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Autore: ForgottenSnow    05/12/2009    8 recensioni
Si tratta di un esperimento. Guardare Taylor Lautner mi è servito da ispirazione per questa ff, e si può ben immaginare il perchè... Rimuovete BD, perchè non ne sarà tenuto conto. La storia inizia prima, dall'epilogo di Eclipse. Leah è la protagonista, insieme e Jacob. Il loro sarà un rapporto sempre complicato, tra l'odio, l'amicizia, e una specie di amore... Si sosterranno a vicenda, perchè entrambi soffrono e hanno bisogno l'una dell'altro.
Dal Prologo: Io guardai Jacob, lui guardò me. In quello sguardo ci odiammo, profondamente. Non sapevamo che quell’odio sarebbe stato presto qualcos’altro. Qualcosa di più grande, di più profondo e di pericolosamente distruttivo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Leah Clearweater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: ~ A step back

Genere: Generale, Romantico, Sentimentale

Capitolo: Prologo

Autrice: ForgottenSnow

Personaggi: Leah Clearwater, Jacob Black

Note dell’autrice: Si tratta di un esperimento. Dopo aver visto New Moon (imprecando tutto il tempo e implorando la morte istantanea di Bella *-*) sono rimasta tipo… ehm… folgorata (O.o) dalla bellezza di Taylor *_* E visto che quell’idiota di Bella non capisce niente e che la Meyer pur di sistemarlo gli ha fatto avere l’imprinting con Renesmee… ho pensato che Jacob sarebbe stato bene con Leah (personaggio che adoro *_*) U_U E’ una cosa abbastanza inverosimile, ma non nella mia fan fiction. Quindi cancellate tutti gli eventi di BD, perché si parte dall’epilogo di Eclipse. Leah è la stessa del libro, ma si evolverà pian piano grazie a Jacob; e anche lui, sofferente per la scelta di Bella, troverà conforto in Leah. Se mai questa fan fiction continuerà… beh, non assicuro un lieto fine xD Ho scritto i primi sei capitoli, poi mi sono bloccata perché, se la storia fa schifo, non penso di sprecare tempo a continuarla xD

 

Quindi, se mai qualcuno passerà di qui, vi invito a lasciare una recensione… mi sarebbe d’aiuto per capire se devo o non devo continuare.

Buona lettura ^^

Sara

 

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

{- Se ti senti disturbata dalla confusione dei sessi, Leah…}

{Come pensi che ci sentiamo noialtri a vedere Sam con i tuoi occhi? […]-}

{E, per quanto infuriato, mi sentii in colpa alla vista del fremito di dolore}

che apparve all’improvviso sul suo volto. }

{Si rimise goffamente in piedi e, fermandosi soltanto per sputarmi contro, }

{corse verso gli alberi […]}.

 

 

 

Prologo

 

Pov Jacob

 

Un idiota, ecco cos’ero stato.

Certo, finalmente se n’era andata e mi aveva lasciato in pace, ma era stato davvero un colpo basso.

Leah, a modo suo, voleva soltanto aiutarmi.

È un’arpia, mi ricordò il mio cervello, contrariato. Una volta tanto ero d’accordo con lui: non c’era persona più aspra, più acida, più pungente, più cinica, più…

Presi un bel respiro, con una strana sensazione; che stessi dimenticando qualcosa? Sembrava che la mia coscienza avesse preso a saltellare sventolandomi sotto il naso un grosso cartello su cui era stampata la scritta “più sofferente” a caratteri cubitali. Ebbene si, l’avevo dimenticato: anche Leah soffriva, e per questo io avevo torto marcio.

È stata stronza, rincarò la dose il mio cervello oppresso dal dolore causato da Isabella Swan. Decisi che, semplicemente, dovevo smettere di pensarci; avevo cose più importanti a cui badare, come ad esempio il fatto che la ragazza che amavo stava per essere trasformata. Già, trasformata; e in un vampiro, come se non bastasse. Improvvisamente avvertii dei passi dietro di me, e un attimo dopo Sam si materializzò al mio fianco. Bene, benissimo; la ramanzina aveva inizio ancora prima di quanto avrei immaginato.

- Jacob, posso parlarti un attimo?-

Alzai gli occhi al cielo, annuendo con aria stanca.

