Salve a
tutti, scusate per la lunga attesa Ecco a voi il secondo capitolo Sono
molto contento
che il primo vi sia piaciuto, spero di poter restare
all’altezza delle vostre aspettative
Una
cella buia, una donna bionda sdraiata sul
letto che cerca di dormire Non serve conoscere il linguaggio del corpo
per
capire quanto stia soffrendo, quanto sia distrutta dentro La porta si
spalanca
e una guardia dice, semplicemente: “Ci sono visite”
La
donna si alza e con gli occhi non abituati
alla luce piena ha bisogno di alcuni secondi per distinguere la sagoma
dell’amica Misato Ma
saranno ancora
amiche?”
Ritsuko:
“Maggiore Katsuragi, si ricorda
ancora di me?”
Misato:
“Ma che accoglienza Sai che avevi
ragione? Quel ragazzo era davvero un angelo
Se ti avessero dato retta ci saremmo evitati molti guai A
proposito, ora
sono tenente colonnello”
Ritsuko:
“Che bel salto, immagino che tu ti
senta al massimo della gioia”
Misato:
“Spero tu ti sia pentita del tuo
inutile colpo di testa, del profondo errore da te fatto” Il
colonnello le si
avvicinò e fece come per abbracciarla, ma le
sussurrò come a chiederle se
avesse dei segreti da rivelarle, come a dire di non difendere Ikari ma
di
rivelarle i loro segreti”
Ritsuko
invece divenne rossa di rabbia: “Solo
perché sei diventata tenente colonnello e hai ottenuto molti
successi ti credi
superiore a me? Tu non sei migliore di me, non capisci che ti hanno
promossa
solo per tenerti buona? Non sei migliore di me, semplicemente non hai
fatto
colpi di testa Sei egoista, non mi chiedi quanto stia soffrendo, non mi
abbracci neanche, mi sei venuta a trovare solo due volte in tre
settimane, e
tutto per interesse, che razza di amica sei”
Poi
le sussurrò: “Non pensare di poter fare
qualcosa per fermarli.. solo io potrei, non credere che sia fuori
gioco”
Le
due rimasero in silenzio per alcune decine
di secondi, poi Misato, arrabbiata, si voltò e se ne
andò Sapeva
di compiere una cosa sbagliata, un
gesto che avrebbe potuto rompere la loro amicizia, ma lei era troppo
arrabbiata,
esasperata per Kaji Shinji e Asuka, per il voltafaccia
dell’amica che tante
cose non le aveva detto, così
se ne
andò Stava
per mettere a repentaglio la
possibile liberazione dell’amica, dato che era li su ordine
di Ikari? In ogni
caso era troppo rossa di rabbia per non andarsene”
Rimasta
sola la finta bionda pianse Solo
ora sapeva quanto Misato fosse stata
importante per lei e quanto l’avesse trattata male non
rivelandole tutti quei
segreti
Terminato
il colloquio, la donna andò a fare
rapporto Era suo dovere farlo Dal suo sguardo i due capirono come non
ci fosse
nulla di buono
Misato:
“La dottoressa Akagi è ferita
nell’animo molto gravemente Non so se potrà
continuare a lavorare e penso che
la lunga prigionia l’abbia segnata molto”
Fuyuzuki:
“Le ha detto che se non ci aiuterà
resterà li a tempo indeterminato?
Misato:
“Era così arrabbiata che non ho potuto
nemmeno dirglielo”
La
risposta di Gendo fu davvero imprevedibile:
“O si che ci aiuterà Volente o nolente
dovrà farlo Può andare colonnello”
Misato:
“Ma..”
Gendo:
“Può andare”
Misato:
“Signorsì”
Dopo
un paio d’ore perché sbollisse Gendo
entrò nella cella
Ritsuko:
“Direttore, ha finalmente nostalgia
del mio corpo o quale altro motivo la spinge a me?
Vuole alzarmi la gonna qui o nel suo ufficio?
