Three is a magic number…
Ed
è uno…
Ron
fece cadere pesantemente la mano sulla sveglia per voltarla verso di se.
Alzò
un po’ la testa dal cuscino, pesante come un piombo e con una smorfia constatò
che erano le tre meno un quarto del mattino.
Mugugnando,
si lasciò cadere di nuovo sul letto conscio che ormai la sua notte di sonno era
finita…
“Vado
io…” disse Hermione mettendosi seduta sul letto e cercando nel buio le
ciabatte.
Ron
non ebbe nemmeno la forza per rispondere e restò con la testa schiacciata
contro il cuscino, la bocca schiusa e un po’ di saliva che scivolava dalle
labbra bagnando la federa.
La
bruna si tirò su i capelli scomposti in una coda e si preparò ad issarsi.
…e
due…
Il
rosso sbuffò sul cuscino e controvoglia si alzò a fatica accendendo la luce del
comodino. “Vengo anch’io…”
Anche
Hermione si mise in piedi e si sistemò la vestaglia sopra la camicia da notte.
Ron
si passò una mano sugli occhi e cercò di svegliarsi.
…e
tre!
Il
due giovanissimi genitori si guardarono esausti e con gli occhi gonfi e con un
debole sorriso incoraggiante che si scambiarono prima di uscire dalla loro
camera, si diressero verso la stanza accanto dove piangevano disperati i loro
tre meravigliosi gemelli.
“Marianne…”
le andò incontro la mamma a braccia aperte.
Solitamente
era la piccola bimba che si svegliava per prima e interrompeva i dolci sogni di
tutta la casa…
Ron
non si premurò nemmeno di portare la mano alla bocca mentre sbadigliava sulla
soglia della cameretta.
“Ragazzi…”
piagnucolò poi il rosso andando verso i suoi due maschietti. “…vi scongiuro…io
e vostra madre non ce la facciamo più…siamo esausti! Di giorno lavoriamo…di
notte stiamo con voi…abbiate pietà!”
“Vado
a scaldare un po’ di latte…” mormorò piano Hermione carezzando la testolina di Marianne
che piano piano si andava calmando tra le dolci
braccia della mamma.
“A
me un biberon di caffè, Mione…” bofonchiò Ron
guardandola uscire.
“Va
bene…” rispose lei uscendo cullando la bambina.
Ron
sospirò e guardò William e Bruce nelle loro cullette vicine che avevano smesso
di piangere e allungavano verso di lui le mani supplicanti.
“D’accordo…vi
prendo in braccio…” prese prima Bruce e se lo issò su
un braccio…e poi fu la volta di William che con un colpo di anca prese posto
sull’altro. “Oplà…eccovi serviti, signori…ma insomma…fate un anno tra poco e
ancora non riuscite a fare un’intera notte di fila a dormire?!
Vedete che Rob in questo vi ha già battuto! Ed è solo un mesetto più grande di
voi! Vero è anche che lui è solo uno contro tre…anzi…1
e mezzo, visto che tra un po’ ci sarà anche il fratellino o la sorellina di
Rob…però…”
I
due maschietti poggiarono le loro testoline sulle spalle del papà.
Tre
teste rosse fiammanti, quella di Will un po’ più scuretta...
“…e
poi anche tu, Will…tu che sei quello buono…anche tu che fai così il piagnone…”
“…pà…” gli batté una manina sulla faccia il piccolo Willy.
“Si…davvero
proprio quello buono…tu ci farai vedere i sorci verdi, ne sono sicuro…altro che
buono…Ehi, ehi…Bruce…”
Il
piccoletto cominciò a piangere cercando di inseguire la mamma. “Ok, ok…anche tu
ci farai vedere i sorci verdi…poi se ci cominci adesso, piccoletto…” Sorrise
Ron stampando un bacio sulle guancie di entrambi i bambini.
Scese
così giù in cucina dove Hermione tra uno sbadiglio e un bacetto alla piccola Marianne riempiva tre biberon di latte che
avrebbe riscaldato poi con un tocco di bacchetta.
Bruce
però non accennava a smettere di piangere.
“Che
succede?” Domandò la ragazza avvicinandosi al marito.
