Appuntamento al buio

"Perché mi sono lasciata coinvolgere in questa cosa?" si chiese per l’ennesima volta Augusta, mentre continuava ad andare avanti e indietro davanti al locale di Madama Piediburro.

Era una giornata qualsiasi, come ne aveva trascorse a centinaia, eppure le sue amiche Abigayle e Clarinda avevano pensato bene di prepararle quell’appuntamento. Aveva sempre odiato gli appuntamenti al buio, soprattutto se si svolgevano da Madama Piediburro.

«Hai bisogno di distrarti», «Ti divertirai», le avevano detto con dei grandi sorrisi che l’avevano innervosita ancora di più.

E così eccola lì, mentre aspettava il suo cavaliere e sperava che tutto si svolgesse nel minor tempo possibile.

Vedeva i suoi compagni di scuola che ridevano e scherzavano tra loro, facevano acquisti nei principali negozi di Hogsmeade e passavano il loro tempo al caldo, ai Tre Manici di Scopa.

Sbuffò per l’ennesima volta e una piccola nuvoletta uscì dalle sue labbra, si strinse nel mantello e si chiese se non fosse il caso di tornarsene al castello, ormai era chiaro che nessuno si sarebbe presentato.

Aveva già fatto qualche passo allontanandosi dal locale per coppiette, che una voce alle sue spalle la costrinse a voltarsi.

«Scusa il ritardo», ansimò il suo interlocutore, appoggiando le mani sulle proprie ginocchia e cercando di riprendere fiato.

Augusta lo guardò incerta per qualche istante, prima di darsi della stupida e riconoscerlo come uno dei Cacciatori dei Grifondoro. Le sue amiche non l’avrebbero passata liscia, visto che erano le uniche a sapere della sua cotta per il giocatore di Quidditch e che di sicuro lei avrebbe fatto la figura della perfetta idiota.

«N-non fa niente», balbettò arrossendo lievemente quando lui la guardò.

«Piacere, io sono Neville. Neville Paciock», si presentò, porgendole la mano destra.

Augusta esitò un attimo prima di stringergliela: «S-sì, so chi sei», rispose imbarazzata, distogliendo lo sguardo dal ragazzo. «Io sono Augusta, comunque», aggiunse poi, sperando che la terra si aprisse sotto i suoi piedi e la inghiottisse per toglierla da quella situazione.

«Tranquilla, non mordo», disse Neville, intuendo i pensieri della ragazza. «Che ne dici di allontanarci da qui: questo posto mi dà i brividi», aggiunse prendendola per mano e riportandola verso la strada principale e luoghi più normali.

«Sì, in effetti non piace molto neanche a me», asserì Augusta, riprendendo il coraggio per guardare Neville e finalmente si convinse che le sue amiche avevano avuto una buona idea, anche se il metodo usato non era certo dei migliori.
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Chi legge le mie storie già da un po' avrà notato di sicuro la mia tendenza a prendere in esame personaggi secondari o poco sviluppati all'interno di HP. Questo è anche il caso di Augusta Paciock, che personalmente stimo molto, ha saputo prendersi cura del nipote e reagire a qualsiasi cosa le riservasse il destino.
E dopo questa ennesima nota, lascio la parola a voi, nel caso ci sia qualcuno che vuole dire qualcosa riguardo la storia.
Ringrazio quelli che hanno letto le altre mie storie, soprattutto le ultime che ho postato e che avevano per protagonista la coppia Severus/Sibilla, io mi diverto sempre a scrivere su di loro XD

Ciao ciao