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Autore: kitsune999    02/12/2009    7 recensioni
Ci vuole così poco per fare incazzare Taiga.
Basta un'occhiata involontariamente storta o una mezza parola detta nell'attimo sbagliato e, in men che non si dica, ci si ritrova con l'impronta di una graziosa scarpina numero trentaquattro stampata in piena faccia. Anzi, magari di due graziose scarpine, dipende tutto dall'elevazione che la Tigre Tascabile riesce a darsi al momento. Non si direbbe, ma è capace di saltare piuttosto in alto e, da un punto di vista prettamente balistico, non è affatto indifesa come potrebbe apparire.
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[Ryūji ✘ Taiga]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuji Takasu, Taiga Aisaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci vuole così poco per fare incazzare Taiga.
Basta un'occhiata involontariamente storta o una mezza parola detta nell'attimo sbagliato e, in men che non si dica, ci si ritrova con l'impronta di una graziosa scarpina numero trentaquattro stampata in piena faccia. Anzi, magari di due graziose scarpine, dipende tutto dall'elevazione che la Tigre Tascabile riesce a darsi al momento. Non si direbbe, ma è capace di saltare piuttosto in alto e, da un punto di vista prettamente balistico, non è affatto indifesa come potrebbe apparire.

Insomma, ciò che si può generare sbagliando approccio con lei è una situazione tipo quella di adesso, in cui la sto trattenendo dall'aggredire la solita Kawashima-Faccia-d'Angelo.

Tempismo perfetto il mio, come sempre.

Con la spada da kendo sguainata per metà e il fare rabbioso di un felino pungolato in gabbia, si dimena per liberarsi dalla mia presa, mentre io stoicamente non faccio una piega e continuo a parlare affabilmente con Kitamura. Neppure lui si sta interessando troppo a quell'iroso siparietto, deve averci fatto il callo. Scene simili sono all'ordine del giorno, ormai.
Anche Noto è nei paraggi ma fa finta di non vedere, coprendosi gli occhi con una mano e sospirando teatralmente, mentre Haruta, dal canto suo, ha girato al largo per paura di essere coinvolto non appena ha subodorato la pessima aria che tira. Kushieda non si palesa dall'ora di pranzo, sicuramente deve essere ancora impegnata con gli allenamenti di softball, altrimenti mi darebbe manforte ad arginare la furia della sua amica.
-Cielo, quanto sei irascibile. Ti ho solo chiesto se usi una bicicletta per bambini, di quelle con le ruotine laterali, perché mi era venuto il dubbio che non arrivassi a toccare terra stando su una normale. Una semplice domanda, e guarda come la fai lunga.
