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Autore: De 220989    27/11/2009    0 recensioni
Avalon Black era una ragazza sui 14 anni, i lunghi capelli corvini arricciati le ricadevano sul viso abbronzato, gli occhi castani erano intenti a leggere il suo libro preferito: “Il dolce frutto”. Aveva un fisico alto e snello, che aveva preso dal padre che in quegl’anni era rinchiuso ad Azkaban, aveva mani curate con lunghe unghie dipinte di un rosa pastello. E i suoi lineamenti erano simili a quelli della madre defunta, ma per sua fortuna Avalon né possedeva una foto, di quando la madre era ragazzina…
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avalon Black era una ragazza sui 14 anni, i lunghi capelli corvini arricciati le ricadevano sul viso abbronzato, gli occhi castani erano intenti a leggere il suo libro preferito: “Il dolce frutto”. Aveva un fisico alto e snello, che aveva preso dal padre che in quegl’anni era rinchiuso ad Azkaban, aveva mani curate con lunghe unghie dipinte di un rosa pastello. E i suoi lineamenti erano simili a quelli della madre defunta, ma per sua fortuna Avalon né possedeva una foto, di quando la madre era ragazzina… era veramente bellissima, aveva capelli lunghi e rossi, occhi verde smeraldo e un faccino da brava bambina, che nascondeva amore per il prossimo e partecipazione su tutti gli argomenti. Quella foto era davvero strana, poiché vicino alla madre, di nome Lily , cerano anche: il suo papà, e i migliori amici di suo padre e di sua madre.. però il migliore amico del padre guardava con occhi adoranti la giovane donna, che ignara di tutto sorrideva a salutava con la mano… In quel momento Avalon abbandonò il suo libro per dirigersi in camera sua a fare i bagagli per la scuola… e sì anche la giovane Black andava a Hogwarts, però le dispiaceva abbandonare la cugina di papà. Tonks era davvero una madre per Avalon, non le faceva mancare niente… la giovane adorava la sua zia (anche se la parentela non era giusta, ad Avalon sembrava di stare con una zia) e le dispiaceva lasciarla da sola per andare via per così tanto tempo… infondo per lei era solo il terzo anno di scuola… La giovane, aveva saltato un anno di studio e lo aveva passato insieme alla zia per una missione di Auror. Chiesto al ministero il permesso per usare fuori da scuola la magia, le due partirono, insieme ad una decina di Auror. Anche se aveva la giovane età di undici anni, Avalon se la cavò degnamente, quasi come la zia; guadagnandosi una targa di riconoscimento dal Ministero. Il primo anno, quando aveva 12 anni, Avalon si trovò di fronte alla sua paura più grande… la scuola. Lei era la seconda più conosciuta , ovviamente dopo Harry Potter, ma la cosa che la preoccupava di più era che, nonostante tutto la gente non la considerasse.. infondo era una Black, la figlia di un famoso prigioniero di Azkaban, l’ultima discendente di una nobilissima casata… E come ciliegina sulla torta si doveva comportare come tale, portamento adatto, dizione perfetta, fidanzato purosangue e che discendesse da una casata importante e soprattutto doveva essere a tutti i costi una Serpeverde. I desideri dei suoi avi vennero avverati quando all’età di 12 anni la bella divenne una Serpeverde, aveva una dizione perfetta, aveva un portamento da regina e il suo ragazzo era un Purosangue discendente da una casata importante… Draco Lucius Malfoy era il suo “fidanzato” attuale, ma Avalon non aveva la minima intenzione di sposarlo, dato che erano lontani cugini… Lei amava Blaise Zabini, un ragazzo dagl’occhi leggermente obliqui e color della pece, la pelle scura e zigomi marcati. Però c’era da dire che Blaise era veramente un bel ragazzo e nonostante, l’amore che Draco provava per quella ragazza, lui non si faceva intimorire e tutte le volte che la incontrava per i corridoi la fermava per la vita e le baciava una guancia, e come se niente fosse la lasciava andare. * - Avalon! Hai fatto i bagagli? Hai finito i compiti? Ti sei fatta la doccia? Hai messo apposto la camera? Hai pulito la civet…- -Caspita! Si ho fatto tutto! Zia a volte sei insopportabile!