“Oh,
bhè…sai come sono…se non sono le tre del mattino non piangono…” rispose
sarcastico Ron.
“Non
preoccuparti, Ron…piangono anche alla luce del giorno,
non solo di notte…”
“Ora
mi sento decisamente rincuorato…”
Hermione
accostò il naso verso Bruce. “Pannolino.”
“Ah,
si?”
“Non
senti la puzza? Poveretto…deve essere fastidioso…”
“Bhè…certamente
non vorrei essere nei suoi panni…sporchi e lerci e puzzolenti e cacati panni…”
“Tieni
Marianne…”
“Ehm…si…”
Con
un po’ di equilibrismi riuscirono a scambiarsi dalle braccia i bambini, così
che Marianne salì sul braccio di Ron, mentre Bruce passò tra le braccia di
Hermione che lo accolse con un bacio.
“Ci
pensi tu a scaldare il latte?” la ragazza diede un bacio anche a lui
passandogli accanto.
“D’accordo…”
Appena
Hermione sparì di sopra, Will si lasciò sfuggire una puzzetta…
“Ma
voi tre siete in simbiosi?!” Fece esasperato Ron.
E
Will scoppiò a piangere.
E
Marianne gli fece eco.
“Perfetto.” Alzò gli occhi al cielo il ragazzo.
“Perfetto…HERMIONE?! QUI C’E’ UN ALTRO PAIO DI CACCABOMBE!!!”
***
“Ron…”
Harry entrò nell’ufficio velocemente e chiudendo la porta alle sue spalle.
“Ron…” ripetè un po’ più forte cercandolo.
Solo
una volta raggiunta la sua scrivania vide che Ron era profondamente
addormentato dietro un’immensa pila di carte e fascicoli buttati in maniera
disordinata.
“Andiamo…”
disse tirandolo su con un sorriso. “…ti offro un caffè…”
***
“Sono
distrutto…” mugugnò Ron sbadigliando ancora e passandosi una mano sugli occhi.
“Grazie, Jackie…” disse al barista.
“Di
nulla Ron…” gli sorrise cordiale questo.
“Sul
mio conto, Jack!”
“Va
bene, Harry…”
“Grazie…”
gli disse Ron in un soffio sedendosi ad un tavolo alla caffetteria. “Mi cercavi
per qualcosa?”
“Direi
di si…per quell’indagine sulla rivendicazione dell’attentato a Glasgow della
scorsa settimana.” Gli rispose Harry spingendo su gli occhiali. “Simon ha avuto
un’intuizione e credo possiamo essere sulla pista giusta. Faremo rapporto a
Turner prima di pranzo.”
“Mmm…E quale sarebbe quest’intuizione fantastica di Simon?”
sorseggiò il suo caffè Ron.
“Prima
di esportela voglio sapere solo una cosa.”
“Spara.”
“Quanto
vi hanno lasciato dormire stanotte?”
Ron
sospirò.
Quando
parlava con altri dei suoi bambini diceva solo quanto erano splendidi, buoni e
meravigliosi!
E
lo erano davvero!
Solo
che ometteva di dire quanto, messi insieme, diventavano ingestibili.
E
così solo Harry e Ginny erano al corrente delle loro notti insonni da un anno a
questa parte.
I
due erano così stanchi che nei giorni liberi facevano a turno per dormire e per
sbrigare tutto il resto.
Perché
al sonno si doveva aggiungere tutto quello che riguarda la gestione della
casa…come fare la spesa non meno di due volte la settimana…
Hermione
preparava la lista e Ron aveva imparato a seguirla alla lettera, così che nel
suo giorno libero, dopo aver lasciato i tre gemelli all’asilo nido cominciava
la sua giornata facendo la spesa, sbrigando commissioni extra per l’Accademia,
dava una pulita alla casa e dormiva fino alle cinque…cioè quando Hermione
rientrava da lavoro con i tre piccoletti presi all’asilo.
Quindi
preparava la cena per tutti, mentre Hermione faceva il bagnetto ai tre e li
preparava per dormire…
…e
da un anno loro non si sognavano nemmeno di andare a letto più tardi delle
nove…
‘Come
le galline…’ borbottava ogni sera Ron…
Ma
almeno questo lasciava loro qualche ora di sonno visto che alle tre bollate, o
quasi, i tre suonavano l’adunata!
