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Autore: chemical_kira    27/11/2009    2 recensioni
Il cielo è ancora azzurro, la Senna scorre placida e la tour Eiffel svetta sugli altri tetti mostrando solo l'estremità del suo pennone. Cerco di imprimermi nella mente il paesaggio in ogni suo piccolo dettaglio. Lo faccio perchè voglio un ricordo neutro da conservare, a cui appigliarmi quando ne avrò bisogno. Perchè lo so che Parigi non sarà più la stessa, non sarà più bella e vergine, incapace di farmi male. Non più. Non con Matt nel mio appartamento.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adoro Parigi. Davvero. Non avrei preso casa qui se fosse stato diverso. Non avrei di certo legato la mia vita a questa città sconosciuta se non l'avessi trovata così sensuale. Adoro Parigi perchè è bella, ma anche perchè è nuova per i miei occhi vergini. Passeggiare lungo la Senna non avrà mai lo stesso sapore di ciondolare di fianco al Tamigi. Non avrà mai lo stesso carico di emozioni, e ferite. Parigi mi ha salvato dai miei ricordi, non aveva senso lasciare a macerare il dolore fino a quando non fosse stato pronto a distruggermi. Londra grondava sangue per il mio cuore ferito, lasciarla ha fatto male, ma sono riuscito a sopravvivere. E ora c'è Parigi intorno a me, con i suoi boulevard, gli champs elysee, la tour eiffel, gli artisti di strada. C'è Parigi con la sua vita, con tutte queste ragazze che storpiano l'inglese con un accento adorabile. C'è l'odore della senna.

La passeggiata che faccio per tornare a casa riabilita i miei polmoni, l'odore delle baguette mi si insinua nelle narici, lo stomaco gorgoglia e il petto si stringe a quel sacchetto caldo. Parigi è perfetta in questo pomeriggio di maggio, ha un cielo azzurro sgombro di ricordi e non riesce a farmi male. Sorrido attraversando il ponte che porta dritto davanti al portone di casa quando una sagoma rivestita di rosso mi fa esitare. Sono immobile, impegnato con crescente terrore e desiderio ad esaminare i contorni di quello che sembra un allucinazione, ma poi si volta e si accorge di me. Per un attimo i nostri occhi si studiano indecisi, senza sapere cosa fare. È l'attimo in cui capisco che Parigi non sarà più la stessa per me, perchè lui è arrivato a segnarne l'aria. A disegnare eventi e costruire ricordi da legare anche a questo cielo. Lui, Matt.

Ehy Dom! Amico!”

la luce che rischiara il suo sorriso mantiene tutti i requisiti di realismo possibili. Non è mai stato bravo a fingere Matt, non ne ha mai avuto bisogno. Non è mai stato toccato davvero da questo mondo, è sempre stato il suo sguardo ad imporsi sulla realtà, filtrarla, trasformarla. Non si è mai sentito usato lui.

Mi avvicino lentamente piazzando una paresi che imita un sorriso sul mio volto. Quando sono a pochi passi da lui lo saluto con un timido “ehy!” ma lui mi salta addosso stringendomi a se. Chiudo gli occhi respirando a pieni polmoni il suo odore che attraversa centimetri di tessuto rosso. Mi sento uno stupido a restare immobile mentre lui mi stringe come se non ci vedessimo da anni e il tour non fosse finito solo qualche giorno fa. Il profumo delle baguette che ho appena ritirato dal panettiere si infrange tra noi.

Hanno un odore delizioso!”

annuisco senza entusiasmo mentre frugo nelle tasche le chiavi per aprire il portone, lui mi segue docile mentre entriamo e saliamo le scale. Il silenzio della rampa di scale viene subito riempito da quel suo chiacchiericcio farfugliante e inconsistente che si porterà impresso a fondo l'accento campagnolo della nostra adolescenza. Gli lancio un'occhiata veloce e non posso fare a meno di sorridere nel vederlo così impegnato nel suo accompagnare a parole assurde gesti incomprensibili. Di cosa stia parlando non ne ho idea. So solo che è arrivato qui senza avviso, e sempre senza avviso ha infranto una tacita promessa. Apro la porta del mio appartamento e Matt lancia un urletto estasiato non appena mette piede dentro. Vorrei avere lo stesso entusiasmo suo, ma non ce la faccio. Appoggio il sacchetto sul tavolo e mi rifugio sul balcone. Il cielo è ancora azzurro, la Senna scorre placida e la tour Eiffel svetta sugli alrei tetti mostrando solo l'estremità del suo pennone. Cerco di imprimermi nella mente il paesaggio in ogni suo piccolo dettaglio. Lo faccio perchè voglio un ricordo neutro da conservare, a cui appigliarmi quando ne avrò bisogno. Perchè lo so che Parigi non sarà più la stessa, non sarà più bella e vergine, incapace di farmi male. Non più. Non con Matt nel mio appartamento.


**


Ehila!!! Sentivo il bisogno di una BellDom da qualche giorno ormai, e così eccola qui! Mi rendo conto di non riuscire a staccare Matt dall'analisi di una qualche città, era stata Londra nella mia Mollamy di tempo fa, ora è Parigi. Non so come la storia si evolverà ma vi posso assicurare che ovviamente sarà una BellDom a tutti gli effetti!! Ah, l'idea di Parigi mi è venuta da un commento di sweetbee sul mio livejournal in cui parlava di Muse e Francia...la ringrazio di avermi fornito ispirazione :)


E poi andiamo, a chi non verrebbe voglia di scrivere una BellDom dopo aver visto questo?

http://www.youtube.com/watch?v=9QCOMzphkDM

  
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