- la interruppe Avalon scendendo dalle scale di marmo del grande atrio della casa. -Accidenti sei bellissima!- disse Tonks con gl’occhi che luccicavano. Avalon portava un vestito viola smanicato, corto fino al ginocchio che lasciava vedere le lunghe gambe. Questo era cucito con stoffa di lino,aveva molte pieghe che le ricadevano sul corpo facendola sembrare più bella di quanto già non fosse. I capelli erano sciolti e lisci; e un morbido ciuffo le ricadeva sugl’occhi che in quell’occasione erano celesti. Al collo portava una collanina forgiata dai nani che gli fu regalata da Draco il primo anno, il ciondolo era una bellissima pietra che cambiava colore a seconda dell’umore… al braccio portava l’orologio di suo padre, fatto in argento con l’interno di madreperla, che la proteggeva da qualsiasi cosa… le ultime due cose erano le più care che la ragazza avesse... -Anche tu zia sei bellissima!- disse la giovane sistemandosi davanti alla zia che aveva i capelli del color del tramonto che le ricadevano morbidi sulle spalle, e gl’occhi erano di un celeste pallido, tanto simili a quelli di Draco. -Vedo che stiamo diventando bravi, con il mutare la forma!- disse Tonks entusiasta. -No zia, ho messo le lenti a contatto,- si mise un dito sotto l’occhio- e ho lisciato i capelli!- si vaneggiò la ragazza.. -Come?!?- chiese ignara Tonks. -Lascia stare zia, roba da babbani!- disse Avalon prendendo il grosso baule di mogano e la gabbia della civetta dalle piume brune, gl’occhi grigi e l’andamento fiero –andiamo!- si avviò verso la porta facendo un cenno con la mano alla zia, che ancora cercava di capire la storia dei capelli e degl’occhi. Poi si riprese e si indirizzò dietro la ragazza e con un filo di voce disse prima di chiudersi la porta dietro le spalle – perché Sirius ti sei fatto arrestare?- * Avalon aveva attraversato la barriera e si trovava nella grande stazione del binario 9 ¾. Vide un sacco di ragazzini sui undici e dodici anni, e ripensò a quando anche lei due anni prima sistemava la roba sul treno, per poi salirvi. DUE ANNI PRIMA…. Avalon portava dei pantaloni di pelle e una camicetta bianca che lasciava intravedere i perfetto corpo…erano vestiti un po’ provocanti per una ragazzina della sua età, ma i capelli e gl’abiti la facevano sembrare una sedicenne. I lunghi capelli legati in una treccia portavano due spiccanti colori,il suo naturale nero corvino e il rosa smoking in alcune ciocche. Abbracciava una donna sulla ventina con i capelli dello stesso colore della ragazza. E pur essendo molto diverse, si assomigliavano in tutto e per tutto… Avalon dopo aver caricato il suo fedele baule di mogano e la civetta sul treno, corse ad abbracciare la zia che aveva le lacrime agl’occhi… molto debolmente Tonks disse alla bella – tesoro mio, non ti preoccupare per me, io ce la farò… cerca di essere la migliore… e se ti fanno arrabbiare ti do’ il permesso di usare alcuni schiantesimi… fai la brava… ti voglio bene… ora Avalon vai, che il treno parte!!- disse lasciandola e baciandole la fronte, Avalon corse su treno e senza voltarsi camminò avanti senza mai preoccuparsi di ciò che sarebbe successo alla sua amata zia, l’unica di cui si poteva fidare, l’unica a cui aveva mostrato veramente tutto di lei… Quando però fu dal finestrino, non resistette e lo aprì, con amare lacrime salutò la zia con la mano… Questa volta Avalon sapeva bene a cosa andava incontro, e con alle calcagna Tonks mise il baule e la civetta sul treno e con un una spinta chiuse lo sportello. Si voltò baciò la zia e la rassicurò come faceva tutti gli anni… -Tranquilla zia, non mi preoccuperò per te, sarò la più brava e se mi danno fastidio userò un po’ di schiantesimi! Promesso! Ti voglio bene, ci vediamo a Natale zia!! Ora vado che mi parte il treno!