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Autore: LaTuM    19/11/2009    6 recensioni
Domani dovrò ricordarmi di ringraziare Hermione per il geniale costume di Halloween.
***
[post 7° libro senza epilogo - prompt mummie]
Vincitrice del contest di Halloween indetto da IDA
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Not the nicest guy

Disclaimer: tutto appartiene a JKRowling. Io non ci guadagno nulla.



NTNG

(Banner della mia adorata Nemesi Irishvale <3)

Not the nicest guy

 

"Ma era davvero necessario?" mi chiede Hermione squadrandomi dall'alto con le braccia ai fianchi e il cipiglio particolarmente incazzato che è solito comparire sul volto della mia migliore amica.

 

"Avevi un'idea migliore?" le rispondo mesto, continuando ad osservare il fuoco che scoppietta allegramente nel camino della Sala Comune dalla mia comoda postazione ai piedi del divano. Ho la testa da tutt’altra parte ed Hermione sembra in vena di darmi una bella strigliata. O lavata di capo. Sta di fatto che - in qualunque modo uno voglia chiamare la predica che ha intenzione di farmi - non c'è proprio verso che questa volta le dia ascolto. Mi rifiuto categoricamente di prendere in considerazione le sue obiezioni o in esame il suo punto di vista.

 

"Tu e Malfoy dovreste smetterla" mi fa notare lei cercando di rimanere calma.

 

"E' come dire ad un ippogrifo di non imbizzarrirsi se viene insultato! Andiamo Hermione, come possono smetterla quei due?!" interviene Ron - santo Ron Weasley da Ottery st Chapole - cercando di far ragionare la sua ragazza. E' vero che da quando la guerra è finita Hermione è cambiata (ha smesso di essere un'acida zitella) però è una persona che va sempre presa con le pinze.

 

"Nessuno ha chiesto il tuo parere, Ron Weasley!" lo rimprovera lei con nome e cognome, al che Ron non può fare altro che rifugiarsi nella poltrona su cui è seduto e continuare a fare a pezzi quella povera Cioccorana con cui sta giocando da una buona mezzora. Più o meno da quando ho fatto ritorno in Sala Comune con un occhio nero, il naso sanguinante e un labbro spaccato (l'elenco dei lividi è procrastinabile) dopo essere stato coinvolto nell'ennesima rissa con Malfoy. Hermione pare essersi veramente stufata di dovermi rimettere in sesto una o due volte a settimana perché io e Malfoy non facciamo altro che punzecchiarci e insultarci finché la cosa non sfocia - ovviamente - in un'azzuffata coi fiocchi. Sembra particolarmente adirato perché ho fatto mettere in prigione suo padre. Il fatto che gli abbia salvato il culo evitandogli di andare ad Azkaban probabilmente è l'unica cosa che mi salva da fatture più pericolose. Non che la cosa mi crei grossi problemi, voglio dire: sono Harry Potter, Il Ragazzo che Ha Sconfitto Due Volte Voldemort. Malfoy però è l'unico a cui non importa assolutamente nulla della mia fama o del mio nome. Lui odia la mia cicatrice e odia tutto ciò che mi riguarda. La cosa è assolutamente reciproca e forse è proprio per questo che in fondo il biondo - a suo modo - mi piace anche. Eccetto che per Ron, Hermione e pochi altri io sono Harry Potter, un nome e un cognome. Per gli amici sono Harry mentre per Malfoy sono Potter. Questo suo chiamarmi solo per cognome pronunciandolo in modo così sprezzante ha sempre avuto un che di eccitante, dal mio punto di vista. Non che ne abbia mai fatto parola con qualcuno, per carità (e benché meno ne ho fatto parola al diretto interessato), ma credo che la mia migliore amica abbia già in qualche modo capito quello che mi frulla per la testa e spesso l'ho sentita rimproverarmi di soffrire di disturbi da tensione sessuale irrisolta con un certo Serpeverde. Ovviamente io ho sempre schifato i suoi commenti, ma sinceramente più passa il tempo più mi ritrovo costretto a darle ragione.

