“Può anche non piacerti il Mondo, o forse a lui non piaci te...Comunque questa è un’altra storia”...Ascoltando la stessa canzone, perdendo il conto . Sempre lo stesso lungo brivido quando ascolti quella frase che cerchi di imprimerti nel cuore...E nello stesso momento guardare fuori la pioggia che lenta come i giorni che ti passano attorno, sembrano essere persone distratte che guardano un cane. Un cane non così bello da fermarsi, ma non così rognoso da scansarsi. Ti gettano un sorriso che verrà dimenticato appena il volto sarà rivolto altrove...Come quello sguardo, che nonostante si sia voltato, non riesci a dimenticare e ogni volta che chiudi gli occhi sono i suoi occhi che ti ritornano in mente. Ti scrutano con una dolcezza dissacrante che arriva all’essenza dell’essere e ti prende a morsi l’anima cercando di farla risvegliare da quella tristezza che ti porti con te...Triste come la pioggia che continua a battere sul vetro che sto fissando...Ma di quella tristezza hai bisogno come le piante hanno bisogno della pioggia...E’ necessaria, per apprezzare con gioia infinità anche il più piccolo sorriso...So di avere uno sguardo spento mentre le gocce cercano di graffiare la finestra, la sigaretta continua a bruciare...Ma quel fumo sembra cullarmi socchiudendo ora gli occhi sperando ti incontrare i suoi che mi sorridono...Sentendosi appagati riuscendo a distinguere ogni piccolo rumore...rumore...rumore...rumore...Il rumore del cuore che senza alcun motivo è più intenso, veloce...Ma questa è un’ altra storia, e prima che possa accorgermene la canzone è già ricominciata ed ecco il brivido arrivare “E’ solo vita che entra dentro...”