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Autore: Triola    21/06/2005    16 recensioni
Cosa succedrebbe se Draco Malfoy trovasse un bambino fuori dalla porta di casa sua e l'unico che può aiutarlo in qualche modo è Harry Potter?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un bellissimo sabato mattina al Malfoy Manor

482 Lessons in Child Care

 

**************

Autrice: Triola

Traduttrice: Kathlyne

Rating: PG13

Pairing: Vi dico solo che è Slash

**************** 

 

 

Draco P.O.V.

 

 

Era un bellissimo sabato mattina al Malfoy Manor. Il cielo era blu e sereno e il sole brillava radioso.

 

Fuori l’aria era piacevolmente calda e i fiori colorati brillavano al calore del sole.

 

Gli uccelli cantavano allegramente e da qualche parte, non molto lontano, si poteva udire la muta risata dello scorrere di un ruscello.

 

Tutto sembrava andare nel verso giusto in quel momento.

 

Ma all’improvviso, il paesaggio tranquillo fu spezzato da un fascio di luce verde, ed uno degli uccelli canticchianti cadde al suolo.

 

“Ah! Ne ho preso uno! Uccellacci della malora, tremate dinanzi ad un vostro superiore!”.

 

 Draco Malfoy sorrise compiaciuto non rivolto a nessuno in particolare andando poi a riaccoccolarsi sul suo cuscino.

 

Era decisamente ancora troppo presto per alzarsi.

 

Uccelli rompi balle.

 

Ma ormai non c’era più niente da fare.

 

Una volta sveglio, non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi nuovamente.

 

Era la maledizione della famiglia Malfoy.

 

Bè, forse non proprio di tutta la famiglia ma suonava bene, no?

 

La maledizione della famiglia Malfoy.

 

Si alzò in piedi ed iniziò a canticchiare il motivo più tetro e sinistro che riuscì a trovare (non sarebbe stato preso sul serio se avesse cominciato a canticchiare qualcosa di allegro,  non credete?) e si diresse in bagno.

 

Si osservò interamente e a lungo nello specchio dalla cornice dorata che aveva acquistato solo qualche settimana fa e improvvisò un piccolo balletto.

 

“Osservati bene, Malfoy” disse lo specchio sbeffeggiandolo e facendo alzare un sopracciglio di Draco.

 

 “Io mi osservo sempre ben, Luv” rispose lui andando a farsi una calda e lunga doccia.

 

Un’ora e innumerevoli canzoni tetre e sinistre dopo, Draco emerse in una nuvola di vapore, afferrò un asciugamano (sicuramente uno verde) per coprire le sue parti intime e arrivato dinanzi al suo guardaroba, quest’ultimo gli chiese “Cosa desidera indossare oggi il padrone?”.

 

 Draco tornò in bagno e mordendosi un labbro si guardò allo specchio; “Cosa ne pensi?”chiese e se foste stati li avreste potuto vedere lo specchio pensare intensamente.

 

“Bene” disse lui (Ebbene si, lo specchio di Draco Malfoy era un maschio) gentilmente; “Se fossi in te, indosserei i pantaloni neri che hai comprato la scorsa settimana. Non lasciano molto spazio all’immaginazione ma, come dico sempre, se hai della merce da mostrare allora mostrala! Per quanto riguarda il resto… Metterei la camicia nera che ti ha dato tua madre. Mette in risalto il colore biondo-argentato dei tuoi capelli”.

 

Mh, non so” disse Draco toccandosi il mento. “Non mi è mai piaciuta quella camicia, mi provoca prurito, ma che cosa ne dici di una maglietta nera?”

 

“Quale maglietta nera?” chiese lo specchio. “Quella che ti ha dato tua madre, quella che hai comprato la scorsa settimana, la terzultima che hai comprato la scorsa settimana, quella che hai comprato la scorsa settimana con le maniche verdi, una delle cinquanta che hai comprato lo scorso anno, le altre che ti ha comprato tua madre, quella che hai acquistato due settimane fa, quella che hai ricevuto gratuitamente per aver comprato altre due magliette due settimane fa, quella che tua zia Clara ti ha regalato per il Natale dell’anno scorso…”

 

“Merlino, no! Queste no! Pensavo a quella nera con sopra il serpente d’argento”

 

“Oh, si! Mi ero dimenticato di quella! Davvero un’ottima scelta, sarai fantastico con quella!”

 

“Vada per quella nera allora”.

