Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Belfagorius    23/11/2009    1 recensioni
Una delle ultime sere d’estate ero con Angelo nel vecchio cimitero di campagna che sta sulla strada per il paese.Era sera e noi eravamo giovani, quindi il cimitero ci parve il luogo più adatto per una passeggiata.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una delle ultime sere d’estate ero con Angelo nel vecchio cimitero di campagna che sta sulla strada per il paese

Una delle ultime sere d’estate ero con Angelo nel vecchio cimitero di campagna che sta sulla strada per il paese. Era sera e noi eravamo giovani, quindi il cimitero ci parve il luogo più adatto per una passeggiata. Come era nostra abitudine ci mettemmo seduti comodi, appoggiandoci alle vecchie lapidi ricoperte di rampicanti e muffa e iniziammo a parlare di tutto, e quindi di niente, e Angelo rideva e cercava di farmi ridere. Ma io non ridevo. Perché Virginia era andata via e ora amava qualche altro ballerino, con cui tuttora, forse, sta danzando. Ad Angelo potevo dire la verità, sempre, non temevo i suoi giudizi; gli dissi di come da quando se n’era andata io piangevo spesso, la notte, e non riuscivo a pensare ad altro, e i rimpianti e i ricordi mi rendevano sempre più simile a gli abitanti del cimitero dove sedevamo, quella sera d’estate. Lui sorrideva sempre, mentre gli dicevo di come ogni altra ragazza per me morisse nel confronto con Virginia, e sorrideva anche quando ricordai il suo profumo. E intanto scendeva la notte.

Quando ebbi finito di parlare, e tacqui, Angelo mi disse :

 

< Non capisci, amico mio, che è tutto uno scherzo? Non vedi come i soli e le lune sorgano sempre nello stesso modo, e nello stesso modo sempre calino sull’orizzonte? Non vedi come l’Amore sia solo una nostra creazione per consolarci della solitudine stellare? Tu sai di non aver mai amato Virginia. Perché quando la corteggiavi amavi il pensiero futuro di voi due assieme e quando l’hai persa hai amato il suo ricordo. Ci saranno altre mille Virginie e altri mille amori che partiranno lasciandoti solo. E non amerai veramente nessuna di loro, e nessuna di loro ti amerà veramente. Siamo animali, amico mio, con la sfortuna di avere un cervello così grande da permetterci di pensare. Corriamo tutti verso la nostra fine, che coincide con la fine di tutto perché ognuno di noi è tutto l’universo di se stesso. E quando non saremo più, quando torneremo nel cosmo, non ci sarà più né rimpianto né gioia, né Virginia né solitudine. Non c’è soluzione a questi quesiti, vivi senza credere in niente, tutto è banale. >

 

Ormai era buio e faceva freddo. Angelo mi sorrideva ancora ma io ero spaventato dalle sue parole. La vita è vita, gli dissi, non c’è bisogno di un motivo per viverla. Dal momento che dovremo morire almeno proviamo a goderci il nostro tempo e poter dire di non avere rimpianti.
Ma lui scoppiò a ridere, divertito, ed io inorridii. Lo guardai senza credere ai miei occhi mentre il suo volto si deformava e diventava una copia precisa del mio, poi di quello di Virginia, di mio padre, di suo fratello, di persone incontrate anni prima e persone che ancora avrei dovuto incontrare. In un vorticoso crescendo di velocità la sua faccia assunse mille forme e colori, riprodusse in pochi attimi tutta la vita apparsa sulla terra e tutta la vita che apparirà; poi, mentre un rombo pensante annunciò lo scoppio di un temporale, il viso di Angelo smise di mutare, ma il volto giovane e limpido del mio amico era scomparso. Al suo posto c’era un freddo e bianchissimo cranio nei cui buchi degli occhi, ormai vuoti, scorsi per un attimo l’infinito.

 

Con un filo di voce gli chiesi < Ma chi sei, tu? >
Lui non rispose, ma alzando il braccio mi indicò il cielo stellato.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Belfagorius