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Autore: Kessi    07/12/2009    1 recensioni
Chiudo gli occhi e me lo ritrovo davanti, con quel ghigno spaventoso in volto, mentre si avvicina a me, come un predatore si avvicina alla sua preda, sicuro che non potrà sfuggirgli. Mi afferra per un braccio e mi sussurra “Adesso ti ho preso … E anche questa volta non potrai scappare.”.
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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My Nightmare

 

Mi nascondo sotto le coperte, tentando di sfuggirgli, di farlo scomparire, ma è tutto inutile.           
Chiudo gli occhi e me lo ritrovo davanti, con quel ghigno spaventoso in volto, mentre si avvicina a me, come un predatore si avvicina alla sua preda, sicuro che non potrà sfuggirgli.
Mi afferra per un braccio e mi sussurra “Adesso ti ho preso … E anche questa volta non potrai scappare.”.
Caccio un urlo spaventata, e il mio respiro diventa improvvisamente irregolare.
La mia camera si illumina e i miei occhi restano socchiusi, cercando di abituarsi alla luce inutilmente.
“Stai tranquilla piccola, tranquilla, adesso è passato” mi sussurra mia madre abbracciandomi. Sento le sue braccia stringermi, chiudermi in una morsa fatale. No! Comincio a scalciare e a urlare. Nessuno deve toccarmi … Nessuno.
“Lasciami! Non toccarmi, non toccarmi!” grido. Lei mi lascia subito andare e io mi rannicchio ancora di più contro il muro, come se volessi fondermi con esso, e comincio a tremare.
“Emily, sono io. Sono la mamma, stai tranquilla va bene? Non ti tocco, resto qui, guarda” indica la poltrona al fianco del letto e mi parla lentamente, come se fossi pazza.
Il mio corpo è scosso da spasmi ormai sempre più frequenti e non riesco a smettere di piangere. Le lacrime mi solcano il viso, rigandomi le guancie e facendomi apparire terribilmente fragile.
“Vuoi un bicchiere di succo? Te lo porto?” mi chiede la mia mamma.
Non rispondo, resto semplicemente raggomitolata su me stessa a fissare il muro chiaro che ho davanti.
Cerco di calmarmi, facendo dei respiri lenti, ma non serve. Riesco a percepire il suo respiro caldo e fastidioso su di me, le sue mani sudice sul mio corpo, mentre con una mano mi sfiora il viso. Mi sembra di sentire persino la sua voce terribile mentre mi chiamava puttana. No, no. Non puo’ essere. Non puo’ avermi preso, non un’altra volta.
Devo avere ricominciato a urlare come una pazza, e a graffiarmi con le mie unghie troppo corte e mangiucchiate per cercare di togliermi quella sensazione di sporco che sento di avere addosso, poiché avverto come uno strano pizzico al braccio e tutti i suoni si fanno ovattati, fino a scomparire. Mia madre e mio padre devono avermi iniettato il calmante, perché mi assopisco e cado in un lungo sonno senza incubi. Momentaneamente sono felice perché nel mio sogno tutto è bianco attorno a me.
Lui non c’è, ma quando mi risveglierò, lui ci sarà di nuovo … E allora l’unica soluzione qual è? Come posso fare per dimenticarlo? Per confinare questo brutto avvenimento in un angolo del mio cervello? Forse l’unica soluzione per sfuggirgli una volta per tutte, per scacciarlo dalla mia mente, sarebbe quella di addormentarmi per sempre e non riaprire di nuovo gli occhi, in modo da non vedere l’alba di un nuovo e terribile giorno.


Note Autrice: Questa piccola one - shot, parla di una ragazza che è stata violentata.
Spero di aver rappresentato bene il suo trauma e le sue paure … Anche se non so … è stato complicato.
Beh, grazie a tutti quelli che leggeranno! Mi farebbe piacere se lasciaste una recensione ^^.
Kessi

  
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