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Autore: maryku    16/11/2009    7 recensioni
I killer. Gente spietata che uccide per soldi. È il loro lavoro e lo fanno. Non devono avere esitazioni, ogni errore, seppur minimo, potrebbe essergli fatale. Se li scoprono finiscono in galera, o in alcuni paesi gli riservano addirittura la morte, per questo preferiscono usare soprannomi quando lavorano.
Falco Rosso sa fare bene il suo lavoro. Lui è il migliore. Ma non sempre le cose vanno come vorresti se ti trasformano in una ragazza e ti devi mischiare a delle adolescenti di un liceo femminile...
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Happosai, Ranma Saotome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Evviva! Sono di nuovo qui per darvi fastidio! Vi va bene? No? E vabbe'... Questo capitolo, forse, è un po' frettoloso. Non sono brava a descrivere i pedinamenti, e devo ammettere che non mi ci sono messa sopra troppo, ma se continuavo a pensarci, finiva che questo capitolo lo vedevate a febbraio! ^^''' Poi, più in là, ho il pensiero di sistemarlo... Ma tra un po'. Akane ad alcuni è sembrata troppo controllata, forse avrei potuto farla infuriare di più, avete ragione. Ma ripensandoci, penso anche che non voglia subito inimicarsi la nuova arrivata. D'altronde, a parte movimentare "un po'" la lezione, per ora non l'ha presa in giro, né altro. 

Però adesso vi lascio alla lettura! A dopo!

3° capitolo: il pedinamento

Era stato davvero un primo giorno disastroso.

Odiava ammetterlo, ma dopo la litigata con la mini-prof – soprannome affibiatole da Falco Rosso ma ancora mai detto ad alta voce –, la discussione/litigata con Akane e un incendio al laboratorio di chimica – di cui non era il colpevole, per una volta – aveva capito che le cose sarebbero state dure fin dall’inizio.

Era rimasta tutto il giorno a osservare il vuoto della lavagna dietro i vari professori per far vedere che seguiva, anche se si accorgevano tutti che era come se non ci fosse.

Le lancette dell’orologio su cui finivano spesso i suoi occhi segnavano sempre le stesse ore, solo i minuti cambiavano appena. Spostò lo sguardo dall’orologio alla lavagna sottostante, e poi al professore che muoveva le labbra. Non ascoltava davvero ciò che diceva, sentiva solo un brusio che aveva catalogato come la sua voce e i chiacchiericci delle compagne. Ed era stufa di stare in quell’aula, se non si era già capito.

Il ticchettio insistente dell’orologio era insopportabile. L’aula troppo stretta era insopportabile. I professori che continuavano a spiegare come se importasse a qualcuno erano insopportabili. Il chiacchiericcio e le occhiate delle compagne che sentiva su di sé erano insopportabili. Solo un paio di persone stavano ancora cercando di seguire la lezione, e Akane era in questo minuscolo gruppo.

Quando la lancetta dei minuti si trovò sul dodici, si alzò di scatto un secondo dopo il suono della campanella. Prese il foglio che le avevano prestato per prendere appunti, rimasto bianco, e uscì di corsa, come libera da un peso.

Quando però si trovò all’entrata, la bidella era seduta al suo posto con il volto ancora leggermente pallido, si fermò e si diede della scema.

Lei doveva almeno fermarsi a salutare Akane e le altre compagn… solo Akane. Invece era corsa via il prima possibile. Si diede della stupida per un po’, poi all’improvviso sobbalzò.

Il cellulare le vibrava insistentemente nella tasca della giacchetta. Con una smorfia, lo prese e rispose, sapendo già chi era.

«Caro, carissimo Falco Rosso… Ho un importante incarico da assegnarti!» disse quell’irritante voce da vecchietto di Happosai.

«Come se fosse una novità… Aspetta che mi allontano dalla scuola e mi dirai tutto» non fece in tempo a finire la frase, che sentì le proteste dell’altro. Prima di parlare, si allontanò comunque dalla bidella che già aveva allungato le orecchie, e si mise in un angolo solitario.

«No! Fermo, devi fare una cosa importantissima, prima! Il nostro gruppo di ricerca ha avuto un piccolo… Emh… Problemino… quindi…»

«Smettila di girarci intorno!» Ranko aveva una grandissima brutta sensazione, e già inveiva contro quegli incapaci del gruppo di ricerca.

«Devi seguirla e trovare la sua casa. Tutto qui!»

«Ma sai che succederebbe se mi vedesse? E tu dici: “Tutto qui”!»

«Basta trasformarti in ragazzo, così anche se ti vede non ti riconosce» gli suggerì Happosai, come se fosse una cosa più che ovvia; e, in effetti, lo era.

«Giusto… Ma sono a scuola, e sono vestito da ragazza!»

