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Autore: DreamWriter    27/11/2009    2 recensioni
§Andrea è un attore precario in cerca di lavoro§
§Giulia è un’attrice appena affermata§
§Roberto è uno fra gli scrittori più famosi del momento§
Le loro vite si intrecceranno in una girandola d’amore e odio, di lacrime e sorrisi.
Questa è la storia non di un amore solo, ma di amori diversi che si incrociano, si rincorrono, si perdono, ritornano...
Questa è la mia prima storia inserita qui e spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo V

Insofferenza

“Ecco, adesso un’altra firmetta qui…” Gaspare mi indicava con gli occhi che gli brillavano i vari spazi in cui avrei dovuto firmare per promuoverlo a mio agente. Davanti a noi un notaio dall’aria annoiata guardava la scena e registrava gli atti. Misi l’ultima firma e Gaspare mi saltò addosso. “Benvenuto sotto la mia protezione amico!” mi disse. Mi misi a ridere. “Detta così mi sembra più una minaccia!” esclamai. “Bene signori, il mio compito qui è terminato quindi…vado via!” ci comunicò il notaio sfoggiando, per la prima volta da quando l’avevo visto, un sorriso. “Va bene signor Omini…” ricambiò Gaspare aprendo la porta dello studio “…la signora Collini la accompagnerà alla porta” disse e il notaio se ne andò. “Allora Andrea è arrivato il momento in cui io e te dobbiamo fare un bel discorsetto” incominciò Gaspare. “Oh no! Spero che non mi annoierai con discorsi lunghi ore!” risposi. Mi sorrise, poi prese una sigaretta. “Vuoi?” domandò. “No grazie: non fumo” risposi. Lo vidi sghignazzare. “Chissà quanto durerai a non fumare!” disse. “Perché?” domandai. “Se, come ti auguro, diventerai un attore affermato, comincerai ad essere pervaso dall’ansia e dallo stress…e le sigarette diventeranno la tua valvola di sfogo” rispose. “Non mi succederà” dissi. “Cosa? Che diventerai un attore famoso o che inizierai a fumare?” chiese Gaspare. “Che inizierò a fumare ovvio! Per il resto so già che diventerò qualcuno!” risposi. “Così mi piaci ragazzo: devi avere quella buona dose di ambizione se vuoi sfondare! E poi devi saper usare anche gli attributi” mi spronò Gaspare. Sorrisi. “Io non sono tipo da discorsi lunghi ma una cosa te la voglio dire: quando ti recherai al provino per il film in cui ti ho proposto fai vedere a tutti chi sei: sbatti la tua bravura in faccia a tutti, mostrati forte, mostrati il migliore e vedrai che ti prenderanno! Andrea, tu hai avuto una fortuna che forse nemmeno immagini: il cast era al completo, le riprese stavano per iniziare, addirittura avevano già effettuato il primo incontro con la produttrice! Poi bum! Colpo di fortuna: l’attore che avrebbe dovuto interpretare il dottore innamorato della protagonista riceve d’improvviso un’altra offerta più allettante e la sua parte resta vuota! Se solo lo vuoi ragazzo, puoi prendertela tu!” disse Gaspare. “Io lo voglio più di ogni altra cosa al mondo” esclamai. “E allora non ti trattengo più di tanto…puoi andare: sono convinto che la parte sarà tua!”.
Stavo per appisolarmi sul divano del mio soggiorno quando suonarono alla porta. Aprii senza rispondere e mi ritrovai di fronte Lucia. “Se non vengo a trovarti io non ti fai più nemmeno sentire” mi disse. “Accomodati!” la invitai a sedersi sul divano e poi feci altrettanto. “Dimmi la verità: sei stato scartato e hai paura di dirmelo perché non vuoi sentire i miei te lo avevo detto…è così?” mi chiese Lucia. “No che non è così anzi: in pochi giorni la mia vita è totalmente cambiata!” risposi. Lei fece uno sguardo perplesso. “Ti hanno preso?” domandò. “No perché non mi sono nemmeno presentato: mentre attendevo di entrare per fare il provino ho incontrato un agente che mi ha convinto a lavorare con lui…oggi pomeriggio ho firmato il contratto e domani farò un provino per un nuovo film: al 99,9 % mi prendono!” risposi. Scosse la testa. “Incredibile! Ti lasci abbindolare dalle parole del primo che ti capita? Sicuramente vuole solo fregarti!” il pessimismo di Lucia tornava a farsi sentire. “Certo che no! Gaspare è una persona seria: pensa che proprio l’altro giorno ho incontrato nella sala d’attesa una ragazza che è già stata presa in un film importante e che andava da lui per chiedergli di divenire sua agente! Fra l’altro questa ragazza è la protagonista del film in cui certamente mi prenderanno…” dissi. “Va bene Andrea voglio crederti: voglio sperare che stavolta hai ragione tu e sarai preso…” esclamò Lucia. “Grazie amore! Avevo davvero bisogno di un tuo sostegno” le dissi prendendole le mani. Ma ad un tratto mi tornò in mente il viso di Giulia e subito mi staccai dalla mia ragazza. “Che ti prende?” chiese Lucia. Già che mi prendeva? Perché mi comportavo così? Perché avevo invitato Giulia ad un aperitivo e poi l’avevo portata alla Fontana di Trevi?perché non vedevo l’ora di lavorare con Giulia?
“Ni…niente tesoro è tutto a posto!” risposi e diedi un casto bacio sulla fronte a Lucia. Lei mi abbracciò, poi cercò le mie labbra e io non potei far altro che concedergliele. Ci baciammo ma per la prima volta non sentii nulla. Avevo solo voglia che se ne andasse quanto prima. “Mi sei mancato!” disse Lucia accarezzandomi la guancia. “Anche…anche tu! Ma credo che sia meglio che te ne vada: domani devo affrontare il provino e voglio riposarmi” risposi. Lucia abbassò lo sguardo. “Ma io oggi avevo intenzione di restare da te…” disse. “Lo so ma…credimi è meglio che te ne vai” insistetti. Lei si alzò e nel suo sguardo potei veder una nube minacciosa. “Vado allora…ma ti avviso: per un po’ non mi farò più sentire né vedere…se ci tieni davvero a me allora cercami tu…altrimenti finisce qui” disse. Non risposi e lei se ne andò sbattendo la porta.


