Non ho
ricordi recenti di un momento importante o di tentativi in cui io abbia mai preso matita e foglio e abbia iniziato a scrivere
qualcosa che mi riguardasse, o che mi rappresentasse…Sono solo una mano
che scorre rapidamente e percorre questo grande fiume bianco di parole che
racchiudono forse sentimenti…forse forti,forse banali…o forse
è solo verità…Verità…qualcuno un giorno mi
disse:non eistono verità,ci sono solo storie.
E quella
che vi voglio raccontare è la mia verità, quella che ho vissuto e
che gli occhi di Leila hanno visto e le sue orecchie
ascoltato;questa è la verità,seppur irreale ai vostri
occhi di una bambina…una bellissima bambina…Leila.
Nessuno
conosce Leila,nessuno sa se esista davvero…Leila
è una bambina di nove anni,con due occhi azzurri come il riflesso del
cielo sul mare, o come il colore della sua cameretta; con una bocca rosea come
i petali di un fiore esotico, o come le caramelle che prende tutte le mattine
per la sua salute. Leila ha dei folti capelli biondi e
splendenti proprio come il sole, quando cerca di andargli incontro con
lo sguardo in un tenero e caldo abbraccio…ma ogni volta che tenta di
farlo, lui è sempre un pò piu lontano di prima…
Leila
porta sempre un bel maglioncino blu come il fondale
dell’oceano o come il colore della sua carrozza. Già, proprio
così, Leila è una bambina fortunata, ha
una carrozza tutta blu, ma i cavalli purtroppo sono scappati, le disse un
giorno Stefania, e sono rimaste solo le ruote! Due per l’esattezza.
Leila
indossa anche un paio di pantaloni bianchi, con delle toppe grigie. Bianchi
come le nuvole che scappano al sole nel cielo, o come il colore del camice che
Stefania porta sempre…deve proprio piacerle quel colore! Il grigio… il grigio è il
colore delle nuvole quando vengono prese dal sole…il
grigio è il colore della sua casa…
Oggi
è un giorno speciale per Leila:è il suo
compleanno! E come regalo,Leila ne vuole uno molto
speciale quest’anno…vedere il mondo!
All’inizio
Stefania non sembrava molto entusiasta…ma poi,dopo
aver a lungo discusso con delle persone(che dovevano essere suoi amici
perchè erano vestiti di bianco come lei) ha accettato!
Per
uscire,le dice Stefania, deve coprirsi, e le porge un giubbino rosso come i tramonti delle terre lontane, o come
quella cosa che gli esce dalle braccia quando la fanno mettere su quel
lettino…
E
così, Stefania aprì la porta e l’aria gelida, il freddo, i
fumi invasero Leila.Un brivido le
percorse lungo la schiena e Leila tossì.
Stefania la portò a vedere il
parco, con le piante spoglie e la fontana ghiacciata.
Leila
vide due bimbi come lei,stavano giocando con una palla
e ridevano:dovevano essere felici.
Il bimbo
più grande la prendeva al volo e la tirava a quello più piccolo,
che a sua volta, con una capriola, la riprendeva e la ritirava.Quello più grande tirò la palla troppo forte
che andò a finire proprio vicino a Leila.
La
bambina tentò di chinarsi per ritirargliela ma
la grande carrozza blu su qui era seduta glielo impediva. E così il
bambino le si avvicinò e guardandola le chiese
scusa.
“Oggi
è il mio compleanno” , le disse Leila
sorridendo. Ma il bimbo la guardò ancora, e poi
guardò anche Stefania seduta sulla panchina dietro di lei. Le rispose
ancora: “scusa” , e corse via con la palla
in mano.
Leila
sentì Stefania avvicinarsi:”prenderai
freddo qua, è meglio che andiamo”
“Oggi
è il mio compleanno, e voglio giocare anch’io a palla come quei
bambini”
“Lo
sai che non puoi”
“E
perchè non posso,quei bimbi lo stanno facendo,e
sono contenti”
“Mi
dispiace Leila, ma non sei libera di farlo, non lo sei e basta…ora per
favore andiamo o prenderai freddo”
“..Stefania…cos’è la
libertà?”
“Vedi…Leila…Libertà
è quel bambino che gioca. Libertà è far capriole in un
prato, aprire le braccia in un soffice volo, andare incontro al caldo abbraccio
del sole”
“Il
sole non vorrà mai abbraciarmi, vero Stefania?”
“E’
meglio che andiamo a mangiare qualcosa Leila, prenderai freddo”
Purtroppo
entrare con la carrozza non è possibile in tutti i
ristoranti, spiega Stefania a Leila dopo il quarto tentativo fallito.
Entrare con una carrozza come la sua vuol dire passare per uno scivolo, ma tutti i ristoranti della città
preferiscono i gradini. Leila ha fame, e se non mangia non può nemmeno
prendere le sue caramelle rosa per la salute.
“Stefania,
perchè la gente non vuole fare entrare le bambine con la carrozza?
