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Autore: _slytherin    02/12/2009    12 recensioni
Sono trascorsi tre anni da quando tutti se ne sono andati da Fell's Church. Chi per un motivo, chi per un altro. E la povera Bonnie a distanza di tempo ancora ripensa al suo passato e ne rimpiange alcuni momenti.
E invece non era più tornato.
Cambierà mai qualcosa? Una Donnie al 100% sono graditi i commenti!
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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In assenza di Te..
Author's space: allora, so che non ho quasi mai postato niente su efp, anzi a dire la verità oltre questa fanfiction, non ho mai scritto niente qui. Non su questo tema, almeno. Ho pubblicato solo una One-Shot, su Harry Potter peraltro. Il motivo è che oltre a non piacermi le storie che creo, tengo troppo al giudizio degli altri. Non so perchè però, stavolta voglio provarci. Bonnie/Damon è il mio pairing preferito in assoluto in The Vampire Diaries. A pelle proprio. Forse è meglio che stringo questo spazio perchè sono molto chiaccherona e poi non smetto più xD beh che altro dire, fatemi sapere se piace questo prologo e siate i più sinceri possibili. Se tutto va bene continuo, anche perchè un pò di supporto non fa mai male (: Ho in mente molte cose per questa fanfiction, cosa mai successa perchè mi demotivavo e lasciavo sempre tutto a metà. A volte pensavo "dai scrivo una fanfic e poi vediamo come va" ma alla fine non la pubblicavo mai x°
Con questa invece voglio mettercela tutta! Grazie per aver perso del tempo a leggere qui xD
Have fun!


***

A volte non vorrebbe altro se non incontrare quei suoi occhi neri come il buio e perdervisi in un momento.
A volte non vorrebbe altro se non dimenticarsi chi sia in realtà e sentirsi parte di lui.
A volte non vorrebbe altro se non intravedere in lui uno sguardo che sia molto più espressivo di mille parole.
A volte non vorrebbe sentire un silenzio intriso di pensieri non detti e sentirsi stretta fra quelli.
A volte non vorrebbe stare sveglia a guardare quella finestra in attesa di qualcosa che sa già, non verrà.
A volte vorrebbe solamente specchiarsi nel suo sguardo e capire di essere vista come lei vede lui.
Speciale.
Ma c'è cascata nella sua trappola, ora non può far altro che sorbirsi le conseguenze. Perchè si sa, non si può scappare. Non quando lasci la ragione per seguire il suo più acerrimo nemico: il Cuore.
E questo lo sapeva bene, sapeva che mollare la ragione voleva dire buttarsi a capofitto nell'oscurità e seguirne le tracce, eppure non la spaventavano esse in sè.
La spaventavano quegli occhi che forse, un giorno, l'avrebbero abbandonata anche nei sogni.
Aveva paura di non riuscire a sondargli l'anima, perchè lui un'anima doveva averla senz'altro.
Aveva paura di non essere in questa. Di non trovare dentro inciso il proprio nome, oltre lo spesso strato di pietra che celava il suo cuore.
 __