Non mi dica che queste tre settimane siano state più
difficili delle mie”
Gendo:
“Il tuo comportamento è stato
inammissibile, ma sono disposto a dimenticare tutto e a restituirti
ciò che hai
perso Del resto ho
già perdonato più di
un colpo di testa a Shinji Ma in cambio dovrai riprendere a servirmi
fedelmente”
Ritsuko:
“Non può essere perdono, ci deve
essere dell’altro”
Gendo:
“Infatti” e le spiegò tutto
La
dottoressa rimase scettica e gli urlò tutto
il suo disprezzo per il male fatto alle sue due amanti, rimproveri
forti, ma
che Gendo ascoltò impassibile La bionda concluse dicendo:
“O impazzire qui o
riprendere a fare la tua cagnolina fuori…
Ma non credere che riprenderò ad essere la tua
amante”
Gendo:
“Non te lo chiedo, basta che tu mi
serva, così riavrai tutto Ma ti avverto, saprò
come sorvegliarti e, se farà
scherzi ne pagheranno le conseguenze la tua amica Misato e il tenente
Ibuki”
Ritsuko:
“Non so se siamo ancora amiche,
comunque non importa Sei
disgustoso non
mi hai nemmeno ringraziata per averti salvato dalla Seele durante quel
terribile interrogatorio”
Gendo
non rispose ma, prima che la dottoressa
riuscisse a uscire, aggiunse con un tono freddo, ma tagliente come una
spada:
“E se dovessi anche solo cercare di far del male a Rei, ti
ammazzerò subito con
le mie mani e metterò in cella le tue amiche per almeno due
anni”
Qualsiasi
donna avrebbe avuto un attacco
isterico ed in effetti fu difficile persino per Ritsuko mantenere il
suo
contegno freddo Del resto sapeva che Gendo aveva detto così
anche per saggiare
la sua fedeltà e per farle capire la debolezza della sua
situazione In ogni
caso era chiaro che l’avrebbe uccisa davvero se avesse fatto
una cosa simile
Uscita
di cella Ritsuko andò ad incontrare
Fuyuzuki per avere informazioni più dettagliate: in effetti
la situazione era
disperata, non era certo difficile da capire perché
quell’uomo l’avesse voluta
di nuovo al suo fianco e le avesse concesso la restituzione di tutto
ciò che
aveva perso: “Quattro nuovi angeli e così poche
risorse…e Shinji vorrà tornare
in prima linea? Decisamente
una
situazione senza rosee speranze, almeno il caro comandante
avrà una bella gatta
da pelare”
Ma
Fuyuzuki non era come Gendo e non potè
trattenersi dall’esprimere ciò che aveva dentro:
“Dottoressa Akagi, so che il
nostro rapporto è sempre stato esclusivamente professionale,
avevo molta più
confidenza con sua madre, per quanto non fossimo veramente amici So che
potrebbe non credermi, ma le assicuro che la sua carcerazione mi ha
dato
sincero dispiacere, io non ho mai voluto rinchiuderla, avrei preferito
che
fosse stata perdonata come è capitato con Shinji, ma Gendo
è stato inflessibile
ed il comandante e lui, la mia disapprovazione non è
bastata, non ho potuto
farlo desistere”
Kozo
temeva che potesse arrivare uno schiaffo,
ma invece Ritsuko lo guardò con uno sguardo si potrebbe dire
comprensivo, anzi,
quasi dolce: ”Sapevo che lei non era d’accordo con
la carcerazione e, di
questo, le sono grata”
Kozo
le si avvicinò e l’abbracciò, poi le
sussirrò all’orecchio: “Mi è
sempre più difficile approvare il modo di fare di
Ikari, per quanto lo consideri ancora un amico. Spero che potermo
divenire
alleati e che possa fare per pei ciò che non ho fatto per
sua madre”
Ritsuko:
“D’accordo, allora alleati”
Fuyuzuki:
“Si, alleati”
Dopo
la separazione, Kozo rimase un po’
esterrefatto a pensare: “Mi è come parso che la
dottoressa abbia avuto uno
sguardo dolce… sarà l’età
che avanza e mi fa strani scherzi”
Ritsie
invece si chiedeva se non fosse anche
questa una manovra di gendo per sorvegliarla, ma poi concluse che
poteva
fidarsi, qualcosa dentro di lei, oltre che il suo istinto, le diceva di
fidarsi “Ma
da quando credo a certe
cose? Chissà”
e rise tra sé e sé
Il buon umore le stava davvero tornando
A
riunione finita ricevette l’assaltò di Maya
che l’abbracciò con una gioia tale da farla quasi
cadere per terra La
bionda era esterrefatta, non pensava che
Maya le fosse così fedele
Maya:
“Sempai, ma dove è stata? perché
l’hanno
arrestata? Sono stata così in pena”
Ritsuko
non si trattenne e pianse: “Sai Maya,
sono stata arrestata, ma ora è tutto finito Non posso dirti
di più” Poi,
visto che la sua chioma stava perdendo
colore, chiese alla collaboratrice di tingerle i capelli e la ragazza
accettò
di buon grado
Non
si può descrivere il piacere che la doccia
e la tintura diedero a Rit-chan: anche se erano gesti così
semplici era così
piacevole compierli dopo tanta prigionia Non si può capire
cosa significhi
dover chiedere il permesso per fare una doccia: la libertà
non ha prezzo Coperta
da quella muraglia d’acqua, lasciò
che le lacrime le scendessero: “Piccola dolce Maya, non posso
farti finire in
quel posto orribile a causa mia, devo proteggerti”
Quando
incontrò Misato si guardarono in
cagnesco per alcuni secondi, ma poi capelli di porpora fece una faccia
triste e
disse: “Sono stata dura con te, avevi ragione su tutto Ti
prego dammi uno
schiaffo e, se vuoi, torniamo amiche”
Lo
schiaffo partì, bello forte, poi Ritsie strinse a
sé l’amica e, massaggiandole
la guancia, le disse una frase che nessuna avrebbe mai dimenticato:
“Vedo che
non hai perso la nostra amicizia, bene allora ricominciamo e questa
volta
facciamo le cose per bene”
Misato
sorrise
e disse dolcemente:
“D’accordo”
Su
proposta del colonnello, le tre donne
passarono la serata insieme nell’accogliente appartamento di
Maya e,
finalmente, poterono rilassarsi