Patrick Zala ha organizzato una bella cena per l’anniversario del loro matrimonio, e lo sguardo di sua moglie quella sera è sereno. Come sempre.

L'uomo le sorride amorevolmente, prendendo una forchettata di dolce.

“È sempre più dura in Consiglio, te l’avevo detto? Quella stupida della Canaver non fa che mettermi i bastoni tra le ruote, pensando di fare il nostro bene, quando in realtà sono solo i Naturals che si stanno avvantaggiando delle nostre esitazioni.”

L’uomo appoggia le posate sul bordo del piatto, guardando la moglie di sbieco. “Non mi approvi, vero? Nemmeno il mio vecchio amico Yuri Amalfi. Figurati. Una volta era più deciso, ma da quando ha sposato quella ragazza non lo riconosco più. È diventato cauto e diplomatico. E la follia è che il loro unico figlio sta crescendo esattamente come lei. Nicol mi ricorda un po’ la giovane Lacus. Non so, forse abbiamo fatto male a promettere il nostro Athrun a lei, ma non possiamo più tornare indietro, perché Clyne mi garantirà forti appoggi nel Consiglio. Lo sai anche tu che a quel branco di pecore non piace vedere dei militari seduti tra di loro, ma tutto sta per cambiare.”

Incoraggiato, come sempre, dal silenzio della moglie, Patrick Zala si porta il bicchiere colmo per metà di vino alle labbra.

“E non guardarmi così. Lo so che avresti voluto che Athrun diventasse un insegnante, ma che ci posso fare? Non mi ha nemmeno chiesto il permesso. Si è arruolato e basta. Per vendicarti.”

Zala sorride, un gesto affettuoso che nella sua mente solo la moglie si merita. Nemmeno il figlio, rea di assomigliarle troppo. Reo di renderlo debole, ricordandogli ogni giorno, con la sua aria mesta, il disastro di Junius 7

Zala sorride ancora ed ancora, alla foto della moglie incastonata in una bella cornice, e al bambino che è con lei. Felici e con tutta una meravigliosa vita davanti. Lui ci crede. Ne è convinto che sia quella chiusa là dentro la sua famiglia, mentre lì fuori, intorno a lui, ci sono solo rovine meritevoli di essere spazzate via, insieme a quelli che hanno distrutto la sua vita.

“Aspettatemi” esclama alzando il bicchiere, brindando ai suoi veri congiunti.

Brevissima one-shot, scritta in prima stesura tre anni fa, quando ero super-ossessionata da Gundam SEED. Adesso mi è un po' passata, ma Shainareth mi ha minacciata di una cosa così orribile che non ho potuto fare altro che piegarmi alle sue minacce e postare questo orrore. Colpa sua, ok? ;)