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Autore: yua    19/11/2009    3 recensioni
«Pensate che mi tratta sempre così male» disse facendo gli occhioni tristi.
Ovviamente i ragazzini non resistettero al tono addolorato di quello che era diventato il loro nuovo amichetto, quindi tutti e tre insieme partirono alla carica del povero Kurogane, che si sarebbe aspettato di tutto, ma non un assalto in piena regola fatto da tre mocciosi indispettiti e congelati per la neve che ricopriva tutto il parco.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok, allora, in un’AU abbiamo una normalissima giornata d’inverno durante la quale Shaoran e Sakura chiedono ai loro cari amici Fay e Kurogane di occuparsi dei loro adorabili tre angioletti. bene, sapendo quanto uno come Kurogane possa adorare i bambini, ecco come secondo me potrebbe svolgersi la giornate -^.^-







Snow






«Ehi Kurosama! Hai visto che bello?» esclamò tutto contento avvicinandosi ad un Kurogane che sembrava tutto tranne condividere la sua gioia.
«Tsk! Che sarà mai… e poi ti rendi conto che ti comporti come un ragazzino? Cresci un po’ e magari dammi una mano a gestire quelli veri, di bambini!» esclamò tutto stizzito.
Ovviamente Fay non si aspettava nulla di diverso, dunque non si fece demoralizzare.
«Ma Kuroppi, non hai nemmeno visto quello che ho fatto! Almeno dammi un po’ di soddisfazione!» incalzò mentre gli saltellava intorno per cercare di convincerlo a guardarlo negli occhi: così sarebbe stato più facile farlo cedere.
«Imbecille, ti ho già detto che non m’interessa! Smettila di esasperarmi, non possiamo distrarci tutti e due altrimenti rischiamo di perderci quei mocciosi dei figli dei tuoi amici, e anche se non chiederei nulla di meglio che potermi liberare di questi mocciosi sbraitanti, proprio non possiamo permettercelo»
Fay sorrise: Kurogane pensava davvero di aver chiuso il discorso…
«Ma Kurowanko…. Io mi sono impegnato tanto… volevo fare una cosa per il mio Kuropapi preferito…» Ok, aveva ben chiaro il concetto che presto sarebbe stato fatto a pezzettini, per questo iniziò ad allontanarsi pian piano mentre gli occhi del moro si facevano sempre più incandescenti.
«Non verresti con me?» provò ancora con gli occhioni enormi da cucciolo «Non faresti un bel regalo di Natale al tuo povero piccolo Fay?» insistette mentre i bambini gli si avvicinavano incuriositi dalla momentanea assenza del loro compagno di giochi.
Kurogane lo guardava malissimo, convinto che ci sarebbe stata un’ulteriore fregatura nascosta sotto tutte quelle moine.
«Bambini, Kuropapi è cattivo! Guardate come tratta male la sua mogliettina» disse con voce lamentosa e simulando tutta la disperazione che poteva per portare i bambini dalla sua parte.
«Non pensate che sia mooooolto cattivo?» i bimbi annuirono comprensivi. Fay allora sorrise.
«Pensate che mi tratta sempre così male» disse facendo gli occhioni tristi.
Ovviamente i ragazzini non resistettero al tono addolorato di quello che era diventato il loro nuovo amichetto, quindi tutti e tre insieme partirono alla carica del povero Kurogane, che si sarebbe aspettato di tutto, ma non un assalto in piena regola fatto da tre mocciosi indispettiti e congelati per la neve che ricopriva tutto il parco.
«Ma cos―» iniziò prima che il più piccolo dei bimbi cominciasse a cercare di scalarlo aggrappandosi con le manine guantate alla sua cintura e rischiando di lasciarlo in mutande.
«Oi piccoletto falla finita!» Esclamò cercando di scollarselo di dosso senza fargli troppo male.
Per tutta risposta quello si mise ad urlare e gli altri due lo attaccarono contemporaneamente saltandogli alle spalle.
Si guardò intorno esasperato mentre Fay non riusciva a smettere di ridere.
Decisamente stufo, afferrò la bimba che ormai gli stava praticamente seduta sopra la spalla destra per il colletto del cappotto e la sollevò di peso. Lei lo guardò malissimo, ma non dovette far altro perché il fratellino piccolo, che nel frattempo aveva perso la presa sui pantaloni dell’uomo, affondò i denti nel dorso della sua mano strappandogli un gemito sorpreso che lo portò istintivamente a scrollarsi via la fonte di quell’improvviso fastidio.
Il povero bimbo, avendo appena quattro anni, finì in terra iniziando subito a piangere.
Kurogane non sapeva come comportarsi, così si chinò a terra per raccogliere il piccoletto mentre ancora l’altro armeggiava con il suo braccio rimanendovi aggrappato come una scimmia e urlando come solo un ragazzino di sei anni può fare.
Il bimbo, sempre più divertito da quel nuovo gioco, lo afferrò per la giacca e complice la sorpresa e il peso degli altri due fratellini che lo sbilanciavano, Kurogane finì in terra.
«Toglimeli di dosso! TOGLIMELI DA DOSSO IMECILLE!!!» cominciò ad urlare quando si rese conto che i tre bimbi erano in piedi sulla sua pancia e avevano iniziato a saltellare tutti contenti e trionfanti sulla loro preda ormai battuta.
Fay ancora non riusciva a smettere di ridere, tanto che avevano iniziato a scendergli delle lacrime dall’unico occhio. «Ok, ok…. Adesso arrivo…» riuscì a dire dopo aver ripreso fiato. Se non fosse intervenuto di certo quella sera non avrebbe più avuto qualcuno da riportare a casa.
Si accucciò vicino a lui e guardò i bimbi dalla loro altezza.
«Piccolini, che ne dite adesso di smettere? Così rischiate di fare a pezzi il mio maritino… e non volete lasciarmi vedovo, giusto? Sono ancora troppo giovane!» esclamò scotendo la testa con aria afflitta.
I ragazzini sembravano pendere dalle sue labbra e lo guardavano seri seri.
Kurogane si chiedeva seriamente come facesse a farsi ascoltare così.
«Sì, però adesso l’uomo nero deve promettere di darti retta» disse la ragazzina con tono deciso.
Fay sorrise compiaciuto. «Va bene, adesso Kuromiyu lo promette, vero Kuropuu?» chiese tutto contento guardano il moro che continuava ad avere la sua solita espressione corrucciata.
«Che dici Kurosama? Ce lo puoi promettere?» chiese rivolto al compagno.
«Va bene» mormorò arrabbiato e contrariato dalla promessa che un idiota e tre mocciosi gli avevano strappato.
A quel punto i bimbi saltarono giù e ricominciarono a correre.
Fay gli porse la mano e Kurogane la afferrò risollevandosi e cercando di darsi un contegno.
«Ti rendi conto che mi hai fatto aggredire da un’orda di ragazzini?» sibilò Kurogane, profondamente offeso. Fay gli rivolse un enorme sorriso.
«adesso devi venire con me» disse avvicinandosi al moro fino a toccare il suo corpo con il proprio.
«sei un imbecille» grugnì prima di abbracciarlo lasciandosi baciare in un momento in cui i bambini non li stavano guardando. Poi il biondino lo prese per mano e lo portò davanti ad una scultura di neve fatta dai bambini, un grosso cane e un gatto.
Kurogane sollevò un sopracciglio, ma non si azzardò a dire nulla ad alta voce per non farsi sentire dai ragazzini.
«Lo vedi? Sono un gattone e un cagnolone! Hai visto che bella questa scultura?! Che bravi i bambini!» esclamò Fay tutto contento.
«Tsk! Ma che bravi, ti sei divertito con gli altri ragazzini?» chiese con sarcasmo. Fay lo guardò male, ma non disse nulla.


