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Autore: Sinfonia92    24/11/2009    0 recensioni
Semplicemente loro. Semplicemente i protagonisti di una delle saghe, a mio avviso, più belle che siano mai state scritte. Pensate ad ognuno dei personaggi, presi singolarmente. Un capitolo per ciascuno, dedicato solo ed esclusivamente a loro. Si raccontano dopo 4 libri di amore, avventura, paura e misteri. Si raccontano quando ormai tutto è finito e finalmente hanno il tempo di pensare un po' a loro. E' la prima fanfiction che scrivo su questo fandom e spero che sarà di vostro gradimento. Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PENSIERI

 PENSIERI

 

01.Jacob

 

Quando si capisce la propria strada, si smette di pensare al prima ed al dopo. Io mi ritengo fortunato, perché pur essendo un essere immortale la mia strada l’ho capita già a diciassette anni. Ogni volta che fisso i miei occhi sui suoi mi rendo conto che probabilmente sono pochissimi coloro, con poteri speciali o meno, in grado di poter dire quale sia la persona creata apposta per loro, che li renderà felici ogni giorno della loro vita.

Il destino mi ha donato l’eternità. Un’eternità in cui i sentimenti durano per sempre, ed in cui la sofferenza si sarebbe potuta amplificare per anni, mesi e miliardi e miliardi di secondi. Era quella la paura più grande che mi è venuta quando avevo scoperto di essere un licantropo: la paura che se avessi dovuto soffrire, lo avrei fatto per l’eternità. Niente vecchiaia che ti dice che prima o poi la tua ora arriva. Niente acciacchi che ti ricordano che sei fragile. Insomma, niente lapide su cui poggiare i fiori un giorno. Quando avevo avuto la mia prima trasformazione tutto si era stravolto: avrei potuto amare Bella solo per qualche decennio, l’avrei vista invecchiare, mentre io avrei mantenuto i miei sani, forti diciassette anni per chissà quanto tempo.

-Al diavolo la giovinezza!- avevo imprecato quando Sam si era presentato sulla porta di camera mia con un ampio sorriso. Era contento per me. Perché aveva un altro lupo nella sua squadra e perché eravamo più forti degli altri. Ma cos’era la giovinezza se le persone che amavo prima o poi sarebbero scomparse?

Ma è pur vero che io forse mi conosco meno di tante altre persone su questa Terra. Il mio orgoglio e la mia testardaggine hanno fatto si che pensassi più ai miei sentimenti per Bella ed alla mia battaglia per conquistarla. Non m’interessava altro. Le sarei stato vicino anche se avesse avuto lo sguardo di una vecchia e la pelle raggrinzita dal tempo. Perché era unica. L’unica che sapeva leggermi dentro e starmi vicino anche se tutto il mondo le diceva di non farlo. E, diamine, quando ero con lei nulla poteva fermarmi.

Poi tutto è cambiato così improvvisamente che ora che ci penso mi vengono i brividi. E’ stato un anno difficile. Un anno in cui mi sono visto sconfitto tante volte. Sconfitto dai baci che le rubavo e che lei non ricambiava. Sconfitto da quel succhiasangue buono a nulla, che aveva avuto la pretesa di lasciarla e riprendersela quando gli faceva più comodo. Un anno in cui ho combattutto e, cavoli, mi sono rotto un sacco di ossa! Ma ne è valsa la pena. Perché l’ho incontrata. Credo che il passato abbia smesso di esistere nello stesso istante in cui, scendendo le scale, avevo visto i suoi occhi fissati nei miei. Il cuore si era fermato per qualche istante, e la strana consapevolezza di aver trovato ordine nella mia vita mi ha reso felice.

Ho trovato il mio tutto. Ho trovato il mio mondo.

Credo di non aver mai provato una sensazione simile, e probabilmente non è umana. Vedere Renesme è stata la cosa più giusta, bella e fantastica che mi potesse accadere. Guardarla crescere. Osservarla mentre timida mi dava i primi abbracci, e quella volta che mi ha confessato di amarmi, lei che aveva 15 anni o poco più. Un sorriso di pesca e la pelle vellutata. Gli occhi di sua madre, ma di un intensità sconosciuta. Le mani piccole eppure perfette. Le sue labbra, stuzzicanti e morbide.

Inizialmente avevo paura. Paura perché le avrei dovuto spiegare cos’era l’imprinting, che se lei avesse scelto un altro io sarei morto. Altro che ciò che provavo per Bella! Qua c’era la mia anima ed il mio cuore in gioco. Non so se sia stato il fatto che sia cresciuta con me. Se il suo essere così unica e speciale le abbia donato un’intelligenza che le faceva comprendere ogni cosa, ma l’imprinting parve ricambiato sin da subito. Per me era tutto. Una moglie, una sinfonia, la mia sinfonia.

-Jake…- aveva sussurrato una volta, mentre l’avevo accompagnata per il bosco. La sua camminata era leggera, mentre i boccoli rossi le incorniciavano il viso. Mi ero fermato accanto a lei, poi mi aveva stretto la mano con leggerezza.

-Dimmi.- avevo detto a bassa voce. Aveva sorriso. E i suoi occhi, toccati dai raggi del sole, parvero ridenti e felici.

-Io ti amo.- l’aveva detto con semplicità. Quasi mi avesse riferito il titolo di una canzone, o i risultati di una partita di baseball. Mi ero voltato verso di lei con aria stupita, poi con un sorriso appena accennato mi aveva trasmesso il suo pensiero. Renesme e i suoi poteri speciali. Vedevo me e lei quando era solo una bambina. La vedevo mentre imparavamo assieme a leggere, a scrivere, a guidare. Poi vidi lei da sola, he scriveva su una nostra fotografia una data, e poi un cuore rosso. Sempre nei suoi pensieri mi domandò se potevo aprire gli occhi, e feci come chiesto. Vidi di nuovo il suo sorriso, e poi il candore delle sue guance appena tinte di rosso. Renesme, sembravi così umana.

-Ti amo.- lì era iniziato il mio sempre. Era iniziato il mio tutto. Era cominciato il mio universo.

 E non potei ringraziare più di così il destino per avermi regalato l’eternità.

  
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