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Autore: crazyg93    28/11/2009    3 recensioni
Questa è una storia dove fantascienza, azione e amore s’intrecciano e diventano una cosa sola... Narra di un giovane con un dono grandissimo, che però dovrà imparare a usare nella maniera giusta e dovrà imparare anche a controllare questo dono... e non sarà facile.
Genere: Romantico, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dato che mi è stato chiesto, svelerò i dubbi sulla dinamica della curvatura di un proiettile

Dato che mi è stato chiesto, svelerò i dubbi sulla dinamica della curvatura di un proiettile.

Quando un colpo è sparato la distanza cui si trova il bersaglio diventa un fattore fondamentale.

Con l’aumentare della distanza la precisione del colpo peggiora gradualmente.

I cecchini, a differenza da come si vede nei film, non hanno solo una buona mira. Esistono, infatti, molti fattori che vanno osservati quando si effettua un tiro dalla distanza: temperatura, umidità, vento e sulle elevate distanze perfino l’effetto di Coriolis (la rotazione della terra.)

Il protagonista riesce utilizzando le sue capacità a comprendere maggiormente e in parte a influenzare questi fattori e a cambiare la traettoria del proiettile a suo piacimento.

 

 

Sono tornato con un nuovo capitolo, stavolta ci ho messo un po’ meno...

 

 

Capitolo quattro

Le onde del mediterraneo

 

 

“Dentro quella stanza c’era un’aura strana... nemmeno con le mie capacità riuscivo a capire cosa fosse... ”

 

 

L’elicottero attero pochi minuti dopo all’aeroporto militare, da lì io e Jonny avremmo preso l’aereo che ci avrebbe portato al centro di comando dell’S13

Non ero mai salito su un aereo così, ovviamente non era il semplice aereo di linea che molte persone hanno preso, era notevolmente più piccolo. La cosa che mi sorprese di più, tuttavia, fu che c’erano solo due posti.

Chiesi a Jonny se sapeva pilotare quell’aereo, cosa che immaginavo, ma con mio grande stupore mi rispose di no.

Allora chiesi al soldato che ci accompagnava come avremmo fatto a raggiungere Trieste se nessuno dei due sapeva pilotare un aereo in cui c’erano solo due posti.

La risposta non arrivò da lui, ma da un uomo che sbuco da dietro all’aereo, uno di quei generali che hanno il petto coperto di emblemi e nastrini: “Si pilota da solo. È chiamato HOG 27 ed è un caccia ultrarapido fornito di autopilota”.

A questo punto la domanda mi sorse spontanea: ” Cosa ce ne facciamo di un caccia ultrarapido se il centro di comando è solo a 200 kilometri da qui?”

“ Voi non andrete al centro di comando, non ora. Abbiamo un’urgenza. Venite con me nella stiva del caccia che vi darò il briefing della missione” disse il generale.

Lo seguimmo incuriositi e lui iniziò a spiegarci la situazione.

“ Ciò che temevamo è accaduto: un gruppo di soldati della P.A.C. ha attaccato la città di Siracusa questa notte. Non sappiamo come siano riusciti a raggiungere la città senza essere visti ma crediamo abbiano una specie di sottomarino che riesce a ingannare i nostri radar. Sono uomini ben addestrati, hanno eliminato un terzo della sorveglianza della città prima che li scoprissero. Si muovono come ombre e sono maledettamente precisi. Non sappiamo né quanti sono né qual è il loro equipaggiamento e nessuno di loro è stato eliminato dai nostri soldati. Sarò franco con voi due, per qualsiasi altra persona questa missione è un suicidio, ma per voi due, a quanto mi dicono, forse sarà possibile.

Qui c’è tutto l’equipaggiamento che vi serve: Visori notturni, armi, esplosivi, dispositivi di comunicazione e mappa digitale della città.

Se possibile catturateli, non uccideteli. Vorremmo scoprire cosa li rende così temibili e qual è il mezzo di trasporto che li ha condotti qua. Sarete lanciati in mezzo al Mediterraneo quindi vi consiglio di mettervi le mute da sub. Quando vi state per tuffare, premete il tasto rosso vicino all’apertura della stiva e l’HOG si avvicinerà all’acqua e poi tornerà alla base automaticamente. Tutto chiaro soldati?”

“ Signor si signore!” rispondemmo in coro io e Jonny.

