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Autore: Tynuccia    24/11/2009    3 recensioni
[Gundam SEED]. Il figlio di Patrick Zala era una delle celebrità più in vista del primo anno mentre lui era un illustre sconosciuto. [Athrun Zala & Nicol Amarfi.]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Athrun Zala, Nicol Amarfi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amicizia sincera.





L'amicizia tra i due soldati di ZAFT era iniziata in modo decisamente banale e scontato; una di quelle cose che una ragazzina si aspetta di trovare in qualche storia sdolcinata, più o meno romantica.

Dopo un paio di settimane dall'inizio dell'anno scolastico nell'Accademia Militare di ZAFT, la direzione aveva organizzato un piccolo rinfresco per le famiglie degli studenti, sperando di accaparrarsi qualche favore visti gli importanti cognomi che risultavano sulle liste: Zala, Amarfi, Joule ed Elthman, tanto per citarne quattro di grande visibilità pubblica.

Così, il giorno tanto atteso dalla maggiorparte dei ragazzi, arrivò; solo uno non era poi così entusiasta dell'idea: Athrun Zala.

Seduto composto al fianco dell'autoritario padre, il giovane non poteva che rammaricarsi dell'assenza di un qualsiasi rapporto tra loro e, come se non bastasse, i suoi begli occhi verde smeraldo andarono a posarsi su una famiglia poco distante da loro due: gli Amarfi.

La madre di Nicol stava affettuosamente pulendo la guancia del figlioletto, dopo aver bagnato con un po' d'acqua il tovagliolo, ignorando le vivaci proteste del ragazzino che, nonostante tutto, rideva divertito sotto l'orgoglioso sguardo del padre.

Un tenero sorriso curvò le labbra di Athrun, mentre Patrick Zala era troppo impegnato a fare lunghi monologhi sull'importanza dell'Esercito e di quanto fosse grato al cielo che il suo erede avesse intrapreso quella strada. Grato al cielo, non a lui.

La giornata volò senza alcun intoppo e si rivelò anche produttiva, sotto alcuni punti di vista. Nicol sventolò graziosamente la mano, combattendo contro le lacrime, quando la portiera dell'auto dei suoi si chiuse, lasciandolo solo davanti all'imponente portone della scuola. Era già imbarazzante che i suoi compagni di corso lo prendessero in giro per le fattezze così delicate e, farsi vedere mentre piangeva lacrime amare, sarebbe stata la fine della sua già inesistente reputazione.

Sospirando, il giovane Nicol si voltò e cominciò a camminare verso la sua camera, certo che avrebbe abbracciato il suo cuscino e sarebbe scoppiato in un pianto liberatorio.

"Nicol?"

Lui spalancò gli occhi, guardando alla sua destra e scorgendo Athrun, appoggiato ad una colonna con le braccia incrociate sul petto. Athrun Zala. Lo stava chiamando. Prego?!
Il figlio di Patrick Zala era una delle celebrità più in vista del primo anno mentre lui era un illustre sconosciuto.
Celò i suoi pensieri con un cordiale sorriso. "Hai bisogno di qualcosa?"

Athrun scrollò le spalle, avvicinandosi e battendogli una lieve pacca sulla spalla. "Nulla, nulla. Semplicemente…" si fermò un attimo, grattandosi il mento. "Sono invidioso di te."

Nicol indietreggiò. Probabilmente si era addormentato e quello era un sogno. "Athrun… se questa è una presa in giro non è divertente."

"No!" Athrun alzò le mani e le scosse rapidamente. "Sul serio, Nicol."

"Spiegati meglio," sussurrò il ragazzino. Era stato vittima di simili crudeltà in quei quattordici giorni e nulla gli assicurava che Athrun fosse diverso, nonostante il suo sguardo fosse così gentile.

Il figlio di Patrick Zala annuì lentamente. Il suo pensiero volò immediatamente a sua madre, Lenore, morta prematuramente su Junius Seven. "Hai una famiglia, Nicol. I tuoi genitori ti amano ed è una cosa che nessun voto eccellente e nessuna onorificenza militare potranno mai eguagliare."

Il ragazzo dai capelli verdi aprì la bocca per ribattere: avrebbe voluto dirgli un milione di cose e si sentiva onorato che, fra tutti, avesse deciso di aprire una piccola parte del suo cuore proprio a lui. Nicol sospirò e sorrise. "Ti va un caffè, Athrun?"

***

"Shizukana kono yoru ni anata wo matteru no
ano toki wasureta hohoemi wo tori ni kite
are kara sukoshi dake jikan ga sugite
omoide ga yasashiku natta ne."

La voce melodiosa di Lacus Clyne riempiva la sala comune delle matricole di ZAFT: dopo una dura esercitazione i soldati non potevano non apprezzare una sana oretta in compagnia della famosa e bellissima idol di PLANT.

I ragazzi ammiravano i suoi lunghi capelli rosa che fluttuavano nel vento, desideravano ardentemente di poter essere sfiorati da quelle dita affusolate che erano intrecciate davanti al suo petto. Oltre ad essere la figlia del presidente Siegel, Lacus era un mito vivente per la maggiorparte degli abitanti della nazione.