Fay guardò Kurogane di nascosta, facendo bene attenzione che lui non lo vedesse.
«Kurowanko, vuoi che guidi io?» chiese. Kurogane lo guardò malissimo per una frazione di secondo, prima di rimettere gli occhi –decisamente stanchissimi- sulla strada.
Il biondo sorrise, dopotutto correre dietro ai bambini per tutto il giorno aveva stancato persino il suo burbero compagno!
I tre suddetti bambini in quel momento dormivano profondamente, decisamente distrutti da quella giornata sulla neve, e improvvisamente gli fecero un’immensa tenerezza.
«Kuropapi, hai visto che teneri che sono? Guardali… dormono così bene!» Kurogane grugnì qualcosa «Sì, certo, adesso forse sono carini, adesso che stanno zitti e fermi senza sbraitare con tutto il fiato che hanno in corpo!» replicò poi.
Al biondo scappò una risata che non mancò di innervosire lo stanchissimo conducente della macchina.
«Che hai da ridere eh?» Fay scosse la testa.
Rimasero in silenzio per il resto del tragitto, fino a che non riportarono da Shaoran e Sakura i ragazzini e non ripartirono alla volta di casa loro.
«Sei stato bravo oggi, credo proprio che i bimbi ti adorino» disse Fay mentre si stringeva a Kurogane e cercando calore contro di lui una volta che questo si fu infilato sotto le coperte.
Kurogane borbottò qualcosa, troppo stanco per replicare qualcosa di sensato dopo quell’estenuante giornata.
In modo quasi automatico strinse un braccio attorno alla vita di Fay, stringendolo ancora di più con quel suo atteggiamento quasi possessivo che ogni notte lo portava a dormire con il volto affondato nei capelli biondi del proprio compagno.
«La giornata ti ha stancato eh Kuropii?» chiese socchiudendo gli occhi senza riuscire a togliersi un sorriso beato dalle labbra.
Non ottenendo risposta sollevò un poco la testa, ma vide che Kurogane stava già dormendo, evidentemente distrutto da quella giornata.
Prima di chiudere gli occhi e addormentarsi rivide negli occhi l’immagine di Kurogane alle prese coi bambini e pensò che proprio non avrebbe mai potuto vivere senza quelle occhiate burbere, senza quegli insulti sussurrati a mezza bocca seguiti da quei baci disarmanti e la dolcezza un po’ rude di quegli abbracci che talvolta lo coglievano quasi di sorpresa.
Si accoccolò per bene al petto del moro, poggiando la testa su quel cuore che batteva regolare, così più pacato del suo.
Si addormentò con ancora il sorriso sulle labbra, e con la certezza, una volta di più, di aver avuto la possibilità di essere davvero felice nella semplicità assoluta della sua vita.












*ANGOLINO DELL’AUTRICE*
Salve gente!
Lo so che questa storia è un po’ sciapa e senza un grosso senso, ma mentre rivedevo una puntata di “close to home” dove un bambino veniva rapito e poi ucciso questa cosa si è scritta da sola ù.ù
Bhe, volevo ringraziare chi ha letto e soprattutto commentato le mie fic precedenti. Detto ciò credo di non avere nulla da aggiungere, solo che qualsiasi cosa vorrete dire –proprio qualsiasi, anche che c’è bel tempo e che vorreste uscire ma che dovete studiare per l’interrogazione di biologia, cosa che se fossi saggia farei anche io, solo che sono in una sorta di totale rifiuto della materia, il che mi porterà ad avere un enorme tre, ma tutto questo ovviamente non c’entra nulla…- dicevo, qualunque cosa sarà bene accetta ù.ù
Baci ^^
  
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