancora stavo cercando di curare il mio animo colpito, ne approfittavi per darmi la stoccata finale con le tue doti ninja...

Quelle volte, erano le uniche in cui la gente aveva un ruolo rilevante nella tua vita: le grida di incoraggiamento per te erano un'arma per indebolire la mia già flebile confidenza nelle mie capacità... sono sempre stato bravo a fingere perciò mi chiedo se ti sei mai reso conto quanto dolore ho dovuto mandare giù a quei tempi... è stato un boccone davvero amaro da inghiottire, lo sai?... Probabilmente no. Come ho detto, le mie maschere sono piuttosto efficaci - ho avuto molto tempo per far pratica da quando sono diventato abbastanza grande da vestirmi senza aiuto - e solo un piccolo numero di persone è stato in grado di vedere attraverso; la maggior parte ne è in grado solo da poco e solo una persona ha visto il vero me sin dalla prima volta: noi 'mostri' vediamo certe cose, ma sono sicuro che non capiresti mai...

Dopotutto, non sei uno dei fortunati. No, hai preferito di gran lunga rimanere preda del tuo stesso odio invece di vivere una vita con degli amici e la possibilità di avere una famiglia tua.

Sai, non mi sono mai considerato un genio - tutt'altro, so quali sono i miei limiti in quell'area - per questo non devo atteggiarmi a più forte e valoroso ad ogni costo: se ho bisogno di aiuto, lo chiedo. Se ti fidi di chi hai intorno, mettere la tua vita sul filo del rasoio non è mai un rischio; se hai fede in chi ti sta intorno, loro faranno tutto quello che è in loro potere per aiutarti a farcela, e viceversa.

Eri solito chiamarmi 'stupido', 'buono a nulla' e quant'altro. Adesso, sono io che ti chiamo stupido. Già, sei - sei sempre stato - uno stupido bastardo; non hai mai capito niente. E questa non è una domanda a cui puoi rispondere, è un'affermazione... un dato di fatto; una chiara spiegazione del tuo comportamento fino ad ora, e anche per il futuro, perché vivi nel tuo piccolo mondo dove chiunque altro è solo spazzatura, indegna della tua divina presenza.

Non comprenderai mai la quantità di potere che hai gettato al vento in favore di una sporca, insulsa ed immensamente più debole parte del tuo cuore: hai lasciato che quel buio vuoto dentro di te crescesse e crescesse, fino al punto in cui ti controllava ed anche solo un piccolo bagliore di felicità ti spaventava e ti faceva arrabbiare. Quel vuoto è diventato così grande che era fisicamente impossibile combattere contro i sentimenti che ne fuoriuscivano... così hai deciso di fare quello che ti diceva.

Credimi, io so cosa significa avere una 'creatura' che si aggira nei recessi della mente, che aspetta il momento giusto per lanciarsi in avanti e fare a pezzi la tua ragione... è tutt'altro che piacevole e mai breve, ne senti ogni istante in modo così vivido. Non hai nemmeno la metà della forza di volontà che credi di avere, altrimenti non saresti precipitato in quell'abisso senza prestare attenzione ai terribili sussurri provenienti da quegli angoli nascosti... ti rendi conto di essere diventato il vero 'mostro' che impregnava e strisciava per il villaggio? Incontrollato, irriconoscibile... eppure lì presente perché tutti ti vedessero, se prestata abbastanza attenzione; ma nessuno - io solo - sapeva cosa cercare, così tu eri libero di vagare mentre io ero rincorso.

Durante il nostro ultimo vero scontro, mi hai accusato dicendo che non ho idea di cosa si provi, a vedere la tua famiglia uccisa davanti ai tuoi occhi... ho risposto che era vero: non ho mai avuto una famiglia a prescindere, quindi non potevo sapere come fosse perderla; se me lo chiedessi adesso, ti risponderei la stessa cosa di quella volta... ma - se allora non ho aggiunto altro - oggi ti chiederei questo: sai cosa si prova a dover combattere ed attraversare ogni ostacolo immaginabile, solo per raggiungere i tuoi obbiettivi? So che non diresti nulla ma posso rispondere io per te: no, non ne hai idea.