E
restavano svegli e piangenti per tre ore buone…
Alle
sei e un quarto, poi…una volta messi finalmente a
dormire i marmocchi, suonava puntuale la sveglia di Ron.
Alle
sette quella di Hermione.
E
ricominciava così la giornata, con il solito tran tran.
Nel
giorno libero di Hermione i ruoli semplicemente si invertivano…
Ron
aveva fatto espressa richiesta al dipartimento per rientrare proprio il
mercoledì alle cinque, invece che alle otto, come ogni giorno.
La
domenica…
…non
crediate mica che la domenica possa essere un giorno più semplice…
I
bambini non hanno per nulla chiari i giorni della settimana…!!
La
domenica invece di andare a scuola, tenevano impegnati i genitori per tutta la
mattinata mentre ci si apprestava a sbrigarsi il più in fretta possibile per il
pranzo con i nonni…
Una
domenica dai nonni Weasley, quella dopo dai nonni Granger…in alternanza.
Non
dire come stavano le cose, non era motivo di autocommiserazione o dimostrazione
di forza…
Ron
voleva solo cercare di fare vedere che come papà se la stava cavando…
Ci
teneva davvero!
Hermione
semplicemente non si lamentava perché credeva che tutte queste sofferenze
rientrassero nei doveri di una madre…
“Ron…”
Lo richiamò ancora Harry.
“Non
lo so Harry. Le solite poche ore…”
“Dovete
fare qualcosa…non potete continuare così…Tu non riesci più a lavorare! Turner vuole darti due mesi di ferie…”
“Per
carità…significa due mesi con Marianne, Will e Bruce! Non fraintendermi
Harry…Adoro i miei figli e la mia famiglia più di ogni altra cosa al
mondo…Morirei per loro…ma non…credimi: è peggio di quello che pensavo!”
“Senti…se
non fosse che Ginny è incinta, ti avrei detto di portarli da me…”
“No,
figurati…Hermione non li lascia andare neanche morta…neanche da sua madre…o mia
madre…niente!” Si voltò verso Harry sconsolato. “E poi…non abbiamo nemmeno il
tempo per stare insieme! Insomma…capisci quello che intendo no? Tu e Ginny avete
avuto pure il tempo di farne un altro con Rob in mezzo…”
“Vi
ci vuole una vacanza!”
“Con
i gemelli? Scherzi? Sarebbe terribile! Butterei alle mandragore il mio
stipendio! Stress fuori casa! Ecco che sarebbe! Piuttosto abbiamo bisogno di
parlare con un pediatra! Uno serio! Che possa farci luce sui problemi che hanno
questi tre!”
“Problemi…?”
domandò il moretto soffiando sul suo caffè.
“Harry…sono incredibili! Uno si sveglia…e si svegliano gli altri
due. Uno fa pupù e nel giro di mezzo minuto la fanno anche gli altri…Uno si fa
male e piangono tutti e tre…Uno ha fame e in tre mi spalancano le fauci...” disse Ron allargando le braccia imitando un enorme
bocca.
“Per
la sveglia…ci avete pensato a metterli in camere separate?”
“La
casa è piccola…non ci siamo potuti permettere niente di più, lo sai…però dobbiamo
sistemare ancora la camera vicino alle scale…quella sarà poi la camera di
Mary…ma mettere solo lei in una stanza…? Poveretta…mi fa pena! Almeno lì ci
sono i suoi fratelli! O ciascuno in una stanza, o tutti in una…solo che le
stanze a disposizione sono solo due, di cui una è al momento più un magazzino
che una stanza, perciò…”
“Potresti
sistemare la soffitta! Diventerebbe una bella cameretta in mansarda!”
“Lì
è già pieno di vecchie robe dei vecchi proprietari della casa…ed è da quando ci
siamo sposati che io ed Hermione ci ripromettiamo di darci da fare per
svuotarla…e poi lì dobbiamo metterci quello che è per ora nella stanza di
Marianne, quindi non cambierebbe proprio niente…!”
