30/11/2009
4 recensioni
“ Calmo, Edward. Calmo.” Spensi il motore dell’auto, la mano ancora chiusa attorno alla chiave per evitare attacchi di panico.
Che cosa avevo combinato?
Era la seconda volta che scappavo da casa Cullen, preso dalla mia più grande crisi esistenziale, da bravo diciassettenne immortale intrappolato in un corpo granitico, che non sentivo affatto mio. Era stato perfino peggio della prima volta. Non solo avevo ferito Esme e Carlisle, ma anche Alice. Seguita da Emmett, Jasper e Rosalie, per quanto di quest’ultima importasse di me.
Ero un mostro.
E nonostante li avessi delusi andandomene, sapevo di averli delusi ancor di più per ciò che avevo fatto.
Era stato più forte di me, non … Io non avevo potuto resistere…
“ MOSTRO!” Ringhiai, per poi accorgermi di aver spezzato la chiave.
Dannazione.
Espirai ed inspirai, sarebbe andata meglio.
Non sarebbe più accaduto nulla del genere, avrei vissuto solo ed emarginato dal mondo, com’era giusto che quelli come me dovessero fare. Una creatura della notte, sarei uscito solo per cacciare e la vita mi sarebbe passata davanti agli occhi velocissima, con una triste melodia di Debussy in sottofondo.
Magari mi sarei allenato al piano.
Tutto pur di dimenticare… Tutto.
Cauto scesi dall’auto, pensando alla mia meta.
Era da tempo che non tornavo in quel posto che tanto avevo amato. Il mio rifugio durante il primo periodo buio, in cui avevo bisogno di pensare, riflettere… Prima di intraprendere la via del male, fino a Chicago.
Chi avrebbe mai immaginato che avessi potuto cascarci di nuovo? La tentazione di andare dai Volturi e farla finita era stata forte, ma dovevo molto ai miei familiari adottivi, e sapermi vivo sapevo li avrebbe sollevati almeno un po’, anche se fossi stato in condizioni pessime, depresso e solo.
Un po’ come sempre ero stato.
Non mi accorsi di essere arrivato davanti all’alto cancelletto della villetta, nel piccolo ed isolato quartiere residenziale della periferia di Vancouver, fin quando il lamento e il profumo di un umano non mi risvegliò dai miei viaggi mentali.
“ Quella ragazza… Che razza di demonio!” Guardai interrogativo il vecchietto – tutta la popolazione, quasi nulla, del quartiere, era composta da coppie di vecchietti, in cerca di pace e tranquillità. – che lentamente, dopo aver lanciato uno sguardo truce alla casa, si allontanava.
Non capii il senso delle sue parole, poi però percepii il rumore assordante proveniente dalla casa, e mi risvegliai definitivamente dallo stato comatoso in cui a quanto pare ero caduto.
Veloce come un razzo mi precipitai in casa, ansioso.
Un profumo fin troppo delizioso mi bruciò le narici, e un ringhio nacque spontaneo dal mio petto.
Salii le scale in un attimo, seguii la fonte della musica e spalancai la porta della mia vecchia camera.
“ E TU CHI CAZZO SEI?” Urlò, sovrastando la voce inconfondibile di Joan Jett.
~ • ~
Questo è il prologo, o una sottospecie, perciò è così corto come chap.
Ho messo l'OOC perchè Bella lo è - insomma, è sia Bella della Meyer che Bella mia XD - ed Edward a volte potrà sembrarvi... Insomma, non tanto Edward XD.
Fine note riguardanti il chap. U_U
Sì, tipacce, lo so.
So di aver già una storia iniziata e che non aggiorno dall'era dei dinosauri, ma non lo so... Sarà lo studio, il fatto che non aveva una trama definita, ma non riesco a continuarla. L'idea di cancellarla mi sfiora parecchio, ma chissà, forse un giorno riuscirò a riprenderla, nulla è stato scritto, belle donzelle U.U
Questa storia una trama ce l'ha eccome, e già la amo tanto. E poi se non la finisco c'è una certe cretinona che mi ucciderà, perciò... U___U Don't worry, be happy.
Alla prossima.
Mè.