« I
wish you were here, but you’re not here, you’re
there.
And
there doesn’t know how lucky it is.»
Durante il fine settimana,
la mia piccola città di mare si riempie di gente. Gente di
passaggio; gente
turista; gente viandante. Gente del mondo.
Ma
tu non ci sei.
Sotto questo cielo terso e
pieno di sole, i miei occhi indagano tra questa gente. Alla ricerca di
te. Sai,
ti cerco in quei due giorni. Solo due giorni alla settimana, solo otto
al mese.
Ti cerco, tra questa gente che si concede due giorni di
libertà, prima dei
successivi cinque di prigionia.
Ma
tu non ci sei.
E io cammino per queste
strade affollate e briose. E guardo il mare cercando il tuo viso. Ti
cerco tra
le onde, ti cerco tra la sabbia, sulla strada, nei negozi, nei bar, nei
ristoranti, sulle panchine, sui moli e sulla luna. Ti cerco mentre
cammino,
lento e veloce, e ripercorro i nostri giorni felici, sperando di non
farmi
troppo male. E allora io ti cerco nelle case, attraverso le porte, e le
finestre, e i terrazzi, e i balconi, ti cerco attraverso le receptions
degli
hotel, sotto i ponti, nei parcheggi, nelle piazze, nei parchi, sul
fiume, sul
suo sbocco al mare.
Ma
tu non ci sei.
Cerco il tuo viso in quello
di questi invasori, ma il tuo viso non appartiene alla gente di
passaggio, né a
quella turista, o alla viandante. Tu non sei la gente del mondo.
E’ per questo
che non riesco a trovarti? E allora come posso fare?
Magari se chiudo gli occhi
posso trovarti. Si, ti vedo. Ma sei solo dietro le mie palpebre, il tuo
sorriso
eccezionale che non svanisce mai. Sei il mio sole e la mia luna, le mie
stelle
e il mio cielo. Sei la luce che mi riscalda le giornate.
Ma
tu non ci sei.
Sotto questo cielo azzurro,
posso sentire la fragranza soave delle montagne, gli schizzi gelati
dell’acqua,
udire il soffio del vento, gustare l’aria salmastra, vedere
la gente del mondo.
E mentre penso che tu non ci sei, che nemmeno oggi potrò
assorbire la tua gioia
contagiosa, sento un brivido nel petto e un trillo nella tasca. E la
tua voce
nelle orecchie, la tua voce nella testa.
That our selves know not what it is,
Inter-assured of the mind,
Care less, eyes, lips, and hands to miss»
E dal telefono allora, mi sento di
nuovo vivo. Perché so che anche se non
sei con me adesso, sei vicina al mio cuore e alla mia anima.
E
tu, finalmente, ci sei.