- e proferito ciò salutò con la mano e si diresse verso lo scompartimento, quello che condivideva con le serpi. Fece in tempo a vedere dal finestrino Tonks che li seguiva in corsa salutando con la mano, per poi scomparire dietro la prima curva. A malavoglia aprì la porta dello scompartimento e vide la stessa scena di due anni prima. Le pareti dipinte in un orrido verde vomito, i sedili ricoperti in finta pelle di drago e (strano ma vero) c’era un buon odore di pino. Al suo interno c’erano :Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Tiger, Goyle, Theodore Nott e lui… Blaise Zabini in tutta la sua bellezza… aveva una camicia bianca (che faceva contrasto con la sua pelle scura) aperta i primi tre bottoni che lasciava trasparire i pettorali in formazione, i jeans neri e mocassini neri…quando Avalon posò gli occhi su i suoi pettorali, lui si lasciò guardare sapendo di essere al centro dell’attenzione della moretta. Subito la pietra che aveva al collo diventò rossa come la passione. - Avalon! Che piacere rivederti! Vedo che porti sempre la collana che ti ho regalato!- disse Draco. Lui invece indossava un completo in tinta unita, la camicia nera, i pantaloni semplici neri e scarpe a mocassino nere. C’era da dire però che Draco era un bel ragazzo, ad Avalon non piaceva , perché era superbo e presuntuoso. - Il piacere è anche mio Draco! Sì dovresti sapere che non la tolgo mai!- rispose la ragazza – come state ragazzi?- domandò sedendosi vicino a Draco che le posò un bacio sulla guancia. - Come mai quest’estate non sei venuta alla mia festa?- domandò Pansy. Lei indossava una gonna verde,una camicia bianca e stivali alti fino al ginocchio lucidi e neri. I capelli erano raccolti da una parte con un grosso codino verde. -Scusa Pansy è che non sono potuta venire… avevo dei problemi…- bugia, pensò Avalon, però credo che ci sia cascata.. - No, perché c’erano tutti, vero Blaise?- esclamò con una frecciatina al ragazzo. - Cos’è successo?- domandò Avalon incuriosita. Pansy le fece vedere un anello di oro bianco. In tutto il suo interno era ricoperto di una pietra che la ragazza riconobbe subito come smeraldo. Pansy si rigirava l’anello sul dito e guardava soddisfatta l’espressione di Avalon. –Ti piace?- -Caspita! Dev’essere costato una fortuna!- chiese la moretta… Blaise si girò e la guardò negl’occhi… da quanto tempo, pensò Avalon, i suoi occhi…quegl’impenetrabili occhi scuri… Blaise la guardava fisso negli occhi e lei ricambiava,era uno sguardo intenso e pieno di emozioni. Goyle distolse l’attenzione dei due con un esclamazione stupida e balorda –Qualcuno ha da mangiare?- tutti si girarono a guardarlo, subito il ragazzo abbassò lo sguardo pensando di essere troppo stupido per i suoi amici. A metà pomeriggio quando la pioggia incominciò a scendere confondendo i profili delle colline, Malfoy si stiracchiò a malavoglia e con un espressione intontita sul viso si alzò e fece cenno a Tiger e a Goyle di seguirlo. - Dove andate?- domandò Avalon. - Bhè, andiamo a divertirci un po’… Tiger, Goyle andiamo!- - Sfregiato?- chiese Blaise all’amico che si stava chiudendo la porta dello scompartimento alle spalle. - Puoi scommetterci!-. Poco tempo dopo Pansy si alzò per andare in bagno. Dopo l’uscita, una ragazza dai capelli color della cenere, naso appunta e denti storti si presentò nella cabina e tutta esaltata guardò Theo e gli chiese con la sua dannata voce stridula –Theo!! Puoi venire un attimo con me?