Devo ammettere che il tono spocchioso di Kawashima urterebbe la pazienza di un santo, tanto più che lei lo fa deliberatamente per provocarla. Le lancio un'occhiata d'ammonimento mentre resisto all'ennesimo strattone di una Taiga furente che, con gli occhi lucidi e il volto paonazzo, mi incenerisce con uno sguardo e mi intima di lasciarla andare, se non voglio rimetterci una certa coppia di amici che mi sono molto cari.
E vabbè, a mali estremi, estremi rimedi.
Non le dò il tempo di realizzare quello che succede: la sollevo di peso, me la sistemo sottobraccio alla meno peggio, interrompo la conversazione con Kitamura elargendogli un cenno di saluto e poi mi allontano a grandi falcate.
-Ryūji! Brutto cagnaccio, mollami subito! Mi hai sentito?! Ryūji!!
Ignoro bellamente i suoi strepiti e giro l'angolo, finché non siamo a distanza di sicurezza da Kawashima, i cui trionfanti sghignazzi riecheggiano per tutto il corridoio. Il primo istinto è quello di tapparle le orecchie perché non li senta, evitandole così di scaldarsi ulteriormente, ma alla fine il problema non sussiste dato che è troppo occupata ad agitarsi e a sbraitare per farci caso.
-Non posso dargliela vinta, hai capito? Non posso!
-Ma sì che puoi. Non è mica una guerra, datti una calmata.
-Ma senti questo...E va bene, mi calmo, ora però fammi scendere, deficiente che non sei altro!
-Fossi matto. Come se non sapessi che ti precipiteresti a sbranarla, se lo facessi.
Ho ragione e lo sa, difatti riprende a starnazzare e tenta di mordermi il braccio con cui la sto tenendo. Purtroppo per lei non riesce a farmi abbastanza male e cerca allora di arrivare alla mia faccia con un destro, al che mi vedo costretto a bloccarle i polsi con la mano libera.
-Sei davvero ingestibile.
Dopo questa affermazione rimango in attesa di un probabile calcio, – è immobilizzata dalla vita in su, d'accordo, ma dalla vita in giù è ancora potenzialmente pericolosa – però, al posto del contrattacco, cessa all'improvviso di opporre ogni resistenza. Guardingo, esito comunque qualche istante ad allentare la presa, dopotutto potrebbe essere un diversivo per ingannarmi e sgattaiolare via, per cui guadagno tempo chiedendole se vada tutto bene.
-No che non va bene, stupido cane.
Allarmato dal suo tono anomalo e dalla scomparsa troppo repentina di qualsivoglia ostilità, la depongo a terra e le domando cosa abbia. Non riesco a leggere la sua espressione, tiene il capo chino e gli occhi bassi, ma di punto in bianco sembra svuotata: dell'energia biliosa che la pervadeva fino a un attimo prima non vi è più traccia, svanita alla stessa stregua del ghiaccio evaporato nel fuoco.
-Non va bene per niente.- Ripete gelida, in un soffio.
Non afferro. Il fatto di aver dominato le sue pulsioni omicide per una volta nella vita la turba a tal punto?
La osservo circospetto, chiedendomi che cosa mai le stia passando per quell'imprevedibile testolina ipertricotica, finché non la sento sussurrare, quasi fra sé e sé:

