Emotional
Blackmail
Una coltre di freddo solido gli immobilizzava le membra, e gli ghiacciava il sangue nelle vene. Gli era difficile persino respirare, in un ambiente così ostile al suo elemento. Provò a rialzarsi, ma la neve pareva tirarlo sempre più in basso: riusciva a muoversi a stento. E fu allora che le vide: le catene di ghiaccio chiuse intorno ai suoi polsi, e una figura poco distante da lui, immobile, gli occhi felini glaciali e crudeli, l’unica cosa distinguibile dal cappuccio calato del lungo soprabito nero. Provò a evocare i Chackram, mentre quella specie di lupo mannaro si avventava su di lui, e migliaia di schegge diamantine gli ferivano le braccia, le gambe, le mani. Tentò di difendersi, di coprirsi, ma la creatura era già a pochi metri, e gli saltava addosso, decisa a finirlo con quegli artigli aguzzi. Cadde a terra, e la creatura non era più solo una, erano mille, e lo aggredivano da ogni parte, l’aria soddisfatta del predatore. L’ultima cosa che vide fu una lancia con l’impugnatura a forma di drago, e uno sguardo impassibile sopra di lui. Poi, il buio, la testa rossa come una macchia di sangue sulla neve pallida.
“ Questo è quello che
accadrà… a meno che tu non collabori.
“
Numero VI lo fissava freddo, impassibile, mentre chiudeva
lentamente il Lexicon. L’illusione era finita.
Roxas non smise di fissarlo, il respiro irregolare, gli
occhi ancora sgranati; poi, d’improvviso, gli
voltò le spalle, e si avviò
lentamente verso la cima del castello. Doveva parlare con Xemnas.
Note:
Mio primo tentativo di Horror ( che poi non è tutto 'sto Horror :P) scritto per il prompt #2 del Gioco dell'Oca di Writers Arena. Fatemi sapere che ne pensate, di questo piccolo horror solo di nomeXD!
Alla prossima
NinfaDellaTerra