Sunset
Death Mask
correva lungo la spiaggia lambita dall'acqua chiara, le onde si infrangevano
pigramente sulla sabbia dorata che gli solleticava i piedi; lo sguardo vagava
sulla piatta distesa marina lucente, nel vano tentativo di distinguere qualcosa
sulla superficie.
Il Saint aveva un'espressione corrucciata dipinta sul
viso abbronzato e solcato da alcune cicatrici e teneva i pugni minacciosamente
serrati.
Tutto era avvolto nel silenzio, solo il verso dei gabbiani
risuonava nel cielo rossastro, ma il guerriero non ci badò.
"Dannazione, ma è
possibile? Mi sono addormentato e quello svedese scompare... Se è uno scherzo
giuro che..." imprecò tra sè il siciliano, avvicinandosi maggiormente
all'acqua.
Fu un attimo.
Vide con la coda dell'occhio una figura
avvicinarsi velocemente sott'acqua e, senza aver nemmeno il tempo di reagire, fu
trascinato in acqua, sotto la superficie per qualche metro; dopo qualche istante
di lotta, l'uomo riuscì a divincolarsi e a riemergere affannosamente, inspirando
a pieni polmoni, mentre un'aggraziata figura dai capelli biondi e dalla pelle
nivea tornava in superficie con eleganza accanto a lui, ridendo: "Maledetto
Aphrodite di Pisces!!! Questa me la paghi!!" sbottò Cancer, cercando di
allontanarsi per raggiungere la riva.
Con grazia, lo svedese si immerse e
lo afferrò per un piede, facendolo affondare; sotto la limpida superficie
dell'Oceano, le sottili braccia di Pisces gli si avvolsero attorno alla vita,
attirandolo contro il compagno che fu lesto a poggiargli le labbra sulle sue,
rubandogli un bacio.
Dopodichè, lo lasciò andare.
Da parte sua,
Death Mask era rimasto sorpreso, cosa diavolo saltava in testa al
compagno?
Proprio non capiva.
Cancer restò a mollo, come
inebetito, per qualche minuto, galleggiando, lo sguardo fisso dinanzi a
sè.
Era di nuovo sparito.
Tutto era tranquillo, le alghe
ondeggiavano lente sotto il tocco della corrente, i ciuffi color grigio
incollati alla pelle bruciata dal Sole lordi di salsedine, il corpo muscoloso
coperto di cicatrici luccicava sotto il tocco dei raggi del Sole
morente.
Dinanzi a lui, stagliato contro l'orizzonte, stava lo
svedese, un leggero sorriso a increspargli il viso pallido come la Luna, i
profondi occhi azzurri, tanto immensi da potercisi annegare.
"Buon
Compleanno Angelo..."