Titolo:
Butterfly
Prompt: 001, INIZIO
Fandom: Saint
Seiya
Pairing: Lune e Minos
Rating: VERDE
Genere:
Introspettivo
Butterfly
Dove
il Vento del Nord spira impetuoso, come soffio di fiamma di un drago,
increspando il cristallino mare gelido dei fiordi, si delinea all’orizzonte una
terra, evanescente nella foschia.
Le
grandi onde glaciali, cinte di candida schiuma, s’infrangono con fragore sulle
alte scogliere battute dai forti venti nordici, il cupo stridere di un gabbiano
solitario sull’immensa distesa marina riecheggia angoscioso, del tutto simile a
un lamento di morte.
E
qualcosa nell’aria faceva presagire che proprio l’oscura Signora fosse giunta
sin lì, un gelo che scivolava sin nel profondo dell’animo, una lama di buio che
squarciava la luce, strappando il sottile filo che la legava alla realtà; era
una sensazione, eppure era così reale il gelo che attanagliava ogni cosa, il
sentore di abbandono e solitudine che permeava il luogo, magnifico e
selvaggio.
L’alta
scogliera cosparsa di rada erba giallognola veniva sferzata senza ritegno alcuno
dalle raffiche impetuose e prive di controllo, forti abbastanza da trascinare
via nel loro abbraccio crudele ogni cosa.
Ma
una figura umana, dalle fattezze di adulto ancora imberbe, resisteva senza
problemi a quell’aggressione da parte della natura impazzita, lunghi capelli
biondi, pallidi come la luna nel cielo notturno, lo colpivano sulle guance
leggermente arrossate; due profonde gemme violette scrutavano il mare in
lontananza, concentrate in apparenza a seguire il violento moto ondoso
infrangersi sulle rocce affioranti.
Sottili
ali nere, delicati veli scuri ondeggiavano sotto la spinta della fredda brezza
marina, una farfalla incorporea e bellissima danzava attorno ai suoi ciuffi,
pacata e tranquilla come se fosse sospinta da una tenera arietta primaverile
colma di deliziose fragranze.
Ma
l’austero giovane non la considerava, la sua attenzione era rivolta altrove, i
suoi pensieri, ogni singola fibra del suo corpo era proiettata in un altro
luogo, in una dimensione differente.
“è
giunto il tempo…”
Un
sussurro che veniva dalla terra, dalle viscere più profonde del pianeta sembrò
interrompere per un attimo solo la vita, le onde si placarono e ogni rumore
scemò nel silenzio, perfino la nera farfalla ebbe un tremito nelle ali leggere;
ma tutto durò un solo attimo e la natura, ferita da una nuova lama invisibile,
riprese a urlare il proprio tremendo dolore con violenza ben
maggiore.
Per
un attimo solo, le iridi violette dell’adolescente furono attraversate da un
bagliore strano, come un lampo che squarcia potente la
notte.
Ma
durò solo per un istante.
Subito
dopo, egli voltò la schiena e cominciò a scendere lentamente lungo lo stretto
sentiero che portava verso il basso, verso la piana erbosa ai piedi del
promontorio; la farfalla lo seguì, silenziosa e attenta.
“è
giunto il tempo…”
Un
nuovo sussurro eruppe dalla madre terra, seguito dalla comparsa improvvisa di un
secondo giovane al limitare della piana.
A
lungo, i loro sguardi si incrociarono, i loro spiriti si riconobbero, qualcosa
di nuovo univa i loro spiriti già affini, qualcosa che nel profondo del loro
animo li aveva plasmati in una forma differente.
Senza
dire nulla, si mossero in contemporanea, incontrandosi al centro del
pianoro.
“L’hai
sentito anche tu?”.
La
voce di quello che pareva il più giovane ruppe il silenzio pesante che fino a
quel momento aveva regnato attorno a loro; il compagno annuì semplicemente.
“Andiamo”
replicò, afferrandolo saldamente per un polso.
Lo
sbattere delle sottili ali si fece più intenso, una nuova energia fluì con
inaspettata violenza tutto attorno a loro, abbracciandoli in una stretta
soffocante e potente.
Poi,
tutto finì, con la stessa rapidità con cui era iniziato.
Ma dei due giovani, nessuna traccia.