«Non ti sei portato lo zaino che era a casa con un cambio dentro? O l’orario delle lezioni con la classe in cui ti abbiamo fatto capitare?»

«No…» biascicò, non l’aveva proprio visto, e non gli piaceva ammetterlo.

«O forse mi sono dimenticato di fartelo portare… Ok, arriverà qualcuno al più presto! Intanto, tu trova la soluzione da solo!» in quel momento riattaccò, e Falco Rosso ebbe l’ennesima conferma che era davvero un vecchio maniaco per nulla affidabile.

Come al solito, toccava a lui trovare la soluzione al problema.

Rimise il cellulare in tasca e scosse la testa. Si guardò intorno, poi sbuffò e andò a comprare una bevanda calda al distributore dentro la scuola. Odiava sprecare i soldi così, ma non poteva fare altrimenti.

Uscita dall’edificio, adocchiò un ragazzo appena fuori il cancello della scuola. Era il primo che passava, e poteva avere più o meno le sue misure, quindi non ci pensò troppo; quando quello passò accanto al vicolo cieco dove si era andata a nascondere passando per il tetto, con uno scatto lo afferrò e lo colpì con un calcio abbastanza forte da farlo svenire e gli tolse i pantaloni, lasciandolo in maglietta. In fondo, aveva un po’ di pena per quel poveretto.

Si spogliò stando attentissima a non farsi vedere da nessuno, poi si versò la bibita calda addosso. La trasformazione fece il suo dovere, per fortuna niente complicazioni. Indossò alla svelta i pantaloni e raccolse i vestiti da terra, perché Happosai non gliene avrebbe comprati altri e non gli andava di pagarseli da sé.

A quel punto, però, sorgeva un altro enorme problema, a cui prima non aveva pensato.

Aveva perso di vista Akane.

Si ridiede dello stupido per un’altra marea di volte, poi sospirò e decise che, per prima cosa, era meglio tornare sui suoi passi al liceo femminile. Di solito era più efficiente, ma a quanto pare quella missione era iniziata e sarebbe continuata nella sfortuna.

Quando arrivò davanti al cancello, vide che era ancora aperto. Arcuò un sopracciglio, sospettoso, e decise che era meglio non passare di là, quello era un liceo femminile, e lui adesso non aveva più quelle sembianze, visto che stava ancora tenendo la divisa in mano, cercando di non perdere nulla.

Decise di cominciare le ricerche dalla sua classe, anche se credeva che fosse perfettamente inutile. Al massimo, dopo avrebbe sbirciato nei dati della scuola relativi agli studenti, se c’erano…

Con la sua maestria nel non farsi vedere, dovuta ad anni di allenamento, riuscì ad arrivare indenne fino alla finestra della sua classe. Sicuramente se il cortile fuori non fosse stato completamente vuoto, forse qualcuno avrebbe visto un ragazzo a torso nudo che sbirciava dentro la finestra di un’aula, ma per sua fortuna non c’era nessuno. Sennò avrebbe, ovviamente, fatto più attenzione.

Quando vide una ragazza con una divisa scura muoversi dentro la classe, come scocciata, per poco non mollò la presa. Non pensava sarebbe stato così facile; Akane aveva il turno delle pulizie, quel giorno.

Gioì in silenzio della sua inaspettata fortuna, prima che la ragazza alzasse la testa e la dirigesse proprio alla finestra.

«Non sopporto quando Aiko fa la furba e lascia tutto il lavoro a me!» esclamò scocciata. Scosse la testa e ricominciò a pulire il pavimento, mentre Falco Rosso si appiattiva il più possibile al muro accanto alla finestra.

C’era mancato un pelo: per poco non lo vedeva! Doveva stare più attento… E poi lui si considerava un killer! Stava sottovalutando la missione perché si trattava di una sedicenne, ecco il problema.

Ah, sì, e anche lo stare nel corpo di un sedicenne lui stesso non aiutava. Non era più abituato.

Sbuffò e aspettò pazientemente finché Akane non ebbe finito di pulire per bene tutta l’aula. Aveva detto ancora qualcosa contro quella Aiko, ma poi l’aveva perdonata, solo perché credeva alla storia della nonna malata. Falco Rosso non era dello stesso avviso, ma non poteva certo dirglielo in quella situazione. E poi, non gli interessava.

Quando Akane uscì dall’aula, lui scivolò furtivamente verso il cancello, fino al tetto della casa affianco. Aspettò qualche minuto, poi la vide. Andò fino al cancello, e girò a sinistra.

La seguì silenziosamente fino a casa, cercando di evitare ogni possibile spruzzo o eventuale fonte di rumore, anche se non poté evitare che il cane che stava passando accanto ad Akane abbaiasse verso di lui quando sentì la sua presenza. La ragazza sussultò appena, ma non ci fece caso e proseguì oltre, mentre Falco Rosso cercava epiteti poco carini per l’animale che ancora ringhiava; il padrone lo tirò e se ne andò lasciando il killer in pace.

