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Autore: sushiprecotto_chan    23/11/2009    3 recensioni
Di una cosa Nakao era assolutamente certo: non avrebbe lasciato tanto facilmente che un ragazzo qualunque fosse suo partner quella sera.
Nakao viene invitato con i compagni al ballo natalizio del Saint Blossom, dove per la seconda volta sarà costretto a vestirsi da donna. E per quanto riguarda il suo accompagnatore…
[Nakao x Nakatsu] [Ove i capitoli 43 e 57 ci mettono lo zampino. XD]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Suichi Nakatsu, Taiki Kayashima
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore: sushiprecotto_chan.
Titolo: Buon Partito.
Fandom: Hana-Kimi.
Personaggi/Pairing: Nakao, Nakatsu, NakaoNakatsu.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono solo e soltanto di proprietà di Hisaya Nakajo. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale nel torturare Nakao.
Avvertenze: Shounen-ai, One-shot.
Genere: Introspettivo, Comico, Sentimentale.
Rating: Verde.
Introduzione: Di una cosa Nakao era assolutamente certo: non avrebbe lasciato tanto facilmente che un ragazzo qualunque fosse suo partner quella sera.
Nakao viene invitato con i compagni al ballo natalizio del Saint Blossom, dove per la seconda volta sarà costretto a vestirsi da donna. E per quanto riguarda il suo accompagnatore…
Note Autrice: 1. Ambientata in un ipotetico futuro dell’Osaka High School, al ballo del Saint Blossom.
2. Ammetto d’essermi presa una licenza poetica per quanto riguarda la tradizione di questo ballo.^^’ Nel manga numero 11 si dice chiaramente che questo viene organizzato ogni tre anni, mentre qui l’ho fatto ogni anno. Chiedo scusa ai lettori.^^’
Altro: Niente da dire se non che non avrei mai immaginato di scrivere su questa coppia. XD L’idea mi è venuta per caso, rileggendo il numero nove del manga, dove Nakatsu è accusato (ingiustamente) dal professore di aver copiato, è chiamato in sala professori e Mizuki che, insieme agli altri, decidono di aspettarlo. Nakao dice però che se l’è cercata, e va via. Successivamente, gli amici lo trovano ad aspettare fuori dal cancello con la scusa di “prendere una lattina per scaldarsi le mani”. Solo che la lattina è già fredda da un pezzo XD, e la faccenda si conclude con Mizuki che da una gomitata, ghignando e col viso rosso, a Nakatsu, che reagisce imbarazzato e con il viso ugualmente arrossito. È risaputo che Nakao è innamorato di Nanba, ma visto il fatto che alla fine viene rifiutato da questo, ho pensato a quale sarebbe stato il suo probabile successivo “partito”, ed è uscita ‘sta cosa. XD Spero possa piacere!

 






Buon Partito.

 