 

Sia chiaro, io odio Malfoy. Però, purtroppo, esiste un però e questo mi rende la vita ancora più complicata. E in fondo è anche una delle ragioni per cui non voglio smettere di azzuffarmi con lui: in un modo o nell'altro abbiamo un nostro rapporto. Conflittuale, ma solo nostro, in cui le bacchette solitamente vengono dimenticate dopo i primi dieci secondi. L'esperienza del Sectumsempra ci ha scosso entrambi parecchi e non essendoci neanche più Piton nessuno dei due ha molta voglia di rischiare, quindi con le mani andiamo sul sicuro che al massimo rischiamo di romperci qualche osso, ma nulla di più grave. Nulla che di solito Hermione per me e Zabini per Malfoy non riescano a sistemare.

 

Oggi però ci è scappata un po' la mano durante quei primi dieci secondi di duello magico e ora ci ritroviamo entrambi con delle scritte ben poco lusinghiere stampate per tutto il corpo. Vitious, preso dall’entusiasmo per Halloween ormai alle porte, ci ha illustrato a lezione un incantesimo piuttosto divertente - affatto pericoloso – e spesso usato per prendersi piccole vendette senza far correre pericoli ad destinatario della fattura. L’ometto avrebbe dovuto sospettare che non era una grande idea menzionare un incantesimo simile in presenza di noi due, ma l'insegnante ha commesso questo errore e ora io e Malfoy ci ritroviamo la pelle marchiata d'insulti che vagano dal puro e mero 'bastardo' a un più intrigante 'succhia cazzi'. Probabilmente Hermione ha ragione con quella sua folle idea della tensione sessuale irrisolta tra me e Malfoy.

 

“Mi chiedo come diavolo vi è saltato in mente – a tutti e due! – di usare quell’incantesimo!” bercia la mia migliore amica prima rivolgere uno sguardo al suo fidanzato con la bocca ancora piena di cioccolata “E domani c’è pure la festa di Halloween”.

 

“Oh, sai che tragedia” mormoro cercando di rimuovere con la saliva un conosciuto ‘sfregiato’ che fa capolino sulla mia mano sinistra.

 

“E’ una tragedia Harry!” mi fa notare lei “Dovremmo trovare il modo di giustificare tutto questo davanti a…”

 

La pianto di provare inutilmente a rimuovere l’incantesimo con la saliva e la guardo intensamente. Questa volta il cipiglio incazzoso è il mio.

 

“Non glielo avevi detto?” domanda Ron alla sua ragazza, perplesso.

 

“Ovvio che non glielo avevo detto Ron! Altrimenti avrebbe trovato una scusa per non presenziare!”

 

“Non di nuovo!” gemo affranto “E’ da quando siamo tornati ad Hogwarts che ogni occasione per dare una festa in mio onore: la riapertura della scuola, la prima partita di Quidditch della stagione, che se non altro abbiamo egregiamente vinto contro Serpeverde e quello stronzo di Malfoy, la prima gita ad Hogsmade. Ora Halloween, poi ci sarà Natale, Capodanno, Pasqua… e il due maggio cos’avete intenzione di fare? Un grande ballo con tanto di brindisi alle tre e diciassette del mattino visto che è stata quella l’ora in cui Voldemort si è accasciato a terra, finalmente morto?!”

 

Il viso teso di Hermione mi da tutte le risposte che la ragazza non sembra intenzionata a darmi,

 

“Beh, la scusa comunque ce l’ho. Non posso presentarmi in queste condizioni davanti alla stampa”.

 

“Già, credo che la gente comincerebbe a porsi qualche domanda nel vedere quel ‘gola profonda’ sul tuo Pomo d’Adamo” constata Ron ingoiando una volta per tutte quella povera Cioccorana.

 

Hermione guarda Ron, io guardo Hermione e Ron guarda me.

 

Io guardo Ron, Hermione guarda me e Ron guarda Hermione.

 

E semplicemente scoppiamo a ridere come tre stupidi.

 

 

 

Halloween è domani e io non posso fare altro che sperare nella rinascita di un nuovo Signore Oscuro per evitarmi la festa.

 

Qualcosa però mi dice che non sarò così fortunato.