-. Il ragazzo distolse gl’occhi color cobalto dal finestrino e facendo ondeggiare i capelli castani si alzò lasciando dietro di sé un buon profumo di wisky incendiario…Blaise e Avalon, erano completamente da soli. Il silenzio era imbarazzante, nonostante tutto i due si guardavano negl’occhi… quel contatto che poco prima interruppe Goyle..era, questa volta, un silenzio carico di parole, un silenzio raro e poco più frequente… fino a quando Blaise non parlò… -Prima parlavamo di tuo padre…- disse tenendo lo sguardo incollato al suo. - Allora avete sentito?- chiese lei colorandosi leggermente di scarlatto. - Tutti lo hanno sentito, solo un idiota non lo saprebbe…- … e il silenzio calò una seconda volta… Avalon si sentiva imbarazzata, teneva lo sguardo lontano da quello di Blaise, lo teneva con suo padre… ed osservava fuori dal finestrino raggelato…. Già raggelato… ma che dico era appena settembre come era possibile che il finestrino fosse raggelato?Un brivido percorse la schiena di Avalon, quando la ragazza appoggiò la mano sul finestrino.. -Blaise?- disse preoccupata. -Cosa c’è?- domandò il moro notando la nota di inquietudine. - Il treno perde velocità- in effetti era vero- e fa insolitamente freddo… e perché le luci ballano?- tutto quello che la giovane aveva detto si era verificato… - Non né ho idea, però vieni a metterti vicino a me.. non si sa mai…- -Ok…- disse lei leggermente spaventata. Il treno si arrestò completamente, ed uno scossone e un tonfo lì avvertì che i loro bagagli erano completamente caduti. Poi senza alcun preavviso le luci si spensero lasciandoli nell’oscurità. La porta si aprì e una voce melliflua li avvertì che Draco e compagnia bella erano tornati. –Scompartimento giusto?- -Draco!- -Ok, scompartimento giusto… ma che succede?- chiese lievemente nervoso. -Ci dev’essere un guasto- disse ragionevolmente Blaise. –Ahia!- urlò Pansy… a quanto pare anche lei era ritornata. – Che succede piccola?- chiese Blaise. -Qualcosa mi ha pestato il piede!- disse cercando a tentoni il sedile e inciampando nel baule. -Scusa!- la giustificazione arrivò dall’angolino di Avalon che in cuor suo sperava che quella strega ( nel vero senso della parola) inciampasse e si rompesse l’osso del collo – non l’ho fatto apposta!- - Tranquilla!- ribadì Pansy. -Ragazzi… questa faccenda non mi piace!- disse Draco con una nota di panico. Era seduto vicino ad Avalon e la teneva stretta in vita. –Dray mi soffochi!- -Scusa… però… oggi sei incantevole…- disse con un ghigno che nessuno riuscì a vedere. -Grazie.. Dray… solo per te!- bugia, pensò lei, caspita devo smetterla! - Bhè.. non c’è ne bisogno… sei sempre così…così.. bella!- - Hey piccioncini?- chiese una voce scocciata. -Si?- chiesero all’unisono Draco e Avalon. -Smettetela, piuttosto non fa freddo?- disse Blaise. - Zitti! Guardate!- disse Avalon indicando la porta. Una figura passava proprio in quel momento davanti al loro scompartimento, era alta fino al soffitto, era ammantata dalla testa ai piedi, ma i ragazzi non riuscirono a vedere se quella creatura ce li avesse i piedi. Una mano putrefatta aprì la porta, l’essere “guardò” dentro e poi se ne andò come se quello che cercasse non fosse lì. Il freddo durò per altri dieci minuti, nei quali i ragazzi rimasero in completo silenzio, poi d’un tratto le luci ritornarono e il treno per Hogwarts ripartì. Di lì passò un uomo dall’aria stanca. Avalon si alzò e uscì dallo scompartimento per avere conferme… lei sapeva benissimo cos’era quell’essere, ma non voleva spaventare i suoi compagni. - Avalon dove vai?- domandarono in coro, ma lei non si girò. Quando lo raggiunse lo fermò per un braccio, l’uomo fu obbligato a fermarsi e a girarsi. –Mi scusi signore, ma quelli erano Dissennatori, vero?!?- c’era un contatto d’occhi, in quegl’ultimi tempi ne stabiliva tanti, con chicchessia. - Quanti anni hai?