Tra i cori di ammirazione ed i fischi di altrettanto amore, i cadetti si giravano, di tanto in tanto, per scoccare ad Athrun Zala un'occhiataccia: quel bell'imbusto era il promesso sposo della dolce Lacus e l'invidia che tale fortuna suscitava in tutti, praticamente, era tanta.

Il ragazzo, dal canto suo, cercava di ignorarli, ma non era affatto semplice. In suo aiuto, fortunatamente, venne il caro Nicol Amarfi, seduto al suo fianco.

"Andiamo in camera, Athrun," suggerì pacatamente. "Siamo entrambi stanchi ed una pressione psicologica così maligna non farà che stressarti ulteriormente."

Athrun si alzò, grattandosi il capo. "Hai ragione, ma vorrei ricordarti che in camera ci sono Dearka ed Yzak. Dalla padella alla brace, se mi permetti."

Nicol ridacchiò, aprendo la porta e lasciandosi alle spalle sia il suo caro amico che un vocìo contrariato. Per non parlare della televisione che trasmetteva le immagini di Lacus. "Allora ti offro qualcosa da bere. Oggi hai stracciato Yzak, probabilmente ti mangerebbe…"

Fu la volta di Athrun di ridere e, deciso ad accogliere l'aiuto del ragazzino, non protestò più e lo seguì fino al distributore di bevande. Lo guardò mentre inseriva le monete nella fessura e decideva cosa prendere.
Dopo avergli confessato di essere invidioso della sua idilliaca situazione familiare, i due erano diventati inseparabili e non era passato tanto tempo prima che il figlio del ministro Zala iniziasse a considerarlo il suo migliore amico.
Nicol era di indole dolce e gentile, ma sapeva tirare fuori gli attributi quando erano sul campo di battaglia. Ancora fittizio, s'intende.
Gli ricordava tanto il piccolo Kira Yamato ed i bei tempi andati, quando ancora giocavano spensierati sulla Luna. 'Mi chiedo che fine abbia fatto…'.

"Athrun?" Nicol lo chiamò, sussurrando il suo nome e tendendogli una lattina. "Tutto bene?"

Il ragazzo l'accettò, ringraziando. "Sì, non preoccuparti."

Il giovane Amarfi sorrise e si lasciò cadere su una poltrona, stancamente. "Athrun? Ci sarebbe una cosa di cui vorrei parlare, ma…"

"Spara," Athrun ghignò, tracannando metà della bevanda fresca. Sapeva che fare il serio quando Nicol era imbarazzato era la cosa peggiore.

"N-nulla… semplicemente…" Nicol si grattò una guancia, evitando di guardarlo. "Da quanto tempo sei il promesso sposo della signorina Lacus?"

Il prestante soldato alzò un sopracciglio: da quando gli interessavano certi dettagli così mondani? "Da quando siamo nati, praticamente. Perché?"

Nicol scrollò le spalle. "Così… tanto per sapere. Sei davvero fortunato."

"Anche tu sei innamorato di Lacus?" scherzò Athrun, ridendo. "Non ci sarebbe niente di male, del resto. Io non lo sono, né mai lo sarò. Lacus è una cara amica ed una buona confidente, ma tra noi non ci sarà altro che questo. Amicizia sincera."

"Un po' come la nostra," Nicol sorrise dolcemente. Non sapeva perché, ma si sentiva stranamente sollevato dalla notizia che il caro Athrun non era sentimentalmente coinvolto.
Poi, tutto ad un tratto sobbalzò. "E-ehi, non sono innamorato di lei!"

"Non c'è bisogno di urlare," Athrun continuò a ridere, sinceramente divertito dal turbine di emozioni che stava investendo il suo timido amico. "Nicol?"

"… sì?"

"Non sarebbe bello se, una volta, tu e Lacus organizzaste qualcosa? Tu suoni così bene e lei canta altrettanto bene. Sareste una coppia perfetta."

Nicol avvampò. "In che senso, coppia?!"

Troppo preso dal suo malefico piano per svagarsi, Athrun si alzò e gettò la lattina, ormai vuota, nell'immondizia. "Vado in camera a sorbirmi Yzak. Buonanotte."
Corse via, ridendo a crepapelle, inseguito da un furibondo Nicol. Dopotutto non era male non avere una famiglia da sogno.
Non quando aveva un amico così speciale.




Fortuna che la mia intenzione iniziale era quella di fare una Lacus x Nicol. Poi, è diventata una Nicol & Athrun XD. Vabbè, l'ispirazione mi ha portato qua e non mi lamento.
Tutto inizia per difendere il povero Nicol dalle mani di fangirlS yaoi assatanate che lo trasformano in una bambolina molliccia della squadra >_>. Quindi dedico questo Nicol un po' più con le palle ad Atlantislux (che ringrazio per la recensione alla scorsa fanfic), nella speranza di averlo reso davvero più 'uomo'. (Magari a voi sembra la solita mammoletta XD.)
Un grazie anche alla mia fratella Shainareth per la meravigliosa recensione. E per aver fatto iniziare SEED a Lux. Se non fosse stato altrimenti, col piffero che ero qua a scrivere questo bel commento XD.
Hanako-chan <3.
  
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