“Ci
rinunzio…”
“Te
l’avevo detto…”
“Però
dovete fare qualcosa, voi due…non voglio due dissennati come amici…”
“Non
preoccuparti…i miei piccoletti non arriveranno mai a questo…lo spero!”
***
“Tesoro,
ma guarda che occhiaie…!”
“Ciao,
mamma…” la salutò con un sorriso Hermione baciandole la guancia.
“Uh! I miei nipotoni
meravigliosi!” squittì la signora Granger correndo verso Ron che usciva
dall’ascensore con il passeggino triplo entrato magicamente nello stretto
loculo.
“Salve,
signora Granger…” disse il rosso alla donna.
“Oh,
Ron…anche tu non hai una bella cera…”
“Duro
lavoro…” annuì lui cercando di sorridere.
“Entrate entrate! Il pranzo è pronto!
Quindi lavatevi le mani e sedetevi a tavola! Che prepariamo
ai bambini?” chiese la nonna dopo aver riempito di rossetto le guance dei tre
gemelli.
“No,
mamma…li ho fatti mangiare a casa prima di scendere…” le rispose Hermione
sfilandosi la sciarpa.
“Salve,
Ronald…”disse Richard Granger rigoroso, accogliendo il genero all’ingresso.
“Signor
Granger…” rispose con un cenno Ron.
L’espressione
del signor Granger mutò improvvisamente quando si fiondò sui tre piccoli
Weasley ridendo e scherzando come può solo un nonno.
“Forza
è a tavola!” Esclamò la signora Granger che munita di guanti aveva tirato fuori
dal forno un profumatissimo arrosto e patate.
***
Willy,
Marianne e Bruce zampettavano sul tappeto del salotto di casa dei nonni
Granger.
Marianne
era stata la prima, un mese prima, a mettersi in piedi e a muovere i primi
passi…
Will
ne aveva fatti un paio solo due settimane prima…
Bruce
si metteva in piedi issandosi sul tavolino tra i divani, ma poi cadeva sempre
sul culetto.
Ron
osservava la scena con gli occhi pieni di orgoglio…e di sonno.
“Ecco
qua.” Mise la signora Granger un biglietto tra le mani della figlia.
“Che
cos’è?” chiese Hermione leggendo.
“E’
un nostro carissimo amico. Il dottor Marrel. Sai..frequentavamo lo stesso corso di medicina tutti e tre
all’università…io, lui e tuo padre…”
“So
chi è il dottor Marrel, mamma…è stato il mio
pediatra…ma Will, Marianne e Bruce hanno già un medimago
che li segue…ed è pure bravissimo!”
“Oh,
non ne avevo dubbi…sapevo che tu saresti andata a scegliere il migliore che
conoscevi, tesoro…ma vorrei che ci parlaste lo stesso con Vincent…ho parlato
con lui proprio ieri sera! Siamo usciti a cena, con lui e sua moglie! Sai che
si è risposato, vero? Dopo la morte di Viky…poveretto…però
quella Susy è davvero deliziosa…”
“Mamma…che
mi potrebbe dire di più il dottor Marrel?”
La
madre sorrise furba.
“Perché
è anche lui un mago, cara…” rispose il padre. “…e ci
terrebbe molto a rivederti! Abbiamo preso per voi un appuntamento per domani
alle undici!”
“Vincent
Marrel è un mago?!”
Ron
assisteva la scena con interesse, seguendo con gli occhi il rimbalzare degli
interventi.
Per
sua fortuna tornò a guardare i gemelli in tempo perché Marianne e Bruce avevano
cominciato a mettersi in bocca le caramelline della Svarovski che sua suocera teneva in bella mostra sul
tavolino dentro una coppa d’argento.
***
“Hermione!”
Lo accolse il mattino dopo il medico nel suo studio abbracciando calorosamente
la bruna “Quanti anni sono passati? Ora sei una donna…santo cielo! Fatti vedere
un po’…Incantevole! Come tua madre, d’altronde…E tu devi essere Ron!”
“Piacere,
Ron Weasley.” Sorrise porgendo la mano.
