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Autore: Minnow19    07/12/2009    5 recensioni
Ve lo siete mai chiesti?? E se Jasper avesse morso Bella? Cosa sarebbe successo?? Per capire ciò, occorre tornare a molto tempo prima, rispetto all’ultimo capitolo di Breaking Dawn, che tutte le twilighters avranno letto avidamente … Bisogna tornare a quella singolare festa di compleanno di Bella, ma non una festa qualsiasi, quella del suo diciottesimo compleanno, e motivo anche, della fuga di Edward. Vi ricordate?? Si care twilighters … quando Bella si taglia con la carta da regalo, del dono di Carlisle e Esme… Ed è proprio da qui che comincia la nostra storia …
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NEWEST MOON

 

La Fuga

POV JAZZ

Il profumo del suo sangue mi colpì come un proiettile.. la gola bruciava … Quella minuscola goccia di sangue, ormai cadeva, con una lentezza assurda, nel tappeto immacolato … Il tappeto preferito di Esme … Il suo profumo era così dissetante … e io ero debole, molto debole … Ero, come mi definivo io, l’anello debole della catena … la vita vegetariana, per me era molto complicata, in quanto la mia vita da vampiro era sempre stata segnata da guerre sanguinose, fin dalla mia trasformazione, avvenuta nel Sud, in Messico … Il mio bisogno di avere quel sangue, era troppo … Mi scaraventai su Bella, dopo aver steso Edward, e dopo tanta agonia, serrai i miei denti attorno al suo delizioso collo … Bevvi con avidità … Ma ad un tratto mi fermai.. Sentivo la consapevolezza di Bella, e sentivo che non era arrabbiata con me, lei mi capiva! Vedevo in lei la sofferenza, il dolore, la paura, la debolezza, ma l’odio no … lei non provava odio nei miei confronti … Non potevo farle una cosa del genere … Stavo per mollare la presa su di lei, quando un dolore acuto mi pervase la spalla … Edward … Mi aveva morso … Il suo veleno mi dava un fastidio tremendo … D’impulso inarcai la schiena, ma cercai perlomeno di mantenere il controllo … Ma lui mi odiava … E stava cercando di farmi a pezzi … E di nuovo quel dolore penetrante … Era tremendo … Tutto andava a fuoco dentro di me … Il mio braccio ormai vagava per la stanza, cercando il suo proprietario … Il mio dolore era doppio però … Da una parte c’era quello fisico …. Tremendo, ma in qualche modo sopportabile … Dall’altra c’era il dolore di Edward, che io capivo perfettamente, grazie al mio potere … E il suo dolore diveniva eco del mio … Perché anch’io soffrivo per ciò che avevo fatto … E poi … il colpo di grazia … Alice. Delusa. Da me. Questo fu troppo … Scappai da quella stanza, e mi diressi in camera nostra … Mia e di Alice … Le pareti di quel verde rilassante e familiare, non mi sembrarono più tanto familiari. Come avevo potuto fare una cosa del genere? Avevo deluso Alice! Alice! Non ci potevo credere … E per l’ennesima volta, mi lasciai trasportare dai ricordi, pensando a quando l’avevo conosciuta …

