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Autore: Espero    17/06/2005    3 recensioni
scarafaggi
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un giorno

Un giorno

Prima di addormentarsi aveva avuto un sussulto. C’era freddo in camera nonostante fosse estate. Socchiude la finestra, tira un po’ giù la tapparella poi si butta sul letto. Era stata una giornata faticosa ma finalmente un po’ di riposo. Un vago brusio, Indistinto, si perde nella nebbia sfocata della dormiveglia. Un sogno strano. La fine del mondo. Tutti i uguali i suoi sogni. Erano i suoi ritagli di avventura, rischio, pericolo, eroismo, protagonismo. Della sua vita e della sua storia mai era stato protagonista da vivo.

Il Giorno Dopo

La sorella si trascinava sonnolenta per la casa. La porta di Ioppi era chiusa. Bello. Uno deve studiare e a mezzogiorno è ancora a letto. Lasciamolo dormire così vediamo come le sa bene le cose.

La Sera del Giorno dopo

Ioppi dorme ancora. Un po’ meno sonnolenta la sorella guarda verso camera sua dubbiosa. Ma cosa ha fatto ieri sera? E’ pure tornato presto. Qualcosa di scuro si muove fulmineo sul pavimento e schizza nella camera di ioppi passandoci sotto. La sorella è gelata. Che schifo. Scarafaggi. Se ioppi se ne rende ci rimane secco. Si avvicina alla porta lentamente. Sente uno strano brusio. Sta a vedere che si è chiuso in camera con qualche ragazza. Chiama. Non sente niente. Lentamente schiude la porta della camera appena illuminata dal sole. Sul letto una chiazza nera che pulsa freneticamente. Una scia nera. Un burlante tappeto nero imperversa dalla finestra. Migliaia di scarafaggi. Staccavano brandelli di carne dal cadavere di ioppi. Molti entravano e uscivano dalle orbite e dal naso e da innumerevoli buchi aperti nelle vesti e nel suo petto. Sembra che non se ne sia nemmeno accorto. Dorme sempre bocca aperta. Magari si sono riversati a decine giù per la gola. Morto soffocato senza sapere cosa. Magari mentre soffocava ha scorto con la coda dell’occhio le pareti di camera sua grondare di enormi bestie nere fameliche ed incazzate. Se così è stato allora è morto di infarto. Una lo metteva a disagio. Un numero così elevato lo avrebbe fatto impazzire se fosse sopravvissuto. Forse è meglio così. Morto divorato da miglia di tesserini che artigliano la carne e la strappano e così grossi così neri così privi e puri da ogni falsa morale e convenzione. Una forza incontrollata. Disgustoso.

Scarafaggi.

La sorella chiude la porta. Grida.

Le pareti del corridoio grondano di scarafaggi.

Scivola. Si dibatte. Se sopravvivesse sarebbe annichilita e folle. Il rischio non c’è.

Nel giro di qualche ora nessun inquilino del palazzo era più in grado di impazzire. Quelli del palazzo di fronte diedero l’allarme.

Il caso fu classificato come infestazione. Il palazzo disinfestato col fuoco. Gli appartamenti rivenduti. Caso chiuso.

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