“Elizabeth
mi ha parlato moltissimo di voi! Vi stima tanto! Si è lasciata sfuggire che sei
un Auror in carriera…così è saltata fuori la vera identità mia e di Susy, mia
moglie. Tua madre te ne avrà parlato, immagino…”
“Mi
domando se c’è qualcosa che mia madre non abbia mai detto…” sorrise Hermione.
“Bhè…Viky era figlia di Babbani…dei Mangiamorte a Londra…qualche anno fa…è stato un
incidente…insomma…” tirò un sospiro malinconico. “Oh…e comunque grazie ad
entrambi! E ad Harry! Senza di voi…saremo davvero nei guai…”
“E’
stata dura…ma ne siamo usciti vivi…” alzò le spalle la ragazza.
Ron
la lasciava parlare…anche perché si sentiva in forte disagio lì dentro…troppe
apparecchiature babbane…
“E
come mai non sei diventato medimago, ma pediatra babbano?” Gli
domandò curiosa Hermione.
“Oh…sai
com’è…mio padre aveva l’attività aperta…e quell’anno poi c’è stato il bum di
iscrizioni al San Mungo…per cui saremmo stati in troppi lì dentro…così sono
andato a studiare all’università babbana, ma sono
rimasto sempre in contatto col mondo dei maghi…Ma passiamo a noi! Questi tre
devono essere quelle meraviglie che hanno tanto acclamato i tuoi genitori…”
“Lui
è Will!” disse lei presentando il bambino che teneva in braccio. “E loro sono
Bruce…e Marianne!” disse indicando i due in braccio a Ron.
“Meravigliosi
davvero! Splendidi! Tutti e tre gemelli?”
Ron
ed Hermione annuirono sconsolati.
“Capisco…bhè…accomodatevi!
Lasciate pure i piccoli liberi di scorrazzare per la stanza…è tutto a prova di
bambino, non si potranno fare niente…così noi parliamo in pace.”
Misero
giù i bambini e si sedettero dietro la scrivania.
Ron
si massaggiò il braccio dolorante…
I
bambini cominciavano ad essere pesanti anche per lui…
“Dunque…Parlatemi
prima di voi! Quanti anni avete?”
“22…”
risposero in coro.
“Giovanissimi!
Davvero! Ma d’altronde…tra maghi ci si sposa presto, non è così? E loro tre hanno…?”
“Faranno
un anno tra un mese e mezzo.” Provò a parlare anche Ron.
“Splendidi!
E già autonomi! Davvero bellissimi! E ditemi qualcosa di loro…come passano le
loro giornate…”
“Al
nido…” rispose Hermione. “…io e Ron lavoriamo tutto il giorno…” disse lei in
sua difesa.
“Comprensibile…Sarebbe
molto più giusto che così piccoli restassero a casa, però…”
“Mi
hanno concesso sei mesi di maternità oltre quelli per la gravidanza…più di
questi non sono riuscita ad ottenere…e Ron ha avuto solo un mese di ferie
quest’anno…”
“Superlavoro,
eh?”
“La
vita da Auror…” disse telegrafico il rosso.
“Comunque
mi hanno sollevata dai turni di notte! Almeno fino a che i gemelli non saranno grandetti…”
“E
invece vi trovate a fare i turni di notte anche con loro, non è così?”
ridacchiò il medico.
Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata.
“Credo
di capire che cosa ci sia tra questi tre piccolini. Sono gemelli. E non gemelli
qualsiasi. Sono gemelli del mondo magico! Oh, non c’è bisogno di esaminarli…li si vede ad occhio! Hanno già fatto magie sotto i vostri
occhi?”
“Una
volta Bruce è caduto sopra Marianne proprio mentre si rovesciava il piattino
della minestra che lei tentava di prendere…cadendo l’ha spinta sotto il tavolo
e nessuno dei due si è ustionato…non so se è una magia…di certo è un miracolo…”
raccontò Ron ancora scosso dai brividi ripensando alla scena che nella sua
mente si riproduceva al ralenty.
“Mmm…no, non sono stato abbastanza chiaro. Quanto sono in
empatia tra loro? Nel senso…ci sono cose che tra loro si replicano? Qualcosa
che fa uno e fa anche l’altro? Qualcosa che prova uno…e provano tutti gli
altri?”
