Rossana è di nuovo partita, un’altra volta, un’altra volta si è allontanata da me. Mi dice sempre che è per il mio bene e di tutti gli altri, questo è il suo compito. Ora mi ritrovo qui, in una banale casa nella campagna londinese a pensare a lei, al suo viso d’angelo, ai suoi occhi azzurri e a quella bellissima cascata di capelli rossi , semplicemente a lei. Mi perdo nei ricordi di quando l’ho incontrata la prima volta. Faceva freddo, era autunno e avevo otto anni. Notai già allora quanto fosse diversa dalle altre bambine della nostra età, riservata e timida si lasciava dondolare sull’altalena da suo zio, un’affascinante uomo sulla quarantina, un pezzo grosso del teatro. Sorrideva ogni volta che il seggiolino tornava indietro e con una mano salutava la zia, una donna con i capelli a caschetto seduta su una panchina non distante da lei. Li chiamava zii anche se di fatto non lo erano. Convivevano da molti anni, si erano conosciuti all’università, lei giovane idealista, lui studente di recitazione. Rossana viveva con loro da quando i suoi genitori erano morti in circostanze misteriose. Dopo tanti anni ho capito il significato di quella frase. Non avevo mai avuto occasione di parlarle, forse la mia timidezza, forse la paura di non essere alla sua altezza. Crescendo era diventata stupenda, non aveva perso le sue sembianze da angelo anzi, un suo solo sorriso poteva trasformare la giornata di chiunque. Era rimasta timida e solitaria e questo gli altri non lo capivano. Terminato il liceo aveva deciso di studiare danza all’estero , anche se questo non è mai stato ben accetto da suo zio che voleva trattenerla a Londra, quasi dovesse proteggerla da qualcosa o da qualcuno. Quegli anni passarono veloci non solo per lei ma anche per me. Dall’età di dieci anni, con l’aiuto di mia madre, ero riuscito ad avere una parte minore in alcuni film tratti dai romanzi di una scrittrice ora molto famosa. I libri parlavano di due mondi paralleli che non si incontravano mai, di maghi, streghe, piante e creature fantastiche, di pozioni e incantesimi, un mondo di magia. Tutti erano entusiasti dei romanzi e della bravura della scrittrice, era riuscita a descrivere un mondo fantastico in maniera quasi reale. Non ho mai creduto nella magia, né tanto meno nell’esistenza di maghi e streghe. Per me erano cose per incuriosire i bambini o spaventarli, non ho mai pensato che tutto questo potesse essere vero. Ora so che lo è, so che la magia mi ha portato Rossana e il suo amore, ma so anche che potrebbe privarmi di lei molto presto. Mi affaccio alla finestra della mia camera e noto che il cielo è particolarmente sereno, le stelle brillano come non mai questa sera. Tra me e me mi domando se anche lei è allietata da questa splendida nottata, dovunque ora si trovi. Amore mio stai attenta…