Provino o realtà?

Un altro giorno cominciava! Mi alzai di buonumore nonostante un paio di giorni prima avevo incontrato Andrea e avevo ricevuto da lui una mezza delusione. Cavolo era fidanzato! C’ero rimasta davvero male e per due giorni non avevo fatto altro che ripensare a quella situazione. Ma quel giorno finalmente sembrava tutto finito. Scesi allegramente nella sala-ristorante in cui il resto dei miei colleghi faceva colazione. Mi sedetti allo stesso tavolo con Gianni, Matteo e Sabina: l’attrice che nel film impersonava la mia migliore amica nonché la figlia di Matteo. “Ragazzi oggi lavorerete con Nicola, il mio braccio destro. Io sono impegnato con la Fendini e con alcuni esaminatori per dei provini…come sapete Silvio ci ha dato buca all’ultimo momento e dovremo trovare un altro che interpreti il dottore” ci comunicò Gianni. Solo allora mi ricordai che a quei provini si sarebbe presentato anche Andrea. “Avete messo un annuncio per avvisare che si sarebbero svolti altri provini?” domandò Matteo. “Sì, sul Provini&Affini…e poi abbiamo sparso la voce fra alcuni agenti dello spettacolo” rispose Gianni. “Chissà quanti aspiranti si presenteranno!” esclamò Sabina. “Secondo i nostri calcoli dovrebbero essercene circa un centinaio…non molti” rispose Gianni. E fra quel centinaio ci sarebbe dovuto essere anche Andrea! “Ah, a proposito Giulia: come ben sai oggi non sei impegnata a lavorare con gli altri: ti va se vieni anche tu a dare una sbirciatina?” mi propose Gianni. “io?” chiesi incredula. Gianni annuì. “Pensavo che magari invece di annoiarti in camera potevi stare con noi a gustarti i provini!” rispose. Accettai. E pazienza se ciò avrebbe significato rivedere Andrea!
Non ero mai stata dall’altra parte: non avevo mai assistito ai provini dal punto di vista di un esaminatore. Mi sedetti dietro una lunga scrivania. Affianco a me c’erano Gianni e un altro signore, uno fra quelli che aveva assistito anche al mio provino. Vicino a Gianni c’era la Fendini. Cominciarono ad uno ad uno ad entrare i candidati. Talvolta Gianni mi faceva provare qualche scena del film con loro. Nessuno mi sembrava particolarmente bravo, nessuno mi colpiva. Spiai dei fogli che Gianni aveva davanti a sé: erano pieni di annotazioni sui candidati.
“Le faremo sapere! Avanti il prossimo!” comunicò Gianni all’ennesimo candidato. Fu allora che entrò Andrea! Rimase stupito a guardarmi. “Allora Lei è il signor?” domandò Gianni. “Andrea Foglia!” rispose. “Dunque, signor Foglia, ci parli un po’ di Lei!” disse Gianni. Andrea mi cercò con lo sguardo. “Allora?” chiese Gianni. “Io…scusate sono un po’ emozionato!” rispose. “Cerca di scioglierti o non ne usciamo più!” lo spronò Gianni. “Io sono Andrea Foglia, sono di Roma anche se mia madre è di Messina e mio padre di Milano…ho 25 anni e…” cominciò