Era sdraiata sul letto. I morbidi capelli ricci simili a lingue di fuoco sparsi per il cuscino. Lo sguardo su un punto non ben definito della stanza. Era silenziosa. Il sol rumore, se così si può definire, era provocato dalla cenere di quell'incenso ormai quasi finito, che cadeva dentro il piattino su cui era in bilico. In bilico. Si poteva definire così il suo umore? In costante bilico fra una frustrazione perenne dettata da un motivo ancora non preciso e la voglia di ricominciare, di strappare una pagina e sostituirla con una bianca senza sbavature?
Erano passati tre lunghissimi anni da quando tutto era cominciato e, lentamente, finito. E lei non era nemmeno a Fell's Church. Nessuno era a Fell's Church.
Thomas e Honoria Fell potevano riposare in pace adesso, senza vampiri e creature oscure ad intralciare il passo della comune gente della città. I fondatori potevano continuare il loro lungo sonno indisturbati. Niente sarebbe più accaduto. Niente..
Bonnie si voltò dall'altra parte, dando le spalle alla porta. Gli occhi si fissarono per qualche attimo sulla finestra, poi li chiuse. Silenziosa una lacrima le tracciò una scia per la guancia, per poi morire sul collo. Si era ripromessa di essere forte, ma in fondo non lo era mai stata. Non era Meredith con quel suo sguardo impassibile, sempre lucida. Non era coraggiosa come Elena, pronta a tutto. Era solo Bonnie. Quella Bonnie che andava nel panico quando era in difficoltà, che il più delle volte non sapeva gestire le situazioni e che non era fatta per compiere imprese titaniche.
Non si era mai sentita importante, fra di loro. Era la persona con meno compiti, era sempre stata quella che c'era ma in realtà non c'era mai. L'unica cosa a renderla utile era il suo dono tramandato dalla nonna. Lei era una strega. Un pò come Honoria, forse era per questo che decise quella volta di non privarsi dei poteri, perchè almeno quelli la rendevano utile in qualche modo.
Ma ora non sapeva che farsene, nemmeno di quelli. La finestra della sua stanza era semiaperta, entrava una lieve frescura della tipica serata estiva.
Il campus della Miami International University of Art & Design era sinistramente silenzioso in quelle notti, le vacanze di primavera erano alle porte.
Non tornava a casa da due anni. Tornare a casa equivaleva a vedere i profondi tagli che le solcavano l'anima quando anche solo un dettaglio risvegliava i ricordi. Come si era ridotta in quello stato? Si stava chiedendo fra sé. Come poteva stare così ancora? Era come se tutto ciò che era dipendesse dagli altri, che da sola non era niente. Eppure Meredith stava ancora con Alaric, e quella che sembrava una cosa nata dallo scherzo pian piano si rivelava importante davvero. Elena. Beh Elena, morta per quasi tutto il mondo e viva per quei pochi che conoscevano tutta la verità. Legata a stefan fino alla fine dei giorni di entrambi. Come Romeo e Giulietta, con la differenza che loro, nel loro mondo oscuro, erano vivi. E poi c'era Matt. Il dolce e affidabile Matt, che era pronto a tutto per stare accanto a loro. Matt che ora se n'era andato in un College per i giovani talenti del Football. Non lo sentiva da quando aveva lasciato Fell's Church. Quella che poteva sembrare l'inizio di una bella relazione, era finita con un'amicizia più o meno solida. Matt era più un fratello maggiore, un migliore amico. Non un ragazzo.
Volutamente aveva ignorato quel ragazzo che fino a tre anni prima le aveva fatto perdere il senso di ogni cosa, e come sfacciato era entrato nella sua vita, ne era beatamente uscito lasciando un solco profondo che solo lei doveva ricoprire, con scarsi risultati. L'aveva fatta stare sul filo del rasoio per troppo tempo. Ancora adesso se ci ripensava provava una fitta al petto. L'aveva abbandonata. In quei momenti non si era nemmeno accorta di essersi aggrappata così tanto alla sua presenza, da soffrire la sua assenza nei momenti in cui non c'era.
Eppure se n'era resa conto quando un giorno, lasciò tutti senza dire niente. Come suo solito, pensò. Ritornerà.
E invece non era più tornato. Addirittura Stefan ne era rimasto un pò deluso, anche se almeno a noi cercava di non darlo a vedere. Ora che stavano iniziando ad avere un rapporto più fraterno, se così poteva definirsi. Non una parola, niente.
Solo una piuma di Corvo, sul davanzale di quella che era la camera di Bonnie.
Quella piuma che ora si trovava poggiata sul comodino del suo letto, sopra un libro che stava finendo di leggere sui Druidi.
Una piuma di un nero corvino, che rimandava il colore dei suoi occhi. Quel nero oscuro che affascina.
Sospirò, lasciando che il suo ultimo sguardo permanesse lì a guardarla perdendosi in troppi pensieri, per poi addormentarsi e sognare tormenti.
  
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