E’ perchè non ho i cavalli?Pensano che li abbia uccisi
forse?”
“No
Leila, è perchè sono senza cuore”
“Io
ce l’ho il cuore, Stefania, però non ho
le gambe. E’ per quello che non vogliono farmi entrare”
“Ascolta,Leila: tu sei una bambina fortunata, e sai perchè?
Perchè non è importante avere le gambe per camminare, ma è
importante avere il cuore per amare. E quello tu ce
l’hai Leila. Vado a prenderti un panino e mangiamo qua fuori su quella
panchina”
E mentre
Leila e Stefania mangiavano, il sole si nascose dietro le nubi e il cielo
diventò grigio. Stefania disse che era meglio
incamminarsi verso casa prima che venisse giù un acquazzone.
“Stefania!
Ciao! Cosa ci fai da queste parti?”
“Ciao
Polanco,ciao
Isabella…sto facendo una passeggiata..ma adesso
sto tornando..prima che mi bagni tutta!”
Devono
essere amici di Stefania,pensa Leila..strano però che non indossano il camice bianco..
“..e quella bambina? Chi è?”
“Si
chiama Leila…Leila, questi sono Polanco e
Isabella”
Polanco
abbassa la voce, e Leila fa fatica a sentire quello che dice.
“Mi
dispiace Ste…non pensavamo che tua sorella
fosse…così”
“No
Pola..Leila non è mia
sorella..non è nemmeno mia figlia, mia cugina
o una mia qualsiasi parente”
“Allora
perchè giri per la città con lei?”
“Perchè
oggi è il suo compleanno”
“..Ah..ok…allora,adesso che
la riporti a casa sua…torni e vieni a bere qualcosa con noi, ti
aspettiamo qui”
“…No..non
posso.Torniamo a casa insieme e poi starò
là con lei…”
“Ma perchè fai tutto questo?”
“Non
potreste capire”
“No,Ste, infatti non capiamo.Non capiamo perchè rinunci a
un bicchiere con gli amici, a una serata in disco, a un pomeriggio al
cinema…al divertimento…a noi…per tenere compagnia
a…insomma…a quelli lì!Fare la volontaria in quel posto ti
sta rovindando la vita credici! E’ più
importante la tua gioventù, i tuoi amici, il
divertimento…o loro? Non te ne saranno mai riconoscenti per quello che
fai per loro, non sentirai mai un GRAZIE da loro…nemmeno si rendono conto
di essere al mondo…non sanno cosa vuol dire avere diciotto anni e volersi
godere la vita…questi anni non torneranno più Ste…e
un giorno gli rimpiangerai…e le persone a cui hai
dato tutto il tuo tempo, tutti i tuoi sforzi e le tue fatiche…non saranno
lì a consolarti!
Vieni Ste, andiamo a berci qualcosa….dai che qua fuori si gela dal freddo…”
Una
goccia dagli occhi di Stefania s’ intravide scendere
verso la sua guancia…a Leila sembrò una lacrima.
“Perchè
piangi Stefania?”
“Piango…piango
perchè pensavo di sapere cos’è l’amicizia…piango
perchè vorrei che qualcuno mi dicesse che sto
facendo la cosa giusta…piango perchè vorrei avere qualcuno che mi
dicesse:ti voglio bene…piango perchè vorrei che qualcuno mi
stringesse forte forte nelle sue braccia…piango
perchè tutto questo mi farebbe sentire felice e importante…”
Era quasi
sera quando scorsero la casa di Leila, e il cielo era
ancora grigio.
Leila
ricominciò a tossire.
“Presto
saremo a casa,Leila”
Avvicinatesi
al cancello,Leila si girò verso
Stefania…e la guardò
negli occhi…”..GRAZIE Stefania..”
“..Leila…”
“Grazie
per il regalo. Grazie per tutto. Senza il tuo aiuto, io non posso fare niente.
Con questa carrozza è come essere dietro una
gabbia che non si apre mai…proprio come quegli uccellini che un giorno tu
mi portasti a vedere,ti ricordi?…A volte quando dormo sogno di cercare la
chiave per aprire questa gabbia per volare fuori verso la
libertà…anche se so che non verrà mai per me…Grazie a
te, Stefania, adesso so cos’è la vera libertà. La
libertà è come un dolce bacio…quello che tu mi hai dato oggi mentre mangiavamo là fuori su quella
panchina…un dolce bacio che ti fa innamorare di quel sogno tanto lontano
della vita… Ma tu ogni giorno quel sogno lo rendi sempre più
vicino a me…e grazie a te io vivo…con questa speranza”
Stefania
guardò in cielo…vide che il sole era riapparso scacciando il
grigio delle nubi…e tutto l’azzurro si riflettè
nei suoi occhi e in quelli di Leila”
A tutti coloro che hanno sognato e sognano di alzarsi in piedi e
correre incontro al proprio sogno…a tutti coloro che ogni
giorno,lavorando volontariamente, tengono viva questa speranza.