Lacrime… invisibili
C’è silenzio nei corridoi… un silenzio che adoro in modo
particolare. Mi rilassa e in un certo senso mostra tutta la mia forza: nessuno
osa contraddirmi tra i Volturi se non vuole incappare in qualcosa di spiacevole ed anche l’ambiente sembra
rispettare questa regola.
«Ma forse si potrebbe risolvere in qualche modo…»
Una voce mi blocca e fa comparire una smorfia di disgusto sul
mio viso bianco: conosco quella voce… Carlisle!
Mi avvicino alla porta della stanza dalla quale giungono le voci
giunto in tempo per sentire un ringhio sommesso di Caius.
«Le regole sono così da secoli, mio caro amico» spiega Aro
fulminando con uno sguardo il fratello «Non si possono cambiare»
«Si… questo lo so… ma quel vampiro, in fondo, non l’ha fatto a
posta. E poi è stata solo una donna a vederlo e vi ha assicurati che non
costituirà un problema» prova ancora il vampiro vegetariano ed una seconda smorfia di disgusto allarga la prima:
che diavolo gli passa per la testa? Perché mai tenta di difendere uno che ha disubbidito
alla legge?
«E non ti ripugna il fatto che per una sua distrazione ora
quella donna debba pagare?» chiede Aro «Perché non so se hai compreso a fondo,
amico mio, ma l’unico modo in cui quella donna non potrà essere un pericolo e
da morta»
Sul volto di Carlisle compare un’espressione che non so
definire: conflitto forse tra la volontà di salvare il vampiro e quella di
protegge la donna, ignara di tutto. I tre fratelli comprendono i suoi
sentimenti e non dubito del fatto che quelle parole fossero state studiate con
accuratezza da Aro per ottenere proprio quell’effetto.
«Che tenero…» commenta annoiato Marcus.
«Mi dispiace, mio caro amico… ma non possiamo esaudire la tua
richiesta…» conclude Aro e Carlisle non emette un fiato, sconfitto.
Sorrido: quella “vittoria” in un qualche strano modo mi rende
felice. Chi crede di essere quell’eretico
per presentarsi qui e dettare legge? Mi chiedo perché Aro provi così tanto
interesse per lui… anziché ucciderlo una volta per tutte.
I miei pensieri sono bloccati dallo spalancarsi di una grossa
porta e dall’entrare di due vampiri del corpo di guardia e un terzo tenuto
saldamente e con qualche sforzo dai primi due: incompetenti.
Aro si volta verso il colpevole e punta i suoi occhi scarlatti
in quelli di lui. Dietro vedo Carlisle con uno sguardo preoccupato e
sofferente: ancora una volta non lo capisco. Cosa ha da soffrire tanto? È un
semplice vampiro… gli facciamo anche un favore, in un certo senso: almeno non
intralcerà una sua futura caccia.
Già dimenticavo: lui non caccia.
Aro si avvicina lentamente, quasi con solennità al vampiro che
intanto i due del corpo di guardia costringono a mettersi in ginocchio; le sue
mani cingono il capo del colpevole prima quasi con grazia, poi con maggiore
forza ed in seguito con un netto movimento la staccano mentre coordinati anche
gli altri due vampiri tirano le sue braccia fino a staccarle con violenza. In
quell’istante Carlisle volta la testa di lato abbassandola drammaticamente e
chiudendo gli occhi con dolore.
In pochi istanti di fronte ai tre fratelli brucia un rogo,
simbolo dell’espiazione di quella colpa che avrebbe potuto mettere a rischio il
nostro segreto.
Riprendo il mio cammino alquanto soddisfatta: forse oggi non
torturerò nessuno.
***
La luna
piena osserva maestosa e silenziosa Volterra.
Dall’alto
campanile della piazza Jane guarda le silenziose e deserte strade beandosi di
quella tranquillità.
Oggi,
dopo più di un decennio di soggiorno nella cittadina, Carlisle, quello strano
vampiro dagli occhi dorati, è partito per cercare la sua strada. A nulla sono valsi i tentativi di Aro di farlo
rimanere con loro… lui non vuole uccidere…
Finalmente sottolinea la piccola vampira Ora tutto tornerà come sarebbe sempre dovuto
essere… l’eretico non intralcerà più i nostri piani futuri.
E mentre
pensa questo le ritorna in mente la scena dell’uccisione del vampiro a cui
aveva assistito lo stesso Carlisle. Il suo volto sofferente, dispiaciuto, di chi quasi si sente in colpa, riaffiora con
prepotenza e per un attimo Jane ha l’impressione di scorgere delle lacrime
sulle guance bianche del vampiro.
Scuote la
testa eliminando quella visione: impossibile, semplicemente impossibile che
Carlisle stesse piangendo.
I vampiri non piangono… non possono.
Scende
dalla torre con un unico, semplice salto posandosi leggiadra sul terreno e
torna veloce nei sotterranei di Volterra, ormai la sua casa, ignara di quanto
sia vero ciò che in un ricordo ha colto il suo cuore freddo ed immobile: erano
lacrime quelle sul volto di Carlisle e forse una parte di lei ne ha anche
consapevolezza… lacrime di dolore… lacrime invisibili…
Lo
spazio dell’autrice
Salve!!
Eccomi di nuovo a voi… Ogni tanto torno a rompervi le scatole con le mie
orribili Shot… Ma che volete farci: quando arriva l’idea non la si può fermare
(o almeno io non sono capace di farlo XD)
Che ve
ne pare di questa mia prima storiella sulla cara Jane?? Beh… non è un granché
me ne rendo conto… ma era giusto per dire la mia su una vampira che sto
seriamente rivalutando in positivo!
Beh
ringrazio tutti i lettori e gli eventuali recensori… mi farebbe piacere
conoscere il vostro commento, bello o brutto che sia! Un bacio e alla prossima.
La
vostra Alchimista!