“Praticamente
tutto!” rispose ridendo Ron.
“Ecco
appunto! Empatia gemellare! Una vera chicca! Non se ne trovano tanti casi
così…proprio rari…”
“Può
essere più chiaro, dottore?” chiese Hermione dopo aver lanciato uno sguardo ai
tre figli.
“Certamente.
Will, Marianne e Bruce tra loro sono come legati da un filo.
Quando uno di loro prova qualche emozione, qualche sensazione, qualche
dolore…tutti e tre lo percepiscono. E quindi, ne soffrono, ne gioiscono, ne
vivono…solo col tempo si abitueranno a distinguere le proprie sensazioni da
quelle degli altri gemelli.”
Ron
saltò sulla sedia. “Bruce! Bruce l’altra sera ha
sbattuto la testa! E…e gli altri due avevano pure un grosso bombolone in
fronte!” Si toccò la sua il rosso.
“Dici
sul serio?!” Sgranò gli occhi il dottor Marrel. “Ma allora è straordinario!
E’ qualcosa che va ben oltre l’immaginabile! Questi tre sono unici! Santo
cielo! Non avevo mai sentito anche di un’empatia
fisica…incredibile…incredibile!” scuoteva il capo fissando estasiato i tre
bambini.
“Ma…allora non c’è nessuna speranza! Se
uno si sveglia deve per forza svegliare gli altri due…e così la cosa continuerà
in eterno!” mugolò Hermione afflitta.
“Oh,
ma questo invece…scusate se mi permetto…è un errore vostro!”
Ron
ed Hermione rimasero un po’ turbati, ma lasciarono parlare l’uomo.
“Vedete…è
una cosa che dico sempre alle mamme che passano qui, dal mio studio…il bambino
si sveglia nella notte, perché le condizioni che si erano create quando aveva
preso sonno si sono perse. Passo a spiegarmi meglio. Se il bambino viene
addormentato cullato dalle braccia del genitore, magari pure con una ninna
nanna…quando si sveglierà e non si troverà più dove credeva di essere e con i
suoni che credeva di sentire, allora si sentirà spaesato, avrà paura e cercherà
conforto piangendo e invocando il soccorso dei genitori! Chi è che dei tre ha
il sonno più leggero?”
“Marianne.”
Risposero i due in coro.
“Ecco…dovreste
fare in modo che Marianne si addormenti nel suo lettino. Che impari a stare da
sola li…può sembrare duro…ma vi assicuro che è l’unico modo. Se proprio non
potete fare a meno delle ninna nanne…non state a
canticchiarle troppo a lungo dopo che si è addormentata…Se lei non si sveglia,
non si sveglieranno angosciati anche gli altri due!”
“Dice
sul serio?” gli occhi di Ron si stavano riempiendo di lacrime di gioia!
“Ne
sono sicuro!” Annuì il medico.
“Ma…è
magnifico!” Esultò Hermione, anche lei rincuorata e speranzosa.
“Fate
la prova e fatemi sapere come va…per il resto…questi tre sono tosti e forti! Si
vede che stanno benissimo e che sono seguiti da due genitori attenti…solo…è
importante che anche i genitori abbiano i loro tempi e i loro spazi…”
“Sapremo
trovarli, se questo esperimento va in porto…” rispose Ron mettendosi in piedi.
“Allora…ci
rivedremo?” chiese il dottor Marrel alzandosi e stringendo
la mano ai due.
“Sicuramente…”
sorrise felice Hermione.
Ron
sistemò i cappottini a Willy e Bruce e li prese in braccio.
Anche
Hermione fece lo stesso con Marianne e tornò a salutare il medico.
“Grazie
infinite!” disse commossa.
“Ma
ti pare, cara…questo ed altro! Chiamatemi presto! E se notate qualsiasi cosa
dei gemelli…non esitate a farmelo sapere!”
***
“Sono
a letto?” chiese Ron togliendosi il sopra della divisa
da Auror.
Hermione
mugugnò in assenso e si distese nella sua parte di letto.“Finalmente si dorme…”
sorrise con gli occhi chiusi beata.
