" Sei un bel tipetto te, eh?"

Mi sento come paralizzata.
Non riesco più a muovermi, voglio scappare via.
Le mie gambe sono due pali di cemento.
E la colpa è solo sua.
Quel maledetto Serpente mi ha avvelenata.
Sento il suo fluido letale che mi brucia le labbra, la bocca e pian piano mi invaderà tutto il corpo.
Quanto tempo impiegherà a fare effetto?
Quanto a lungo dovrò sopportare la sua immagine davanti ai miei occhi?
Quanto ancora dovrò resistere alla sua vicinanza?
Resto appoggiata al muro, le braccia lungo i fianchi e lo sguardo perso.
Lui ride divertito.
Mi sposta un ciuffo rosso dalla fronte e appoggia la mano sulla mia guancia.
Fredda come il ghiaccio, peggio delle prigioni di Azkaban.
Sotto i suoi polpastrelli, sento la pelle perdere sensibilità.
Tengo duro e lo fisso con aria truce.
Occhi d'acquamarina, profondi e penetranti.
Glaciali, quasi ipnotici.
Ma per quanto magici e stupendi possano sembrare, restano comunque pietre, duri e perfidi.
E ora mi stanno puntando.
Sono la sua preda.

"Non ti lasci mai andare?"

Il suo respiro mi sfiora il viso, mi riempie i polmoni.
Lo sento mio.
Percepisco quella sigaretta, quel chewing-gum alla menta e il suo profumo mi si appiccica alla pelle, mi impregna i vestiti.

"Dovresti aprire la bocca quando baci"

Mi passa l'indice sulle labbra.

"E forse dovresti evitare di mettere il lucidalabbra...sai, ai ragazzi non piace!"

Gli sposto la mano, seccata.

"Non ti ho chiesto io di baciarmi, ne avrei fatto volentieri a meno!"

Appoggia la sinistra al muro, accanto al mio orecchio, piega il braccio e si sporge in avanti, fissandomi maligno.

"Nessuna può rifiutarmi. Faccio tutto quello che mi passa per la testa e se ho voglia di baciarti lo faccio! Non sarai di certo tu a dirmi cosa devo o non devo fare...Io ottengo SEMPRE ciò che voglio da TUTTE! Ha capito...Piattola?"

Alzo il sopracciglio.
Se pensa di offendermi ancora con quello stupido soprannome, si sbaglia di grosso.
Mi alzo sulle punte, avvicinandomi pericolosamente al suo viso e aggrotto la fronte.

"Io non sono TUTTE...non avrai NIENTE da me, NIENTE!"

Gli tiro una spallata e me ne vado.
Sento i suoi occhi addosso, so che mi sta fissando.

"Ci vediamo presto...GINNY!"

Continuo a camminare, guardando dritto davanti a me, la rabbia che mi sale dai piedi e mi ribolle nello stomaco.

"Non ci contare, MALFOY!"