- Posso immaginare quanto sia grande il tuo dolore, ma… a dispetto di ciò che può sembrare, Leah voleva davvero aiutarti.-

- Non l’ha fatto nel modo giusto, allora.- mugugnai, e mi resi appena conto di assomigliare pericolosamente a un moccioso di cinque anni.

- Non è molto delicata, come persona.- mi ricordò Sam, battendomi con circospezione la mano sulla spalla; magari pensava che, considerato il mio stato d’animo, avrei potuto staccargliela a morsi. Decisi di non rispondere, sbuffai e mi strinsi nelle spalle, chiudendo gli occhi.

Le immagini di Bella ed Edward mi affollarono immediatamente la mente, nonostante cercassi di evitarlo: c’era lui, che cingeva la vita di lei con entrambe le braccia; e poi c’era lei, che si scostava i capelli dal collo mentre lui la annusava con… cosa, fame?!

Riaprii gli occhi, scocciato. Certo che ero capace di creare dei veri e propri film, quando la mia mente aveva la possibilità di andare a briglia sciolta.

- Torno indietro.- disse Sam, alzandosi e stiracchiandosi in maniera fastidiosamente umana. – Vieni con me?-

Annuii, stanco. Volevo andare a casa, stendermi sul letto e cercare di dormire. Seguii Sam, svogliato, lasciando perdere il mare, la scogliera e le onde rumorose.

- Chiedi scusa a Leah; intesi?- disse all’improvviso Sam, mentre infilavo il braccio nella finta benda da moribondo. Eravamo arrivati fuori la porta di casa mia e l’alpha mi scrutava con attenzione, attendendo una mia risposta.

- Io?! È lei che… insomma… non è colpa mia!- protestai, e sapevo di avere ragione. A quanto pare, lo sapeva anche Sam.

- Pensi che io non lo sappia?! Ma Leah è imprevedibile quando è arrabbiata… E posso assicurarti che ora lo è.-

Detto questo, Sam mi voltò le spalle con un’ultima occhiata ammonitrice e si avviò lungo il sentiero. Sbuffai, mollai un pugno sulla porta senza esagerare per evitare di sfondarla, e poi entrai in casa.

- È pronta la cena?- biascicai, appena fui dentro. Lanciai una rapida occhiata intorno a me, mi accertai che non ci fosse nessuno oltre a mio padre e mi liberai della benda e delle stampelle.

Consumammo la cena in silenzio; anzi, Billy parlava velocemente come mai prima d’allora, mentre io mi limitavo ad ascoltarlo con aria annoiata.

- È arrivato… questo.- mi disse a un certo punto, quando ormai fu chiaro che non lo stavo ascoltando da un pezzo. Un biglietto. No, un invito. Presi la bustina con mani tremanti, accigliato. La aprii e lessi le prime parole, ma una in particolare catturò la mia attenzione: Matrimonio.

Sussultai.

- C’era anche… insomma…- E Billy mi porse un altro foglio, indirizzato a me. Edward. Oh, al diavolo.

 

Avrei voluto poter scegliere.

 

Rilessi quelle parole almeno cinque volte. Oh, certo. Bella non avrebbe voluto invitarmi, per non ferirmi. Lui invece, buono com’era, cavalleresco come pochi… Grugnii, sbuffai, serrai le dita attorno alla superficie del tavolo così forte che per poco non rischiai di distruggerlo.

- Stasera esco.- dissi, brutale. Lanciai da qualche parte i biglietti, senza neanche voltarmi a guardare l’espressione (probabilmente preoccupata) che era apparsa sul volto di mio padre.

Magari Leah dorme, pensai mentre mi trasformavo. Un attimo dopo realizzai che, se anche fosse stata sveglia, non avrebbe fatto differenza.

 

POV Leah

 

Stupido, piccolo idiota! Chi diavolo si crede di essere?!, ripeteva con frustrazione una vocina nel mio cervello, mentre io mi aggiravo tra gli alberi della foresta.

Un ragazzino, ecco quello che è!

Grugnii, guaii, abbaiai e mi scagliai perfino contro un albero. Stavo davvero perdendo la testa. E poi, all’improvviso, rieccolo. Era furioso, arrabbiato per qualcosa; non capivo per cosa però, dato che lo nascondeva. Ancora, mi ritrovai inghiottita in strane scene dove ero impegnata a strozzare Edward, ad afferrare Bella e a coinvolgerla in un lungo e appassionante bacio sulle labbra…

Jacob!, urlai, cercando di ritrarmi dalla sua percezione mentale. Come se avessi baciato davvero Bella Swan, mi sentivo qualcosa di disgustoso in bocca; bleah.