- domandò l’uomo sostenendo lo sguardo, aveva la voce roca. -Quattordici- disse la ragazza. -Come ti chiami?- chiese ancora l’uomo. La ragazza esitò, non voleva divulgare la notizia di essere la figlia di Black, ma già tutti lo sapevano, quindi era indifferente. - Avalon – decise di non dire il suo cognome. - E c’è l’hai un cognome, Avalon?- disse l’uomo alzando il sopracciglio. - Credo che sia l’ora che lei, risponda alla mia domanda- ribadì gelida. - Si erano Dissennatori, perlustravano il treno per Sirius Black…- Avalon si irrigidì… come era possibile? Il suo papà non era così stupido… non avrebbe mai mandato delle creature così pericolose… non era così folle. -Come osa?- chiese con uno scatto d’ira, lasciando il braccio del suo futuro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. –lei non conosce affatto Sirius Black! Lei non può giudicare una persona solo perché è evasa, si vergogni!- la rabbia cresceva, ne era cosciente, ma non voleva fare nulla per calmarsi. La pietra diventò nera come il carbone. Fece per andarsene, ma questa volta fu l’uomo che bloccò lei. - Avalon, sei uguale a tuo padre…- e sorrise. La ragazza rimase di spalle a guardare davanti a sé… come faceva quell’uomo a sapere che Black era suo padre? - Lei, co-come lo s-sa?- domandò incerta. - Io tuo padre siamo amici di infanzia…- continuava a sorridere. Quel sorriso che stranamente era incerto. Il cervello di ella fece 2+2, aveva appena trovato un amico della foto che possedeva. Rimase in silenzio e poi si girò a guardare quel viso stanco che le sorrideva. L’uomo la lasciò per porgerle la mano. - Piacere, Remus Lupin.- Avalon rimase un attimo colpita, ma puoi si riprese e tirò fuori il suo spirito da Serpeverde. - Piacere mio, Lupin, Avalon Lily Black.- e strinse la mano che il signor Lupin le porgeva. Istintivamente toccò l’orologio di argento. - Hai mai guardato all’interno dell’orologio?- Lupin si rese conto che lo toccava. - No, insomma…- borbottò sconcertata. - Bhè guardaci, ora vado… ci vediamo dopo!- disse alzando i tacchi. - Si arrivederci…- disse distratta. E si incamminò verso il suo scompartimento. Pensava a quello che Lupin le aveva appena detto, pensava all’orologio, pensava… Quando quella aprì la porta dello scompartimento ebbe una spiacevole sorpresa. Ron Weasley, (il ragazzo dai capelli rossi e numerose lentiggini su tutto il corpo) Hermione Granger, (una ragazza dai cespugliosi capelli bruni e grandi occhi castani) Harry Potter( il bambino sopravvissuto, che aveva grandi occhi verdi coperti da tanto meno grandi occhiali rotondi e capelli color della pece spettinati) e Neville Paciock ( un ragazzo pacciottelo con piccoli occhi castani e grandi denti frontali) e in un angolino remoto del sedile c’era la piccola Ginny Weasley (anche lei con capelli rossi e lentiggini su naso e gote)stavano seduti a confabulare su quello che era appena successo. Quando i ragazzi si resero conto che la lei era appena entrata, le lanciarono occhiate di fuoco. Ella di per sé non lo fece apposta, aveva solo sbagliato scompartimento. Ma prima che potesse chiedere scusa Ron parlò: - Che cosa vuoi Serpe?- chiese acido. E lì uscì il suo spirito da Serpeverde una seconda volta. - Da te niente Lenticchia!- disse con un tono falsamente gentile. - Il tuo amichetto,Malfoy, ti sta insegnando bene vedo!?- -Ed io vedo che tuo padre ha messo le mani su un po’ di soldi!- disse Avalon. Davvero, pensò lei, Draco è un ottimo insegnante! - Sta’ zitta! E piuttosto pensa al tuo padre!- ringhiò tra i denti Ron. - Cos’è hai paura di lui? Tranquillo, abbaia ma non morde… però credo che tutti questi anni ad Azkaban gli abbiano procurato le pulci, e se un cane ha le pulci, è meglio stargli alla larga, non trovi Potter?