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Autore: Hi Ban    15/11/2009    2 recensioni
Fuori pioveva e i due Nara si dilettavano al gioco preferito del figlio, in mancanza di altre cose da fare. Ringraziarono più volte il cielo entrambi per il fatto che non gli era stata assegnata nessuna missione, di nessun genere: uscire con la pioggia, con lo scopo di fare qualcosa non rientrava nelle prospettive di un Nara in una giornata del genere.
I due Nara alle prese con i crampi premonitori, l'ira di Yoshino, Temari e la loro pigrizia.
Genere: Commedia, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Il sesto senso dei Nara


Fuori pioveva e i due Nara si dilettavano al gioco preferito del figlio, in mancanza di altre cose da fare. Ringraziarono più volte il cielo entrambi per il fatto che non gli era stata assegnata nessuna missione, di nessun genere: uscire con la pioggia, con lo scopo di fare qualcosa non rientrava nelle prospettive di un Nara in una giornata del genere. Giocavano tranquillamente a shogi senza fare minimamente caso agli sbuffi insistenti della Sabaku No, a cui quel passatempo era, evidentemente, poco gradito. Non essere ascoltata non rientrava da nessuna parte in generale. Era passata poco prima per chiedere al Nara junior di allenarsi, ma non le aveva dato una sola risposta di senso compiuto, poiché i suoi mugolii soffocati non li riteneva tali. All’ennesima volta in cui la domanda gli veniva posta, con tanto di tavolo traballante e alcune pedine finite sul pavimento, onde evitare che usasse il ventaglio per scopi che avevano poco a che fare con il semplice difendersi, le rispose con una sola parola: ’piove’. Temari era troppo demoralizzata per andarsene, dopo la dimostrazione di pigrizia data da Shikamaru, perciò si sedette e osservo in modo arcigno i due. Shikaku si chiedeva cosa c'entrasse lui, ma preferì non chiedere: quella ragazza le sembrava la copia ringiovanita di sua moglie.
Ad un tratto, Nara senior si irrigidì, alzando gli occhi verso il figlio, che aveva già capito tutto, indipendentemente dal suo QI.
“Che seccatura...”
Shikamaru non si chiese perché suo padre non fosse già scappato lontano, ma si limitò a fargli gli auguri.
Temari rimase incuriosita dallo strano comportamento dei Nara, nonché stupido perché si stavano comportando come se stesse per accadere la più grande delle disgrazie.
“Cosa state facendo?”
Shikaku non rispose, in attesa che la seccatura – disgrazia arrivasse, portando disperazione: la sua.
“Ha avuto un crampo, perciò sta per arrivare una seccatura. Anche bella grossa, visto che era al polpaccio.”
Temari non ci mise molto a prendere in seria considerazione l’idea di portare tutti e due dalla signorina Tsunade, ma forse nemmeno lei avrebbe potuto fare qualcosa. Erano casi irrecuperabili. Stava per ribattere con qualcosa di furbo, possibilmente, in modo da dare un senso e un po’ di dignità alla conversazione, di cui era totalmente sprovvista, ma fece il suo ingresso in scena Yoshino Nara.
“Quale sesto senso, razza di idioti! È solo la vostra pigrizia.”
Così come era scesa, ora si era portata di fianco al marito, che fissava una pedina, sperando, forse, che al suo interno vi fosse un passaggio spazio temporale, o semplicemente qualcosa che lo salvasse dalla consorte. Niente da fare.
“Muoviti! Devi prendere i panni e portarli dentro.”
Ecco che il signor Nara veniva preso da un altro crampo e non aveva dubbi nell’interpretarlo come un segno nefasto, piuttosto che un segno della vecchiaia. Che diamine, aveva solo poco più di trent’anni! Si portò la mano al polpaccio e nel farlo si avvicinò di più al figlio, che intanto si era lasciato scivolare sulla sedia.
“Ecco, hai visto? La catastrofe è imminente, sarà una seccatura di cui non mi libererò molto facilmente.”
Si rialzò, percependo che la donna al suo fianco quel giorno era dotata di ancora meno pazienza del solito. Si voltò verso di lei, tutt’altro che propenso ad alzarsi dalla sedia.
“Guarda che il clan Aburame si trova dall’altra parte del quartiere.”
Tentò di dissuadere la moglie dal fargli cogliere a lui l’ingrato compito di andare a prendere i panni sotto la pioggia. “Non importa, ieri ho trovato un insetto e tanto basta.” Shikaku era ancora poco intenzionato ad alzarsi, ma vedendo che le mani della moglie si dirigeva verso un punto preciso della sua testa con intenzioni tutt’altro che benevole, si alzò da solo, evitando così che un suo orecchio rimanesse nelle mani della moglie. Poi era sicuramente meglio che la signora Nara non si arrabbiasse troppo: già era ostica da trattare di suo, ma se poi si arrabbiava troppo bisognava stenderla con un sonnifero per cavalli.
Era quello l’avvertimento che aveva dato anche a suo figlio per poter sopravvivere alle dipendenze di Yoshino Nara. Si apprestò ad andare in giardino, pregando non gli venissero più crampi almeno per quel giorno.
“Che seccatura.”
Shikamaru si potette definire salvo, poiché quel giorno la ramanzina sarebbe toccata al padre, ma un crampo al piede lo colse e a stento riuscì a mantenere la calma. Quella grandissima seccatura di sua madre si mise, infatti, di fronte a lui, poggiando le mani sul tavolo e facendo volare per aria quelle poche pedine rimaste sul tavolo.
“Voi Nara siete degli sfaticati! C’è qui una ragazza e tu cosa fai? Niente! Alza il culo dalla sedia e muoviti! Sei la copia di tuo padre, lavativi come solo un Nara sa essere!”
Yoshino, girò i tacchi e si diresse verso la porta, da dove sbucava la faccia del padre.
“Shikamaru, si soffre insieme in famiglia.”
Fece in tempo a dire solo quello, per altro, poiché un gentile calcio ben piazzato della moglie lo colpì nello stinco.
“Questo è per la cavolata dei crampi. Idiota.”
Una cosa era certa, Yoshino Nara non perdona. Temari, durante questo battibecco familiare fu tentata dall’andare via, quella era per certo una famiglia di pazzi. Il QI di Shikamaru era sicuramente un fortuito caso; certo, era dotato di un’intelligenza fuori dal comune, ma non sembrava farne grande uso, anche in quel momento, visto che fissava assorto una pedina. In effetti, Nara baby si crogiolava nella sua disperazione, visto che una volta tornato suo padre avrebbero dovuto iniziare il gioco da capo e sarebbe stata un'enorme seccatura.
“Anche quando stavo per arrivare io hai avuto un crampo, Crybaby?”
Sfottere Shikamaru, per Temari era sicuramente un ottimo passatempo che non l’avrebbe mai stufata.
“Sì, alla mano destra.”
Quella sentenza la confuse, poiché si aspettava una risposta negativa.
“Se il sesto senso Nara non sbaglia mai, perché non te ne sei andato per evitare la seccatura?”
“Non avevo voglia di alzarmi dalla sedia.”
Lui era un Nara, certo, la pigrizia era di casa, ma forse non era proprio quello il motivo.

  
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