 

 

 

****

 

 

 

Neanche l’incessante rumore della pioggia scozzese riesce a coprire il cicaleccio che proviene dall’intero dormitorio. Sono tutti eccitati per la festa di questa sera. Era da tanto tempo che non si riusciva a festeggiare senza pensieri e preoccupazioni nel Mondo Magico e capisco perché appena ce n’è l’occasione tutti vogliano approfittarne, però il più delle volte è fastidioso perché mentre tutti se la spassano io devo fare l’icona del bene e basta.

 

Mi alzo per andare in bagno e la prima cosa che vorrei fare è urlare non appena vedo la mia faccia e il resto del mio corpo ancora ricoperto da quelle scritte. Essendomi appena svegliato l’unica cosa che però esce dalla mia bocca è un rantolo degno di un Vermicolo in agonia.

 

Uscire dal dormitorio non se ne parla neanche. Ha ragione Ron, la gente comincerebbe a farsi strane domande nel vedere scritte come ‘sfregiato succhia cazzi’ vividamente impresse sulla mia pelle, e siccome Malfoy è l’unico che continua a rivolgersi a me con tali epiteti, non ci farebbe una bella figura neppure lui. Non so come gli sia venuto in mente di ripagarmi della stessa moneta e con gli stessi insulti, io so solo che il ‘gola profonda’ che il Serpeverde si ritrova tatuato sul Pomo d’Adamo non voleva essere un insulto (non così palese almeno) ma il desiderio di constatare di persona se è realtà o solo una mia – perversa – fantasia.

 

Hermione mi ha cazziato, ma la cosa rientra nel normale. La follia è che Ron l’ha presa sul ridere. Da quando in qua il mio ottusissimo migliore amico è in grado di ridere e scherzare su cose simili?!

 

Probabilmente non ha compreso che, effettivamente, a me la cosa non dispiace. Lo trova divertente e crede che lo stesso valga per me.

 

Mi sento chiamare dal nostro dormitorio, ed esco tranquillamente appena riconosco la voce della mia migliore amica. Mi accerto unicamente che sia da sola – con Ron, s’intende – e mi azzardo ad uscire allo scoperto dal sicuro rifugio che era stato per quei dieci minuti il bagno.

 

“Togliti la maglietta” mi dice Hermione.

 

Io per risposta strabuzzo gli occhi e lei alza lo sguardo stanca, allora capisco che vuole controllare l’entità dell’incantesimo.

 

“Siete due idioti” decreta annoiata per poi imbarazzarsi mentre legge qualcosa sulla mia schiena. Ron la raggiunge e si ferma un secondo a guardare a sua volta prima di scoppiare a ridere e iniziare a fare l’elenco degli insulti che spiccano sulla mia pelle, fermandosi con particolare su qualche epiteto particolarmente originale come ‘pustola di troll’ o un elegante ‘rotto in culo’ che serpeggia appena sopra il bordo dei pantaloni del pigiama.

 

“Quanto ti ci vuole per spezzare l’incantesimo?” domando alla mia amica che non può fare a meno (per qualche ragione che scoprirò a breve) di guardarmi adirata.

 

“Cos’hai sentito del discorso che ha fatto Vitious relativamente a questa fattura?”

 

“Che umilia i propri nemici ed era spesso usato dai maghi contro i Babbani durante la notte di Halloween come lo ‘scherzetto’ e che dopo qualche ora spariva”.

 

“Già, ma quello vale quando ad essere colpito è un Babbano” mi fa notare Hermione.

 

“Perché, per i maghi è diverso?” mi ritrovo a domandarle. Qualcosa probabilmente mi era sfuggito durante la spiegazione del professore.

 

Ovvio che è diverso. I maghi devono sciogliere vicendevolmente la fattura di loro spontanea volontà”.

 

“Cazzo!” è l’unica cosa che riesco a rispondere. Non vedo Malfoy molto incline a puntare la bacchetta verso di me se non per scagliarmi una Maledizione Senza Perdono. E credo che neanche lui sia particolarmente entusiasta all’idea di ritrovarsi davanti la stessa bacchetta che solo un anno e mezzo prima lo aveva praticamente quasi ucciso. Sono sicuro che ora, nei sotterranei di Serpeverde, Malfoy si stia lamentando con Zabini accusando lui – e il sottoscritto, ovviamente – di tutti i mali del mondo perché gli ho deturpato la sua candita e pallida pelle da nobile. La cosa che mi consola è che anche Malfoy dipende dalla sua Nemesi – cioè me – per liberarsi delle poco lodevoli scritte che fanno bella mostra di sé sul suo viso e sul resto del corpo: non toccherà solamente al sottoscritto andare ad implorarlo perché spezzi la fattura.

