04/12/2009
1 recensioniOne more time
Le luci del televisore illuminavano ad intermittenza un volto dai muscoli tirati, dove le labbra erano piegate in una smorfia che passava dalla semplice eccitazione alla più contrita rabbia.
Alla fine, queste riuscirono quasi a formulare una frase intera di senso compiuto – quale miracolo.
-No… francamente non vedo… perché dovrei… smettere con...-
Quasi, perché alla fine non ci arrivarono. Si fermarono quando un botto piuttosto forte emerse dalle casse: una nave nemica era stata appena ridotta in frantumi.
Kidd urlò di gioia, dimentico di chi gli sta in parte, sul medesimo divano.
-YEAH! Altri venti punti per me!-
Le dita tornarono a schiacciare i tasti del joystic di plastica scura, velocemente e con esperienza.
Ormai, la mente era stata di nuovo rapita da quel mondo virtuale tanto appagante e piacevole.
Ma ecco che tutto si spegne, diventa nero e silenzioso.
Senza via di ritorno.
Un’imprecazione piuttosto colorita uscì da quella stessa gola che fino a qualche stava letteralmente gioendo in maniera esaltata, specie quando gli occhi capitarono su di una figuretta slanciata dalla cui mano pendeva una presa della corrente, ballante sul dito indice.
-Ailac, ma che cazzo hai fatto? Stavo giocando!-
Kidd si rese conto troppo tardi della luce sinistra dipinta negli occhi del suo – nuovo, recentissimo – fidanzato, sembrava ancora più indemoniato di quei nemici che egli stesso amava far scoppiare in aria con le sue bombe a mano.
Si appiattì un poco timoroso contro lo schienale del divano, fissandolo in volto.
-Ailac… tutto bene?-
Un tonfo, e la presa della corrente era a terra.
Ailac dovette semplicemente fare due passi, piegarsi in avanti e arrivare col viso vicino a quello di Kidd perché questi gli dedicasse totalmente la propria attenzione – come se già non lo stesse facendo abbastanza.
Il fatto che poi un ginocchio scivolò tra le gambe dell’altro, aprendole ulteriormente, era un dettaglio assolutamente insignificante.
-Kidd…-
Kidd tremò al solo sentirsi nominare da quelle labbra ad una distanza così ravvicinata.
Ailac era cattivo di per suo, famelico sotto quelle mentite spoglie di gran gentiluomo.
Ailac in astinenza arrivava persino a diventare sadico. E in effetti era da quasi tre giorni che non si sfioravano neppure.
Il moro alzò semplicemente un dito fino alla guancia dell’altro, poggiandovela sopra delicatamente e prendendo ad accarezzarla, dolce, quasi gentile.
-Hai la pelle morbida, questa sera…-
Kidd cercò di sorridere, mentre gli occhi di Ailac si fissavano sul proprio dito seguendolo nelle sue peregrinazioni.
Stava entrando in catalessi, e ciò voleva dire solo una cosa: calma prima della tempesta.
Kidd tentò un’azione che avesse lo scopo di calmare – almeno un poco – la fame di Ailac. Prese la sua mano nelle proprie e la tenne ben ferma, lontano dalla propria guancia.
Tentennò, però, prima di parlare. E questo gli costò parecchio.
Riuscì a balbettare qualcosa, alla fin delle finite.
-Andiamo in camera?-
Ailac alzò lo sguardo sul suo viso, mostrandolo più o meno uguale a quello di un sonnambulo afflitto.
-Mi hai ignorato per tutta la sera…-
Kidd tremò. La sua punizione si stava avvicinando.
Tentò ancora un’ultima volta di salvarsi la pelle.
Andava bene fare l’amore con Ailac, ma che almeno non lo costringesse a dover chiedere pietà delle proprie colpe.
Ogni tanto Ailac tirava fuori – da non si sapeva bene dove – certi oggetti che gli facevano venire i brividi.
Ma come diamine faceva ad avere un viso tanto pudico e mansueto se poi veniva a usar oggetti simili in simili situazioni?
Kidd pensava che Ailac fosse davvero un ottimo attore.
Per cui, temendo tutto ciò, Kidd sorrise ancora all’indirizzo dell’altro.
-Ailac… che ne dici di andare a letto? Sarei lievemente stanco…-
Pessima, pessima mossa. Addirittura peggiore dell’altra.
Ailac assottigliò lo sguardo in una maniera piuttosto minacciosa, prima di chinarsi quel poco che bastava per baciare il ragazzo – appena appena, giusto un assaggio – e tornare nella sua posizione di prima.
La minaccia dunque arrivò.
Ailac non era mai stato così irremovibile, così duro e spietato come lo fu in quel momento. Quasi stesse sentenziando una pena a morte, disse con tono solenne.
-Dovessi impiegarci tutta la notte, rimpiangerai di aver preferito una stupida tv ad Ailac!-
E ci riuscì, Kidd dovette ammettere che ci riuscì alla grande.
Una notte in bianco passata abbracciati su di un divano cigolante – ma le sue grida furono più alte degli strilli delle molle – convinse Kidd che le voglie di Ailac era bene soddisfarle nel mentre si creavano, non spingerle fino all’esaurimento e poi vederle scoppiare tutte in un botto. Era pericoloso, per il suo sedere, per la sua schiena, per il corpo tutto.
Ma forse – dico forse – proprio per quella sua inclinazione masochista che l’aveva portato, anni addietro, a seguire Kamina e poi Kittan in ogni loro cavolo di impresa, la mattina stessa, con tutta la bontà del mondo, comprò un catalogo per giochi da pc.
Sicuro che di lì a qualche giorno Ailac gli sarebbe saltato addosso un’altra – ambita – volta.
E sì, ci sono riuscita.
Questo è il mio secondo OTP yaoi dell'anime. AilacKidd.
Il fatto che siano morti tenendosi la mano per me è bastato a farne una coppia prediletta **
Questo per dirvi QUANTO sono malata xD
Spero vi sia piaciuta ^O^