Hai avuto tutto servito su un piatto d'argento. Non hai mai, in tutta la tua vita, dovuto combattere con le unghie e con i denti. Non sei mai stato spinto giù dalle critiche incessanti. I tuoi sforzi erano sempre - senza esclusione - accolti con benevolenza... la perfezione e il genio ti riuscivano facili. Sei sempre stato brillante, forte, misterioso... gli altri ragazzini ti stimavano ma tu non li hai mai ritenuti degni.

Capisco che la tua vita non è stata così facile come può sembrare: mantenere degli standard alti era dura, ma a te sembrava riuscire senza sforzo. Desideravi  il potere - ne eri affamato. Ogni missione doveva presentare una sfida: più alto era il pericolo, meglio era... quella era una cosa che avevamo in comune, anche se con diversi obbiettivi in mente. Tu tendevi a guardare molto in avanti - verso una distanza invisibile agli occhi - io invece mi concentravo su un piccolo passo alla volta, prima di andare avanti...

Le nostre strade ci hanno condotti in direzioni completamente opposte - qualcosa che non ho mai voluto - ma alla fine, immagino che tu fossi destinato a perdere fin dall'inizio: alcuni legami semplicemente non si possono tagliare, per quanto ci si possa provare... perché per farlo bisogna essere in due a volerlo, a darsi per vinti, ma mi conosci: non mi arrendo mai quando si tratta di persone a cui tengo. Non ho smesso per un momento di sperare che saresti tornato e, a quanto pare, il mio desiderio è stato esaudito.

"Sei tornato."

"Cos'è successo?"

"Cosa te ne importa?"

"Dovevo essere io a distruggere Konoha."

"Pein è arrivato prima di te, mi spiace."

"E allora perché sei vivo?"

"L'ho sconfitto... e si è sacrificato per far tornare in vita chi è rimasto ucciso durante l'attacco..."

Vedo i tuoi occhi e, se fossi in un contesto diverso da questo, probabilmente sarei scoppiato a riderti in faccia: una fotocamera adesso sarebbe ottima per un possibile ricatto futuro. In ogni caso, sono serissimo - so cosa stai pensando, vedendomi: un miracolo, siamo sicuri che questo qui davanti sia proprio quello stupido buono a nulla? - e ti osservo mentre in silenzio scruti il mio sguardo in cerca di un bluff che anche tu sai non esserci... stai cercando di convincere te stesso che puoi ancora farmi il culo senza battere ciglio ma questa piccola mancanza ti fa vacillare, non è vero?

Sono più forte, lo vedi - lo avverti nelle ossa. Nei mesi che sono passati dall'ultima volta che ci siamo visti, sono diventato questa persona; ho dovuto attraversare molta tristezza prima di avere uno spiraglio di calma. Capisci, guardamdomi, che le parole questa volta non funzioneranno - non puoi contare sulle mie debolezze, perché le ho sotto controllo.

Di tutte le cose che puoi vedere in me, una manca: non c'è rabbia nel mio sguardo, solo una minuta pietà... e ti confonde, ti fa arrabbiare... ferisce il tuo ego più di una sconfitta. Quasi non riesci a credere a quello che ti sta di fronte, circondato da tutte quelle persone che tu hai disprezzato. Riesco a riconscere il sentimento che - quasi invisibile - si agita nei tuoi occhi, ma ti rispetto ancora abbastanza da non lasciare che il mondo intero ne venga a conoscenza: ti sei umiliato da solo abbastanza da coprire anche la mia parte.

Ora, guarda te stesso: piangi per la tua miseria, amico mio, perché il mio tempo per farlo si è ormai concluso.




   
 
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