A un certo punto, Akane entrò in un vialetto piuttosto elegante. Falco Rosso guardò la casa di legno, un dojo, che era stato costruito alla fine di quel vialetto. Era abbastanza grande, ma non così tanto come si sarebbe aspettato da un uomo che era braccato da un killer, anche se non sapeva di esserlo.

La casa era su tre piani, in stile giapponese; aveva un bel giardino con tanto di laghetto interno, a cui avrebbe dovuto fare attenzione.

Akane aprì la porta, entrò e la richiuse dietro di sé. Falco Rosso sbuffò, adesso che sapeva dov’era la sua casa, poteva anche andarsene.

Però… D’altro canto, ormai era lì, e poteva prendere delle informazioni lui, invece che affidarsi a quella squadra di ricerca che non ricercava un bel niente

Per prima cosa, saltò sul tetto. Si confuse con le ombre che ormai stavano calando, si stava facendo davvero tardi. Poi scivolò silenziosamente fino  al muro esterno della stanza dove era andata Akane. Lo capiva dai rumori che sentiva provenire da dentro. Sembrava che ci fosse solo lei, ma poteva anche sbagliarsi.

All’improvviso, sentì uno squillo, e per poco non perse la presa. La divisa femminile stava ancora sopravvivendo dopo che l’aveva legata in fretta e se l’era messa sulle spalle. Akane si affrettò a rispondere; lui sentiva appena la sua voce, ma era in grado di distinguerne le parole.

«No, adesso sta dormendo… La posso far richiamare dopo, se vuole. Ah, ok… Allora arrivederci» attaccò. Falco Rosso pensò alle parole della ragazza. Chi poteva essere addormentato? Il padre, ovviamente! Ma certo!

Un’idea improvvisa gli balenò in testa. E se, invece di seguire le istruzioni di Happosai, avesse fatto subito fuori il padre di Akane e se ne fosse andato? Così avrebbe avuto meno noie e sarebbe potuto tornare il diciannovenne completamente virile che era!

Sorrise del suo ingegnoso piano, poi si mosse con attenzione e senza far rumore fino a una finestra, pronto a entrare in casa.

Già pregustava il suo splendido corpo, il suo lavoro, le missioni vere, non questa robetta di diventare amici di una sedicenne con forti problemi di carattere, quando sentì un suono poco piacevole.

Sobbalzò all’indietro, mentre l’allarme della casa suonava insistentemente nelle sue orecchie. Saltò velocemente sul tetto, per poi dileguarsi nella notte.

Ancora una volta, maledì le persone del gruppo di ricerca, che non l’avevano avvisato degli antifurti che potevano esserci nella casa – che nemmeno sapevano dov’era, ci mancasse che l'avevano scoperto!








Come al solito, a fine capitolo le risposte ai commenti. Adoro sempre di più che questa storia piaccia, e sperodi non avervi deluso con questo capitolo! ^^

Tiger Eyes: Ti ringrazio tantissimo per le sviste. Vedrò di migliorare sempre di più! Anche perhé la trama è sempre il mio punto debole, voglio mettere troppo subito... ma cercherò di contenermi! ^^
Akane25: PEr ora c'è uno staco dalla misione di diventare amici, ma almeno qualche gag c'è! Anche se, lo ammetto, meno dei capitoli precendenti... Vedremo che farà adesso Ranko! XD 
BabyAngel94: Spero davvero di finirla, questa fanfic. Per ora la continuerò. Grazie per i complimenti! ^^
Stephany345_Chan: Non ti preoccuapre del ritardo, almeno hai commentato! ^__- E... Continua a commentare! XD SO che ti paice più l'altra, e l'ho aggiornata, visto? XD A quanto pare Hinako piace molto... Bene! Ne sono felice!
Bizzarre Biscuit: Mi fa piacere che il capitolo ti piaccia! E anche che pensi cheil capitolo sia in stila Takahashi... Vorri continuare così, spero di averlo fatto in questo capitolo. Anche questo, forse, è scritto un po' frettolosamente, ma solo la parte del pedinamento. Non avevo idee... Non sono brava a descrivere quelle scene, ma mi ci impegnerò! Grazie per il commento!
Kuno84: E alla fine sei riuscito a commentare! Grazie! Mi fa piacere che non consideri Akane OCC! Baby-prof è un nome azzeccato... XD Per Kodachi sono ancora incerta... Vedrai leggendo! ^__-

Adesso ho finito. Risposto a tutti. Ringrazio chi ha messo la storia fra le seguite o le preferite. Mi fa davvero piacere, perché ci sto mettendo davvero molto impegno in questa fanfic! ^^ AL prossimo capitolo! Spero di non farvi aspettare troppo!

   
 
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