Un sospiro. Il ragazzo socchiuse gli occhi, osservando la città sottostante. "Come è bella la vita..". Pensò. Un'altro sospiro. Le gambe a penzoloni sopra la città. I capelli mossi dal vento freddo. Il ragazzo rise, malinconico. Una lacrima vera precipitò giù. Una goccia, nitida, compatta, perfetta, bellissima. Tocca a terra e finisce. "Come me..". Pensa di nuovo il ragazzo. I suoi occhi scrutano la luna. Gia, la luna. Da quanto tempo non la vedeva. Da quanto tempo vedeva solo un cielo nero, e goccioline nella sua finestra? Oh, si da troppo. Guardò giù. Una folla si era accerchiata. Tutti gridavano NO. Ma in realtà tutti si aspettavano, speravano, che si lasciasse cadere giù. Non potevano sprecare il loro tempo. Lui non poteva deluderli. Non poteva deludere tutti di nuovo. Lui era li, che sorrideva tranquillo, tra le lacrime. una vita buttata. Una vita sprecata. Una vita sprecata per cercare di essere qualcuno. Per cercare di capire chi era. Chi voleva essere. Chi era costretto ad essere. Una vita di sole lacrime. Una vita che lui non voleva continuare a vivere. *Flashback* Tom Kaulitz stava in cucina. Aveva appena dodici anni. I genitori non erano a casa. Solo lui e suo fratello. Già, suo fratello. Com'era strano in quel periodo! Tom Kaulitz odiava il suo comportamento. Tom Kaulitz voleva solo capire. Non chiedeva troppo. Solo risposte. Risposte che Bill Kaulitz avrebbe volentieri dato, se solo le avesse avute. Risposte che anche Bill Kaulitz cercava. Risposte che non trovava. Dei clap-clap provenienti dalle scale attirarono l'attenzione di Tom. Un ragazzo totalmente nero, lo fissava dal gradino. Capelli neri. Trucco nero. Smalto nero. Scarpe nere. Pantaloni neri. Maglietta nera. Tom Kaulitz sussultò : - B.. Bill..?? - Era totalmente senza parole. Bill scappò via. Come una gazzella impaurita. Come se Tom avesse potuto fagli del male. Come se Tom avesse potuto odiarlo. *End Of Flashback* Il ragazzo sorrise malinconico. Il ragazzo nero. Il ragazzo che non era mai cambiato. Il ragazzo che non aveva mai trovato le risposte. Il ragazzo che aveva sempre avuto paura. Lui era QUEL ragazzo. Bill Kaulitz. Morse il labbro, come da copione. Portò i piedi in dentro, e si alzò in piedi. Oh, ma cosa doveva fare? Si sporse. La giù c'era la fine. Forse le risposte che cercava, erano con lei. O forse no? Bill si sentì d'un tratto stupido. Si sentì in colpa. Si sentì tradito da se stesso. Si sentì spaventato. Si voltò per scendere il muretto, ma voltandosi vide la faccia di suo fratello. Il fratello che aveva sempre cercato le sue risposte. Che aveva sempre asciugato le sue lacrime. Che aveva sempre ascoltato i suoi pensieri. Che aveva sempre capito tutto e niente di lui. Bill fece uno scatto all'indietro. - Tom.. - Tom sgranò gli occhi, prendendo la sua mano. Tirò. Urlò. Pianse. Ma il corpo del fratello, precipitò giù. Nitido, compatto, perfetto, bellissimo. Tocca a terra e finisce. ... Un sospiro. Il ragazzo socchiuse gli occhi, osservando la città sottostante. "Come è bella la vita..". Pensò. Un'altro sospiro. Le gambe a penzoloni sopra la città. I capelli mossi dal vento freddo. Il ragazzo rise, malinconico. Una lacrima vera precipitò giù. Una goccia, nitida, compatta, perfetta, bellissima. Tocca a terra e finisce. Il ragazzo ride. Si sente preso in giro. Osserva. Ricorda. Piange. Si volta. Ma dietro di lui non c'è nessuno. Non c'è qualcuno che non gli da la possibilità di scegliere. Non c'è qualcuno che lo vincola. Non c'è qualcuno che distrugga la sua vita. Si abbandona all'aria. Si abbandona alle lacrime. Il suo corpo precipita giù. Nitido, compatto, perfetto, bellissimo. Tocca a terra e finisce. ------THE END------