Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Babbo Natale non passa con le luci accese
Fandom: Axis Power Hetalia
Prompt: Babbo Natale, Luci Accese
Personaggi: Cuba, Russia (Ivan Braginskij)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai
Conteggio Parole: 560 (Word)
Note: Scritta per il
Calendario dell'Avvento: 3° giorno e per
il
Meme di Natale indetti da
michiru-kaiou7
{ Advent's Time ~
- 3. Babbo Natale non passa con le luci accese -
Da quando aveva scoperto quel tipo di Natale, così diverso da quello che
era solito festeggiare, Russia aveva iniziato a non poterne più fare a meno. Gli
piaceva quell'atmosfera fatta di sorrisi, dolci, luci colorate, canzoni allegre
e regali e si ritrovava ad aspettare il 24 Dicembre come un bambino che, al
posto di andare a letto, restava con il naso incollato alla finestra ostinandosi
a tenere le luci accese nonostante la tarda ora. Tutto perché desiderava veder
giungere Babbo Natale - o Finlandia, soprattutto dopo quel che era successo
quella volta all'isola con l'Asse e gli Alleati durante la Seconda Guerra
Mondiale - con la sua slitta trainata dalle renne e tanti regali per i più
buoni. E Russia sperava tantissimo di essere nel lunghissimo elenco delle
persone considerate buone.
" Ivan...", una voce stanca gli fece per qualche istante, giusto per cinque
secondi contati, distogliere lo sguardo dalla porzione di cielo che stava
controllando.
" Da?"
" Ho sonno. Spegni la luce e vieni a letto...", sbottò Cuba, con tono seccato.
" No.", rispose deciso Russia, senza più voltarsi a guardare il compagno, steso
sul loro letto. " Devo vedere Babbo Natale. E se spengo la luce non lo vedo.
Fuma e non distrarmi."
Non poteva permettersi perdite di tempo, doveva assolutamente controllare il
cielo e tenere le luci accese e neanche Cuba poteva farlo desistere da quel suo
intento.
" Non fumo. Sono stanco. Poi, Babbo Natale non verrà se tieni la luce accesa...
è molto riservato."
Era pura teoria quella, una semplice scusa per far spegnere la luce ai bambini
più curiosi o, come in quel caso, alle Nazioni che non conoscevano la
pericolosità di Svezia. Non sopportava che Tino, chiacchierone di natura, si
fermasse troppo durante il suo giro e ritardasse in quel modo il rientro al
focolare domestico e quindi si tendeva sempre a fingere di dormire mentre
Finlandia portava loro i doni.
" Ma...", Ivan distolse di nuovo lo sguardo dal cielo per guardare il cubano tra
l’incredulo e dispiaciuto.
" È così.", confermò deciso Cuba. " Quindi spegni e vieni a letto."
Russia guardò, sconsolato, l'esterno della finestra per un'ultima volta poi si
infilò nel caldo letto con il cubano che sorrise trionfante quando nella camera
calò l'oscurità, intervallata solo dalla lucine colorate dell'albero nella
stanza accanto.
" Buona notte Ivan."
" Mh..."
Cuba sospirò nel sentire quel mugugno e anche senza vederlo sapeva benissimo che
Russia era imbronciato e offeso, esattamente come un bambino che non aveva
voglia di aspettare la mattina successiva per scartare i regali. Un po’ gli
dispiaceva ma con Svezia non voleva proprio a che farci quindi, attirò a sé
Ivan, stringendolo in un affettuoso abbraccio.
“ Sei stato bravo ed hai spento la luce, quindi Babbo Natale verrà.”, lo
rassicurò scompigliandogli i capelli.
“ Ma volevo vederlo.”, si lamentò, fissando però le lucette dell’Albero di
Natale che lampeggiavano
“ Sarà per l’anno prossimo, ti organizzerai meglio e ti apposterai al buio
vicino al caminetto.”, suggerì, soffocando uno sbadiglio.
“ Davvero?”, la vocina infantile di Ivan si fece di nuovo speranzosa.
“ Sì.”, assenti Cuba per poi venire subito stritolato dall’abbraccio del russo.
“ Buona notte!”, esclamò allegramente, pregustando già quello che avrebbe fatto
l’anno successivo per incontrare finalmente Babbo Natale e avrebbe rispettato
tutte le regole. Prima su tutte: non avrebbe tenuto le luci accese.