Suggestione, chiarì Jacob all’improvviso. Solitamente quando era arrabbiato con il mondo non rispondeva se non a Embry, a Quil e talvolta a Sam. Io, ovviamente, ero l’ultima della lista con cui avrebbe parlato in un momento simile.

Ti odio!, gli sputai nella mente, il più chiaramente possibile.

Vattene, sibilò Jacob dall’altro lato.

Oh, col cazzo!

E un attimo dopo correvo verso di lui, verso nord. Verso dove lui era. Si, perché era inaudito che io immaginassi un bacio, un vero bacio, con Bella Swan! Io odiavo Bella Swan, ma pure se mi fosse stata simpatica non penso che la mia reazione sarebbe stata diversa. E Jacob, cocciuto com’era, non mi ascoltava! Eh certo, perché lui stava male e io dovevo sorbirmi le sue fantasie erotiche!

Mi scagliai contro il lupo dal pelo fulvo non appena entrò nel mio campo visivo, travolgendolo. Ruzzolammo sul terreno, ringhiando entrambi.

Non hai rispetto!, mi urlò con prepotenza, ribaltando le posizioni e schiacciandomi al suolo con entrambe le zampe.

E tu, invece?! Che mi costringi a baciare Bella Swan?!

Piantai le mie zampe sul suo torace e spinsi con tutte le mie forze, per cercare di liberarmi di lui. Un attimo dopo eravamo nuovamente in piedi, a ringhiare mentre ci muovevamo in cerchio. Io ero indecisa, e da quello che percepivo lo era anche lui.

Improvvisamente avvertimmo qualcun altro. Ci guardammo, silenziosi; la rabbia era scomparsa, c’era soltanto preoccupazione mista a rassegnazione. Un attimo dopo, infatti, apparve Sam seguito da Jared e Paul; fui lieta almeno che non avesse deciso di portare mio fratello.

L’alpha ringhiò, fragoroso, trafiggendoci la mente e anche le orecchie. Arretrai di qualche passo, e anche Jacob: all’alpha non si poteva dire di no.

Siete soltanto due stupidi!, urlò Sam, arrabbiato. Grazie, ci voleva lui.

Mi guadagnai un’occhiata di tralice, mentre Jacob guaiva come a dire “si, ho capito, ma ora vattene”. Io, comunque, ero decisa a far valere le mie ragioni.

È soltanto un ragazzino!, sbraitai con un moto incontenibile di irritazione. E non fa altro che lamentarsi! Ma per cosa?! Per quell’insulsa umana che tra poco neanche sarà più tale!

Probabilmente nessuna mossa fu più sbagliata, perché Jacob mi si avventò addosso con frustrazione, rabbia e dolore, travolgendomi ancora una volta. Sentii Sam ululare, ma non ci badai: ero troppo impegnata a non essere ferita. Purtroppo, Jared e Paul intervennero troppo tardi e dal dolore lancinante che avvertii mi resi conto che Jacob mi aveva appena rotto una zampa. Cioè, un braccio.

Jacob!, urlò Sam, infuriato. Guaii, mi ritrassi, ma poi ringhiai contro il lupo dal pelo fulvo con aria di sfida.

Non ho bisogno di essere protetta da nessuno di voi!, chiarii con riluttanza. Sam mi rivolse un’occhiataccia, Paul abbaiò, Jared si limitò a far ondeggiare la coda, nervoso.

L’alpha si assicurò che fosse tutto apposto e che Jacob non avrebbe provato di nuovo a uccidermi, prima di congedarci.

Se non si trattasse di voi due chiuderei un occhio, ma nel vostro caso…, Sam fece vagare il suo sguardo da me a Jacob, inorgoglito. …devo essere sicuro del vostro dispiacere.

A me non dispiace affatto!, lo provocai ancora, stizzita.

Neanche a me, puoi esserne certa, ringhiò a sua volta il lupo fulvo rizzando il pelo.

Ora basta!!, esplose Sam, ringhiando con prepotenza. Andiamo a casa, tutti!

Io guardai Jacob, lui guardò me. In quello sguardo ci odiammo, profondamente. Non sapevamo che quell’odio sarebbe stato presto qualcos’altro. Qualcosa di più grande, di più profondo e di pericolosamente distruttivo.

  
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