 

 Draco sorrise compiaciuto e tornò al guardaroba; “Hai tutto quanto?”

 

Si padrone” rispose il guardaroba, facendo fuoriuscire i vestiti richiesti.

 

Draco li indossò rapidamente e corsa a riesaminarsi allo specchio, che emise un fischio acuto; “Sei uno schianto baby” mormorò lui e Draco sorrise soddisfatto.

 

Fatto ciò, passò a dedicarsi all’operazione più importante del giorno: sistemare i capelli nel verso giusto.

 

Dopo aver lottato due ore con dei prodotti per capelli moooolto complicati da usare, Draco fu finalmente pronto per andare a far colazione, comportandosi come un perfetto e magnifico erede di un’oscura famiglia purosangue.

 

Appena si apprestò ad entrare nella sala da pranzo, vide sua madre scendere le scale correndo e ridacchiando e a metà strada, solo qualche metro dietro di lei, c’era suo padre che stava tentando di spogliarla.

 

Entrambi si fermarono di botto appena lo videro e arrossirono furiosamente.

 

“Oh, ciao Draco, caro” disse Narcissa andando a chiudersi i bottoni della sua camicetta.

 

 “Tuo padre ed io stavamo giusto, emh… facendo le valigie! Si, si, noi stavamo facendo le valigie per un viaggio. E poi io non riuscivo a trovare il mio, emh…” guardò disperatamente Lucius che iniziò ad imitare qualcuno che si mette del trucco.

 

“Oh, si! Non riuscivo a trovare i miei trucchi! E poi tuo padre, lui, emh, si è offerto volontariamente d’aiutarmi a cercarli! Ecco perché stavamo correndo, perché, ecco, abbiamo così poco tempo e dobbiamo ancora trovarli.

 

Fece un profondo respiro e sorrise a Lucius, evidentemente soddisfatta di se stessa per quella spiegazione.

 

Draco roteò gli occhi, i suoi genitori erano così ingenui qualche volta.

 

Avrebbe voluto urlargli forte che ormai aveva diciassette anni! Non era come se lui non sapesse cosa quei due stessero veramente facendo, e per quanto riguardava la loro spiegazione, era ben consapevole del fatto che sua madre non aveva mai usato trucco babbano, ma piuttosto aveva sempre usato solamente il suo fascino per conquistare.

 

Lucius notò un’espressione di incredulità sul volto di Draco e stabilì che era ora di sparire.

 

“Io vado su ad imballare il resto” borbottò e poi come un fulmine salì le scale.

 

Draco tornò a rivolgersi a sua madre; “Dunque, quando partirete?”

 

“Oh, lascia che mi organizzi, presto ci penserò”.

 

Sua madre volse lo sguardo assente ai mille galeoni che decoravano il suo orologio color smeraldo.

 

Ma sei sicuro che riuscirai a gestirti e a stare da solo per un mese? La tua mamma può chiamare un domestico se solo il suo piccolo Drackie lo desidera”.

 

Draco fece una smorfia udendo il nomignolo, ma nascondendola scosse la testa.

 

“Ti sono molto grato madre. Ma non sono più un bambino”

 

“Già, non lo sei” rispose sua madre dandogli una pacca sulla spalla. “Ma giusto per essere sicura, ho parlato con Hetty e lei e gli altri elfi domestici si prenderanno cura di ogni cosa. Ho persino chiesto ad uno di loro di venirti a rimboccare le coperte di notte”.

 

Draco serrò i pugni e chiuse gli occhi.

 

 Inspira, espira, uno, due, tre. Andranno via entro mezz’ora e tu avrai la casa tutta per te.

 

Aprì gli occhi e sorrise a sua madre. “Ti ringrazio” disse provando a darsi un tono di voce gentile ma fallendo miseramente.

 

Sua madre comunque, era più occupata a non guardare nulla in particolare.

 

Un rumore improvviso portò la loro attenzione ad un imprecante Lucius che stava trasportando due pesanti bauli giù per le scale.

 

“Ah, c’è tuo padre” disse Narcissa esprimendo l’evidente.

 

“Credo sia ora di andare… Draco, amore, ciao!”.

 

Si mise in punta di piedi e gli baciò la guancia, poi, lei e Lucius sparirono con i loro bagagli.

 

Finalmente! Pensò Draco che cominciò a cantare nuovamente canzoni tetre e sinistre.

 

Appena iniziò ad incamminarsi nuovamente verso la sala da pranzo, il campanello suonò e Draco imprecò ad alta voce.