 

A interrompere il flusso dei miei pensieri è il mio stomaco che inizia a gorgogliare ferocemente. È da ieri mezzogiorno che non faccio un pasto decente, e probabilmente adesso è l’una passata. Il che vuol dire che, se voglio mettere qualcosa sotto i denti, dovrò scendere nelle cucine in questo stato. Non credo che gli elfi domestici si scandalizzerebbero, e per scorrazzare nella scuola ho pur sempre il mantello di mio padre… Non mi piace considerarlo uno dei tre Doni della Morte; l’essere appartenuto a mio padre lo rende molto più prezioso ai miei occhi che sapere di avere tra le mani una delle più importanti reliquie magiche.

 

Hermione però sembra aver giocato d’anticipo, perché dalle tasche tira fuori la borsetta incantata, quella che può contenere più o meno qualunque cosa, e comincia a disporre sul comodino accanto al mio letto alcune leccornie che sono state servite oggi a pranzo.

 

Il dolce profumo della zucca e dell’amaretto m’invadono completamente le narici; senza pensarci troppo, mi avvento sulla torta salata, riservando un grazie stracolmo di briciole alla mia amica. Lei mi guarda e ride prima d’intimarmi, con tutta la serietà e le minacce di cui solo lei è capace, di non provare a mettere piede fuori da questo dormitorio, neanche col mantello.

 

Avrei potuto studiare un po’ mentre loro cercavano di trovare un modo per rendermi presentabile alla festa di questa sera.

 

 

 

****

 

 

 

Non faccio tempo ad arrivare in Sala Grande, che vengo condotto dai miei amici e dalla professoressa McGrannit in una stanza non molto distante dalle scalinate, in cui si sarebbe tenuta la conferenza stampa. Odio questo tipo di occasioni, non ho assolutamente nulla da dire. Fortunatamente sono amico di Hermione e ora – davanti ai giornalisti armati di penne prendi appunti – non faccio altro che ripetere a mo’ di pappagallo più o meno tutte le parole che mi ha spiattellato lei questo pomeriggio, mentre aiutava Ron a sistemare il suo costume per Halloween. Per l’occasione hanno scelto – anche se sono più dell’idea che la scelta l’abbia fatta Hermione – il filone mitologico geco. E ora Ron è costretto ad andare in giro con un ridicolo gonnellino e una mela in mano adatti al ruolo di Paride. Inutile dirlo, Hermione è Elena.

 

“I progressi fatti e le migliorie dell’edificio sono palesi agli occhi di tutti. Ogni studente ha potuto far ritorno al castello, ma non serve che vi stia a raccontare il perché e il per come, dato che questo argomento è stato già affrontato il giorno in cui la scuola ha riaperto i suoi cancelli. I nuovi docenti sono più che all’altezza dei loro predecessori e sono immensamente grato e felice che la professoressa McGrannit, attuale preside di Hogwarts, abbia deciso di portare i suoi studenti del settimo anno – cioè me e i miei compagni – sino agli esami finali” concludo lanciando un ultimo sguardo, per quanto me lo permetta il mio travestimento, in direzione dei giornalisti.

 

“Spero di aver risolto e chiarito i vostri dubbi. Ora, se non vi dispiace, penso che ognuno di noi abbia voglia di festeggiare” affermo per congedarmi con garbo sotto lo sguardo orgoglioso della McGrannit. È tutto merito di Hermione, io non sarei mai stato in grado di apparire così diplomatico.

 

Quando finalmente ho il permesso di mettere piede in Sala Grande, vengo inondato dal profumo caratteristico che per sei anni – il trentuno ottobre – ha sempre accompagnato ogni mio risveglio al castello e dall’ondata di nero, arancione e bianco che predominano e avvolgono l’intera sala.