- disse con un tono minaccioso e mellifluo nello stesso tempo. Harry non riusciva a dire niente, era ipnotizzato da Avalon, era ipnotizzato dai suoi occhi che tanto tempo prima erano castani… e invece ora erano… azzurri…! Dai capelli che sempre aveva visto ricci,e che ora vedeva lisci, incantato… da quella figura altezzosa che per notti aveva bramato. Nei suoi sogni lei era una Grifondoro, ed era dolce e gentile. Era una ragazza intelligente e molto astuta. E lui, lui era il suo ragazzo, quello che se la baciava in pubblico, quello che se la portava a letto la sera, quello che la toccava… l’unico… nei suoi sogni però lei era una bella “troiona” a letto… perché? Bhè perché ogni volta che si inumidiva le labbra, lui istintivamente si schiacciava le parti basse e la sera la sbatteva per tutta la sala comune, sulle scale dei dormitori, sui divani scarlati, sul tappeto ed addirittura contro il muro… ma poi il sogno finisce e lui rimane sempre a mani vuote. - Potter?- la bella schioccava le dita davanti alla viso di Harry che fissava il vuoto. Ora Harry di fronte ai suoi occhi aveva la visuale del seno di Avalon. La cosa lo eccitò e come diverse volte nei suoi sogni si schiacciò le parti basse. -Va bè… ciao sfigati!-si inumidì le labbra e se ne andò lasciando impresse, nella mente di Harry, due belle visuali ovvero: il seno perfetto e il culo tondo. Il ragazzo sentì il sangue abbandonare il suo amico dei Paesi bassi. * -Ragazzi mi devo cambiare!- disse Avalon accennando ai cinque ragazzi che stavano nella cabina. -Io posso restare?- domandò Draco speranzoso. -No! Perché mi tolgo tutto, rimarrò in reggiseno e mutande!... quindi ESCI!- ordinò. Rimasero lei e Pansy a chiacchierare e a cambiarsi, due minuti dopo finito fu la volta dei ragazzi. -Uscite!- ordinarono loro. -Ma? Che diavolo!- disse Pansy. -Ho intenzione di togliermi tutto, rimarrò in mutande!- fece Draco facendole il verso. Avalon si girò verso di lui e lo baciò, e poi con una delicatezza innata gli morsicò il labbro inferiore provocandogli un taglio altrettanto leggero. Dopo però gli mise una mano dietro la testa e continuò a baciarlo mentre lui si toglieva i vestiti per depositarli nella valigetta aperta che conteneva la divisa. Avalon lo lasciò, lui si mise l’uniforme e ricominciarono a baciarsi. Dato che lei il cravattino non lo aveva ancora allacciato, fu facile per Draco scacciarle i primi tre bottoni della limpida camicetta che nascondeva un seno a dir poco strepitoso. Lei dal canto suo aveva slacciato la cintura al ragazzo, e accarezzava la superficie dei boxer. Lui intrufolava le mani nel reggiseno provocandole i brividi. Avalon fece cenno con la mano, non occupata, ai ragazzi di andar via, e loro come cagnolini obbedirono. Fece cadere completamente i pantaloni di Draco, i boxer ,che poco prima accarezzava, si erano gonfiati molto; così fece cadere anche quelli, dove l’amico di Draco era eretto. Lei lo prese in mano e lo accarezzò dolcemente, su e giù e ancora su e giù. Successivamente si inumidì le labbra sensualmente come solo lei sapeva fare e con uno scatto deciso lo prese tutto in bocca. Draco provava emozioni che non aveva mai sperimentato, si sentiva pieno di amore, si sentito nuovo, si sentiva vero. Un’altra nuova sensazione arrivò quando guardò gli occhi di Avalon. Felicità. Poi venne e gemette, Avalon si ripulì con la lingua le labbra e ancora una volta baciò la cappella di Draco e il suo punto di piacere…. -Era un gemito quello che ho sentito?- chiese mentre si riallacciava la camicetta. - E se anche fosse stato?- chiese lui allacciandosi i pantaloni. - Sai che non si risponde ad una domanda con una domanda?- richiese lei allacciandosi il cravattino argento/verde - Tu?- chiese lui mettendosi la cintura. - Bhè… io, insomma! Vuoi rispondere alle mie domande?- -Calma, allora, devi sapere che io ero.. mmm come si dice?.. insomma hai capito!