Il sole splendeva - L’altro
volto di Aqua
Il sole splendeva.
Era là, alto nel chiaro cielo
invernale, fiammeggiava lontano, ma l’aria era gelida ed
il freddo ti entrava dentro, ti si ficcava nella carne e non ne usciva
più.
“Mi scusi...”
una voce chiara, un volto pallido e scavato, il respiro che si condensava in
una nebbiolina evanescente e senza peso”Potrebbe darmi un passaggio?”
Una
single non può dare passaggi
quand’è senza la sua sempai, figurarsi una
pair che un giorno d’inverno, per sbaglio, s’è
ritrovata ad allenarsi da sola, sul suo guscio di noce.
“Mi spiace signore, ma io
non credo di poterla acconten...”
poi le parole ti morirono in gola quando lo guardasti negli occhi dalle iridi
di scura clorofilla.
“Fa conto che sia un
desiderio... un ultimo desiderio...” e a quelle
parole cedesti, anche se non ne cogliesti il significato immediatamente, anche
se subito non capisti.
Semplicemente, gli tendesti la
mano e lo aiutasti a salire.
“Qual è il tuo nome?”
ti domandò con aria assorta, meravigliato dalla purezza dei tuoi
quattordici’anni appena.
“A... Alice...” balbettasti senza guardarlo in faccia, mentre le
guance prendevano a scottare nonostante il freddo e s’imporporavano di
vergogna “Lei invece? Come si chiama?” gli chiedesti a tua volta,
divisa tra la curiosità che ti corrodeva e la paura di sembrargli solo
una piccola impicciona ficcanaso, ma lui ti sorrise e d’un tratto tutta
la tensione sembrò scivolarti giù dalle braccia, lungo il remo,
coagulandosi nell’acqua del canale come una densa macchia nera.
“Nel corso della mia vita
sono stato chiamato in tanti modi... alcuni belli, altri un
po’ meno, ma adesso non riesco proprio a ricordarmeli, sai?” rispose
in un sospiro stanco, il sole all’orizzonte ora languiva e lanciava
bagliore arancioni acuti come urla di dolore “E’ un po’ di
tempo che mi scordo le cose, sai Alice? Mia moglie e mia figlia sono morte la
settimana scorsa, ci credi che non mi ricordo com’erano
i loro volti?” ti disse e mentre con la sinistra ti lasciava dei soldi
nella mano libera dal remo, con la destra ti asciugava il viso dalle lacrime,
come il padre che non aveva avuto la possibilità di essere, prima di
rimettere piede sulla terra ferma, là dove ti aveva detto di condurlo,
ovunque fosse.
“Spero solo, piccola Alice,
che tu non debba mai imparare, che tu non debba mai
provare sulla tua pelle che il sole splende, ma non per tutti.”
[Era
da tanto tempo che silenziosamente meditavo di scrivere qualcosa su Aria e alla
fine ecco qui questo sconosciuto, ecco la sua confessione, ecco il volto di
Aqua che Kozue Amano e Akari
sembra non vogliano proprio farci vedere, non del tutto almeno.
Ho scelto Alice perché è
un personaggio dal carattere affascinante, divisa tra l’essere
bambina e l’essere adulta, con una purezza di pensiero e di
sentimento che un giorno dopo l’altro viene sporcata dal peso della
consapevolezza, della conoscenza, fino a ricevere l’ultimo colpo da uno
sconosciuto, da qualcuno per cui il sole si è spento ed è
cominciata una lunga notte.
Spero solo che, nel bene o nel
male, con queste poche righe sia riuscita a farvi sentire qualcosa.
Isi.]