 

Mi guardo in giro e vedo che quest’anno la festa di Halloween è veramente degna di questo nome. Non c’è come tutti gli anni la cena con gli studenti delle varie case, bensì i tavoli sono stati disposti ai lati della Sala Grande e ricoperti di ogni genere di squisitezza a tema.

 

La voglia di festeggiare era tanta e quando è arrivata la proposta di fare una festa in maschera, tutti avevano subito accettato con entusiasmo. Certo che anche i maghi sono comunque banali nei loro travestimenti: alcuni hanno scelto un look Babbano, considerato piuttosto folkloristico, altri hanno preferito calcare la mano sulla loro reale natura di mago o strega usando costumi che richiamassero Merlino, Morgana o Circe. Diversi invece hanno optato per il filone mostri ed effettivamente la scelta è vasta: zombie, licantropi, animali fantastici… credo che Luna abbia tentato di travestirsi da Ricciocorno Schiattoso, almeno a giudicare dallo strano corno che le esce dal buffo cappello che indossa.

 

Mentre io sono qua che mi muovo a fatica nello strettissimo costume che Hermione mi ha costretto ad indossare. Ok, forse indossare non è proprio la parola giusta, considerato che lei si è limitata – una volta rimasto solo in boxer – a lanciarmi contro un Ferula con cui mi aveva completamente avvolto nelle bende.

 

E così, da Bambino Sopravvissuto, sono diventato una mummia.

 

Ma effettivamente non c’era altro modo per farmi presenziare a questa cerimonia.

 

Ovviamente ho fatto notare ad Hermione che potevo starmene tranquillamente in dormitorio e che nessuno si sarebbe accorto della mia assenza.

 

Lei però non era molto d’accordo su quest’ultimo punto.

 

E ora mi ritrovo qui a fare la mummia, litigando con queste dannatissime bende ogni volta che voglio mangiare e costretto alla ricerca di drink dotati esclusivamente di cannuccia perché bere con questo travestimento rasenta abbastanza l’impossibile.

 

Lancio uno sguardo annoiato alla sala e noto che ci sono altre tre persone vestite da mummia e questo mi consola. Almeno non sembro l’unico deficiente incastrato nelle bende e totalmente impossibilitato a mangiare. Una mummia è di sicuro una ragazza, le forme e le bende non mentono. Ok, ho una cotta indegna per un fottuto Serpeverde, ma questo non vuol dire che l’occhio non cada anche a me dove dovrebbe cadere ai maschi etero. Sì, sono stato con Cho e con Ginny e sono state entrambe uno sfacelo di relazione. Potevo anche aspettarmelo che i miei gusti sarebbero cambiati, anche se non mi aspettavo che proprio il biondastro avrebbe catturato la mia attenzione. O forse avrei dovuto prevederlo visto che il sesto anno ero praticamente ossessionato da lui. E ora mi ritrovo ad invidiare Malfoy. In fondo, con la scusa della fattura che gli ho fatto ha avuto la scusa per non partecipare. Chissà da cosa si sarebbe vestito se-

 

“Potter!” mi sento chiamare dalla voce lenta e strascicata ma che non cela rabbia e un che di schifo nel pronunciare il mio cognome.

 

Io mi giro vero quello che so per certo essere Draco, ritrovandomi davanti agli occhi una mummia.

 

“Malfoy?!” mi ritrovo a domandare a metà tra il perplesso e il divertito.

 

“Chi altri?”

 

“Come diavolo hai fatto a riconoscermi?!”

 

“Vedi molte mummie con occhiali tondi simili a fondi di bottiglia sopra il costume che si aggirano per la sala?” mormora con tono annoiato trattandomi come l’idiota che sono. La sua logica è inopinabile.

 

“In effetti no” sono costretto ad ammettere.

 

“Hai parlato con la Granger dell’incantesimo?” mi domanda a bruciapelo con una leggera nota di nervosismo nella voce.

 

Io mi limito ad annuire. Da quel poco che potevo vedere sta bene anche se vestito da mummia.

 

“E cosa ti ha detto?”

 

“Che dobbiamo essere tutti e due a scioglierlo”.