Era una tarda sera, nel Marzo del 1947 … Avevo appena lasciato il gruppo di vampire che mi avevano in un certo senso cresciuto, dal giorno in cui avevo appreso di essere un vampiro … Vagavo per l’America, a piedi … Mi muovevo di notte, poiché di giorno con il sole alto nel cielo, avrei attirato non poche attenzioni … Quella sera in particolare, pioveva … Era una vera e propria tempesta, ma io adoravo la pioggia … Restare sotto la pioggia, con l’acqua fresca che mi bagnava il volto, mi rilassava, e mi tranquillizzava … Però non potevo camminare tutta la notte, inoltre ero molto debole, perché non cacciavo da una settimana … Stavo passeggiando nel bosco, quando finalmente uscii, e vidi una pacifica cittadina … mi ci diressi subito, e sostai nella prima locanda che trovai aperta … prenotai una camera, anche se sapevo che non mi sarebbe servita.. io non dormivo … MAI! Sentii subito musica d’atmosfera nella sala da ballo … Aprii le porte della stanza, e varcai la soglia … Che profumo … e quanti colli scoperti … Una vera tentazione per uno come me.. Per fortuna i miei occhi erano neri come la pece, e non rosso rubino, come capitava spesso, e quindi non attiravo molto l’attenzione.. Ma ciò era anche negativo.. ero assetato, e potevo non rispondere delle mie azioni.. Tutte le ragazze e le donne presenti, mi guardavano con ammirazione.. sapevo di essere bellissimo per gli occhi umani.. Respirai, per cogliere i vari profumi della stanza molto accogliente.. E fu proprio in quel momento che sentii il suo profumo.. Dolce e soave. Sapeva di iris, agrumi e miele dorato … Ma non era normale.. era freddo, ghiacciato.. era di una vampira.. in quella stanza c’era un mio simile! D’istinto seguii quella scia, che mi portò al bancone per prendere da bene … E lì, seduta su un alto sgabello, la vidi per la prima volta. Era di una bellezza sconvolgente, come la mia, disumana. Era piccola, minuscola .. Aveva la pelle color porcellana, e gli occhi più strani che avessi mai visto … Erano rossi, tendenti al dorato.. Come scoprii più tardi, aveva sperimentato per la prima volta la dieta vegetariana.. Aveva i capelli nerissimi, corti e ribelli.. proprio come il suo carattere.. Aveva le labbra rosse e carnose, stese in un sorriso.. sembrava un piccolo angelo.. indossava un delizioso maglioncino nero, che risaltava il suo incarnato, una gonna bianca davvero corta, che metteva in evidenza le gambe affusolate, ricoperte da calze nere molto coprenti. Non so come potessi ricordare ancora certi dettagli.. Era bellissima. Non sapevo come si chiamasse, ma doveva essere mia. Ci guardammo negli occhi per un momento, che parve interminabile. “Salve..” dissi finalmente. “Ti stavo aspettando.. Temevo non venissi più” se avesse potuto, sarebbe sicuramente arrossita.. “Mi dispiace di averla fatta attendere, signorina.” Risposi sorpreso … “Io mi chiamo Alice.. Tu devi essere Jasper, giusto?” Che voce dolce e soave..! Ma rimasi davvero sorpreso.. “Come fai a saperlo?” “Ti va di uscire per fare una passeggiata sotto le stelle, Jasper? Ti prometto che a tempo debito ti spiegherò tutto..” Accettai.. e ci ritrovammo a passeggiare sotto il cielo nero di quella sconosciuta cittadina.. Non parlavamo.. Ci bastava stare così, senza dire niente, a godere quel piccolo momento di pace.. Ad un tratto ci prendemmo per mano, e non potei fare a meno di guardarla negli occhi... Mi persi nei suoi occhi.. e mi avvicinai sempre di più fino a sfiorarle le labbra.. Volevo che le mie labbra di marmo, toccassero le sue.. lei però fu più svelta, era come impaziente, e mi baciò.. Poi mi guardò, meravigliata.. Se il mio cuore avesse potuto battere, probabilmente avrebbe iniziato a galoppare.. La baciai di nuovo.. Ma fu un bacio diverso, meno insicuro.. Le nostre bocche si intrecciarono e tra un bacio e l’altro sussurravo il suo nome.. Mi ci volle poco per capirlo, mi stavo innamorando di lei. La conoscevo da qualche ora, ma provocava in me sensazioni che mai avevo provato prima. E da quello che sentivo dentro di lei, le stava accadendo lo stesso. “Ti va di venire nella mia camera?” chiese.. Non me lo feci ripetere due volte, ed entrambi lasciammo l’oscurità di quella notte, lasciando le mie domande al giorno seguente..

Come poi scoprii, Alice era una veggente, infatti mi aveva previsto nel suo futuro. Sapeva che eravamo destinati a stare l’uno con l’altra. Per l’eternità..     Strano.. Non sapevo che l’eternità avesse una fine.. A quanto pare però la nostra storia eterna sì. Lei era troppo ferita per Bella.. Ci soffriva troppo. Per lei Bella era una sorella, molto più di quanto non lo fosse Rosalie. Perdere Bella per lei significava perdere la sua metà. Io non potevo farla soffrire. Non volevo. Sapevo cosa dovevo fare.. Dovevo andarmene. Alice era così presa da Bella e dal suo futuro, che non avrebbe capito le mie intenzioni.. Ci avrebbe sofferto, come me, ma alla fine ce l’avrebbe fatta, era forte e tenace. Preparai una borsone, con qualche paio di jeans e quattro magliette. Aprii la finestra, e prima di saltare mi girai a guardare quella stanza per l’ultima volta. Incrociai il mio sguardo nello specchio enorme di Alice.. I miei occhi erano di un rosso acceso, testimoni di ciò che avevo fatto. Non ce la facevo più a sopportare ciò che avevo fatto. Mi girai e finalmente saltai.. Addio famiglia Cullen. Vi amerò sempre. Soprattutto te Alice. E corsi, diretto in Italia. Sarei entrato nel corpo di guardia del Volturi. Aro apprezzava le mie capacità, e Heidi aveva sempre avuto un debole per me …

   
 
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