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Autore: Princess Kurenai    03/12/2009    1 recensioni
Raccolta di Drabble/Flashfic a vario genere. Una per ogni giorno dell'avvento.
Dodicesimo Giorno: Natale Insolito [Francia/OC!Principato di Monaco]
Tredicesimo Giorno: Ricordi di un Natale Passato [Thailandia/Cina]
Quattordicesimo Giorno: Memories of the Past [Bielorussia/Russia]
Quindicesimo Giorno: L'Unico Bisogno [Polonia/Francia]
Sedicesimo Giorno: Piccolo e Indifeso [Pochi-kun, America/Giappone]
Diciasettesimo Giorno: Non è Natale [Svezia/Finlandia]
Diciottesimo Giorno: Ma Maison [Francia/Giappone]
Diciannovesimo Giorno: Non è solo una data [Danimarca Centric]
Ventesimo Giorno: I'll be home for Christmas [America Centric]
Ventunesimo Giorno: Cercare il Natale [Finlandia e Sealand]
Ventiduesimo Giorno: Come ogni Anno [Svizzera/Liechtenstein]
Ventitreesimo Giorno: Ricordi delle Favole Passate [Ungheria Centric]
Ventiquattresimo Giorno: Scartami [OC!Sardegna/Francia]
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Advent's Time
Titolo del Capitolo: Babbo Natale non passa con le luci accese
Fandom: Axis Power Hetalia
Prompt: Babbo Natale, Luci Accese
Personaggi: Cuba, Russia (Ivan Braginskij)
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai
Conteggio Parole: 560 (Word)
Note: Scritta per il Calendario dell'Avvento: 3° giorno e per il Meme di Natale indetti da michiru-kaiou7

{ Advent's Time ~
- 3. Babbo Natale non passa con le luci accese -



Da quando aveva scoperto quel tipo di Natale, così diverso da quello che era solito festeggiare, Russia aveva iniziato a non poterne più fare a meno. Gli piaceva quell'atmosfera fatta di sorrisi, dolci, luci colorate, canzoni allegre e regali e si ritrovava ad aspettare il 24 Dicembre come un bambino che, al posto di andare a letto, restava con il naso incollato alla finestra ostinandosi a tenere le luci accese nonostante la tarda ora. Tutto perché desiderava veder giungere Babbo Natale - o Finlandia, soprattutto dopo quel che era successo quella volta all'isola con l'Asse e gli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale - con la sua slitta trainata dalle renne e tanti regali per i più buoni. E Russia sperava tantissimo di essere nel lunghissimo elenco delle persone considerate buone.
" Ivan...", una voce stanca gli fece per qualche istante, giusto per cinque secondi contati, distogliere lo sguardo dalla porzione di cielo che stava controllando.
" Da?"
" Ho sonno. Spegni la luce e vieni a letto...", sbottò Cuba, con tono seccato.
" No.", rispose deciso Russia, senza più voltarsi a guardare il compagno, steso sul loro letto. " Devo vedere Babbo Natale. E se spengo la luce non lo vedo. Fuma e non distrarmi."
Non poteva permettersi perdite di tempo, doveva assolutamente controllare il cielo e tenere le luci accese e neanche Cuba poteva farlo desistere da quel suo intento.
" Non fumo. Sono stanco. Poi, Babbo Natale non verrà se tieni la luce accesa... è molto riservato."
Era pura teoria quella, una semplice scusa per far spegnere la luce ai bambini più curiosi o, come in quel caso, alle Nazioni che non conoscevano la pericolosità di Svezia. Non sopportava che Tino, chiacchierone di natura, si fermasse troppo durante il suo giro e ritardasse in quel modo il rientro al focolare domestico e quindi si tendeva sempre a fingere di dormire mentre Finlandia portava loro i doni.
" Ma...", Ivan distolse di nuovo lo sguardo dal cielo per guardare il cubano tra l’incredulo e dispiaciuto.
" È così.", confermò deciso Cuba. " Quindi spegni e vieni a letto."
Russia guardò, sconsolato, l'esterno della finestra per un'ultima volta poi si infilò nel caldo letto con il cubano che sorrise trionfante quando nella camera calò l'oscurità, intervallata solo dalla lucine colorate dell'albero nella stanza accanto.
" Buona notte Ivan."
" Mh..."
Cuba sospirò nel sentire quel mugugno e anche senza vederlo sapeva benissimo che Russia era imbronciato e offeso, esattamente come un bambino che non aveva voglia di aspettare la mattina successiva per scartare i regali. Un po’ gli dispiaceva ma con Svezia non voleva proprio a che farci quindi, attirò a sé Ivan, stringendolo in un affettuoso abbraccio.
“ Sei stato bravo ed hai spento la luce, quindi Babbo Natale verrà.”, lo rassicurò scompigliandogli i capelli.
“ Ma volevo vederlo.”, si lamentò, fissando però le lucette dell’Albero di Natale che lampeggiavano
“ Sarà per l’anno prossimo, ti organizzerai meglio e ti apposterai al buio vicino al caminetto.”, suggerì, soffocando uno sbadiglio.
“ Davvero?”, la vocina infantile di Ivan si fece di nuovo speranzosa.
“ Sì.”, assenti Cuba per poi venire subito stritolato dall’abbraccio del russo.
“ Buona notte!”, esclamò allegramente, pregustando già quello che avrebbe fatto l’anno successivo per incontrare finalmente Babbo Natale e avrebbe rispettato tutte le regole. Prima su tutte: non avrebbe tenuto le luci accese.


   
 
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