 

“Temevo fosse quella la soluzione” lo sento…pigolare?! “Allora non c’è altro da fare che mettere da parte le nostre divergenze e porre fine a questa patetica fattura” commenta dopo essersi schiarito la voce.

 

Annuisco ancora tremando leggermente. Nonostante gli strati di stoffa e la poca visibilità che questi consentono, la vicinanza col Serpeverde mi destabilizza.

 

“Prima tu” gli dico cercando di guardarlo negli occhi, cosa più facile dal momento che le bende che stanno cominciando a cedere. Devo andare al più presto da Hermione a farmele sistemare.

 

“Neanche per sogno, Potter! Sei tu che hai cominciato, quindi tu ora sistemi il casino che hai combinato. Deturparmi così…” mormora lui affranto, rammaricato per le pessime condizione della sua pallida carnagione.

 

“Guarda che abbiamo iniziato insieme e comunque mi ha ripagato con la stessa moneta” gli faccio notare.

 

“Non m’interessa. Disaffatturami!”.

 

“Prima tu!” insisto nuovamente.

 

“Seh, così poi io rimarrò qui in queste pietosi condizioni mentre tu andrai a festeggiare con il tuo patetico branco di Grifondoro. Non mi fido di te Potter” borbotta lui guardandomi – o come almeno suppongo stia facendo, dal momento che non riesco a vedere poi così bene i suoi occhi – con sufficienza.

 

“Malfoy, ti sei dimenticato di essere il Serpeverde della situazione, e che la stessa cosa potrei dire io? Anzi, sono più che certo che una volta privo di scritte ti rintaneresti nel tuo covo di vipere lasciandomi qui a bocca a asciutta”.

 

E tutto accade praticamente in una frazione di secondo: Malfoy si avvicina a me, mi scosta una benda e mi sussurra qualcosa all’orecchio che suona molto come un ‘lasciarti a bocca asciutta è l’ultima cosa che voglio, Potter’ prima di mordermi lievemente il lobo e sfilarmi gli occhiali. Essere un po’ meno riconoscibili non è una cattiva idea.

 

“Malfoy…” balbetto deglutendo nervosamente e rumorosamente mentre mi ritrovo tra le mani gli occhiali “Non è che per caso ci stai provando con me?”. Fortunatamente sono un Grifondoro, altrimenti dubito che avrei avuto la faccia tosta di chiederglielo.

 

“Tu cosa credi?” bisbiglia lascivo lui mentre le sue dita allentano leggermente le bende che mi fasciano il collo. Mi volto verso di lui e ci guardiamo. Forse senza farlo realmente ma, come se avesse funzionato quello scambio di obliqui sguardi, di comune accordo usciamo dalla Sala Grande cercando di non farci notare e andiamo da qualche parte a risolvere la questione da uomo a uomo. Mummificati, ma ancora per poco.

 

Corriamo svelti attraverso i corridoi, non prima però di essere entrambi abbondantemente inciampati nelle bende che indossiamo. Evidentemente l’incantesimo sta cominciando a sciogliersi, ma credo che potremmo ritenerci fortunati se riusciremo a chiuderci alle spalle le porte di un’aula con ancora qualche centimetro di stoffa addosso.

 

E non sto parlando esclusivamente delle bende. Delle scritte potremo sempre occuparcene più tardi.

 

 

Domani però dovrò ricordarmi di ringraziare Hermione per il geniale costume di Halloween.



Note dell'autrice:
 

Palesemente lo spirito del POV di Tom – e, no! non Tom Riddle, purtroppo – si è impossessato di me e di questo Harry facendo venir fuori questa… cosa XD

Scriverla è stata divertente, anche se sinceramente mi sono sentita folle e OOC.
Grazie mille a Misako per l’amorevole betaggio pronta consegna XD

Il titolo viene – come per la shot del contest dell’anno scorso – da un’omonima canzone dei Lordi ^^

Il binomio Halloween-Lordi deve portarmi particolarmente fortuna visto che è il secondo anno di fila che partecipo a un contest di Halloween (tra l'altro, entrambi completamente diversi l'uno dall'altro e indetti da due differenti archivi) ed è la seconda volta che vinco XDD

L'anno scorso con The Only Come Out at Night (rpf: HIM) e quest'anno con questa shot ^^

   
 
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