-rivelò imbarazzato. -No.. sii più chiaro….- affermò lei spaesata. - Ecco.. io er….- in quel momento un lungo fischio lì avvertì che erano appena arrivati da Hogwarts, lasciando la frase di Draco in sospeso. - Si ritorna a casa!- affermò lei legandosi i capelli in una coda alta. * - Harry Potter è svenuto! Harry Potter è svenuto…- Avalon, Pansy, Draco, Blaise si girarono a guardare chi disturbava la quiete della stazione. Neville stava correndo avanti e indietro urlando, quando Draco lo prese per il colletto della divisa e con espressione disgustata disse: - Paciock dici la verità? Potter è svenuto?- –Parla Paciock, Potter è svenuto?- ripeté Draco con impazienza, strattonandolo. - S-s-s- si- lo lasciò andare e con un ghigno si diresse verso le carrozze. I ragazzini dei primi anni erano in fila davanti ad Hagrid in attesa di sapere che cosa lì aspettasse. Il biondo con una spinta né fece cadere alcuni e con espressione compiaciuta non si girò ad aiutarli. -Draco ma ti sembra i caso? Ora, aiuti quel ragazzino ad rialzarsi!- gli urlò Avalon contro, fermandolo per il polso. - Io non aiuto i bambini!- esclamò con cattiveria. - DRACO!- Fu un attimo, Draco capovolse la situazione. Ora era lui che teneva Avalon per i polsi, bloccandole la circolazione, l’avvicinò a sé e la guardò con cattiveria. Tutta la stazione si era fermata a osservare la scena, addirittura Pansy e Blaise che ormai erano abituati a quella routine. Harry guardava da lontano impotente, tenendo la mano chiusa in pugno facendosi sbiancare le nocche. -Io non aiuto i bambini! Chiaro?- le chiese dolcemente all’orecchio. -Chiarissimo!- disse lei tremando leggermente. - Sei così bella quando hai paura!- affermò, accarezzandole una gota e baciandola sulle labbra. In seguito le lasciò i polsi e continuò ad incamminarsi per le carrozze. * ….-Sei svenuto Potter? Paciock ha detto la verità? Sei davvero svenuto?- Draco diede una gomitata ad Hermione per bloccare la strada a Harry sui gradini che portavano al castello, i suoi occhi pallidi brillavano di malizia. -Togliti di torno Malfoy! Pensa piuttosto a come tratti la gente!- ringhiò Harry tra i denti riferito ad Avalon. - Avalon è mia!- ringhiò a sua volta accennando alla ragazza che camminava davanti a lui. - Non pensavo che anche le persone fossero tue!- esclamò Harry. -Come osi? Tu non la conosci… lei neanche sa’ che tu “esisti”… quindi non ti fare strane idee…-esclamò tra i denti. - Bhè se l’avessi io a te neanche ti guarderebbe!- sussurrò. - Ma guarda caso il destino vuole che l’abbia io!- risussurrò a sua volta Draco. - Non per molto!- esclamò Harry sempre sussurrando. - Cosa vuoi? Rubarmela?- sogghignò il biondino. - Bhè la mia idea era un'altra, ma.. se preferisci così…- fece il vago il moro. - Dimmi la tua idea Potter!- chiese interessato l’altro. -E perché dovrei?- chiese Harry guardandolo negl’occhi. -…mmm…perché…bhè non lo so, ma caro Harry Potter io lo scoprirò!- - Contento te…- Harry fece una smorfia come per dire “non mi interessa più di tanto” con tanto di alzamento di spalle, e se ne andò lasciando un Draco più che stupito. * La Sala Grande come tutti gli anni era decorata con gli stemmi delle quattro case ai lati. Serpeverde e Corvonero a sinistra, Grifondoro e Tassorosso a destra. I ragazzi, dopo lo smistamento, erano seduti ai propri tavoli quando una figura si alzò dal tavolo degl’insegnati e aprì le braccia in senso di calore. Silente aveva come al solito la barba lunga e argentea, i capelli ricadevano crespi sulle spalle. Gl’occhiali a mezzaluna posizionati sul naso lungo nascondevano occhi gioiosi. In quel momento nella Sala entrò la professoressa McGranitt seguita da Harry Potter ed Hermione Granger. Tutti si girarono a guardarli, distogliendo l’attenzione dal preside, alcuni addirittura lo indicavano… possibile che la storia dei Dissennatori si era diffusa così in fretta? - Benvenuti!