 

Chi osava interrompere quella pace? Chiamò un elfo domestico e gli ordinò di condurre chiunque fosse dietro la porta da lui.

 

Dopo un paio di minuti l’elfo domestico tornò indietro trasportando un grande cesto.

 

Cos’era quello? Si chiese Draco, con aria pensierosa e stupita.

 

Forse era un regalo di un ammiratrice/re.

 

Sorrise, ma appena agguantò il cesto fu circondato da una luce dorata e sentì un formicolio attraversargli le dita.

 

Si lasciò quasi sfuggire il cesto con la sorpresa ma riuscì a risaldare la stretta quando la luce cominciò a svanire.

 

Che diavoleria era quella? Pensò allarmato.

 

Spero per il bene di questo cesto che non sia stata una maledizione, perché se così fosse spedirò questo coso dritto in Messico! Appoggiò il cesto sul tavolo e afferrò la pergamena che vi era legata.

 

Quando l’aprì, notò che era una lettera, quindi iniziò a leggerla.

 

Cara Narcissa,

sono veramente dispiaciuta che tu non mi conosca, ma ti assicuro, non voglio in nessun modo farti del male. Una volta ho sentito che, dopo aver dato alla luce il tuo primo figlio, è diventato impossibile per te averne degli altri, anche se ci hai provato varie volte. Ebbene, io sono perfettamente in grado di avere un bambino, ma non ne desidero uno così ho pensato che potremmo aiutarci in segreto. Ti ho fatto pervenire mio figlio e lo crescerai come fosse tuo. Spero che lo educherai bene e che tu lo faccia diventare un vero Malfoy.

 

Draco alzò entrambe le sopracciglia sorpreso. C’era un bambino nel cesto? Perfetto, lui non sapeva un accidente riguardo i bambini, avrebbe dovuto rispedirlo indietro.

 

Ma, anche se non vuoi il bambino, ho paura che dovrai mantenerlo comunque. Ho fatto un incantesimo sul cesto in modo che quando lo toccherai sarai immediatamente legata al bambino, rendendolo tuo. Quindi, se hai toccato il cesto, ho soltanto una cosa da dirti: congratulazioni, sei diventata di nuovo madre!

 

Merda! Draco guardò il cesto, poi la lettera, quindi si diresse verso l’oggetto. Lui lo aveva toccato e quindi ora era diventato madre. Eh, oppure padre. O entrambe le cose. Merda, merda, merda… Ma forse, se avesse tentato di trovare la madre naturale del bambino, lei avrebbe potuto invertire l’incantesimo.

 

E non pensare di venirmi a cercare e farmi invertire l’incantesimo. Ti assicuro, ho preso le mie precauzioni e non riuscirai mai a trovarmi. Ho anche cambiato nome e sono andata in Canada per iniziare una nuova vita.

 

Ora, gli occhi di Draco, erano spalancati al massimo. Perché io?! Pensò tristemente.

 

Perché proprio te, ti starai chiedendo e la risposta è semplice. Anche se non desidero un bambino, voglio il meglio per lui. E i Malfoy sono i migliori. Capaci di dare un’ottima educazione. Ma ora, penso di aver scritto abbastanza. Devo andare per la mia strada, in Canada. Goditi cara amica la tua nuova situazione, proprio come farebbe una vera madre!

 

Sinceramente tua, Sconosciuta (Ah! Non avrai pensato mica che avrei firmato la lettera con il mio nome!) .

 

Draco crollò su una sedia lì vicino e fissò con sguardo vuoto la parete.

 

Un bambino.

 

Qualcuno gli aveva inviato un  bimbo paffuto! Oppure, tecnicamente, qualcuno aveva inviato a sua madre un bimbo paffuto, ma chi se ne frega, era lui quello legato al marmocchio.

 

Ma forse era tutto uno scherzo.

 

Giusto, un terribile e orrendo scherzo e il cesto era in realtà vuoto.

 

Guardò l’oggetto con una nuova speranza e mentre continuava a ripetersi mentalmente “E’ solo uno scherzo” ancora e ancora di nuovo, vi si avvicinò e lo aprì.

 

E poiché un paio di occhi grigi vennero a contatto con un altro paio, azzurri, Draco Malfoy si sentì morire sul serio.

 

 

 

 

 

 

KISSES KATHY AND TRIOLA

 

P.s. commentateeeee ^_^

  
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