-Perché?

Le sue spalle tremano leggermente, mentre alza la testa e mi fissa indignata.
-Perché la difendi sempre, brutto idiota?
Ah, allora si tratta di questo. Schiocco la lingua, e involontariamente un'aria di sufficienza mi si dipinge sul viso. Tipico, ha frainteso le mie intenzioni. Credendo di placare le acque, dico qualcosa che invece le agita ancor di più.
-Taiga, i tuoi scatti d'ira non sono normali. Devi imparare a controllarti, altrimenti rischi di far del male anche a te stessa, oltre che agli al...
-Non farmi la paternale!- Sbotta lei inviperita, stroncando il mio sermone sul nascere. -Non ti ho chiesto questo, imbecille! E cosa vuol dire che non sono normale, come diavolo ti permetti?! Che ne sai tu di come mi sento io?
Il suo pugno chiuso sferza l'aria e mi scanso appena in tempo per evitarne la collisione contro il mio stomaco. Con una rapidità che la lascia un po' interdetta le afferro saldamente le braccia sopra la testa e la costringo a indietreggiare, sbattendola spalle al muro. Se prevaricarti è l'unico modo per farti ragionare eccoti servita, io non mi tiro certo indietro.
-Ascoltami bene. Io non la sto difendendo, ti sto solo consigliando di contenerti. So che Kawashima gode a punzecchiarti, ed è comprensibile che ciò ti mandi in bestia. Ma una delle ragioni per cui si diverte tanto è sicuramente perché reagisci in questo modo, capito, testona? Se ti alteri così fai il suo gioco.
Incredibilmente mi fa finire il discorso senza inveire ingiurie o cercare di massacrarmi e, poiché pare essere riuscita ad avere la meglio sul suo lato violento, le lascio andare le braccia, che abbandona stancamente lungo i fianchi.
Sembra esausta.
-Lo so benissimo, ma non posso fare a meno di volerla pestare ogni volta, è più forte di me- Sbuffa infine, stropicciandosi gli occhi con una mano. Non la biasimo, per lei reprimere la collera è uno sforzo considerevole e, provata della conversazione, fa per scansarmi e andarsene.
-Senti, facciamo così- esclamo, poggiandole le mani sulle spalle per trattenerla. -Quando Kawashima ti fa saltare i nervi, tu cerca di resistere: ogni volta che non cedi alla voglia di farla a fettine guadagni un bonus cumulativo di due pugni da tirare al sottoscritto. Dal terzo bonus conquistato in poi sarai autorizzata a spenderli tutti in blocco quando vorrai e ti permetterò di sfogarti su di me, se nel frattempo la tensione per aver soppresso la tua ira non sarà scemata. Che ne pensi?
Certo, fare il punching-ball di Taiga non mi alletta granché, e come darmi torto. Ma mi sento in dovere di provare a fare tutto ciò che posso per aiutarla.
Manco a dirlo, il mio impegno viene premiato con uno sguardo insofferente e una scrollata di spalle di pura commiserazione.
-Penso che tu sia proprio un cagnaccio inutile con delle idee ancor più inutili.
Sospiro, passandomi una mano fra i capelli. Non è servito a molto, neanche offrirmi eroicamente come capro espiatorio è sufficiente a farle tornare il buon umore, forse è il caso di inventarsi qualcos'altro. Potrei...vediamo, potrei proporle il suo piatto preferito per cena, magari la tirerebbe un po' su. Il cibo è una delle poche cose che la predispone al dialogo pacifico.
Proprio mentre sto per aprire bocca e rompere il fastidioso silenzio che era calato, Taiga, simulando un finto disinteresse malriuscito e soffocando a stento un risolino, biascica:
-Ma cos'è, una raccolta punti tipo quelle del supermercato? Sei davvero senza speranza.
Rinfrancato dalla sua inaspettata reazione, sorrido a mia volta e asserisco con enfasi.
-Esatto, diciamo che più che di una raccolta punti si tratta di una bella raccolta pugni! Pensa, mi immolerò e potrai stendermi di botte senza che mi opponga, non è un'offerta irripetibile?
Lei mi guarda in tralice con gli occhi ridotti a due fessure luciferine e si erge minacciosa – per quanto lo possa essere una delle sue proporzioni - sul suo modesto metro e quarantatré, ringhiando:
-Lo sapevo, ti tengo con il guinzaglio troppo lungo. Cosa vorresti insinuare, che ho bisogno che tu sia consenziente per riuscire a stenderti?
Me l'aspettavo, e ad essere sinceri un po' ci speravo.
È la solita Taiga.
Mi metto sulla difensiva, mentre pronuncio le fatidiche parole che innescheranno l'inevitabile reazione del piccolo gnomo incazzoso davanti a me. Mi pare quasi di udire il crepitio della miccia accesa, che nel suo caso è decisamente corta, e potrei perfino fare il conto alla rovescia: tre, due, uno...
-Bé, l'hai detto tu, non io.
...Fuoco!
-Cosa?! Altro che raccolta pugni, io ti ammazzo adesso!

Non c'è che dire, a volte punzecchiare Taiga non ha prezzo.
Un po' la capisco, Kawashima.






La scemenzuola improvvisata che avete appena letto è frutto di uno sclero estemporaneo. Non sono nel mood per fare di meglio, per cui prendetela com'è e perdonatemi xD
Per chi non conoscesse Toradora, il mio consiglio è di guardare l'anime sottotitolato reperibile online, perchè merita: è davvero un gioiellino *__* Ho adorato fin da subito i protagonisti, i comprimari e tutto il resto, e poi così saprete come mai Taiga è solita rivolgersi a Ryūji usando l'appellativo di “cane”. A me non va di spiegarlo in questa sede xD

Grazie a tutti coloro che sono arrivati pazientemente a leggere fin qui^^
  
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