a parlare Andrea. “Esperienze lavorative?” lo interruppe Gianni. “Ho fatto per tre anni il cameriere…ora sono totalmente disocuppato anche se ogni tanto guadagno qualcosa andando a lavorare in un locale di un mio amico come barista…” rispose Andrea. “Hai già alle spalle qualche esperienza in cinema o in tv?” chiese Gianni. “No, però se vi interessa ho alle spalle molte esperienze ai provini! Mi dico sempre che un giorno potrei smetterla di sognare e cercarmi un lavoro serio…magari proprio come esaminatore ai provini!” rispose Andrea provocando delle risatine generali. “Passiamo alla pratica…Giulia…” Gianni mi indicò con un cenno della testa di avvicinarmi ad Andrea. Obbedii. Io e Andrea ci guardammo intimiditi. “Allora signor Foglia: Lei vuole con tutto sé stesso Giulia…” esordì Gianni. Andrea arrossì. “S…si sbaglia! Non è come crede!” rispose. Tutti scoppiarono a ridere! “Ma che ha capito? Non ho detto che la vuole sul serio! Le sto solo dando istruzioni per interpretare una scena!” rispose Gianni. La Fendini aveva le lacrime agli occhi dalle risate. Andrea invece mi guardò imbarazzato. “Come stavo dicendo, Lei vuole per finzione, la signorina Giulia…in questa scena le chiedo di improvvisare questi suoi sentimenti, di esprimerli a Giulia…è chiaro?” chiese Gianni. “E…e perché proprio a Giulia?” chiese Andrea a sua volta. O mio Dio! Stava letteralmente andando nel pallone! Gianni sbuffò. “Deve recitare signor Foglia! Punto!” rispose. Andrea mi guardò dritto negli occhi. “Quando ti ho incontrato un paio di giorni fa…” cominciò a parlare. “…in quello sala in cui poche altre persone attendevano il loro turno…sì, quando ti ho incontrato la prima cosa che ho notato di te è stato il tuo sorriso! Era solare, dolcissimo…e poi…poi mi sono perso nell’azzurro dei tuoi occhi…e in quel momento avrei tanto voluto essere un marinaio e avere una barca per tuffarmi in quel mare profondo…per tuffarmi nei tuoi occhi…” il cuore cominciò a battermi fortemente. Stava parlando sul serio o si limitava a recitare? “Sono timido…ma tu con poche parole e con pochi sorrisi sei riuscita a farmi sentire a mio agio…e poi quella sera…alla Fontana…io…te…l’acqua…le stelle…” mi prese le mani davanti agli occhi incantati di tutta la commissione. “Giulia io ho capito di provare qualcosa per te…l’ho capito ieri quando non provavo più nulla baciando la mia fidanzata…l’ho capito perché non facevo che pensare a te…” disse. “Eeee…stop! Perbacco signor Foglia, sembrava davvero credibile nell’esporre i suoi sentimenti! Ma ora passiamo avanti: ci reciti qualche monologo…” proseguì Gianni. Avevo il viso in fiamme. “Gianni io…io vado: ho un impegno tra un po’ e…” dissi. “Va bene!” accettò Gianni. Prima di uscire dalla stanza lanciai un rapido sguardo ad Andrea e lui mi fece l’occhiolino.