- disse Silente con l’attenzione di nuovo su di sé.-Benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts! Devo dirvi alcune cose importanti, meglio che ve le dica ora, prima che finiamo frastornati dal nostro ottimo banchetto….- Si schiarì la voce e riprese: - Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione sul treno, la nostra scuola attualmente ospiterà i Dissennatori di Azkaban, fino alla cattura di Sirius Black!- tutti istintivamente si girarono verso Avalon, la figlia di Black, la ragazza era completamente sbalordita, non poteva lasciare che il suo papà fosse ucciso o risucchiato o malmenato da quegl’esseri! Doveva assolutamente parlare con lui per avvertirlo! E in più doveva parlare anche con il Preside per chiarire due cose… - Sono di guardia a tutti gli ingressi- riprese Silente- e non voglio che mai, e ripeto mai,qualcuno di voi si allontani dal castello senza permesso, e tanto meno non voglio che voi vi travestiate per raggirarli,non si fanno ingannare da disillusione,trucchi o tanto meno Mantelli dell’invisibilità.- indugiò un secondo su Harry e poi riprese –non è nella natura di un Dissenatore il perdonare, mi affido ai Prefetti e ai nuovi Caposcuola!- il suo sguardo vagava per la Sala, erano tutti immobili. - Passiamo ad un argomento più allegro..- sorrise- sono lieto di dare il Benvenuto al nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, il professore Lupin… - risuonò un applauso poco convinto, solo i ragazzi che erano nello scompartimento con lui ed Avalon battevano forte le mani, con stupore di tutti dato che lei essendo una serpe non poteva essere gentile. Silente continuò e presentò Hagrid, che avrebbe preso il posto di insegnante a Cura delle Creature Magiche Il banchetto fu delizioso, la Sala risuonava di chiacchiere, risate e il tintinnio di posate. Draco, che sedeva vicino ad Avalon a destra e Blaise a sinistra, quando finì la sua pelle di dragone, cotta a 35° con spezie e aromi si girò verso Avalon che beveva tranquillamente il suo succo di zucca e le baciò la guancia. -Scusa per prima ho perso il controllo, tu sei così buona… mi stupisco che non sia una del trio miracoli!- disse dispiaciuto, la Sala era così affollata che il suo sembrava un sussurro. - Tranquillo, però mi ha dato fastidio…- disse alzando una spalla. - Prometto che non lo farò più…- sorrise, uno di quei sorrisi che sei fortunato a vedere anche solo una volta nella vita. Anche lei gioì e lo baciò prendendogli il viso tra le mani. Quando il banchetto finì i due rimasero per ultimi e si incamminarono mano nella mano per la sala comune. Entrati lì si trovarono davanti alla stessa visuale dell’anno prima, le pareti di un verde lugubre le poltrone di un argento spiccante e il fuocherello verde/argento tamburellava felice nel camino. -Io resto un po’ qui, devo fare una cosa! Notte Draco!- disse lasciandogli la mano. Il ragazzo rimase stupito, però si incamminò a destra e salì le scale argentate. Avalon assicurata di essere sola prese pergamena e piuma e scrisse: “Caro papà, ciao sono io Avalon, da quanto tempo, da quando ti sei fatto arrestare, io avevo solo un anno…. Quando ci sarà più tempo però parleremo di me, ora sei tu che mi preoccupi, perché sei evaso? Ti cercano, a scuola hanno addirittura messo come guardie i Dissennatori, creature orribili. Perfino Harry Potter è svenuto… voglio sapere regolarmente se stai bene. E se ti interessa a Natale andrò a casa, quindi se vuoi passare a me non darebbe fastidio… ora vado. Ciao papà. Avalon XOX” Si rincuorò che la mattina dopo l’avrebbe mandato. Poi si lasciò cadere a peso morto sulla sua poltrona e dormì, e non furono dolci sogni…
  
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