“Quel Marrel è un santo! E’
una settimana che riusciamo a dormire!” si distese pure Ron abbandonando le
braccia dietro il cuscino.
Hermione
socchiuse gli occhi e lo guardò con uno strano sorrisetto, prima di saltargli
sulla pancia.
“Ehi…e
questo?”
“Un
anno di astinenza.” Rispose spiccia lei baciandolo.
“Non
è che le forze recuperate nell’ultima settimana vanno sprecate tutte in una
volta…”
“Ne
ho da vendere, ora…mi basta poco per ricaricarmi del tutto…e ora che abbiamo
imparato a gestire i bambini ne accumulerò a sufficienza per una vita! Quindi non hai scuse!”
“Non
ne voglio proprio scuse!” rise Ron rotolando insieme a lei sul letto e
invertendo le posizioni.
“Per
l’esattezza, moglie mia…siamo in astinenza da un anno e otto mesi!” disse
baciandole il collo.
“No…un anno e sette mesi e mezzo, se vuoi essere preciso…”
“…piantala,
saputella…”
“Mmm…spegni la luce, Weasley…”
“Con
piacere…”
…e
il coretto intonò il LA nella stanza accanto!!
Ron
riaccese la luce ad occhi sgranati restando sopra Hermione poggiato su un
gomito.
Hermione
rimase con le braccia sulla sua schiena nuda e le orecchie
tese.
Poi…piano
piano…i tre pianti divennero due…poi uno…e poi tornò
a regnare il silenzio.
“Vado
a controllarli.” Disse Ron.
“No…si
sono riaddormentati…lasciali dormire…” lo rassicurò Hermione.
“Voglio
vedere solo se è tutto apposto…” disse lui.
“Ron…stanno
dormendo!”
Ron
inarcò un sopracciglio contrariato.
“Sono
una mamma, Ron! Certe cose le so! Non lo sai che le mamme vedono anche
attraverso i muri?”
“Hermione…”
“Fidati.”
“Faccio
in un attimo!”
Non
fece nemmeno in tempo a fermarlo che Ron era già nella stanza accanto con la
bacchetta in mano.
Tornò
nemmeno un minuto dopo, dopo aver accostato la porta.
“Stanno
dormendo.”
“Che
ti dicevo…”
“Volevo
solo accertarmene!” Si ridistese su di lei e le carezzò il viso baciandola
dolcemente. “Ci pensi…è quasi mezzanotte e siamo ancora svegli!”
Lei
rispose semplicemente con un sorriso dopo aver lanciato una fugace occhiata
alla sveglia.
“Allora…dove
eravamo rimasti?” chiese Ron guardandola negli occhi.
Hermione
allungò la mano e spense la luce.
“Giusto…”
FINE
E per continuare la
serie…
Salve a tutti!
Anche questa ff era un piccolo anello di congiunzione necessario per
rendere chiaro il seguito…
Parlo proprio del
concetto di ‘Empatia Gemellare’ che sarà molto molto
importante nella parte di sequel scritta da me (ovvero la seconda parte, anche
se Prongs ha fatto dei riferimenti anche nella sua…)
Spero vi sia piaciuta!
Ho messo molte delle
cose che ho imparato da zia…i miei nipotini e i rispettivi pediatri mi hanno
fatto da maestri…^_^
Così in un futuro farò
anch’io sonni tranquilli…
Ron, personalmente mi fa
un pochino pena…non pare anche a voi?
…poveretto!!!
Comunque…prima di andare
avanti, ringrazio i miei adorati commentatori…
Quindi per i commenti
lasciati alla ff “Baby on Board”
ringrazio:
murderangel: ^_^ eri pronto con il tasto F5 per aggiornare la pagina?