“ Buona fortuna allora. Vi servirà”

Occupammo posto nel caccia e accendemmo il motore. Il resto lo fece lui, si mise in volo e partì a una velocità impressionante. Non cronometrai il nostro viaggio ma credo che durò circa due minuti.

Merda, 900 kilometri in due minuti!

L’HOG si fermò a mezz’aria in attesa che fosse premuto il bottone rosso. Io e Jonny prendemmo l’equipaggiamento: un fucile d’assalto SCS 70/90 silenziato, un comunicatore radio, un coltello da combattimento, un visore notturno, una pistola 9 mm e degli esplosivi.

Decidemmo inoltre di non mettere le tute da sub perché erano ingombranti e perché intendevamo raggiungere subito terra a nuoto.

Prememmo il pulsante rosso e il caccia scese a pelo dell’acqua, noi ci tuffammo e dopo qualche secondo l’HOG riparti verso il centro di comando. In una frazione di secondo già non era più visibile ai nostri occhi.

Il mediterraneo era caldo e calmo, l’acqua era piacevole e se solo non avessi avuto impegni più importanti mi sarei rilassato tra le sue tenere onde.

Ci spostammo a nuoto verso la città e in un batter d’occhio fummo sul suolo siciliano.

Quello che accadde dopo fu molto caotico: diverse esplosioni giunsero alle nostre orecchie e subito dopo molte urla, segno del panico della popolazione. Probabilmente i soldati della P.A.C. avevano piazzato degli esplosivi nelle zone principali della città.

Io e Jonny ci trovavamo in un piccolo spiazzo sul mare, ci dirigemmo verso la città di corsa intenti a dare una mano nei soccorsi ma soprattutto a compiere la nostra missione. Arrivammo nel centro cittadino abbastanza in fretta e da lì decidemmo di separarci alla ricerca di abitanti feriti da salvare o nemici da catturare.

Il numero di ordigni piazzato dal nemico era impressionante, c’erano moltissimi edifici in fiamme e altri distrutti o crollati.

Dovevano essere avversari temibili per piazzare così tanti esplosivi in così poco tempo. Oppure c’era qualcosa sotto. Da quando avevo scoperto le mie capacità non escludevo più nulla, tutto era possibile.

Mi diressi verso un quartiere che stranamente non era stato ancora colpito dalle esplosioni e questo m’insospettiva.

Mi trovavo per strada quando una casa proprio davanti a me esplose e con esse diverse altre nelle vicinanze.

Mi diressi velocemente verso la casa che avevo visto esplodere un attimo prima ed entrai. Non c’erano segni di vita da nessuna parte, eppure c’era qualcosa di insolito. Mi diressi verso una delle stanze ed entrai...

Dentro quella stanza c’era un’aura strana... nemmeno con le mie capacità riuscivo a capire cosa fosse...

Essa infondeva un senso di tranquillità e felicità nonostante quel clima di odio, guerra e devastazione. Era come essere cullati e sapere che niente poteva più andare male.

Mi guardai attorno alla ricerca della ragione di quell’aura meravigliosa e fu allora che la vidi...

Ranicchiata in un angolo c’era una ragazza terrorizzata, attorno al suo corpo c’era un alone di luce soffusa molto calma.

La chiamai per sapere se andava tutto bene e lei sollevo la testa e mi guardò.

I suoi occhi erano di un colore stupendo, difficile da descrivere, una specie di verde però con una tonalità di azzurro marino...

Ma la cosa più strabiliante è che emettevano una gran luce, così abbagliante che mi entrò dentro...

Emozioni troppo forti invasero la mia mente e nonostante non fossero malvagie, non riuscii a resistere.

Caddi al suolo svenuto...

 

“Questo capitolo è dedicato all’angelo che ogni giorno mi accompagna e che rende la mia vita migliore”

 

 

Per tutti coloro che hanno recensito:   Grazie per i complimenti, spero che la continuazione della storia sia di vostro gradimento! Bacioni!

 

 

LINK

 

Siracusa:

http://img33.imageshack.us/i/siracusasatellite2.jpg/

Arma dei protagonisti:

http://img33.imageshack.us/i/scs7090.jpg/

Casa che esplode:

http://img29.imageshack.us/i/houseexplosion.jpg/

Occhi della ragazza:

http://img22.imageshack.us/i/occhiangelo.jpg/

(non si capisce benissimo ma è l’immagine che rendeva meglio)

 

 

ALLA PROSSIMA!!

  
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