Africa,
o dove tutto si ferma.
“Il
est un homme de Dieu!! E’ un uomo di Dio!!” La voce della donna risuonň nel
silenzio spettrale di quello spiazzo. Luka poté sentire la canna della Magnum
contro la fronte, o forse era quella di un AK 47; per la veritŕ non era nemmeno
sicuro di aver sentito il freddo metallo. Si costrinse a continuare a recitare
la propria preghiera, ben sicuro che quella sarebbe stata la sua ultima azione.
“Oče naš,
koji si na nebesima, se sveti ime Tvoje; dodi kraljevstvo Tvoje, budi volja
Tvoja, kako na nebu tako i na zemlji. Kruh naš svagdanji daj nam danas, i
otpusti nam duge naše, kao što i mi odpuštamo dužnicima svojim. I ne uvedi
nas u napast, nego izbavi nas od zla.”
Continuň a tenere gli occhi chiusi, mentre il silenzio, rotto dalle sue parole
e dal suo respiro quasi strozzato, si faceva via via piů intenso….. e pesante.
Poi un piccolo rumore, come qualcosa che venisse poggiato sul terreno o sulle
sterpaglie dello spiazzo, poi un altro, un altro e un altro ancora. Erano i
guerriglieri che, sentendo la sua voce e intuendo la sua preghiera,
cominciarono a inginocchiarglisi intorno, levandosi dalle teste i cappelli
sudici e deponendo le armi a terra.
“Il
est un homme de Dieu!!! Il est un homme de Dieu!!” riprese a ripetere la donna
a voce ancora piů alta, stringendo il figlio tra le braccia, mentre Luka
continuava la sua supplica.
“Kruh naš
svagdanji daj nam danas, i otpusti nam duge naše, kao što i mi odpuštamo
dužnicima svojim. I ne uvedi nas u napast, nego izbavi nas od zla.” Si sentiva vacillare e le forze
lo stavano per abbandonare, minato come era dalle febbri malariche che lo
avevano tormentato per giorni interi, dalla fatica per la lunghissima e interminabile
camminata, e soprattutto dalla terribile paura che quello potesse essere il suo
ultimo istante su questa terra.