Di una cosa Nakao era assolutamente certo: non avrebbe lasciato tanto facilmente che un ragazzo qualunque fosse suo partner quella sera.
Lo sapeva da quando il nuovo responsabile del dormitorio – Sano, da quando il suo adorato Nanba si era diplomato – aveva annunciato a tutti che, come l’anno successivo, si sarebbe tenuto un ballo tra il liceo maschile di Osaka e quello femminile di Saint Blossom: se la prima volta gli era andato bene chiunque – tanto lui cercava Nanba, che già aveva una compagna –, in questa occasione mai avrebbe permesso d’essere accoppiato con chi non desiderava. Sapeva già che anche quell’anno si sarebbe dovuto travestire da ragazza per il ballo, quindi riconosceva anche la probabilità di finire in coppia con qualcuno che già conosceva, per esempio un ragazzo del secondo dormitorio, e non gli andava bene chiunque.
Se solo la serata fosse stata libera, Nakao avrebbe potuto ballare con chi glielo chiedeva, fare la parte della ragazza desiderata – già era successo che i maschi di un dormitorio diverso dal suo non lo avessero riconosciuto – e conservare intatta la sua immagine. Il ballo sarebbe passato divinamente e la serata sarebbe stata splendida.
Ed invece no. La nuova presidentessa dell’Istituto – probabilmente su ispirazione alla terribile Hibari, ex capo e “regina” del liceo – aveva deciso che, come l’anno prima, si dovesse trovare subito un partner, scelto dai rappresentanti della scuola.
Ed a lui era toccata la scimmia. Non era passato momento nel quale non gli piacesse lanciargli cattiverie gratuite, non una volta in cui fosse stato realmente d’accordo con lui, mille i momenti in cui si erano quasi scannati ed ora si ritrovava a dover ballare con Shuya Nakatsu.
Un incubo. Tuttavia, quando se lo vide arrivare dall’entrata della sala, in perfetto orario e con un completo adatto, che risaltava il suo corpo allenato e gli abbelliva la corporatura robusta, non seppe con chiarezza cosa dover pensare.
Non riuscì a distogliere lo sguardo. Mentre lo guardava notò che l'altro pareva cercare qualcuno. Arrivò con il fiato rotto, quasi come avesse appena fatto una corsa. Poi anche Nakatsu lo notò.
"Ah! Nakao!" disse, raggiungendo il ragazzo. "Non sono già cominciate le danze, vero?"
Lui fece segno di no, continuando a guardarlo. Ora il biondo si era messo una mano dietro la testa, e sorrideva, il viso arrossito forse a causa della corsa fatta.
"Scusa se ti ho fatto aspettare." aggiunse quindi.
"Figurati."
"Nel corridoio ho incontrato Mizuki. Pare che quest’anno abbiano fatto parecchie concessioni, come quella di invitare lei ed anche altri che avevano partecipato anche la scorsa volta. Sai, c’è anche Kujo! Ed anche Tennoji, certamente, figuriamoci se lasciava ballare con qualcun altro la sua adorata Kanna." qui emise uno sbuffo "Però ne sono felice, se c’è Kujo anche Kadoma avrà il suo partner. Ultimamente lo vedevo un po’ preoccupato per questo, mentre invece… si può sapere perché mi stai guardando così?"
Come fare sparire la magia in un secondo. La parlantina classica del Kansai di Nakatsu, derivata dal suo carattere e dalle abitudini dei genitori, era traumatizzante.
"Nakatsu, sei terribile."
"COSA?!"
Nakao sorrise. Era vero, certi atteggiamenti del biondo erano così ridicoli ed antiestetici che era praticamente impossibile non criticarli, inoltre alcune sue abitudini facevano realmente rabbrividire, tuttavia non poteva non ammettere il personale dono di Nakatsu: far ridere gli altri. Spesso poteva anche sembrargli uno scemo – oddio, il verbo “sembrare” forse era una parola troppo benevola in quel contesto –, ma la verità era che Nakatsu era una persona semplice, forse un po’ andata di testa, che comprendeva gli altri e si preoccupava per loro. Era certamente un ragazzo dall’inclinazione comica, tuttavia questo non significava che fosse un idiota, tutt’altro.
Nakao era uno snob, certo, ma non uno stupido. E se n’era accorto.
"Stanno cominciando." fece il moro.
Nakatsu era ancora rosso, ma la rabbia gli era passata.
"Che cosa?"
"Le danze." Il biondo sospirò. "Questo significa che dovrò invitarti a ballare, eh? Va bene."
Poi ghignò, imbarazzato. "Posso avere l’ardire d’invitarti, bella signorina?"
"L’hai detto perché ne hai voglia o ti hanno costretto?"
Il ragazzo crollò, ripensando alle risate di scherno di Noe e le promesse fatte a Sano. "Beh… Entrambe le cose."
"Che sia, allora." fece sorridendo Nakao. "Non mi sono mica vestito così per niente, spero."
"Vieni."
Il biondo lo portò in mezzo alla pista da ballo, tenendolo stretto. "Non ti faccio male, vero?"
"No." rispose Nakao "Ma hai il tatto di un ippopotamo."
L’altro s’infiammò.
"Lascia stare i bollenti spiriti, siamo nel bel mezzo della pista." fece nuovamente il moro, per poi sorridere. "Comunque non te la cavi male."
Nakatsu ricambiò il complimento, concentrato. "Grazie. Pure tu, in verità. Sembri proprio nel tuo ambiente."
"Ma come, io sono nel mio ambiente, dovresti saperlo." disse il travestito, mettendosi in posa.
Il biondo sghignazzò. Ballarono stretti fino alla fine della canzone, dimostrando più coordinazione come coppia di quanto non si aspettassero.
Poi si separarono. Nakatsu si precipitò subito al tavolo dei rinfreschi, urlando al suo indirizzo se per caso desiderava anche lui una bibita.
Nakao gli rispose di sì. A dirla tutta, il moro sapeva che la festa non era proseguita come si era immaginato. Nulla era andato secondo i suoi piani e lo ammetteva. Ma mai, mai, avrebbe ammesso di essersi trovato molto meglio di come aspettava con la scimmia.
Dopo tutte le sfrecciatine, lo scannarsi a vicenda ed il consueto desiderare di farsi a botte, Nakao aveva trovato una certa affinità tra lui ed il biondo. Alla fine poco importavano le abitudini e gli atteggiamenti strambi di lui, con Nakatsu si trovava bene e, a patto che fossero soli – mai lo avrebbe fatto davanti a tutti gli altri –, sapeva che si sarebbe sentito a suo agio, nel trattarlo con un certo riguardo.
Dopotutto era abbastanza chiaro il fatto che il biondo teneva ai suoi giudizi, inoltre, se si era innamorato di Mizuki pensando che fosse un maschio, forse non gli faceva più tanto schifo l’idea di un corpo maschile.
Chissà, forse, un giorno, Nakao avrebbe ammesso a sé stesso che, in un certo senso, il compagno si poteva dimostrare un buon partito.
Fino a quel momento, però, il moro si sarebbe divertito senza tregua solo a tirargli sfrecciatine ed a chiamarlo scimmia, godendo della sua compagnia.
   
 
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