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Autore: Engel der Nacht    29/11/2009    1 recensioni
Tom sta per diventare padre, e Hilary, la ragazza che lui ha messo incinta, decide di non vederlo mai più dopo che lui gli confessa che del bambino non gliene importa niente.
Bill cerca comunque di far ragionare il fratello, e mentre cerca un modo per aiutarlo riesce a conoscere più a fondo Hilary. Ed è così che nascerà una sincera e profonda amicizia che aiuterà Hilary a non aver paura di crescere.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hand in Hand: Chi trova un amico trova un tesoro

 

Quei giorni intensi di lavoro duro e sudato finalmente erano finiti. I ragazzi potevano tornare a casa, a rilassarsi, prima di iniziare il nuovo tour. Il viaggio verso Ambrugo era iniziato abbastanza bene, e Bill, Tom, Georg e Gustav erano quasi arrivati. Bill poteva benissimo notare il cattivo stato d’animo di Tom, nonostante il ragazzo continuasse a ridere alla battute del bassista. In effetti, suo fratello avrebbe preferito di gran lunga continuare a lavorare piuttosto che affrontare quel ritorno terribile a casa sua. Sapeva che i genitori non erano gli unici ad aspettarlo…

Bill guardò fuori dal finestrino. Un immensa vallata verde si mostrava davanti ai suoi occhi, mentre un leggero vento che penetrava dal finestrino gli spostava delicatamente i capelli dal viso. Bill non aveva avuto mai modo di approfondire la sua conoscenza con Hilary. La ragazza non andava molto d’accordo con nessuno di loro, ne tanto meno con Tom, il padre del bambino che portava in grembo. Non avevano mai parlato di niente che non avesse a che fare con il fratello. Per Bill Hilary era una perfetta estranea. Ma sentiva che qualcosa sarebbe cambiato. Tom sarebbe cambiato. Diventare padre non ti cambierà forse completamente la vita, ma di certo è un esperienza che, soprattutto a quell’età, ti fa diventare interiormente più grande.

 

Quando i ragazzi arrivarono nella villa dei gemelli, Georg lasciò il tempo ai due ragazzi di scendere le valigie e poi li avvisò che sarebbero tornati a casa senza fermarsi da loro nemmeno qualche minuto. I ragazzi sapevano bene perché. Bill e Tom annuirono, poi quest’ultimo bussò tremando alla porta. La porta si aprì immediatamente. Davanti a lui Simone lo accolse con le lacrime agli occhi. Era la prima volta che lo faceva, e sicuramente non era perché i ragazzi erano stati così tanto tempo lontani da casa. Bill rimase immobile, lasciando la valigia a terra. Fissò i tre individui davanti a lui: il primo era il padre, Gordon, e accanto a lui c’era un uomo con una barba incolta e dei capelli bianchi. Sicuramente il padre di Hilary, che si trovava accanto a lui con parecchi chili in più. In effetti era già al primo mese.

Bill non sorrise nemmeno a lei, nonostante la ragazza allungò timidamente la mano in segno di saluto.

-Oh, tesoro… - disse Simone prendendo il volto di Tom tra le mani e fissandolo negli occhi –Mi sembri così… cresciuto!!

Se non fosse stata la madre probabilmente il ragazzo l’avrebbe ricoperta d’insulti. Era un mese che sentiva sempre le solite cose “Mi sembri cresciuto, non mi sembri più lo stesso, mi sembri così, mi sembrì colì” e poi le solite domande sui bambini. “Com’è diventare papà alla tua età? Cambierai i pannolini al bambino? Troverai il tempo di occuparti di lui nonostante gli impegni con la band? Cosa dirà il padre della ragazza appena vi incontrerete?”. Quell’ultima, era una domanda che anche lui si era chiesto tante volte. E adesso aveva il padre di Hilary lì davanti a lui, con una faccia che già ti minacciava da sé. Tom cercò comunque di non farsi prendere dal panico, e quando andò a salutare Gordon si limitò ad abbracciarlo e a dirgli un semplice “Ti trovo bene, papà”. Poi si voltò verso quell’altro uomo grande e grosso, sostenendo il suo sguardo. Mentre tutti si guardavano attorno persi nei loro pensieri, Hilary sembrò l’unica ad essersi accorta che da quando era dentro Tom non l’aveva degnata di una sguardo. Sentiva le lacrime in gola, ma non voleva piangere come una bambina. Era grande ormai. Aveva 14 anni, e in effetti era solo una ragazzina, ma a costo di far nascere quel bambino avrebbe perso per sempre un adolescenza degna di essere chiamata così.

-Ti aspettavo… - disse l’uomo fissando il ragazzo da capo a piedi –Ringrazia il cielo che mia figlia si trova in questa situazione, o spaccandoti quella faccia da culo che ti ritrovi sarei andato in galera volentieri!

Tom sorrise, come se avesse preso quelle parole come un complimento

-Oh, grazie – rispose –Ci tengo ancora alla mia faccia, nonostante tutto…

L’uomo ringhiò, liberandosi le braccia che fino a quel momento aveva tenuto strette sul petto

-Papà… - disse Hilary attirando per la prima lo sguardo di Tom sul suo –Se vuoi posso farvi compagnia mentre siete di la a parlare… Forse è meglio non lasciarvi soli!

-No… - disse lui liberandosi dalla presa della figlia –Tanto staremo solo 5 minuti. 5 minuti. E poi non voglio vedere più questo stronzo per tutto il resto della mia vita!

 

 

Scusatemi, non ho molto tempo per commentare!! Vi chiedo solo di recensire, e spero che questo capitolo vi piaccia!! Baciottoliii!!

  
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