Crossover
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Autore: Hikary    20/11/2009    1 recensioni
[Scitta per la community Corte dei Miracoli]
Dieci FanFics per dieci personaggi femminili che amo. Aspettatevi i fandom più disparati!
#1. Maximum Ride ~ Ocean of Starlight
#2. Georgiana Darcy ~ She's Miss Darcy - no doubt about it
#3. Cassandra di Ilio ~ I've got no power over me
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Libri
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I've got no power over me


[Gringoire

03. Oggi è il giorno che verrà.]


- E' già arrivato? -


Fu la prima cosa che domandò quando aprì gli occhi.


Era lì?

Era giunto il momento?


- Stavi sognando, tesoro mio. - sorrise bonariamente Priamo, accarezzando la guancia accaldata della ragazza.


Seduto sul bordo del letto, accanto a lei, non poté fare a meno di chiedersi perché tutto quell'orrore – gli incubi – fossero toccati proprio alla sua adorata bambina.


- Lo so, padre. Io sto sempre sognando. -


Scostò le coperte con un calcio e si mise a sedere.


- Andate, coraggio. Là fuori un popolo vi odia e un altro vi ama; ma entrambi vi attendono. -


Lo sguardo del sovrano s'incupì mentre annuiva. Uscì dalla stanza con un ombra di tristezza sul volto.

Lei non poté fare a meno di chiedersi perché tutto quell'orrore – la guerra – fosse toccato proprio ad uomo buono come suo padre.


***


Sì, era arrivato.

E mentre la città rideva attorno a lei, il suo cuore piangeva, soffriva come non mai.

Camminò più svelta che poté verso il tempio.

Avvertiva lo sguardo crudele del cavallo bruciarle sulla schiena e si sentì stranamente vulnerabile – con la strana impressione che stesse per colpirla alle spalle, il traditore.


Non che l'Altro stia dalla mia parte, constatò amaramente.


S'inginocchiò controvoglia davanti alla statua di quel dio che tanto diceva di amarla; ma che aveva uno strano modo di dimostrarlo.


- Basta... - gemette – Basta, farò a modo mio questa volta. Niente grida, niente scenate. Li fermerò, da sola, o perirò con il mio popolo. -


Il tono della voce si era leggermente alzato e nei suoi occhi brillava uno strana luce.


Ribellione! gridò dentro di sé, Ribellione!


Lottò contro la testa che cominciava a dolerle terribilmente, lottò contro la vista che si annebbiava. Lottò contro il Dio, contro il Fato - e come sempre perse.

Immagine confuse si affollarono nella sua mente: una scena nuova, una scena che avrebbe decisamente preferito non vedere.


- NO! - urlò, questa volta con tutto il fiato che aveva, balzando in piedi per allontanarsi da lui.


Il risolino di Apollo le sibilò nelle orecchie – cattivo - , il suo respiro le solleticava il collo.


- Cassandra... Cassandra... Che cosa vorresti fare, piccola Cassandra? Vuoi decidere? Oh, ma tu non puoi decidere, non si in grado. Tu non sei e basta. -


Sussurrava.

Come se gli altri potessero sentirlo.


- Piangi? Mi spezza il cuore averti fatto vedere quella scena. Tu mi hai costretto. Occorreva che capissi, ancora una volta. L' ultima. -


Le parve quasi che la mano del dio le accarezzasse i capelli scuri.



Tornò sui propri passi, verso la città, con lo sguardo vacuo di sempre.

La scintilla era scomparsa – la voce no, quella c'era sempre.


- Vai Cassandra, va' a fare ciò a cui sei destinata. E' oggi il futuro che hai visto, oggi avverrà tutto quanto. -


Smise di prestargli attenzione: non c'era più motivo di farlo, si disse. Lui sparì e per un istante ebbe il dubbio che non fosse mai esistito se non nella sua testa.


Che differenza farebbe, in ogni caso?


Pensava all'ultima visione.


Aiace ...chi sarà Aiace?


Cercò di ricordare quale fosse, tra i greci che aveva visto dalla mura. Decise che, in fin dei conti, non le importava poi granché. Sarebbe scesa fino alle mura, davanti al grande cavallo di legno, raccontando alla città – Ilio, la sua patria – ciò che il dio le aveva mostrato.

Nessuno le avrebbe creduto.

E per una qualche legge assurda, era giusto così.


Perdonami, mio signore, se per un attimo l'ho dimenticato.

Io sono la tua serva, la tua voce in terra: non ho alcun potere su di me.


[FINE]



Spazio Autrice

Titolo preso dalla citazione più famosa di Labyrinth, “ Tu non hai alcun potere su di me”, pronunciata da Sarah nello scontro finale con Jareth.


Una piccola confessione: ero e sono tuttora assolutamente terrorizzata dallo scrivere su questo fandom – se l'epica omerica si può definire fandom – che amo da morire.


Grazie a CloudStrifeAC per la recensione! Concordo su tutto a proposito del libro XD In effetti Georgiana risalta poco nella versione cartacea, ti consiglio caldamente di vedere il film ( quello più recente con Keira Knightley) perché la giovane ma bravissima attrice le dà una luce nuova :D

Un bacione alla Sammy che ha messo la fic tra i preferiti *e scusa se mi sono dimenticata di Max ...sarà che sono sempre più avanti di te ù.ù ( ormai mi resta solo Patterson X°°D).

  
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