Dai…questa volta mi sono tenuta nei tempi malgrado il
periodo terribilmente pieno di impegni…!!! O_O Sono
assolutamente felice che tu l’abbia presa diversamente da Ron (per il bene di
tua moglie, che saluto tanto!! E come sempre anche un bacettino alla
piccola…)…per il tuo bene, invece, spero che i tuoi figli non siano come quei
tre di Ron…davvero…per il tuo bene…magari come Willy…ma anche lui che pare santo…diciamo darà proprio del filo da torcere ai suoi
genitori…ma certo i più tosti sono Marianne e Bruce… ^.^ Ok…va bene
coscienza…non dico altro…^_^ Un bacione enorme! Spero che anche questa storia
ti sia piaciuta! Presto spero di pubblicare qualcosa che è tornata sul genere
di Cita…che ti è piaciuta tanto…curioso?? ^___^
Finleyna 4 Ever: Me ADORA i gemelli!!! Questi tre
poi…anche se sono solo su carta e nella mia testa (e ovviamente in quella di Prongs) li amo alla follia!! Willy soprattutto…tessoro di mammina tua…ehm…si…* Pad cerca di ricomporsi,
mentre lascia andare i povero Willy in un atroce stato
confusionale…* dicevamo…oh, si!!! Bhè…Ron…mi sembrava il tipo giusto per non
prendere bene la notizia di Hermione incinta…aveva già dato qualche accenno
agli ultimi capitoli di Accademia…c’era da aspettarselo, dunque…Allora, per
continuare le avventure dei gemelli…ti è piaciuta questa nuova creazione? Dai,
fammi sapere!! Tanti saluti anche al/alla tuo/a gemello/a!!! ^_^ (siete solo in due, giusto?? Non
è che i tuoi hanno avuto un piccolo shock come Ron ed Hermione, vero??)
__Ombra__: …ed eccoti qui le crisi insonni che stavi aspettando!!! ^.^ Si…sembra proprio che la tua richiesta scritta nel
commento precedente sia stata accolta…anche se questo Missing
Moment era già scritto da qualche mese…! Allora, allora…! Dimmi tu! Come ti
sembra che se la stiano cavando questi due poveri disperati??
Si…siamo state crudeli (più che Prongs, ci colpo io…!!) E dire che in una vecchia versione fosse
previsto solo Willy…in una seconda abbiamo aggiunto anche Bruce, nei panni del
fratellino minore pestifero…poi in una terza si era aggiunta Marianne, piccola
dolce sorellina nata da probabili errori di calcolo un paio di anni prima dell’entrata
ad Hogwarts di Will (e in questo frangente, con queste convinzioni, ho scritto
“Papà mi racconti della storia dell’ape e del fiore”)…dopo di che…faccio alla
cara Prongs : < E se questi tre fossero
gemelli?!> …è seguito un lungo momento di silenzio durante il quale una
palla di fieno ha rotolato per la stanza, stile steppa nel far west, e dopo una
sonora risata del tipo…MADDAI… abbiamo sul serio messo le manette a Ron ed
Hermione…Che siamo crudeli!! Ora voglio proprio sapere che cosa te n’è sembrato…un grosso bacio!!!
E io come al solito nei
commenti agli altri do anche qualche piccola informazione qua e là…e dovrei
pure legarmi le mani e non pigiare troppi tasti sulla tastiera…
^___^
Vi posto questa storia in una piccola pausa tra una
ripetizione e l’altra per la materia che proverò a dare domani…(SALVATEMI!!!
Sono davvero in un
periodo di esami pienissimo…ne ho fatti già due (uno proprio stamane) e oltre
quello di domani mattina ne ho un altro giovedì…
Quindi…visto che sono
sotto stresssssssssssss…se volete tirarmi su il
morale…mi lasciate un commentino picciolo picciolo?
Sappiate che io vi
voglio bene!!!!
Dunque…prima di chiudere…l’appuntamento
è per la settimana prossima, sempre tra domenica e lunedì e vedremo i nostri
piccoletti sottoposti a un test per valutare la loro magia…firmata da Prongs, tutto per voi un nuovo Missing
Moment “Examination Day”!!
*No…basta esami…pietà…T__T *
Dopo questo
dovremmo essere pronti a partire col sequel!!!!!
Quindi state pronti…e se
non vi siete aggiornati fatelo!!!
Un grossissimo saluto a
tutti!!!
E a presto!!!
Vostra devotissima Padfoot
P.S. Qui sotto c’è il
famoso strepitosissimo link…
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V
Daaaaaaiiiiiiiii…non vi
intriga nemmeno un pochino?? ^_____^