Amicizie ed errori

Cesare tamburellava le dita sul tavolo mentre era intento a leggere il primo abbozzo del mio libro. Improvvisamente mi rivolse lo sguardo. “Mi spieghi come hai fatto a scrivere tutto questo in così poco tempo?” mi chiese. “Beh, come ti ho già detto non è il libro vero e proprio: sono solo un paio di riflessioni buttate giù senza molto criterio…però se tu mi dici che l’idea ti piace poi aggiusto tutto” risposi. “Mi piace? Sarebbe dir poco: è un’ottima idea! E poi ha davvero tutti gli elementi per divenire uno fra i libri più letti ed uno fra i film più visti” rispose Cesare. “Lo spero…specialmente per poterti aiutare” dissi. Cesare ridacchiò “Sei davvero una brava persona Roberto!” esclamò.
“Penso che non sarò più tanto bravo per te quando ti comunicherò i tempi di stesura del libro!” risposi. Mi guardò sconcertato. “Ma come? Non si tratta solo di aggiustare qualcosina?” chiese. Scossi la testa. “Ma magari! Quel qualcosina moltiplicalo per il quintuplo e…capirai quanto ancora devo aggiustare!” dissi. Cesare si intristì. “l’importante è che ti sbrighi: sai bene che conto sul tuo lavoro per risollevarmi” mi incitò. “Certo che lo so e farò del mio meglio…” risposi. “Comunque sono contento che finalmente la crisi da pagina bianca ti abbia mollato!” esclamò. “In realtà…è stato un evento per me molto triste a scuotermi e a darmi nuove idee” dissi. “Posso farmi i fatti tuoi?” domandò Cesare. “Cioè?” chiesi a mia volta. “Quale sarebbe questo evento drammatico?” si spiegò Cesare. Non mi andava di parlarne con lui. Non ce l’avrei fatta a parlare di Dario e di tutto quello che era successo. Ma d’altra parte mi sembrava scortese dirgli di non fare l’impiccione. Lo guardai indeciso. “No problem! Ho capito: non ne vuoi parlare! Scusami se mi sono permesso di farti questa domanda” risolse lui la situazione. “Non devi scusarti di nulla” lo rassicurai. “Ma ho letto nel tuo sguardo perplessità e ho capito che stavi pensando a come trovare un modo gentile per dirmi di no! Quindi ho accelerato le mosse io” disse. “Beh in tal caso…grazie!” esclamai. Cesare si mise a ridere. “non sei tu che devi ringraziare me: sono io che dovrò ringraziare te per quando mi aiuterai a far risalire dal baratro la casa di produzioni” disse. “Ti considero un amico e per un amico farei questo e altro!” replicai. “Ti fa onore: molti, pur essendomi amici, sono spariti alle prime avvisaglie di difficoltà…questo mondo è brutto…” mi ringraziò. “Parli del mondo cinematografico?” chiesi. Lui annuì. “Il successo può dare alla testa…e si superano molti limiti che sarebbe meglio non varcare…in tutto questo l‘unica cosa che bisogna fare è trovarsi amici fidati…come lo sei tu per me!” rispose. “Credimi Cesare: ho commesso molti errori da amico…l’ultimo è avvenuto qualche giorno fa…” dissi pensando a Dario. “Allora siamo pari: io ho commesso molti errori da dirigente…l’ultimo mi ha fatto quasi fallire!” mi consolò.




 
 
    


   
 
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